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==Storia==
==Storia==
===Prime esperienze e prime sconfitte===
===Prime esperienze e prime sconfitte===
La prima partita della nazionale si è giocata l’8 Giugno [[1922]], a Belgrado, contro la [[Jugoslavia]]. L’esito della gara fu di una vittoria per 2-1 per la Romania, nonostante le milizie slave avessero circondato lo stadio e si fossero piazzate davanti allo spogliatoio degli ospiti, impugnando un pacifico M1A1. La prima presenza a un torneo importante, se non si vuole considerare la Coppa di Romania, disputata nel [[1926]], e vinta dall’[[Ungheria]], arriva nel 1930, in occasione del primo Campionato mondiale di calcio, in [[Urugay]]. I tricolori partono bene, battendo un gruppetto di [[schiavi]] di piantagioni di mais peruviane, ma vengono sconfitti dalla squadra ospitante, l’Uruguay, partita che resterà nella storia per il fatto di essere l’unica nella quale non si partì dallo 0-0, ma dal 4-0 per la squadra di casa. L’Uruguay riuscirà in seguito a vincere il torneo battendo in finale l’[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]], o meglio, quel che ne restava, siccome in campo scese solamente la mascotte, Gauchito. Ugualmente fallimentari le spedizioni romene in [[Italia]] e [[Francia]]. La star {{citnec|indiscussa}} di questa prima Nazionale romena è Ștefan Dobay, romeno più o meno quanto [[Camoranesi]] è italiano.
La prima partita della nazionale si è giocata l’8 Giugno [[1922]], a Belgrado, contro la [[Jugoslavia]]. L’esito della gara fu di una vittoria per 2-1 per la Romania, nonostante le milizie slave avessero circondato lo stadio e si fossero piazzate davanti allo spogliatoio degli ospiti, impugnando un pacifico M1A1. La prima presenza a un torneo importante, se non si vuole considerare la Coppa di Romania, disputata nel [[1926]], e vinta dall’[[Ungheria]], arriva nel 1930, in occasione del primo Campionato mondiale di calcio, in [[Urugay]]. I tricolori partono bene, battendo un gruppetto di [[schiavi]] di piantagioni di mais peruviane, ma vengono sconfitti dalla squadra ospitante, l’Uruguay, partita che resterà nella storia per il fatto di essere l’unica nella quale non si partì dallo 0-0, ma dal 4-0 per la squadra di casa. L’Uruguay riuscirà in seguito a vincere il torneo battendo in finale l’[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]], o meglio, quel che ne restava, siccome in campo scese solamente la mascotte, Gauchito. Ugualmente fallimentari le spedizioni romene in [[Italia]] e [[Francia]]. La star {{citnec|indiscussa}} di questa prima Nazionale romena è [[Ștefan Dobay]], romeno più o meno quanto [[Camoranesi]] è italiano.

===La grande crisi===
===La grande crisi===
In seguito a una sfilza di grandi risultati come questi, era inevitabile un periodo di crisi. Nel periodo che va dal 1938 al 1950 il mondiale non si disputò. La storia ufficiale ci dice che il mancato avvenimento delle edizioni del1942 e del 1946 sono dovute a una scaramuccia chiamata [[Seconda Guerra Mondiale]], quello che la storia ufficiale non ci dice però, è che la vera causa di tali edizioni non disputate, è la paura di nazionali blasonate come il Brasile, la Francia o il [[Trinidad & Tobago]] verso la sempre più forte e dominante nazionale romena, capace nel 1938 di uscire al primo turno contro una squadra di danzatori di salsa [[Cuba|cubani]]. La nazionale inoltre non viene avvertita della ripresa delle competizioni, rimanendo assente dalla scena internazionale fino al [[1970]]. Fino ad allora, i tricolori si sono allenati nell’arte del rubare palla, per poi stordirla, portarla in un campo appartato e stuprarla.
In seguito a una sfilza di grandi risultati come questi, era inevitabile un periodo di crisi. Nel periodo che va dal 1938 al 1950 il mondiale non si disputò. La storia ufficiale ci dice che il mancato avvenimento delle edizioni del1942 e del 1946 sono dovute a una scaramuccia chiamata [[Seconda Guerra Mondiale]], quello che la storia ufficiale non ci dice però, è che la vera causa di tali edizioni non disputate, è la paura di nazionali blasonate come il Brasile, la Francia o il [[Trinidad & Tobago]] verso la sempre più forte e dominante nazionale romena, capace nel 1938 di uscire al primo turno contro una squadra di danzatori di salsa [[Cuba|cubani]]. La nazionale inoltre non viene avvertita della ripresa delle competizioni, rimanendo assente dalla scena internazionale fino al [[1970]]. Fino ad allora, i tricolori si sono allenati nell’arte del rubare palla, per poi stordirla, portarla in un campo appartato e stuprarla.

Versione delle 02:06, 12 mar 2014

Nazionale Di Calcio Della Romania

La Nazionale di Calcio della Romania, in lingua rumena “ruba pala e porta casa” è la rappresentativa calcistica della Romania[senza fonte], ed è posta sotto, sopra e a volte anche davanti all’egida della federazione della FRF, la Federazione Romena Falliti. Insieme a Brasile, Francia e Belgio è una delle quattro Nazionali ad aver preso parte alle prime tre edizioni della Coppa del Mondo nel 1930, 1934 e 1938. Queste rimarranno comunque le ultime partecipazioni a livello internazionale dei Tricolori, così vengono chiamati i giocatori della nazionale[1], peraltro non riscuotendo un grande successo.

