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=== La chiattona che fa la spesa ===
=== La chiattona che fa la spesa ===
[[File:Obesi al supermercato.jpg|thumb|left|220px|Essi sono lieti.]]
[[File:Obesi al supermercato.jpg|thumb|left|250px|Essi sono lieti.]]
{{Cit|Mi fa sei chili di prosciutto crudo? Mi raccomando, sottile! |La chiattona in gastronomia}}
{{Cit|Mi fa sei chili di prosciutto crudo? Mi raccomando, sottile! |La chiattona in gastronomia}}
La chiattona porta sempre con se i bambini chiatti come forza lavoro e ognuno dei componenti chiatti spinge un carrello, chiattissimo. La famiglia di ciccioni riempie il carrello di cose buonissime che fanno malissimo ogni due/tre giorni, e ognuno riempie il carrello con ciò che vuole. Spingendo questi pesantissimi carrelli sono frequenti i cali di zuccheri, quindi l'allegra combriccola organizza soste per fare un [[pic nic]] col contenuto dei carrelli che poi devono saturare nuovamente. La chiattona sguinzaglia i suoi facocerini ovunque ci sia cibo preferibilmente già pronto e difficilmente acquista qualcosa di non commestibile, ad eccezione dei contenitori per alimenti. Ogni tanto comprano una televisione. Per ragioni ancora sconosciute spesso succede che uscendo dal negozio [[Ciccioni che cadono dalle scale|l'intera famiglia cade dalle scale]].
La chiattona porta sempre con se i bambini chiatti come forza lavoro e ognuno dei componenti chiatti spinge un carrello, chiattissimo. La famiglia di ciccioni riempie il carrello di cose buonissime che fanno malissimo ogni due/tre giorni, e ognuno riempie il carrello con ciò che vuole. Spingendo questi pesantissimi carrelli sono frequenti i cali di zuccheri, quindi l'allegra combriccola organizza soste per fare un [[pic nic]] col contenuto dei carrelli che poi devono saturare nuovamente. La chiattona sguinzaglia i suoi facocerini ovunque ci sia cibo preferibilmente già pronto e difficilmente acquista qualcosa di non commestibile, ad eccezione dei contenitori per alimenti. Ogni tanto comprano una televisione. Per ragioni ancora sconosciute spesso succede che uscendo dal negozio [[Ciccioni che cadono dalle scale|l'intera famiglia cade dalle scale]].

Versione delle 21:17, 3 ott 2014

Donna che fa la spesa

« ... e Dio prese una costola di Adamo e creò Eva, poi allo stesso modo prese il portafogli di Adamolaè creò la Donna che fa la spesa, e le disse: "Va! Vagli a comprare le costine, va!" »
(Genesi 60 90-60)
« Mi scusi, cercavo quel lardo con meno del 2% di grassi, l'ho visto in TV »
(L'inizio della fine)
« Non c'è quella Bio? »
(Donna che fa la spesa in cerca di ammoniaca)

Fare la spesa è nella natura della donna, è parte integrante della sua essenza e passaggio obbgligato per un completo e florido ciclo vitale. Dei negozi. La donna che fa la spesa è molto attenta all'alimentazione, preferisce una provenienza biologica, macrobiotica e veganica del cibo che acquista, anche se poi non la mangia perché le fa abbastanza schifo. La donna che fa la spesa è il risultato degli esperimenti di alcune multinazionali americane negli anni '40 tendente a conquistare nuovi bacini di consumatori. Il geniale piano insinuò nel tessuto sociale le basi per la rivoluzione sessuale, quando le donne credettero di aver conquistato da sole il diritto a lavoroe stipendio il gioco era fatto. O almeno questo è ciò che raccontava il mio bisnonno. In realtà la donna fa la spesa da sempre: nella preistoria, mentre gli uomini si grattavano i coglioni sul divano guardando per ore la televisione disegnata sulla parete della caverna, le donne facevano la spesa raccogliendo vegetali e frutti nel supermercato della natura, anche se allora non spendevano una lira.

