Men's Health: differenze tra le versioni

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{{citazione|Men's Health è sicuramente CULturalmente molto stimolante, aumenta la massa muscolare, migliora le prestazioni sessuali e soprattutto è una rivista femminista|Umberto Bossi|Direttore di Men's Health|}}
{{citazione|Men's Health è sicuramente CULturalmente molto stimolante, aumenta la massa muscolare, migliora le prestazioni sessuali e soprattutto è una rivista femminista|Umberto Bossi|Direttore di Men's Health|}}

[[Immagine:Men'sHealth-tipo.jpg|right|thumb|250px|Tipica copertina della rivista]]


{{citazione|Ma che vorrà poi dire femminista? Credo che sia un aggettivo per definire la [[vagina|passera]]... mmh consulterò il mio [[pene|amico]], lui sa sempre quale sia la cosa migliore da fare/dire|Umberto Bossi|Sempre lui 5 minuti più tardi|}}
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Versione delle 11:32, 21 ago 2008

« Men's Health è sicuramente CULturalmente molto stimolante, aumenta la massa muscolare, migliora le prestazioni sessuali e soprattutto è una rivista femminista »
(Umberto Bossi)
Tipica copertina della rivista
« Ma che vorrà poi dire femminista? Credo che sia un aggettivo per definire la passera... mmh consulterò il mio amico, lui sa sempre quale sia la cosa migliore da fare/dire »
(Umberto Bossi)

Men's Health è una rivista maschil..ehm mensile creata in America dal virile Roberto Artigiani, ed in seguito da lui stesso diffusa in tutto il mondo con lo scopo di conquistarlo manipolando mentalmente i lettori, topi da palestra obnubilati (confusi) dagli steroidi.

La storia

Gli inizi

Il primo numero di Men's Health vide la luce quando Men's Health fu pubblicato per la prima volta. In seguito fu la volta del secondo, poi del terzo, e così via.

Durante questi primi tempi il mensile viniva distribuito quasi esclusivamente nei negozi delle parrucchiere newyorkesi, che vedevano nelle copertine della rivista una fuga dalla forma originale dei mariti. Ciò provocava però la perdita dell'attenzione da parte delle madame, che spesso finivano per amputare le orecchie dei clienti durante le loro seghe mentali ad occhi aperti sul lavoro. Le vie della Grande Mela si riempirono così di uomini mutilati. L'Artigiani, interrogato sul fatto, negò ogni responsabilità ed accusò pubblicamente Mike Tyson, che fu incarcerato (ancora). Il piano del malefico Roberto poté così continuare verso la seconda fase, chiamata poi dagli storici "espansionistica".

La "fase espansionistica"

In seguito all'incidente con le parrucchiere, l'autore della rivista decise di destinarne la vendita alle palestre della città. Cominciò allora a chiedere in prestito ad un'amica alcuni minorenni minorati da sfruttare come garzoni. Il loro compito era quello di presidiare le uscite delle palestre e convincere gli uscenti ad acquistare i fascicoli per soli Millemila dollari. Con sua grande sorpresa, Artigiani scoprì che non c'era bisogno dei coltelli per circuire gli americani a comprare la sua rivista, e pensò dunque di distribuire i numeri successivi alle edicole. In poco tempo, si ritrovò ricco sfondato, famoso e brizzolato. Pensò con gioia (come piace a lui) di inviare clandestinamente anche in Italia (paese dal quale era emigrato come Sciuscià) le sue riviste. Ricorrendo ancora una volta ai minorenni dell'amica, li fece viaggiare in aereo fino a Cinisello Balsamo con un jet privato (la merce arrivava nello stesso modo in cui arrivano gli ovuli di Droga colombiani: gli addetti alla perquisizione non vedevano niente di insolito nei recessi degli schiavi poiché i giornali vi erano inseriti arrotolati). Spacciate le riviste anche nelle palestre itagliane in modo analogo a quello americano, Men's Health divenne tanto popolare che il suo autore non dovette più ricorrere al trucco degli schiavi, poiché la moglie del passato Presidente del Consiglio dei Ministri, assidua frequentatrice della palestra di Stromboli e segaiola lettrice del mensile, firmò un lasciapassare per le dogane italiane.

Il declino

Anche la seconda fase del piano volgeva al termine, ed il malefico Artigiani progettava già spedizioni in Etiopia e nel Corno d'Africa, ma aveva dimenticato i suoi debiti con la Mafia, che pretendeva, per contratto, il 300% dei guadagni della vendita dei giornaletti. Ancora una volta l'imprevedibile autore cercò di cavarsela, stavolta con un sillogismo, che riportiamo per puro interesse filologico:

      "Io ho dei debiti con la Mafia,
MA     La Mafia non esiste.
DUNQUE I miei debiti non esistono!"

Com'è ovvio, la pacifica organizzazione non solo non lo stette neanche a sentire, ma lo ridusse in mutande e lo costrinse al rempatrio in Italia. Nel Bel Paese, Roberto Artigiani fu costretto a duettare con Cristina D'Avena sotto il nome di Giorgio Vanni, ed attualmente pubblicizza prodotti scadenti part-time per sbarcare il lunario. Ma da qui in poi non c'entra più niente con Men's Health.

Temi e contenuti (che poi son grossomodo la stessa cosa)

Questa rivista, se così si può definire, tratta grossomodo di corpi scultorei e metodi occulti per allungare il pene. I lettori sono per il 97% omosessuali, per il 2% filosofi transessuali adoratori di satana, per l'1% sosia di Arlecchino, per lo 0% sono persone perbene.

Le sue pagine sono rilegate in prosciutto cotto, e la varietà degli articoli proposti dal magazine è sensazionale: "come sviluppare i tuoi muscoli", "come perdere peso in poco tempo", "come far bene l'amore", "come sviluppare i tuoi muscoli", "come perdere peso in poco tempo", "come far bene l'amore", ... e... e ancora "come sviluppare i tuoi muscoli", "come perdere peso in poco tempo", "come far bene l'amore".

Il tutto per dodici mesi di fila. Perché questo? La risposta è semplice e razionale: il fondatore del giornale, che poi era anche il suo unico scrittore (cfr. sopra), al terzo articolo che scrisse (ovvero "come far bene l'amore") i suo muscoli prorompenti esplosero in una miriade di ciambelle senza il buco. Da quel momento venne sostituito da un computer arrapato che ad ogni numero, ahimè, inserisce sempre e solo le solite cazzate.