Battaglia di Stalingrado: differenze tra le versioni

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|commento1=<center>'''14 novembre 1942'''</center> Le truppe tedesche si trovano in difficoltà. Dopo aver espuganto il centro della città devono fronteggiare l'intera armata rossa, che al termine delle vacanze autunnali si riversa intorno a Stalingrado, gli italiani accorrono per dare manforte agli alleati. Un errore di calcolo da parte dei generali porterà l'intera armata italiana a disperdersi in Manchiuria e nelle Svalbard.
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|commento2=<center>'''14 novembre 1942'''</center> Il generale Nikolaj Vatutin approfitta della pausa ciambelle della pausa ciabelle di Paulus per tracciare una linea blu che circonda la città, per poi posizionarci sei miliardi di soldati precludendo ogni via di fuga alla sesta armata. Paulus esprime il suo disappunto mentre Vatutin lo deride.
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Versione delle 01:05, 1 mar 2011

Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

Vincono i sovietici

жизни водки!!!☭
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

Battaglia di Stalingrado
Parte della seconda guerra mondiale

Propaganda sovietica
Luogo: Stalingrado (Da qualche parte)
Inizio:

17 luglio 1942

Fine:

2 febbraio 1943

Esito:

Vittoria morale della Wehrmacht, vittoria materiale dell'Armata Rossa

Casus belli:

+=?

Fazioni in guerra

Cermania

Italia

Rummenia

Lungheria

Unione Sovietica

Unione Dietetica

Comandanti

Friedrich Paulus

Thor&Odino

Hermann Hoth

Topo gigio

Ivan Peribosky[1]

Sasha Vodka[2]

Generale Inverno

Josif Stalin[3]

« Conquisteremo qui, qui e qui! »
(Adolf Hitler mentre prende a manate una cartina della russia.)
« Non ritiratevi qui, qui e qui! »
(Josif Stalin usa lo stesso metodo.)
« Caro Babbo Natale, quest'anno come regalo mi piacerebbe tanto ricevere rinforzi aerei e Panzer di supporto. »
(Il generale Von Paulus vaneggia durante l'inverno russo.)
« Non preferireste una tazza di deliziosi cereali cheerios? »
(La Propaganda tedesca cerca di convincere i russi ad arrendersi.)

Il termine Battaglia di Stalingrado si riferisce solitamente ad un sanguinoso torneo di scacchi tenutosi durante le Olimpiadi del 1942-1943 in Russia e che vide come protagonisti principali le armate naziste e sovietiche. Dopo un inizio tranquillo i generali dei rispettivi eserciti cominciarono a lanciarsi le pedine, le sedie e i tavoli, dando inizio ad una rissa da taverna che, com'è noto, causerà un milione e mezzo di morti.

Antefatto

Durante la Seconda guerra mondiale la Germania nazista portò a compimento con successo l'invasione della Russia comunista. Questo perché i tedeschi avevano bisogno di spazio per creare il più grande campo da golf mai visto, con un'ampiezza di circa 2500 km. Inoltre i russi, essendo bolscevichi, non avevano il diritto di possedere qualcosa, meno che mai la loro terra. Allo scoppio della guerra l'Armata rossa si fece trovare impreparata, e i sovietici tentarono di opporre resistenza scagliandosi contro il nemico con bestemmie e insulti.

Inizialmente i tedeschi mal interpretarono la segnaletica stradale.

L'avanzata tedesca tuttavia fu così fulminea che i soldati dislocati nelle linee difensive sovietiche si accorsero dell'avvenuta invasione solo quando cominciarono a circolare anche in Russia turisti biondi che indossavano sandali e calzini.

Guerra lampo e terra bruciata

I tedeschi utilizzavano la tecnica della guerra lampo: questa consisteva nell'accendere e spegnere velocemente le luci allo scopo di confondere i nemici. Con questa geniale strategia conquistarono tutta l'Europa dalla Francia al Mar Baltico. I russi cominciarono così a posizionare degli specchi davanti al nemico, e con questa manovra riuscirono a rallentarli, fino a quando i tedeschi non iniziarono a sparare sugli specchi. L'esercito russo era in realtà disorganizzato e scarsamente equipaggiato, e la supremazia militare tedesca era evidente. Analizziamo brevemente l'arretratezza militare sovietica allo scoppio della guerra:

  • L'artiglieria era la stessa che centocinquanta anni prima aveva combattuto contro Napoleone
  • La contraerea consisteva nel lancio di pietre contro gli aerei tedeschi
  • Per contrastare l'avanzata dei temibili Panzer, i russi improvvisavano orrende danze popolari per spaventare il pilota
  • Non avendo ancora carri armati, i russi si affidavano a slitte trainate da cani

Per questi motivi decisero di usare la strategia della terra bruciata, così da evitare di combattere utilizzando i rottami arruginiti con cui Stalin tentava di difendere i confini. La terra bruciata consisteva nel dare fuoco ai caselli autostradali con il telepass, così da costringere i tedeschi a usare quelli a pedaggio e creare lunghe file di Panzer all'entrata delle autostrade, disordini e rallentamenti nelle linee di rifornimento.