La sbalorditiva organizzazione mentale della donna che fa la spesa

« Ma questo latte è di ieri! »
(Donna particolarmente attenta che fa la spesa di domenica (giorno senza consegne))


Se una donna si assenta per un paio d'ore per la spesa, possiamo essere matematicamente certi che in quel lasso di tempo riuscirà a visitare una ventina di negozi e permanere in ognuno per più di 40 minuti. Come è possibile? Si stima che in un ora, grazie alla sua incredibile organizzazione, la donna che fa la spesa possa gestire contemporaneamente la lista della spesa, una dozzina di bambini, da otto a dodici aggiustamenti di trucco, due carrelli, i saldi di fine stagione, un centinaio di telefonate, sei abbordaggi e fino a quattro chat contemporanee su Facebook.

La verità sulla presunta abilità delle donne riguardo al risparmio sulla spesa, ovvero: Stasera si caga sottile.

« Tu con settanta euro sei tornato con una borsina, io con dieci ci ho riempito due carrelli! »
(La moglie redarguisce il marito.)
« Due carrelli di carta igienica! So' bbono pure io! »
(La replica del marito.)

L'immaginario collettivo ci induce a credere che la donna abbia nei propri geni una laurea e un paio di master in economia domestica. In realtà la loro naturale predisposizione è più versata a far sparire scontrini compromettenti, scovare i pin delle carte di credito del marito, negare a oltranza i presunti acquisti, creare fondi neri, fare fishing suo stesso conto corrente on line, spendere cifre enormi senza lasciare tracce per poi indossare abiti o gioielli mai visti prima e sostenere con nonchalance che è roba vecchia dimenticata nell'armadio. Nonostante ciò non preoccupatevi, la cena sarà servita ugualmente, una confezioni di mortadella verde (colore giustificato dalla presenza del pistacchio) e una mozzarella, trovate in sconto 50% nella vasca dei prodotti in scadenza breve. Bonne appetit!

Donna che fa la spesa in un centro commerciale

Questo è l'abisso più profondo nel quale può cadere l'uomo che sventuratamente dovesse accompagnare una donna che deve fare la spesa. Un concentrato di sofferenza tale che i gironi danteschi appaiono giostrine per bambini.

Per prima cosa la donna che dovrebbe fare la spesa entra dalla parrucchiera dove sceglie un posto dal quale si possano controllare le vetrine di almeno tre negozi della galleria tramite panoramica riflessa nello specchio. Sistemata la parrucca la donna viene irresistibilmente attratta dagli effluvi della profumeria. Qui si sfoga sniffando centinaia di profumi ed essenze, quando è completamente strafatta di diluente, passa alle creme anti rughe o anti cellulite, ossia normalissime creme idratanti ma con un prezzo al chilo superiore a quello del platino. Esce soddisfatta, circondata da un alone che tramortisce le mosche, con un centinaio di campioncini gratuiti, un set di creme e un boccettino da 12 cc di Eau de Spum de Chiavic da 250 €.
Perché i centri commerciali sono zeppi di negozi di vestiti? Perché sono zeppi di donne, e viceversa. Anche questa attrattiva è imprescindibile, la donna entra già in stato di trance fluttuando tra mari di camicette di seta e spiagge sconfinate di scarpe. È noto che una donna passi un quinto della sua vita in un camerino di prova e un altro quinto su un seggiolino mentre una commessa cerca di infilarle una scarpa dieci numeri più corta.
Dopo un caffettino, un Grattaevinci, una ricarica telefonica, un caffettino, un Grattaevinci[Ripetizione necessaria] e un aperitivo al bar (e due bomboloni alla crema, ma che non si sappia in giro), la donna è pronta per la prossima tappa obbligata, la spesa? No, l'erboristeria. Anche qui la donna acquista solitamente prodotti anti-cellulite e anti-rughe, meglio se omeopatici, che andranno a rimpinguare la sua già smisurata collezione di rimedi che non funzioneranno.

