Intellettuale: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Mughini.jpg|right|thumb|200px|Un intellettuale sfoggia la sua intellettualità]]
{{Citazione|Ah è vero che non conosci il giapponese...||Intellettuale alla fidanzata |}}
{{Citazione|Semo i mejo!|Francesco Totti|Intellettuale|categoria degli intellettuali|sulla }}
{{Citazione|Sai com'è io sono cresciuto in una babele linguistica||Intellettuale che approccia una donna|}}
{{Citazione|Ah è vero, non conosci il giapponese...||Intellettuale alla fidanzata|}}
{{Citazione|Che situazione kafkiana||Intellettuale donna riferita a qualunque situazione della vita quotidiana, dal fare la spesa, all'elogio funebre del nonno|}}
{{Citazione|Sai com'è... Io sono cresciuto in una babele linguistica.||Intellettuale che approccia una donna|}}
{{Citazione|Che situazione kafkiana!||Intellettuale donna riferita a qualunque situazione della vita quotidiana, dal fare la spesa, all'elogio funebre del nonno|}}
{{Citazione|L'ultimo film di [[Cicciolina]] è una parabola metacinematografica che denuncia la sparizione della significanza entro il sistema delle schematizzazioni postmoderne. Il moralismo guerrafondaio dei nostri tempi non può non prendere atto di questa visione ampiamente decategorizzata della cosiddetta società civile. Il messaggio è chiaro: il mondo abbisogna di nuovi paradigmi costitutivi ed epistemici capaci di reificare ciò che prima era solo un simbolo di vano piacere sessuale.||Intellettuale malinconicamente confuso|}}


L''''intellettuale''' è solitamente una persona dall'aspetto sgradevole, affetta da inestetismi di vario tipo come obesità, [[brufoli]], bassa statura, elefantite, che arrivata all'età dell'adolescenza capendo di non poter fare nulla per risolvere questi problemi decide di concentrare la sua esistenza nel diventare una persona colta, impegnata e quindi rompere i coglioni a tutti quelli che non hanno colto il significato simbolico della Masseria delle Allodole oppure non hanno partecipato alla conferenza sul macrobiotico dagli Aztechi alla Guerra del Golfo tenutasi
tra le montagne dell'appennino tosco-emiliano dal 7 al 24 dicembre dalle ore 21 all'alba.


==Vestiti==


L''''intellettuale''' è uno stato psicologico [[umanità|umano]] classificato dal '''DSM IV''' - ''Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali'' - fra le patologie ''border line'' della personalità.
Per dimostrare al mondo il proprio distacco da tutto ciò che è frivolo, materiale, piacevole o divertente, l'intellettuale sceglie uno stile d'abbigliamento mortificante, che, aggiunto al suo aspetto non proprio leggiadro, elimina in lui qualsiasi caratteristica che potrebbe essere attraente e fa aumentare la nostra autostima ogni volta che lo vediamo e ci paragoniamo a lui.


L'intellettuale è solitamente una persona dall'aspetto sgradevole, affetta da inestetismi di vario genere come obesità, [[brufoli]], bassa statura, semicecità, [[erre moscia]], elefantiasi, che giunge all'età dell'[[adolescenza]] con la consapevolezza di non poter fare [[niente|nulla]] per risolvere i suoi problemi. Decide, allora, di dedicare la sua esistenza ad inutili sforzi per divenire una persona colta, a suo modo fascinosa, impegnata politicamente, e in definitiva rompere i coglioni a tutti quelli che non hanno decifrato il significato simbolico della ''Masseria delle Allodole'' oppure non hanno partecipato alla conferenza sulla "Dieta [[Macrobiotica]] degli [[Aztechi]] all'epoca della [[Guerra del Golfo]]", tenutasi in veste privata fra le montagne dell'[[appennino tosco-emiliano]] dal 7 al 24 dicembre, ogni sera a partire dalle ore 21.
Per rendere evidente il loro impegno nel sociale, gli intellettuali indossano: sandali in stile San francesco anche d'inverno ma soprattutto d'estate diffondendo nell'aria l'aroma dei loro piedi reduci della marcia per la pace Stoccolma-Marrachesh; pantaloni di juta intrecciati in [[Burundi]] da un assocciazione no profit di contadini; magliette informi e sbiadite, spesso ricoperte da slogan che inneggiano alla pace oppure che declamano l'opera di qualche scrittore settecentesco lussemburghese.

