Utente:Lanciacoriandoli/Sandbox
Guerra dei bottoni | |
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Luogo: | Gaza |
Inizio: |
Prima del Big Bang |
Fine: |
Mai |
Esito: |
Tante botte e pianti |
Casus belli: |
Vacca puzzolente indesiderata |
Fazioni in guerra | |
I rossi di Longeverne |
I preti di Velrans |
Comandanti | |
Il grande Lebrac |
Il piccoletto Aztec des Gués |
Forze in campo | |
La terribile armata di Longeverne |
L'armata dei poveracci di Velrans |
La guerra dei bottoni è il resoconto ufficiale del più terribile conflitto armato di cui l'umanità si ricordi. Non si conosce con esattezza la data d'inizio della guerra, ma basti sapere che il primo grande condottiero fu Matusalemme, che uccise in battaglia un suo fratello sconosicuto di nome Shlomo. Inoltre, a conferma della grandezza della guerra, sappiamo da fonti attendibili che uno dei fronti su cui fu combattuto il conflitto viene spesso chiamato prima guerra mondiale. La fine della guerra è prevista non prima della prossima glaciazione.
La trama
Il casus belli
L'antefatto ci è narrato dall'imparzialissima voce di La Crique, il secchione della banda. Dalla storia raccontata da La Crique alla combriccola tutta la storia della guerra tra Longeverne e Velrans è iniziata a causa di una vacca lasciata a putrefarre nel bosco di Velrans da un gruppo di piantagrane che passavano di lì per caso. A quel punto si passa a uno scaricabarile di dimensioni bibliche tra i due paesi su chi8 si dovesse liberare della carcassa puzzolente (a quanto pare non esistevano ancora nè il cassonetto dell'umido, nè gli operatori ecologici). Alla fine la ragione la hanno i Longevernesi, che hanno anche il diritto di stabilire le condizioni di rimozione della bestia:
I Velransesi[1] non ci stanno, e dichiarano guerra a Longeverne, almeno stando a quanto raccontato da La Crique, ma la sua testimonianza va comunque presa per quella che è: la favoletta di un bambino ubriaco di succo alla pera.
Le grandi battaglie
La storia che ci è narrata nel resoconto di Louis Pergaud è ambientata intorno al 1912, anno in cui gli venne anche malaugurata idea di pubblicare i diari di guerra. La cronaca dell'infaticabile giornalista d'oltralpe, ha inizio con il racconto di un'inaccettabile
offesa ricevuta dai Longevernesi da parte dei Velransesi: gli avrebbero dato dei palle di balta. Che cosa vorrà mai dire poi...
Poco conta in ogni caso, era diu sicuro un offesa[2]. Per non venire feriti nell'orgoglio l