Finalmente la donna che fa la spesa fa la spesa

Da questo punto in poi, se siete uomini, sappiate che il vostro conto è già in rosso da venti minuti.
La donna che fa la spesa, ormai prossima all'obbiettivo [comprare due mozzarelle per la caprese (piatto ricco mi ci ficco)], ma viene distratta da qualcosa di inatteso: al reparto persona ci sono gli stessi intrugli acquistati in profumeria ed erboristeria in sconto 30%! Tanto vale ricomprarli, non si sa mai. La donna procede rapidamente tra le corsie saccheggiando ogni prodotto con un bollino che richiami vagamente un'offerta/concorso/coupond/omaggio/punto e nel contempo cercando di specchiarsi in qualsiasi superficie riflettente, evitando il vetro del banco pasticceria che, essendo convesso, la ingrassa un po'.

Scavi archeologici inversi

Questa specialità e una peculiarità squisitamente femminile. Mentre nei normali scavi l'archeologo scava in provondità per scovare reperti antichi, la donna che fa la spesa scava nelle profondità degli scaffali nella speranza di trovare gli articoli più freschii, anche se di pochi minuti. La donna scava con grande tenacia persino tra i fustoni di detersivo da 50 Kg, spostandoli tutti fino all'ultimo. Circolano voci su donne che hanno solleva interi bancali con la forza dll'amore per prendere la confezione più fresca di piatti di carta. Dopo aver conquistato l'agognato trofeo la donna se ne va lasciando dietro di sè un cumulo di macerie.

La mamma che fa la spesa

Quando la donna partorisce precipita in un vortice senza ritorno e dedica l'intera sua esistenza alla creatura. Quando fa la spesa per la creatura la donna tira fuori il peggio di se per avere il meglio per il figlio. Per trovare l'eccellenza sul mercato la donna sfodera le sue armi più subdole, la menzogna è lo stratagemma più ricorrente.

Per il bambino

Quando falliscono i più elementari metodi di coercizione per accaparrarsi la merce migliore, come sclerare (per le donne brutte) o farla annusare (nel caso delle belle) la donna ricorre a mezzi ancora più vili tirando in ballo la mamma malata o il babbo gay, ma "Per il bambino" è di gran lunga la frase più meschina che la donna riesce a proferire quando fa la spesa. Viene usata in ogni situazione sia necessaria una forzatura psicologica per spronare l'addetto di turno a compiere una prestazione non prevista.

« Senta, mi darebbe un etto di prosciutto cotto per mio figlio che è malato? (falso)... però me ne aprirebbe uno nuovo? Il bambino è allergico a molti batteri (falso)... mi farebbe uno sconto? Perché siamo poveri (falso)... e mi darebbe un assaggino gratuito di quel formaggio? Vorrei farlo sentire a mio figlio che sta morendo? (falso)... lei è molto gentile, passo domani a pagare (falso) »
(Donna senza figli)
- Mamma: “Mi taglierebbe quel petto di pollo a fette?”
- Macellaio: “Signora, c'è questo già tagliato”
- Mamma: “Si, ma quello è troppo spesso!”
- Macellaio: “C'è anche questo tagliato sottile.”
- Mamma: “Si, ma a me piace (costa meno) di più quello! ”
- Macellaio: “... ”
- Mamma: “È per il bambino!”
- Macellaio: “Doh!”

Donne che fanno la spesa mitologiche

L'anoressica che fa la spesa

Questa agghiacciante creatura appare raramente, ma la sua sola presenza mortifica lo spirito di chi attraversa la sua strada come un dissennatore. Potrebbe sembrare che spinga un carrello, in realtà è il carrello che trascina lei, un carrello desolato che contiene per la maggior parte aria ricoperta da riso soffiato, becchime per canarini, 20 cc di latte di soia, un hamburger di soia, un uovo di soia e un mezzo pasticcino di alghe, per non farsi mancare niente. L'anoressica fa la spesa da sola e solo per se stessa perché i suoi familiari se ne sono andati, tutti morti di stenti. È così secca che perde bracciali, scarpe e pantaloni in giro per il negozio, perde anche i sensi davanti a una fiorentina cruda, ma continua la sua ostinata lotta contro il grasso, i muscoli, le interiora e qualsiasi altro parassita si voglia attaccare alle sue bellissime ossa. Anche lei compra creme idratanti, di quelle che "nutrono la pelle", l'unica cosa che le rimane.

