Intellettuale

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L'intellettuale è solitamente una persona dall'aspetto sgradevole, affetta da inestetismi di vario tipo come obesità, brufoli, bassa statura, elefantite, che arrivata all'età dell'adolescenza capendo di non poter fare nulla per risolvere questi problemi decide di concentrare la sua esistenza nel diventare una persona colta, impegnata e quindi rompere i coglioni a tutti quelli che non hanno colto il significato simbolico della Masseria delle Allodole oppure non hanno partecipato alla conferenza sul macrobiotico dagli Aztechi alla Guerra del Golfo tenutasi tra le montagne dell'appennino tosco-emiliano dal 7 al 24 dicembre dalle ore 21 all'alba.

Vestiti

Per dimostrare al mondo il proprio distacco da tutto ciò che è frivolo, materiale, piacevole o divertente, l'intellettuale sceglie uno stile d'abbigliamento mortificante, che, aggiunto al suo aspetto non proprio leggiadro, elimina in lui qualsiasi caratteristica che potrebbe essere attraente e fa aumentare la nostra autostima ogni volta che lo vediamo e ci paragoniamo a lui.

Per rendere evidente il loro impegno nel sociale, gli intellettuali indossano: sandali in stile San francesco anche d'inverno ma soprattutto d'estate diffondendo nell'aria l'aroma dei loro piedi reduci della marcia per la pace Stoccolma-Marrachesh; pantaloni di juta intrecciati in Burundi da un assocciazione no profit di contadini; magliette informi e sbiadite, spesso ricoperte da slogan che inneggiano alla pace oppure che declamano l'opera di qualche scrittore settecentesco lussemburghese. Raramente portano gioielli oppure trucco o qualunque cosa possa rendere il loro aspetto più gradevole a meno che non si inserisca in qualche disegno di ostentazione di intellettualità, come un ciondolo ritraente la dea Maya dei piselli in scatola. Anche i capelli sono spesso lasciati vegetare per conto loro, creando dei pittoreschi nidi dove prolificano animali del sottobosco a cui forse è meglio non pensare.

Habitat

Il luogo emblematico dove l'intellettuale può sfogare il suo odio verso la società ingiusta, il consumismo e la massificazione dei prodotti ittici e farmaceutici è il centro sociale, dove si radunano anche altre specie umane: i punk, i tossici e i malati di mente.

Altri luoghi amati dagli intellettuali sono le biblioteche antiche in cui si recano per dimostrare di andare alla ricerca di testi sconosciuti in quanto si ha gia letto tutto quello che il mercato letterario propone; i luoghi naturali, da sempre molto amati dagli intellettuali, che siano essi una palude fangosa o la Pianura padana non ha importanza; i cinema, ma solamente nelle serate in cui vengono proposti film d'autore a sfondo sociale, in particolare quelli che trattano guerre sconosciute anche agli stessi abitanti dei paesi in cui hanno avuto luogo.

Al contrario di quello che può sembrare sono però anche molto apprezzati dagli intellettuali i posti frequentati da truzzi e tamarri, in quanto in quei luoghi l'intelettuale puo dimostrare la sua superiorità con frasi quali “come? non sei mai stato a una camminata notturna in favore delle ragazze madri della Danimarca?”, oppure “bnon so chi sia Maria De Filippi in quanto non ho la televisione, ho soltanto il portatile per ricevere quotidianamente le notizie dell'Ansa sulla situazione della guerra civile in Alaska.


Religione

Il vero intellettuale odia la chiesa ma si dedica a culti esoterici, mistici e primitivi, mischiando tutte le religioni più disparate, basta che non siano cristiane - anche se Cristo a volte, per le occasioni speciali, viene messo nel calderone assieme a Buddha, il Grande Spirito, Pacha Mama, Siddartha e le vacche indiane.

Comportamento

L'attività preferita dall'intellettuale è annoiarsi, sottopondendosi a delle torture autoimposte come partecipaire a conferenze sul maltrattamento delle formiche in laboratorio, o sulle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale sul mercato della carta. Queste sofferenze sono pero necessarie per poter andare dai propri amici e rompergli i coglioni sulla crisi del mondo.

La caratteristica principale dell'intellettuale è la critica verso la società e il capitalismo: infatti l'intellettuale decide spesso di coltivare da solo quello che serve per il suo fabbisogno giornaliero, ovviamente non solo carote e patate ma anche Guaranà, canna da zucchero indiana, karite e gnu.

Sempre criticando il consumismo e lo spreco, l'intettuale (con i soldi dei suoi genitori) compie spesso viaggi di mesi nel terzo mondo dove studiare la situazione internazionale che poi andrà a descrivere ai suoi amici che quell'estate sono andati a Rimini 3 giorni in ostello,criticandoli per la loro insensibilità e per lo spreco che fanno dei soldi.

Le facoltà preferite dall'intellettuale sono filosofia e lettere, ma soprattutto scienze politiche, in particolare nel ramo della coooperazione internazionale per lo sviluppo e per le politiche agricole del terzo mondo.


Per essere un vero intellettuale bisogna

  • Coltivare, allevare e macellare tutto quello che si mangia
  • vestirsi di colori sbiaditi, a parte il rosso e il verde
  • partecipare a varie marce e corteii
  • odiare la chiesa e i preti
  • odiare le multinazionali, le fabbriche, le industrie, le aziende, le agenzie, gli uffici, le banche, le poste, le ferrovie dello stato, i poliziotti, i pompieri (infatti tengono sempre una sorgente vicino casa per spegnere gli incendi), i netturbini, i controllori ...
  • odiare tutto cio che è considerato frivolo: la televisione, le modelle, le veline, la musica commerciale
  • ascoltare solo musica noiosa e assurda sconosciuta ai più, come Ludovico Einaudi
  • Leggere un libro per poi dire che la trasposizione non era all'altezza
  • Guardare solo film noiosi, leggere quotidiani noiosi, appassionarsi di libri noiosi e spesso scritti tra il 400 e il 500
  • rompere le balle agli amici considerati ignoranti e alle amiche etichettate come superficiali in quanto si mettono il reggiseno.
  • Passare le giornate sui forum a rispondere ad ogni cosa con prolisse discussioni impreziosite di concetti cavillosissimi e paroloni filosofici.