Nonbooks:Tutela delle minoranze linguistiche in Italia: differenze tra le versioni

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== Le minoranze linguistiche in Italia ==
== Le minoranze linguistiche in Italia ==
Secondo una ricerca della Nonversità le minoranze linguistiche in Italia sono le seguenti, classificate così:
=== Lingue di maggioranza ===
Sono minoranze che, in realtà, sono maggioranze, se ti sentono parlare troppo in italiano possono esserci spiacevoli [[effetti collaterali]] come sguardi torvi, macchina in fiamme o lesioni fisiche:
*[[Lingua tedesca|Tedesco]] in [[Alto Adige]]
=== Minoranze pompinose ===
Lingue che nessuno parla ma che debbono essere insegnate per far piacere a qualche stato straniero:
*[[Lingua francese|Francese]] in [[Val d'Aosta]]

==== Dialetti francesi ====
A tema, l'Italia tutela due dialetti (in senso sociolinguistico) francese, lungamente ignorati dalla Francia stessa:
*[[Lingua occitana|Occitano]]
*[[Lingua arpitana|Arpitano]] (che, tra l'altro, è la vera lingua dei valdostani)

Tuttavia, nessuno verifica effettivamente dove si parli cosa e, siccome definirsi minoranza è un'autocertificazione e porta soldi, praticamente parlano occitano fino a [[Torino]].

=== Minoranze straniere storiche ===
*[[Lingua greca|Greco]], variante calabrese, pugliese e siciliana
*[[Lingua croata|Croato]], variante terronica
*[[Lingua catalana|Catalano]], variante algherese
*[[Lingua slovena|Sloveno]], prima lingua a Trieste quando nessuno li sente
*''Germanico'', in sostanza un insieme di dialetti tedeschi che nessuno ha voluto classificare ma tutti vogliono tutelare

=== Dialetti fortunati ===
Sono lingue per la linguistica ma dialetti per la sociolinguistica, son sempre stati chiamati dialetti ma un bel giorno qualcuno ha deciso, per qualche ragione, di escluderli dalla lista dichiarandoli "lingue vere e proprie". Solo loro, ovviamente, per dare una bella lezione di [[razzismo|discriminazione]] anche quando si fa una cosa bella
*[[Lingua friulana|Friulano]]
*[[Lingua ladina|Ladino]]
*[[Lingua sarda|Sardo]]
==== Perché loro sì e gli altri no? ====
Ma come mai queste tre lingue sì mentre le altre no? Ecco una serie di risposte preconfezionate per rispondere agli schifosi [[Lega Nord|leghisti]] che si chiedono come mai l'insegnamento a scuola della lingua friulana sia una ricchezza mentre quello della [[lingua veneta]] sia un sogno bagnato secessionista ignorante e contrario allo spirito europeo:
*"Loro sono lingue perché hanno una grammatica" (i "dialetti", invece, sono il santo graal della linguistica: i primi idiomi senza grammatica)
*"Il friulano è in un altro gruppo linguistico rispetto all'italiano" (come se le lingue gallo-italiche non fossero più vicine al francese che all'italiano)
*"Il sardo un italiano non lo capisce" (come se un italiano capisse il bergamasco)
*"Sono lingue perché a differenza dei dialetti non cambiano da paese a paese" (come se il ladino non fosse costituito da cinque dialetti che non c'entrano una fava l'uno con l'altro"
*"Però hanno una letteratura" (come se un singolo poeta milanese non avesse prodotto più di tutti i friulanofoni dal 1400)
*"Perché lo dice la Crusca" (come se un gruppo di storici della lingua italiana fosse in grado di decidere su queste cose)

=== Dialettacci ===
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Versione delle 21:54, 6 dic 2022

Le minoranze linguistiche sono un qualcosa che andrebbe tutelato ma che nessuno sa bene cosa siano. Ogni tanto gli Stati hanno bisogno di un po' di incentivi per tutelarle: una petizione, una causa giudiziaria o un po' di sane bombe, com'è tradizione in Alto Adige.

La Costituzione italiana, la più bella del mondo[senza fonte], sul tema ha da dire:

« La Repubblica riconosce, tutela, promuove e paga da bere alle minoranze linguistiche »

Più precisamente, vi sono quattro definizioni di "minoranze linguistiche":

  1. Quella enciclopedica, adottata ad esempio dalla Treccani: qualsiasi parlante che usa una lingua diversa da quella dello Stato è una minoranza, incluso vostro nonno che parla dialetto stretto (purché non sia romanesco o toscano) e la colf filippina che sa due parole in croce
  2. Quella europea, ovviamente facoltativa, non vincolante e ignorata da tutti, che esclude le lingue dei migranti: il nonno è salvo, la colf un po' meno
  3. Quella italiana, che tutela solo lingue straniere (ma poi tutela sardo e friulano), ufficiali altrove (ma poi tutela occitano e francoprovenzale) e con una storia letteraria (ma poi tutela il ladino): in sostanza si fa una lista, ci si inventa che abbia senso e si sguinzaglia l'Accademia della Crusca contro l'ISO che parla di cosacce come la lingua lombarda o la lingua siciliana
  4. Quella parlamentare: un gruppetto con dentro due tedeschi, un valdostano, un italofono di Trento eletto con il Partito Democratico, due senatori a vita nominati ai tempi di Benito Mussolini per aver costruito la ferrovia Napoli-Potenza-Tripoli e un ex presidente della Repubblica che viene portato dalla casa di riposo quando c'è da votare la fiducia al governo.