La chiattona che fa la spesa

Essi sono lieti.
« Mi fa sei chili di prosciutto crudo? Mi raccomando, sottile!  »
(La chiattona in gastronomia)

La chiattona porta sempre con se i bambini chiatti come forza lavoro e ognuno dei componenti chiatti spinge un carrello, chiattissimo. La famiglia di ciccioni riempie il carrello di cose buonissime che fanno malissimo ogni due/tre giorni, e ognuno riempie il carrello con ciò che vuole. Spingendo questi pesantissimi carrelli sono frequenti i cali di zuccheri, quindi l'allegra combriccola organizza soste per fare un pic nic col contenuto dei carrelli che poi devono saturare nuovamente. La chiattona sguinzaglia i suoi facocerini ovunque ci sia cibo preferibilmente già pronto e difficilmente acquista qualcosa di non commestibile, ad eccezione dei contenitori per alimenti. Ogni tanto comprano una televisione. Per ragioni ancora sconosciute spesso succede che uscendo dal negozio l'intera famiglia cade dalle scale.

Il troione

Dietro mi tenti, davanti mi spaventi? Non indaghiamo...
« Ogni volta che le guardo la bocca, mi sale in mente l'immagine di un idrovora da bonifica, mah! »
(Un cliente abituale.)

Il troione, sogno erotico di qualsiasi commesso eterosessuale, non si avvista, si percepisce. Alcune ore prima dell'apparizione aromi speziati, profumi orientali ed essenze di vagina al vapore invadono il supermercato, penetrano nelle narici e nei tessuti molli dei maschi che cominciano ad arruffare il pelo e ad azzuffarsi immotivatamente. Se i feromoni de troione sono molto potenti alcuni uomini si prostrano a tappeto davanti all'entrata per farsi trafiggere dai tacchi a baionetta della diva. Quando al reparto ortofrutta le zucchine e i cetrioli cominciano a drizzarsi l'evento è prossimo. Gli ululati si pacano e nel silenzio si ode un tintinnio, come di mille campanelline. Sono i gioielli del troione, tre chili in tutto di oro massiccio e qualche etto di pietre preziose. Il troione si presenta all'ingresso con la serva messicana che le spinge il carrello e saltuariamente con un rottweiler al guinzaglio. In questi casi viene bloccata dall'addetta della reception invidiosa del suo fondotinta costosissimo.

- Receptionist: “Spiacente signora, gli animali non possono entrare.”
- Troione: “Se Concita resta fuori poi chi me lo spinge il carrello, lei?”
- Receptionist: “Intendevo il cane.”
- Troione: “Primo: questo non è un cane, è Piercarlomaria. Secondo: è molto più intelligente di un essere umano come te o Concita. Terzo: ciao ciao, bellina!”

A questo punto interviene la guardia giurata, un panzerotto poco più alto di Brunetta col cinturone appena sotto le ascelle e nel fodero una pistola a tappo. Un'ostacolo decisamente ridicolo. Il troione si umetta i labbroni e inspira aria dalle narici di una forma inesistente in natura, pompando atmosfere nel decoltè.

  • 1.0 atm: la guardia cade in stato di ipnosi
  • 1,2 atm: la guardia sbava copiosamente e inizia ad annusare il culo del cane
  • 1,8 atm : la guardia le lucida le ruote del carrello con la lingua
  • 2,6 atm : (solo in casi estremi) la guardia impallidisce e collassa, a volte esplode una tetta

Il troione entra nel supermercato avvolta in una pellicciotto di criceto che copre a stento le natiche, ma valorizza le lunghe gambe tornite (proprio col tornio). La "signora" agita le unghie aerografate in stile Mirò indicando con disgusto alla domestica i miserabili articoli da comprare come se fosse circondata da montagne di merda, nonostante sia sposata col ricco padrone di ben dodici porcilaie. La MILF attraversa sculettando ogni corsia raccattando articoli a caso incurante del prezzo, ma non mancano mai almeno due sacchi di Menù Gran Gourmet con carne umana per Piercarlomaria e un osso di gomma per il marito.

