Nonnotizie:Infuria la campagna elettorale: differenze tra le versioni
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Dopo la clamorosa [[NonNotizie:L'Armata Rossa invade la Berlusconia|espugnazione di Milano e l'arrivo dell'armata rossa alle porte della capitale]] della Berlusconia, [[Arcore]], si combatte ormai casa per casa per il dominio della Lombardia, strategica per l'occupazione del {{Citnec|produttivo}} nord. Dopo la sconfitta del vicerè [[Roberto Formigoni]], l'esercito berlusconiano non è più riuscito a contenere l'avanzata rossa comandata dal generale [[Umberto Ambrosoli|Ambrosoli]], e solo l'intervento della [[Roberto Maroni|brigata Maroni]] ha consentito il mantenimento degli ultimi strategici baluardi. |
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La situazione, qui, è complicata dal clamoroso sbarco delle truppe fedeli al buffone di corte rinnegato [[Beppe Grillo]], pronto a qualsiasi incesto pur di sconfiggere l'ex datore di lavoro. Come un fiume in piena, i ribelli hanno clamorosamente battuto le milizie scelte [[Padania|padane]] comandate dai luogotenenti fedeli {{citnec|caro leader}} [[Umberto Bossi]], e il generale vittorioso si è gia affrancato dall'[[PD|Armata Rosssa]], puntando all'occupazione della Padania intera e costringendo i futuri re d'Italia a concedergliela in feudo. Chiunque essi siano. |
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Il golpe dello scorso autunno, con la deposizione di Renata Polverini, e stato seguito da un'imponente accerchiamento di truppe comuniste al soldo del generale [[Matteo Renzi]]. Solo Roma è finora riuscita difendersi dalle scorribande attuate nel nord della Regione, fino a quando la controffensiva delle {{s|squadracce}} truppe del {{s|camerata}} generale Storce non è riuscita a rimettere la situazione in equilibrio. |
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Le rivalità intestine tra i berluscones rischiano la perdita di uno degli storici feudi della Berlusconia. Epurato il vicerè [[Nicola Cosentino]], le rivalità tra gli altri generali hanno di conseguenza diviso le truppe |
Versione delle 16:56, 19 feb 2013
A soli cinque giorni dal voto, la
campagna elettorale per la conquista dell'Italia infuria. I rispettivi comandanti spronano le loro legioni alla ricerca di una vittoria potenzialmente in mano a tutti o, più probabilmente, a nessuno. La suddetta battaglia infuria su più fronti: nord, centro-sud, Sicilia
Nord
Lombardia
Dopo la clamorosa espugnazione di Milano e l'arrivo dell'armata rossa alle porte della capitale della Berlusconia, Arcore, si combatte ormai casa per casa per il dominio della Lombardia, strategica per l'occupazione del produttivo[citazione necessaria] nord. Dopo la sconfitta del vicerè Roberto Formigoni, l'esercito berlusconiano non è più riuscito a contenere l'avanzata rossa comandata dal generale Ambrosoli, e solo l'intervento della brigata Maroni ha consentito il mantenimento degli ultimi strategici baluardi.
Veneto
La situazione, qui, è complicata dal clamoroso sbarco delle truppe fedeli al buffone di corte rinnegato Beppe Grillo, pronto a qualsiasi incesto pur di sconfiggere l'ex datore di lavoro. Come un fiume in piena, i ribelli hanno clamorosamente battuto le milizie scelte padane comandate dai luogotenenti fedeli caro leader[citazione necessaria] Umberto Bossi, e il generale vittorioso si è gia affrancato dall'Armata Rosssa, puntando all'occupazione della Padania intera e costringendo i futuri re d'Italia a concedergliela in feudo. Chiunque essi siano.
Centro
Lazio
Il golpe dello scorso autunno, con la deposizione di Renata Polverini, e stato seguito da un'imponente accerchiamento di truppe comuniste al soldo del generale Matteo Renzi. Solo Roma è finora riuscita difendersi dalle scorribande attuate nel nord della Regione, fino a quando la controffensiva delle
truppe del
generale Storce non è riuscita a rimettere la situazione in equilibrio.
Campania
Le rivalità intestine tra i berluscones rischiano la perdita di uno degli storici feudi della Berlusconia. Epurato il vicerè Nicola Cosentino, le rivalità tra gli altri generali hanno di conseguenza diviso le truppe