Non bisogna confondere le minoranze linguistiche con i minorati linguistici, ossia le persone con lesioni nella psiche che rendono difficile parlare, o con Mino Reitano.

Diritti delle minoranze linguistiche

Ai sensi della Carta del Formaggio Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie le minoranze linguistiche hanno i seguenti diritti:

  • Utilizzare la lingua ovunque: a casa, a scuola, con le istituzioni, nella bocca di un altro, sui piedi, sulla vagina o sul membro virile
  • Imporre la lingua ai bambini, in deroga alla legge sull'età del consenso
  • Avere lezioni di lingua nelle scuole (più inutile di quello che imparano al liceo non può essere, tanto) e anche per gli adulti che vogliono imparare
  • Avere almeno due canali TV nella propria lingua, uno dedicato all'informazione e alle istituzioni e l'altro con pornografia doppiata
  • Poter avere tutta la segnaletica bilingue, dal cartello che annuncia l'inizio della propria regione a quello che indica i cessi pubblici
  • Una causa di estinzione del reato di percosse per chi definisce per più di due volte la lingua di minoranza "dialetto"
  • La qualifica di pubblico ufficiale per quando si fa l'inganno della cadrega a qualcuno

Approcci alla tutela delle minoranze linguistiche


Le minoranze linguistiche in Italia

Secondo una ricerca della Nonversità le minoranze linguistiche in Italia sono le seguenti, classificate così:

Lingue di maggioranza

Sono minoranze che, in realtà, sono maggioranze, se ti sentono parlare troppo in italiano possono esserci spiacevoli effetti collaterali come sguardi torvi, macchina in fiamme o lesioni fisiche:

Minoranze pompinose

Lingue che nessuno parla ma che debbono essere insegnate per far piacere a qualche stato straniero:

Dialetti francesi

A tema, l'Italia tutela due dialetti (in senso sociolinguistico) francese, lungamente ignorati dalla Francia stessa:

Tuttavia, nessuno verifica effettivamente dove si parli cosa e, siccome definirsi minoranza è un'autocertificazione e porta soldi, praticamente parlano occitano fino a Torino.

Minoranze straniere storiche

  • Greco, variante calabrese, pugliese e siciliana
  • Croato, variante terronica
  • Catalano, variante algherese
  • Sloveno, prima lingua a Trieste quando nessuno li sente
  • Germanico, in sostanza un insieme di dialetti tedeschi che nessuno ha voluto classificare ma tutti vogliono tutelare

Dialetti fortunati

Sono lingue per la linguistica ma dialetti per la sociolinguistica, son sempre stati chiamati dialetti ma un bel giorno qualcuno ha deciso, per qualche ragione, di escluderli dalla lista dichiarandoli "lingue vere e proprie". Solo loro, ovviamente, per dare una bella lezione di discriminazione anche quando si fa una cosa bella

Perché loro sì e gli altri no?

Ma come mai queste tre lingue sì mentre le altre no? Ecco una serie di risposte preconfezionate per rispondere agli schifosi leghisti che si chiedono come mai l'insegnamento a scuola della lingua friulana sia una ricchezza mentre quello della lingua veneta sia un sogno bagnato secessionista ignorante e contrario allo spirito europeo:

  • "Loro sono lingue perché hanno una grammatica" (i "dialetti", invece, sono il santo graal della linguistica: i primi idiomi senza grammatica)
  • "Il friulano è in un altro gruppo linguistico rispetto all'italiano" (come se le lingue gallo-italiche non fossero più vicine al francese che all'italiano)
  • "Il sardo un italiano non lo capisce" (come se un italiano capisse il bergamasco)
  • "Sono lingue perché a differenza dei dialetti non cambiano da paese a paese" (come se il ladino non fosse costituito da cinque dialetti che non c'entrano una fava l'uno con l'altro"
  • "Però hanno una letteratura" (come se un singolo poeta milanese non avesse prodotto più di tutti i friulanofoni dal 1400)
  • "Perché lo dice la Crusca" (come se un gruppo di storici della lingua italiana fosse in grado di decidere su queste cose)

Dialettacci