E ora...

... l'interrogativo che ci assilla: Perché il troione, che potrebbe starsene tranquillamente sdraiata in una beauty farm a non fare un cazzo o sdraiata nel suo lettone a farsi pistolare da due muscolosi ragazzoni di diversi colori, si infila in un supermercato pulcioso a fare la spesa che potrebbe benissimo fare un domestico? Roba da perderci il sonno...

Onestà

« L'onestà è un lusso che non tutti possono permettersi. »
(Un poveraccio mentre ruba una mela.)
« Non so come sia la vita di un criminale, non lo sono mai stato. Ma quella di un'onesto fa schifo. »
(Un tale)

Dicesi onestà un dannoso sottoprodotto della coscienza che induce talvolta alcuni esseri umani ad essere sinceri, trasparenti e a non commettere azioni che danneggerebbero i propri simili. Esistono alcuni sinonimi di questo vocabolo, come paura di essere beccati, non ci guadagerò ma almeno faccio bella figura, e anche suicidio. Una "persona onesta" è dunque colui che rispetta e quindi conosce tutte le leggi, sia civili che religiose, l'etica e la morale di ogni luogo, non mente mai, non nasconde, non omette, non tradisce, non imbroglia, non trama, non cospira, in pratica un cadavere. Sfortunatamente la persona onesta si incazza molto facilmente. Come tutti sapranno l'onestà è fortunatamente una condizione temporanea, un evento saltuario ma in alcuni soggetti può degenerare in una forma patologica altamente autodistruttiva.

Essere onesti

Partendo da un concetto relativistico essere onesti in un contesto spazio-temporale è impossibile. Il concetto di bene/male cozza spesso con vistosi paradossi nel mondo reale. Come dimostrò inconfutabilmente Italo Calvino nel saggio Zen Il visconte dimezzato un'azione buona può dare origine a eventi nefasti, come nel caso della metà buona del visconte che regalò il suo bastone ad uno zoppo il quale lo usò per seviziare la moglie. Cosa ci volle dire in realtà Calvino anticipando la teoria del Caos? Che se cominciamo così non ci si salta più fuori! Alla fine si riduce tutto a un confronto interiore nel quale noi stessi ci giudichiamo e immancabilmente ci assolviamo. Il fattore culturale è molto importante nei primi anni di vita e a volte causa di un'insana predisposizione all'onestà. In particolare la religione e i film coi supereroi sono responsabili della maggior parte dei malati. Cercare di emulare Gesû, Capitan America, i Santi o gli Avengers è particolarmente dannoso per un comune mortale privo di super poteri o super miracoli.

L'onesto

« L'onesto si fa corrompere in un solo caso: quando capita l'occasione. »
(Tratto da: Gli aforismi di mio zio Romeo.)

Articolo più utile del mondo

« Minchia! Stavolta mi ha proprio salvato il culo! »
(Un tale a proposito dell'articolo più utile del mondo.)

L'articolo più utile del mondo è questo qui. L'articolo più utile del mondo ti servirà nelle occasioni più svariate per toglierti dai guai in cui si può cacciare il tuo limitato cervello. Come facciamo a saperlo? Stai leggendo Nonciclopedia. Occorre tenere l'a.p.u.d.m. sempre a portata di mano sul vostro cellulare, palmare, tablet, portatile, tubo catodico, papiro, o lastra di pietra. L'articolo del mondo è facilmente consultabile anche da analfabeti o persone che parlano altre lingue, dai gorilla, dai delfini e dalle magnolie, perchè ci sono tante, tante figure! L'Articolo più utile del mondo garantisce al tuo cranio idrocefalo una minor frequenza di crisi epilettiche grazie ai pratici cassettini. Tutto quello che vi serve è l'articolo più utile del mondo, ma anche un trapano, un melograno, una casseruola antiaderente, dieci bulloni, una stampante a colori, nastro adesivo Acquistabili separatamente. Niente panico, dunque! Ci pensa l'Articolo più utile del mondo!