Storia

Prime esperienze e prime sconfitte

La prima partita della nazionale si è giocata l’8 Giugno 1922, a Belgrado, contro la Jugoslavia. L’esito della gara fu di una vittoria per 2-1 per la Romania, nonostante le milizie slave avessero circondato lo stadio e si fossero piazzate davanti allo spogliatoio degli ospiti, impugnando un pacifico M1A1. La prima presenza a un torneo importante, se non si vuole considerare la Coppa di Romania, disputata nel 1926, e vinta dall’Ungheria, arriva nel 1930, in occasione del primo Campionato mondiale di calcio, in Urugay. I tricolori partono bene, battendo un gruppetto di schiavi di piantagioni di mais peruviane, ma vengono sconfitti dalla squadra ospitante, l’Uruguay, partita che resterà nella storia per il fatto di essere l’unica nella quale non si partì dallo 0-0, ma dal 4-0 per la squadra di casa. L’Uruguay riuscirà in seguito a vincere il torneo battendo in finale l’Argentina, o meglio, quel che ne restava, siccome in campo scese solamente la mascotte, Gauchito. Ugualmente fallimentari le spedizioni romene in Italia e Francia. La star indiscussa[citazione necessaria] di questa prima Nazionale romena è Ștefan Dobay, romeno più o meno quanto Camoranesi è italiano.

La grande crisi

In seguito a una sfilza di grandi risultati come questi, era inevitabile un periodo di crisi. Nel periodo che va dal 1938 al 1950 il mondiale non si disputò. La storia ufficiale ci dice che il mancato avvenimento delle edizioni del1942 e del 1946 sono dovute a una scaramuccia chiamata Seconda Guerra Mondiale, quello che la storia ufficiale non ci dice però, è che la vera causa di tali edizioni non disputate, è la paura di nazionali blasonate come il Brasile, la Francia o il Trinidad & Tobago verso la sempre più forte e dominante nazionale romena, capace nel 1938 di uscire al primo turno contro una squadra di danzatori di salsa cubani. La nazionale inoltre non viene avvertita della ripresa delle competizioni, rimanendo assente dalla scena internazionale fino al 1970. Fino ad allora, i tricolori si sono allenati nell’arte del rubare palla, per poi stordirla, portarla in un campo appartato e stuprarla.

Il grande ritorno

Alla fine, dopo vent’anni di mondiali, una casalinga romena si rende conto, facendo zapping in televisione[2], inciampa nella partita Belgio-El Salvador, e si domanda che cosa fosse quella cosa che stavano trasmettendo sulla televisione nazionale. Dopo ricerche approfondite, si scopre che si trattava di calcio, e scavando un po’ più in profondità le autorità romene scoprono che si trattava del Mondiale in Messico del 1970[3].

presidente della repubblica Nicolae Ceausescu, avvisato della scoperta, incarica il ministro per la propaganda e glorificazione del leader, Anton Cipollescu, di indire una campagna incaricata di magnificare le capacità balistiche dei calciatori romeni. In una dichiarazione del 1970 Ceausescu dichiarò:

« Possiamo vincere il torneo, farci un bel burrito, mettere le strisce pedonali, ed essere a casa prima della sagra della cipolla a Bucarest. »
(Ceausescu su mondiale in Messico nel 1970)

Quello che Ceausescu non aveva considerato però è che durante la grande crisi una nazionale di calcio romena non era più esistita. Dunque si affaccia alla finestra, e spedisce in Messico i primi 23 tizi che gli capitano sotto gli occhi. L’esperienza al mondiale, sorprendentemente, non si rivela affatto un successo, con i tricolori che non riuscirono a superare un girone comunque ostico, composto da Marocco, Israele e Nazionale Magistrati. Per la vergogna, il Padre della Nazione, fece spezzare le gambine ai 23 malcapitati, che non avevano mai dato un calcio al pallone in vita loro, e decise di smantellare la Nazionale.

La generazione d’oro

Fortunatamente quel porta sfiga di Ceausescu è stato fatto fuori, a Natale peraltro, in pieno spirito natalizio, nel 1989, e subito la Nazionale di calcio della Romania ricomincia a sognare, qualificandosi alle fasi finali del Mondiali di calcio Italia 1990, in Italia, mondiale entrato nella storia per essere l’unico nel quale a prevalere non è stato il paese ospitante[4]. Si tratta questa della cosiddetta generazione d’oro della Romania, termine questo che sbeffeggia i limiti evidenti che pure questa generazione di campioni[citazione necessaria] ha. Di seguito sarà riportata la formazione tipo della Romania 1990-1994:

Ultimi tempi

Note

  1. ^ Che originalità
  2. ^ Pur essendoci in realtà un solo canale in tv.
  3. ^ Non c’è da meravigliarsi della lentezza delle indagini, un romeno che si rispetti trascorre almeno la metà dell’anno tra sbornie e dopo sbornia.
  4. ^ Sudafrica 2010 non fa testo