Utente:Charles Dexter Ward/Sandbox2: differenze tra le versioni

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All'inizio del '900 conobbe [[Dio]]. Fu un incontro abbastanza casuale, avvenuto in un locale di [[Spogliarello|striptease]] del quale entrambi erano sporadici frequentatori. Tra un infilata di banconote nei [[Reggiseno|reggiseni]] delle ballerine e l'altra, Gaudì fu fulminato dall'Illuminazione Ceseste. Era in realtà un faretto della pista da [[lap dance]] che si era fulminato, ma il nostro buon Gaudì non lo seppe mai. Durante questa mistica rivelazione soprannaturale, l'architetto catalano udì distintamente la voce del Padreterno (e per un attimo gli parve di sentirne anche la [[fiatella]]) comandargli:
All'inizio del '900 conobbe [[Dio]]. Fu un incontro abbastanza casuale, avvenuto in un locale di [[Spogliarello|striptease]] del quale entrambi erano sporadici frequentatori. Tra un infilata di banconote nei [[Reggiseno|reggiseni]] delle ballerine e l'altra, Gaudì fu fulminato dall'Illuminazione Ceseste. Era in realtà un faretto della pista da [[lap dance]] che si era fulminato, ma il nostro buon Gaudì non lo seppe mai. Durante questa mistica rivelazione soprannaturale, l'architetto catalano udì distintamente la voce del Padreterno (e per un attimo gli parve di sentirne anche la [[fiatella]]) comandargli:


{{dialogo|Dio|In verità in verità ti dico, Joan, edifica in mio nome il più maestoso tempio della Spagna, nella tua città, Barcellona.|Gaudì|Ma veramente io non mi chiamo Joan...|Dio|Ah, non sei [[Joan Mirò]]?|Gaudì|Nossignore, sono Antoni Gaudì, architetto schizofrenico dal 1852™|Dio|Sì, sì, non ti ho chiesto la storia della tua vita. Dunque non sei Mirò. Oh, [[Bestemmia|porco me stesso]] e adesso? Mi toccherà sbattermi e fare un'altra apparizione mistica. Sai mica dove vive Mirò?|Gaudì|No, mi spiace.|Dio|Che due palle, chiamerò l'892 892.|Gaudì|Ma... signor Signore, io in effetti sono in grado di edificare chiese e palazzi, ne ho già fatto qualcuno in passato. Ho costruito anche un castello... però solo con le carte.|Dio|Non lo so, mi sembri un pivello. Gesù tu che ne pensi?|[[Gesù]]|Ma sì, babbo, diamogli un'occasione.}}{{dialogo|Dio|D'accordo, d'accordo. Tanto quello che mi preme è ricevere i fondi dell'[[8 x 1000]].}}
{{dialogo|Dio|In verità in verità ti dico, Joan, edifica in mio nome il più maestoso tempio della Spagna, nella tua città, Barcellona.|Gaudì|Ma veramente io non mi chiamo Joan...|Dio|Ah, non sei [[Joan Mirò]]?|Gaudì|Nossignore, sono Antoni Gaudì, architetto schizofrenico dal 1852™|Dio|Sì, sì, non ti ho chiesto la storia della tua vita. Dunque non sei Mirò. Oh, [[Bestemmia|porco me stesso]] e adesso? Mi toccherà sbattermi e fare un'altra apparizione mistica. Sai mica dove vive Mirò?|Gaudì|No, mi spiace.|Dio|Che due palle, chiamerò l'892 892. Mi costerò un botto, Cristo!|[[Gesù]]|Che c'è papà?|Dio|Nulla, nulla...}}{{dialogo|Gaudì|Ma... signor Signore, io in effetti sono in grado di edificare chiese e palazzi, ne ho già fatto qualcuno in passato. Ho costruito anche un castello... però solo con le carte.|Dio|Non lo so, mi sembri un pivello. Gesù tu che ne pensi?|Gesù|Ma sì, babbo, diamogli un'occasione.}}{{dialogo|Dio|D'accordo, d'accordo. Tanto quello che mi preme è ricevere i fondi dell'[[8 x 1000]].}}


{{falso|E fu così}} che Gaudì ricevette l'incarico di costruire la sua opera più famosa, il tempio della Sagrada Familia. Purtroppo i lavori non andarono come previsto, con continui rallentamenti e sospensioni. Dio cominciò a spazientirsi e non credeva alle scuse di Gaudì, che dava tutta la colpa alla [[CGIL]]. Alla fine, dopo aver annunciato al suo datore di lavoro l'ennesimo ritardo, Gaudì fu accidentalmente investito da un [[tram]]. [[Cosa avrà voluto dire?|Incidente fu, capisti?]]
{{falso|E fu così}} che Gaudì ricevette l'incarico di costruire la sua opera più famosa, il tempio della Sagrada Familia. Purtroppo i lavori non andarono come previsto, con continui rallentamenti e sospensioni. Dio cominciò a spazientirsi e non credeva alle scuse di Gaudì, che dava tutta la colpa alla [[CGIL]]. Alla fine, dopo aver annunciato al suo datore di lavoro l'ennesimo ritardo, Gaudì fu accidentalmente investito da un [[tram]]. [[Cosa avrà voluto dire?|Incidente fu, capisti?]]