Raramente portano gioielli oppure trucco o qualunque cosa possa rendere il loro aspetto più gradevole a meno che non si inserisca in qualche disegno di ostentazione di intellettualità, come un ciondolo ritraente la dea Maya dei piselli in scatola. Anche i capelli sono spesso lasciati vegetare per conto loro, creando dei pittoreschi nidi dove prolificano animali del sottobosco a cui forse è meglio
==Abbigliamento==
non pensare.
Per dimostrare al [[mondo]] il proprio sprezzante disinteresse verso tutto ciò che è frivolo, materiale, lollosamente divertente, l'intellettuale sceglie il proprio vestiario fre le opzioni più mortificanti che, unite al suo sembiante per nulla apprezzabile, eliminano in lui la pur minima possibilità di essere attraente per il pubblico, facendo paradossalmente e masochisticamente aumentare la sua autostima ogni qualvolta egli si trova a paragonarsi con un non intellettuale.<br>
Per evidenziare il proprio impegno sociale e politico, l'intellettuale ama indossare capi d'abbigliamento notoriamente simbolici: sandali monacali sia d'inverno che, soprattutto, d'estate, diffondendo nell'aria il lezzo dei suoi piedi, reduci della marcia per la [[pacifismo|pace]] [[Stoccolma]]-[[Pekino]]; pantaloni di juta intrecciati in [[Burundi]] da un'assocciazione [[no profit]] di lattonieri indigeni, per dimostrare il suo sostegno al mercato equo e solidale; a volte indossa felpe informi e sbiadite, spesso ricoperte di slogan che reclamano la [[pace]] universale; più spesso veste magliette monocromatiche declamanti un brano dalle opere inedite di un qualche scrittore settecentesco ginevrino e progressista.<br>
Raramente l'intellettuale porta gioielli, si applica cosmetici, si sottopone ad interventi di [[chirurgia plastica]] capaci di rendere il suo aspetto più gradevole, a meno che non corrisponda ad un chiaro bisogno di ostentazione d'intellettualità specifica, come, per esempio, un ciondolo in lega di [[stronzio]] raffigurante la divinità [[maya]] dei [[cazzo|piselli]] del [[Mato Grosso]]. La società massificata spesso ignora l'intellettuale, lasciandolo vegetare per proprio conto. Sovente si formano delle pittoresche nicchie biologiche ove l'intellettuale prolifica al pari degli [[animale|animali]] del sottobosco e dei [[parassta|parassiti]] commensali dell'intestino umano.


==Habitat==
==Habitat==
Il luogo emblematico dove l'intellettuale può sfogare il suo odio verso la società ingiusta, il consumismo e la massificazione dei prodotti ittici e farmaceutici è il [[centro sociale]], entro il quale si radunano anche altre categorie umane: i [[punk]], i [[tossicodipendente|tossici]], gli psicopatici conclamati e i sedicenti [[artista|artisti]].<br>

Altri luoghi amati dall'intellettuale sono le biblioteche antiche, in cui si reca per dimostrare agli altri individui del branco il suo interesse verso testi sconosciuti, dato che ha gia letto tutto quello che il mercato letterario è capace di proporre; i luoghi naturali, da sempre molto amati dall'intellettuale (che si tratti di una palude fangosa e malarica o delle cime innevate del [[Monte Bianco]] ha poca importanza), rappresentano per luoi l'archetipo ricongiungimento con l''''Eterna Immanenza del Tutto'''; nei [[cinema]], ma solamente per i solitari appuntamenti in cui vengono proiettati film d'autore ignoto, l'intellettuale ritrova la propria vena poetica e si crogiola alla visione di immagini incomprensibili a cui egli solo s'illude di aver trovato un significato.<br>
Il luogo emblematico dove l'intellettuale può sfogare il suo odio verso la società ingiusta, il consumismo e la massificazione dei prodotti ittici e farmaceutici è il [[centro sociale]], dove si radunano anche altre specie umane: i [[punk]], i tossici e i malati di mente.
Molto apprezzati dall'intellettuale, contrariamente alle apparenze, sono i luoghi di ritrovo di [[truzzi]] e [[tamarri]], in quanto ivi l'intelettuale puo mettere in gioco la sua superiorità umana esordendo con frasi del tipo:

*«''Come?! Non hai mai partecipato ad una corsa notturna in favore delle ragazze madri della [[Danimacchia]]?''»
Altri luoghi amati dagli intellettuali sono le biblioteche antiche in cui si recano per dimostrare di andare alla ricerca di testi sconosciuti in quanto si ha gia letto tutto quello che il mercato letterario propone; i luoghi naturali, da sempre molto amati dagli intellettuali, che siano essi una palude fangosa o la [[Pianura padana]] non ha importanza; i [[cinema]], ma solamente nelle serate in cui vengono proposti film d'autore a sfondo sociale, in particolare quelli che trattano guerre sconosciute anche agli stessi abitanti dei paesi in cui hanno avuto luogo.
*«''Non so chi sia [[Maria De Filippi]], poiché non ho la [[televisione]], ho soltanto il [[portatile]] per ricevere quotidianamente le news dell'[[Ansa]] sugli ultimi sviluppi della guerra civile in [[Alaska]]''».

Al contrario di quello che può sembrare sono però anche molto apprezzati dagli intellettuali i posti frequentati da [[truzzi]] e tamarri, in quanto in quei luoghi l'intelettuale puo dimostrare la sua superiorità con frasi quali ''“come? non sei mai stato a una camminata notturna in favore delle ragazze madri della Danimarca?”'', oppure ''“bnon so chi sia [[Maria De Filippi]] in quanto non ho la [[televisione]], ho soltanto il [[portatile]] per ricevere quotidianamente le notizie dell'[[Ansa]] sulla situazione della guerra civile in [[Alaska]]”''.


==Religione==

Il vero intellettuale odia la chiesa ma si dedica a culti esoterici, mistici e primitivi, mischiando tutte le religioni più disparate, basta che non siano cristiane - anche se Cristo a volte, per le occasioni speciali, viene messo nel calderone assieme a [[Buddha]], il Grande Spirito, Pacha Mama, Siddartha e le vacche indiane.


==Comportamento==
==Comportamento==
L'attività preferita dall'intellettuale è annoiarsi con snobismo, sottopondendosi alle più fantasiose torture autopunitive, come partecipaire a conferenze sul maltrattamento delle formiche durante le disinfestazioni, o sulle conseguenze della [[Prima Guerra Mondiale]] sull'approvvigionamento della carta carbone da parte dei pigmei africani. Queste dolorose esperienze sono, tuttavia, necessarie all'intellettuale per poter testare sulla propria pelle le sofferenze di questo mondo in crisi, così da poterle propinare agli amici moralmente insensibili.<br>
La principale caratteristica dell'intellettuale è l'astio incontenibile verso il [[capitalismo]] sfrenato, il [[consumismo]] e lo sfruttamento delle risorse naturali. Egli odia cordialmente le multinazionali e lo spreco, ma ama intraprendere lunghi viaggi verso mete culturalmente e socialmente accattivanti, come i paesi del [[terzo mondo]], ove si diletta a studiare ogni dettaglio delle scelte politico amministrative del solito dittatore di turno. In seguito allieterà i suoi amici (che, invece, saranno andati a Rimini per una settimana in [[ostello]]) accusandoli di insensibilità verso i destini delle popolazioni più sciagurate.<br>
In termini di istruzione istituzionalizzata, all'intellettuale è fatto obbligo di frequentare l'[[università]]. Le [[facoltà]] preferite sono [[filosofia]], [[lettere]], [[scienze politiche]] e, a volte, [[scienze sociali]]. Molto in voga la scelta di un [[dottorato di ricerca]] nel ramo della '''Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo e per le Politiche Agricole nei Paesi Sottosviluppati'''.


==Religiosità==
L'attività preferita dall'intellettuale è annoiarsi, sottopondendosi a delle torture autoimposte come partecipaire a conferenze sul maltrattamento delle formiche in laboratorio, o sulle conseguenze della [[Seconda Guerra Mondiale]] sul mercato della carta. Queste sofferenze sono pero necessarie per poter andare dai propri amici e rompergli i [[coglioni]] sulla crisi del mondo.
Il vero intellettuale odia la [[chiesa|chiesa cattolica]] ma si dedica a culti esoterici, pagani, mistici e primitivi, mescolando tutte le [[religione|fedi religiose]] più disparate, purché non siano d'ispirazione [[Cristianesimo|cristiana]] - anche se [[Cristo]] a volte e solo per le occasioni speciali, viene messo nel gran calderone della sua religiosità assieme a [[Buddha]], al Grande Spirito, a Pacha Mama, a Siddartha e alle vacche indù.