  • Ti sei nascosto nudo nell'armadio della tua vicina mentre quell'energumeno di suo marito sta rincasando? Hai paura che ti scopra? Lui o la moglie che stavi spiando?
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  • Sei su un cornicione di un palazzo deciso a buttarti e finirla con questa vita insopportabile? Aspetta ancora un attimo, magari qualcuno ti vede e riprende il volo col cellulare!
  • Ti sei appena immerso in un caldo bagno rilassante con una spanna di schiuma profumata e sali speziati rientali quando ti sei accorto con orrore e sgomento di aver lasciato nell'altra stanza la paperella di gomma?
  • aereoplanino di carta
  • travestimento
  • Passatempo

Istituto Luce

L'Istituto Luce (L' U C E) è per tutti noi una serie di filmati in bianco e nero commenteti da un esaltato che usa vocaboli da antiquariato come "fulgore", "ardito", "era la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo. Nato in Italia nel 1924[1], l'Istituto Luce divenne ben presto un potente strumento di propaganda del regime fascista. L'Istituto, avente sede a Roma, partecipava inoltre alla produzione e diffusione di film e documentari destinati alle sale cinematografiche. Nel 2009 la società viene fusa con Cinecittà Holding S.p.A., costituendo una società per azioni: Cinecittà Luce S.p.A.[1].

Storia

All' origine della fondazione dell'Istituto Luce vi è una piccola impresa cinematografica privata promossa dal giornalista Luciano De Feo nell'intento di sviluppare l'educazione della popolazione italiana analfabeta attraverso le immagini; da qui l'acronimo Luce: L'Unione Cinematografica Educativa.

Il Luce venne istituito da Benito Mussolini con qualità di Ente morale di diritto pubblico con il regio decreto legge n. 1985 del 5 novembre 1925, a sostituire la precedente Società Anonima L.U.C.E. Nel luglio 1925 la Presidenza del Consiglio dei ministri dirama una circolare ai ministri degli Interni, della Pubblica Istruzione, dell’Economia e delle Colonie invitandoli a servirsi esclusivamente dell’organizzazione tecnica del Luce a scopi educativi e propagandistici.

Nello statuto di fondazione del Luce, la finalità dell'Istituto era volta alla "diffusione della cultura popolare e della istruzione generale per mezzo delle visioni cinematografiche, messe in commercio alle minime condizioni di vendita possibile, e distribuite a scopo di beneficenza e propaganda nazionale e patriottica". Nel 1927 viene creato il cinegiornale Giornale Luce, destinato a venire proiettato per obbligo in tutti i cinema d'Italia prima della proiezione dei film: in Italia i Cinegiornali Luce possono considerarsi antesignani del telegiornale.

Nel 1935 l'Istituto Luce dà vita all'Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC), entrando direttamente nella produzione cinematografica: uno dei primi film prodotti è il colossal Scipione l'Africano (film 1937) di Carmine Gallone. Nel 1936 il Luce cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare al Ministero della Cultura Popolare; nello stesso anno si dà il via alla costruzione della nuova sede dell'Istituto accanto alle strutture di Cinecittà e del nascente Centro Sperimentale di Cinematografia.

A partire dal dopoguerra l'Istituto Luce si occupa della produzione di numerosi documentari e di film (diretti, tra gli altri, da Pupi Avati, Marco Bellocchio, Claude Chabrol, Liliana Cavani, Mario Monicelli, Ermanno Olmi, Ettore Scola).

Eredità

A partire da luglio 2012, una vasta collezione di filmati (circa 30.000) è stata messa a disposizione del pubblico, grazie ad un accordo con Google, attraverso un canale YouTube. http://www.youtube.com/watch?v=huI_AaP3Vkg&feature=youtube_gdata_player

Bibliografia

  1. ^ 1,0 1,1 Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore fusione