Versione delle 12:58, 18 mar 2010

Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché siamo dei cretini. Il titolo corretto è Antoni Gaudì.

ATTENZIONE! QUESTA PAGINA È ANCORA IN COSTRUZIONE!

Sì, proprio così, questa pagina è ancora in costruzione, anche se sembra che nessuno ci stia lavorando e tutti possono visitarla la loro piacimento. Ma non temete, la finiremo! Nel 2036.

Template:Gilda

Antoni Gaudì mentre, col suo sguardo ammaliante, tenta di convincere la folla di non essere Salvador Dalì.
« Un giorno la finirò. »
(Antoni Gaudì sulla Sagrada Familia)
« La cosa più importante per un architetto è terminare quello che si è co... »
(Antoni Gaudì su sé stesso)

Antoni Plàcid Guillem Gaudí Cornet, inserire y a piacere tra le varie parti del nome, (Boschetto della mia fantasia, 25 giugno 1852 - Stazione dei tram di Barcellona, 10 giugno 1926) è stato un celebre architetto visionario catalano. Più visionario che architetto, in effetti.

La sua fama è legata alla costruzione del tempio della Sagrada Familia a Barcellona. Una volta ha anche imbiancato il salotto di Pablo Picasso, ma a nessuno importa. È attualmente incaricato di progettare e dirigere i lavori del ponte sullo stretto di Messina, che cominceranno non appena sarà finito quell'altro progetto a cui sta lavorando in Spagna.

La vita

Secondo alcuni, Antoni Gaudì fu il frutto di una relazione clandestina tra Tim Burton e l'intero reparto di psichiatria di un manicomio criminale nei pressi di Barcellona. Tuttavia altre fonti accreditate riportano che l'architetto nacque in un paese di nome Reus, nella terronia spagnola. Da notare che Reus cambiò nome subito dopo la nascita di Gaudì, per evitare di dover scrivere sui cartelli "Benvenuti a Reus, paese natale di quello della Sagrada Familia".

Un giovane Gaudì in posa con la famiglia.

Sì diplomò in scienze della comunicazione nel 1879, ma prima del diploma aveva già lavorato presso i più grandi architetti del tempo. Purtroppo quasi mai con mansioni che riguardavano l'architettura. Lavorò presso i celeberrimi Leandre Serrallach, Joan Martorell, Emili Sala Cortés, Francisco de Paula del Villar y Lozano e Josep Fontserè in qualità di magazziniere, autista, dog-sitter, caddie, cuoco, cameriere, giardiniere, badante della nonna e non di rado come schiavo sessuale. Tra le altre esperienze lavorative di Gaudì figura l'aver fatto il modello di intimo per Calvin Klein e la cavia umana per l'industria degli psicofarmaci, di cui è stato affezionato cliente fino alla morte.

All'inizio del '900 conobbe Dio. Fu un incontro abbastanza casuale, avvenuto in un locale di striptease del quale entrambi erano sporadici frequentatori. Tra un infilata di banconote nei reggiseni delle ballerine e l'altra, Gaudì fu fulminato dall'Illuminazione Ceseste. Era in realtà un faretto della pista da lap dance che si era fulminato, ma il nostro buon Gaudì non lo seppe mai. Durante questa mistica rivelazione soprannaturale, l'architetto catalano udì distintamente la voce del Padreterno (e per un attimo gli parve di sentirne anche la fiatella) comandargli:

- Dio: “In verità in verità ti dico, Joan, edifica in mio nome il più maestoso tempio della Spagna, nella tua città, Barcellona.”
- Gaudì: “Ma veramente io non mi chiamo Joan...”
- Dio: “Ah, non sei Joan Mirò?”
- Gaudì: “Nossignore, sono Antoni Gaudì, architetto schizofrenico dal 1852™”
- Dio: “Sì, sì, non ti ho chiesto la storia della tua vita. Dunque non sei Mirò. Oh, porco me stesso e adesso? Mi toccherà sbattermi e fare un'altra apparizione mistica. Sai mica dove vive Mirò?”
- Gaudì: “No, mi spiace.”
- Dio: “Che due palle, chiamerò l'892 892. Mi costerò un botto, Cristo!”
- Gesù: “Che c'è papà?”
- Dio: “Nulla, nulla...”
- Gaudì: “Ma... signor Signore, io in effetti sono in grado di edificare chiese e palazzi, ne ho già fatto qualcuno in passato. Ho costruito anche un castello... però solo con le carte.”
- Dio: “Non lo so, mi sembri un pivello. Gesù tu che ne pensi?”
- Gesù: “Ma sì, babbo, diamogli un'occasione.”
- Dio: “D'accordo, d'accordo. Tanto quello che mi preme è ricevere i fondi dell'8 x 1000.”