La caratteristica principale dell'intellettuale è la critica verso la società e il [[capitalismo]]: infatti l'intellettuale decide spesso di coltivare da solo quello che serve per il suo fabbisogno giornaliero, ovviamente non solo carote e patate ma anche Guaranà, canna da zucchero indiana, karite e [[gnu]].

Sempre criticando il [[consumismo]] e lo spreco, l'intettuale (con i soldi dei suoi genitori) compie spesso viaggi di mesi nel [[terzo mondo]] dove studiare la situazione internazionale che poi andrà a descrivere ai suoi amici che quell'estate sono andati a Rimini 3 giorni in [[ostello]],criticandoli per la loro insensibilità e per lo spreco che fanno dei soldi.

Le [[facoltà]] preferite dall'intellettuale sono [[filosofia]] e [[lettere]], ma soprattutto [[scienze politiche]], in particolare nel ramo della coooperazione internazionale per lo sviluppo e per le politiche agricole del terzo mondo.


==Per essere un vero intellettuale bisogna==


==Tratti salienti di un intellettuale standard==
* Coltivare, allevare e macellare tutto quello che si mangia
* Coltivare, allevare e macellare (con metodi indolori e naturali) tutto ciò che è destinato alla propria alimentazione.
* vestirsi di colori sbiaditi, a parte il [[comunista|rosso]] e il verde
* Vestirsi di colori sbiaditi, a parte il [[comunista|rosso]] e il [[Verdi|verde]].
* partecipare a varie marce e corteii
* Partecipare a tutte le manifestazioni pacifiste e ambientaliste.
* odiare la [[chiesa]] e i [[preti]]
* Disprezzare la [[Chiesa|Chiesa Cattolica]] e i [[preti]].
* odiare le multinazionali, le fabbriche, le industrie, le aziende, le agenzie, gli uffici, le banche, le poste, le [[ferrovie dello stato]], i poliziotti, i pompieri (infatti tengono sempre una sorgente vicino casa per spegnere gli incendi), i netturbini, i controllori ...
* Odiare visceralmente le aziende, le industrie, le agenzie, gli uffici pubblici, le banche, le poste, le [[ferrovie dello stato]], i poliziotti, i pompieri, i netturbini, i controllori e gli usceri invalidi civili.
* odiare tutto cio che è considerato frivolo: la televisione, le modelle, le veline, la musica commerciale
* Criticare tutto cio che è considerato frivolo: la [[televisione]], le [[puttana|modelle]], le [[velina|veline]], la [[musica]] commerciale.
* ascoltare solo [[musica]] noiosa e assurda sconosciuta ai più, come [[Ludovico Einaudi]]
* Ascoltare solo [[musica]] noiosa come quella composta da [[Ludovico Einaudi]] o da [[Giovanni Allevi]].
*Leggere un libro per poi dire che la trasposizione non era all'altezza
* Leggere un [[libro]] di autore straniero per poi dire che la traduzione non era all'altezza.
* Guardare solo [[film]] noiosi, leggere quotidiani noiosi, appassionarsi di libri noiosi e spesso scritti tra il 400 e il 500
* Guardare solo [[film]] noiosi, di cineasti sconosciuti dai nomi intrascrivibili.
* rompere le balle agli amici considerati ignoranti e alle amiche etichettate come superficiali in quanto si mettono il [[reggiseno]].
* Rompere i [[coglioni]] agli amici, considerati ignoranti, e alle amiche etichettate come retrograde perché portatrici di [[reggiseno]]. Bisogna riconoscere che, almeno su quest'ultimo punto, l'intellettuale ha perfettamente ragione.
*Passare le giornate sui forum a rispondere ad ogni cosa con prolisse discussioni impreziosite di concetti cavillosissimi e paroloni filosofici.
* Passare le giornate sui forum per rispondere ad ogni domanda con prolisse esternazioni impreziosite di concetti cavillosissimi e paroloni filosofici.