E fu così[citazione necessaria??] che Gaudì ricevette l'incarico di costruire la sua opera più famosa, il tempio della Sagrada Familia. Purtroppo i lavori non andarono come previsto, con continui rallentamenti e sospensioni. Dio cominciò a spazientirsi e non credeva alle scuse di Gaudì, che dava tutta la colpa alla CGIL. Alla fine, dopo aver annunciato al suo datore di lavoro l'ennesimo ritardo, Gaudì fu accidentalmente investito da un tram. Incidente fu, capisti?

Il modernismo catalano

Gaudì fu un esponente del modernismo, corrente artistica che veniva dopo il vecchismo e prima del futurismo. Le sue case e chiese, caratterizzate da linee curve e tematiche oniriche, oltre che dall'assenza delle toilettes, non mancavano di destare scalpore tra la popolazione spagnola. In realtà Gaudì progettava in quel modo i suoi edifici perché era nato con una singolare malformazione genetica: le sue mani erano di pongo e non riusciva a tirare linee rette nemmeno con l'aiuto del righello.

In qualità di massimo esponente dell'architettura modernista catalana, branca dell'architettura modernista che, oltre a Gaudì, comprendeva un certo Pedro, muratore e imbianchino di Figueres, nelle opere di Savador Gaudì erano presenti tutti i temi portanti della corrente artistica. Come ad esempio:

  • Il rifiuto dell'architettura moderna dell'epoca industriale. D'altronde quest'ultima prevedeva che tutte le case venissero costruite senza vasca idromassaggio funzionante a champagne, cosa che Gaudì non poteva proprio tollerare. Come diceva sempre l'artista:
« Una casa, qualsiasi casa, perfino quella di un povero, non è tale senza la vasca idromassaggio a champagne o un giardinetto segreto che ospiti gli gnomi che vivono nell'edera. Quale progresso della modernità può definirsi tale se l'uomo, creatura sospinta al futuro ma legata al passato, trascura la fontanella per le cocorite? »
(Antoni Gaudì - Scritti non selezionati, volume XV - Il carteggio tra Gaudì e sè stessso)
  • Il costante richiamo alla natura, sempre per la questione degli gnomi e delle cocorite di cui sopra. Ma anche il richiamo al nudismo, al sesso di gruppo e al bukkake. Non a caso tutte le opere di Salvador Gaudì sono piene di vagine. Tranne le guglie della Sagrada Familia. Difatti era impensabile che la più maestosa cattedrale della Spagna contenesse dei riferimenti all'organo sessuale femminile. Per questo le guglie della Sagrada sono chiaramente dei cazzi.
  • Il netto rifiuto di pagare per i materiali utilizzati nel costruire case, palazzi, parchi e chiese. Quest'ultimo punto, in particolare, causò non pochi problemi ai modernisti presso i fornitori, e fece sì che la corrente artistica si esaurisse dopo un breve decennio.

Le opere

La Sagrada Familia

La più famosa opera di Gaudì, il Templo Expliatorio de la Redencion y del Martellarses le Palles y de la Sagrada Familia è in realtà più simile a un coito che ad una chiesa, nel senso che i lavori si sono interrotti sul più bello. Ah, sì, e per l'eccezionale quantità di sperma utilizzato durante l'edificazione della navata, il che fa della Sagrada Familia la chiesa cristiana in cui è stato versato più liquido seminale dopo San Pietro.

Il cantiere della Sagrada Familia in una foto del 2008.

La Sagrada Familia è in costruzione dall'anno 1882, i lavori sono proseguiti ininterrottamente durante i secoli, e si prevede che il tempio non verrà terminato prima del 2036. Se questo ritardo è fastidioso per gli appassionati d'arte, figuratevi per quelli che vivono nei pressi della chiesa, che da centoternt'anni ogni mattina alle 8:00 vengono svegliati da muratori che bestemmiano in catalano.

Nonostante la data di termine lavori sia ancora incerta, il 7 novembre 2010, la chiesa sarà ufficialmente consacrata da Papa Benedetto XVI, che per l'occasione stuprerà un chierichetto nella navata centrale appena inaugurata.

Parc Guell

Guida turistica : ...e poi abbiamo questa iguana, famosissima scultura replicata in molte cartoline, pensate, Gaudì la scolpì in meno di tre giorni e volle attaccare personalmente tutti i pezzi del mosaico che gli donano questo spledndido e variegato colore. Rappresenta la fantasia onirica che compenetra il mondo reale, tematica ricorrente in tutte le opere dell'artista.
Turista : Mi scusi, signorina, e questa scultura cilindrica che cos'è? Cosa rappresenta?
Guida turistica : Quello? Quello è un cestino, serve a buttarci dentro le cartacce.

Varie case che nessuno visita mai

:Proprietario di Casa Battllo : Dunque per la mia casa stavo pensando a qualcosa di semplice, lineare, non molto appariscente. Una cosa discreta e raffinata, insomma, capisce che intendo?
 :Antoni Gaudì : Tranquillo, ci penso io.