[[Categoria:Stili di vita]]
[[Categoria:Stili di vita]]

Versione delle 22:28, 18 gen 2008

Un intellettuale sfoggia la sua intellettualità
« Semo i mejo! »
(Francesco Totti)
« Ah è vero, non conosci il giapponese... »
« Sai com'è... Io sono cresciuto in una babele linguistica. »
« Che situazione kafkiana! »
« L'ultimo film di Cicciolina è una parabola metacinematografica che denuncia la sparizione della significanza entro il sistema delle schematizzazioni postmoderne. Il moralismo guerrafondaio dei nostri tempi non può non prendere atto di questa visione ampiamente decategorizzata della cosiddetta società civile. Il messaggio è chiaro: il mondo abbisogna di nuovi paradigmi costitutivi ed epistemici capaci di reificare ciò che prima era solo un simbolo di vano piacere sessuale. »


L'intellettuale è uno stato psicologico umano classificato dal DSM IV - Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali - fra le patologie border line della personalità.

L'intellettuale è solitamente una persona dall'aspetto sgradevole, affetta da inestetismi di vario genere come obesità, brufoli, bassa statura, semicecità, erre moscia, elefantiasi, che giunge all'età dell'adolescenza con la consapevolezza di non poter fare nulla per risolvere i suoi problemi. Decide, allora, di dedicare la sua esistenza ad inutili sforzi per divenire una persona colta, a suo modo fascinosa, impegnata politicamente, e in definitiva rompere i coglioni a tutti quelli che non hanno decifrato il significato simbolico della Masseria delle Allodole oppure non hanno partecipato alla conferenza sulla "Dieta Macrobiotica degli Aztechi all'epoca della Guerra del Golfo", tenutasi in veste privata fra le montagne dell'appennino tosco-emiliano dal 7 al 24 dicembre, ogni sera a partire dalle ore 21.

Abbigliamento

Per dimostrare al mondo il proprio sprezzante disinteresse verso tutto ciò che è frivolo, materiale, lollosamente divertente, l'intellettuale sceglie il proprio vestiario fre le opzioni più mortificanti che, unite al suo sembiante per nulla apprezzabile, eliminano in lui la pur minima possibilità di essere attraente per il pubblico, facendo paradossalmente e masochisticamente aumentare la sua autostima ogni qualvolta egli si trova a paragonarsi con un non intellettuale.
Per evidenziare il proprio impegno sociale e politico, l'intellettuale ama indossare capi d'abbigliamento notoriamente simbolici: sandali monacali sia d'inverno che, soprattutto, d'estate, diffondendo nell'aria il lezzo dei suoi piedi, reduci della marcia per la pace Stoccolma-Pekino; pantaloni di juta intrecciati in Burundi da un'assocciazione no profit di lattonieri indigeni, per dimostrare il suo sostegno al mercato equo e solidale; a volte indossa felpe informi e sbiadite, spesso ricoperte di slogan che reclamano la pace universale; più spesso veste magliette monocromatiche declamanti un brano dalle opere inedite di un qualche scrittore settecentesco ginevrino e progressista.
Raramente l'intellettuale porta gioielli, si applica cosmetici, si sottopone ad interventi di chirurgia plastica capaci di rendere il suo aspetto più gradevole, a meno che non corrisponda ad un chiaro bisogno di ostentazione d'intellettualità specifica, come, per esempio, un ciondolo in lega di stronzio raffigurante la divinità maya dei piselli del Mato Grosso. La società massificata spesso ignora l'intellettuale, lasciandolo vegetare per proprio conto. Sovente si formano delle pittoresche nicchie biologiche ove l'intellettuale prolifica al pari degli animali del sottobosco e dei parassiti commensali dell'intestino umano.

Habitat

Il luogo emblematico dove l'intellettuale può sfogare il suo odio verso la società ingiusta, il consumismo e la massificazione dei prodotti ittici e farmaceutici è il centro sociale, entro il quale si radunano anche altre categorie umane: i punk, i tossici, gli psicopatici conclamati e i sedicenti artisti.
Altri luoghi amati dall'intellettuale sono le biblioteche antiche, in cui si reca per dimostrare agli altri individui del branco il suo interesse verso testi sconosciuti, dato che ha gia letto tutto quello che il mercato letterario è capace di proporre; i luoghi naturali, da sempre molto amati dall'intellettuale (che si tratti di una palude fangosa e malarica o delle cime innevate del Monte Bianco ha poca importanza), rappresentano per luoi l'archetipo ricongiungimento con l'Eterna Immanenza del Tutto; nei cinema, ma solamente per i solitari appuntamenti in cui vengono proiettati film d'autore ignoto, l'intellettuale ritrova la propria vena poetica e si crogiola alla visione di immagini incomprensibili a cui egli solo s'illude di aver trovato un significato.
Molto apprezzati dall'intellettuale, contrariamente alle apparenze, sono i luoghi di ritrovo di truzzi e tamarri, in quanto ivi l'intelettuale puo mettere in gioco la sua superiorità umana esordendo con frasi del tipo:

  • «Come?! Non hai mai partecipato ad una corsa notturna in favore delle ragazze madri della Danimacchia?»
  • «Non so chi sia Maria De Filippi, poiché non ho la televisione, ho soltanto il portatile per ricevere quotidianamente le news dell'Ansa sugli ultimi sviluppi della guerra civile in Alaska».

Comportamento

L'attività preferita dall'intellettuale è annoiarsi con snobismo, sottopondendosi alle più fantasiose torture autopunitive, come partecipaire a conferenze sul maltrattamento delle formiche durante le disinfestazioni, o sulle conseguenze della Prima Guerra Mondiale sull'approvvigionamento della carta carbone da parte dei pigmei africani. Queste dolorose esperienze sono, tuttavia, necessarie all'intellettuale per poter testare sulla propria pelle le sofferenze di questo mondo in crisi, così da poterle propinare agli amici moralmente insensibili.
La principale caratteristica dell'intellettuale è l'astio incontenibile verso il capitalismo sfrenato, il consumismo e lo sfruttamento delle risorse naturali. Egli odia cordialmente le multinazionali e lo spreco, ma ama intraprendere lunghi viaggi verso mete culturalmente e socialmente accattivanti, come i paesi del terzo mondo, ove si diletta a studiare ogni dettaglio delle scelte politico amministrative del solito dittatore di turno. In seguito allieterà i suoi amici (che, invece, saranno andati a Rimini per una settimana in ostello) accusandoli di insensibilità verso i destini delle popolazioni più sciagurate.
In termini di istruzione istituzionalizzata, all'intellettuale è fatto obbligo di frequentare l'università. Le facoltà preferite sono filosofia, lettere, scienze politiche e, a volte, scienze sociali. Molto in voga la scelta di un dottorato di ricerca nel ramo della Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo e per le Politiche Agricole nei Paesi Sottosviluppati.

Religiosità

Il vero intellettuale odia la chiesa cattolica ma si dedica a culti esoterici, pagani, mistici e primitivi, mescolando tutte le fedi religiose più disparate, purché non siano d'ispirazione cristiana - anche se Cristo a volte e solo per le occasioni speciali, viene messo nel gran calderone della sua religiosità assieme a Buddha, al Grande Spirito, a Pacha Mama, a Siddartha e alle vacche indù.

Tratti salienti di un intellettuale standard

  • Coltivare, allevare e macellare (con metodi indolori e naturali) tutto ciò che è destinato alla propria alimentazione.
  • Vestirsi di colori sbiaditi, a parte il rosso e il verde.
  • Partecipare a tutte le manifestazioni pacifiste e ambientaliste.
  • Disprezzare la Chiesa Cattolica e i preti.
  • Odiare visceralmente le aziende, le industrie, le agenzie, gli uffici pubblici, le banche, le poste, le ferrovie dello stato, i poliziotti, i pompieri, i netturbini, i controllori e gli usceri invalidi civili.
  • Criticare tutto cio che è considerato frivolo: la televisione, le modelle, le veline, la musica commerciale.
  • Ascoltare solo musica noiosa come quella composta da Ludovico Einaudi o da Giovanni Allevi.
  • Leggere un libro di autore straniero per poi dire che la traduzione non era all'altezza.
  • Guardare solo film noiosi, di cineasti sconosciuti dai nomi intrascrivibili.
  • Rompere i coglioni agli amici, considerati ignoranti, e alle amiche etichettate come retrograde perché portatrici di reggiseno. Bisogna riconoscere che, almeno su quest'ultimo punto, l'intellettuale ha perfettamente ragione.
  • Passare le giornate sui forum per rispondere ad ogni domanda con prolisse esternazioni impreziosite di concetti cavillosissimi e paroloni filosofici.