Gli errori di Hitler

Con l'inverno alle porte e tutta la Russia occidentale conquistata, i vertici della Wehrmacht decisero che era il momento di consolidare le posizioni nelle retrovie e sferrare l'attacco finale per conquistare Mosca, ma quando Hitler venne a sapere da alcune spie infiltrate che la via per mosca era occupata soltanto da un gruppo di ballerini del teatro Bolshoi ubriachi, decise che forse era meglio puntare su un obbiettivo più semplice e difficilmente difendibile... Stalingrado. Gli alti ufficiali del reich cercarono di dissuaderlo in ogni modo: dal pregarlo in ginocchio piangendo fino a lanciare mappe della città ricoperte di sangue nella sua camera da letto. Ma hitler, promettendo ad ogni soldato novantanove vergini russe per ogni metro di russia conquistata e altrettante valchirie nel Walhalla in caso di morte[4] aveva tutto l'appoggio dei generali e della werhmacht. Per zittire ulteriormente le proteste, presentò sette motivi per cui dovevano prendere Stalingrado e non Mosca:

  1. Perché la prima parte del nome della città era Stalin
  2. Perché il nuovo museo delle sue opere artistiche posizionato sulla collina di Mamaev Kurgan avrebbe fatto un figurone
  3. Perché la seconda parte del nome della città era Grado
  4. Perché sì
  5. Perché la città era ubicata esattamente sulla futura buca nove del campo da golf
  6. Perché lì c'èra la villa estiva di Molotov
  7. Perché lui era il führer punto e basta
« Ci sarà un motivo perché sono diventato la guida della Germania, no? Quindi adesso andate e fategli il culo entro l'ora di cena! »
(Adolf Hitler)

La sesta armata

Soldati della sesta armata mentre vengono istruiti sulle tattiche russe da un veterano.
« Fai un salto, fanne un altro, fai una giravolta, falla un'altra volta, guarda in su, guarda in giù, dai un bacio a chi vuoi tu! »
(Hitler impartì precisi ordini alla sesta armata, furono loro a interpretarli male.)

La sesta armata era la punta di diamante di tutta la Whermacht: i suoi soldati erano un terribile incrocio tra Highlander, Terminator e il barone Birra. Nei progetti iniziali dei generali tedeschi questa armata avrebbe dovuto travolgere le linee difensive russe e conquistare Mosca, ma Hitler, per sorprendere il nemico, pensò bene di utilizzare la sesta armata per i seguenti scopi:

  • Arrivare in Mongolia per accertarsi se quest'ultima esistesse davvero e se i suoi abitanti fossero davvero affetti dalla sindrome di Down
  • Servire bevande al fronte
  • Suonare tipiche canzoni prussiane per far sentire a casa i propri commilitoni
  • Spedirgli cartoline, un colbacco, caviale e vodka
  • Tornare in Mongolia per controllare se davvero in Mongolia non c'è il mare

Quando finalmente si decise di impiegare la sesta armata per scopi militari, non fu abbastanza chiaro nel definire gli obiettivi.

Alcuni esemplari della sesta armata durante il periodo degli amori.
- Adolf Hitler: “Generale, le ordino di conquistare la città di Mosca con un massiccio impiego di spray urticante. Si rechi lì con il suo esercito ed esegua un accerchiamento multiplo con doppio salto mortale. A questo punto, secondo i miei piani il nemico si arrenderà alla nostra supremazia. Qualora non dovesse succedere, la nostra divisione di talpe corazzate provvederà a scavare delle gallerie tutt'intorno alla città per... anzi no, ho cambiato idea, torni indietro e invada Stalingrado. Ma lasci le armi e i Panzer a Mosca, così marcerete più velocemente... Tutto chiaro?”
- Friedrich von Paulus: “Mein Führer?”
- Adolf Hitler: “Paulus, non mi faccia perdere tempo che alle 14:00 comincia la partita.”
- Friedrich von Paulus: “Mein Führer, suggerisco di adottare un metodo più incisivo...”
- Adolf Hitler: “Paulus, razza di beduino mentecatto, non avrà mica paura di un manipolo di caprai strafatti di vodka?”
- Friedrich von Paulus: “Ma mein F...”
- Adolf Hitler: “E se ti spedissi al fronte come sminatore?”
- Friedrich von Paulus: “Heil, Hitler!”

Più tardi, Von Paulus dichiarerà: <<Fu allora che compresi la sua genialità.>> [5]

La sesta armata stazionò comunque diversi mesi alle porte di Stalingrado senza mai accedervi. Questo perché avevano interpretato male il cartello "Benvenuti a Stalingrado", pensando che la traduzione esatta fosse "Bim bum bam". Infine il dittatore nazista diede l'ordine di temporeggiare e attendere che tutti i russi andassero in vacanza per conquistare agevolmente la città. Ciò tuttavia non avvenne mai, poiché i russi erano troppo poveri per permettersi le vacanze, e Stalingrado continuò a resistere.

La fortezza Stalingrado

« Li fermeremo a Borodino! »
(Josif Stalin mentre organizza le difese del Volga e del Don, dopo aver fatto piazza pulita dei suoi generali.)

La Wehrmacht inizialmente riusci ad ottenere grandiose vittorie sull'Armata Rossa avanzando fino alla periferia della città e sulle rive del

Scatto della battaglia delle distillerie.
(3 ottobre 1942).

Volga, un canale di scarico delle acque reflue moscovite. La stretegia di difesa iniziale elaborata dai generali sovietici fu di costruire un'enorme diga alle sorgenti del Volga, per poi distruggerla durante il passaggio della sesta armata e spazzarla via con un'onda di marea rossa (un piano secondario prevedeva di convertire le industrie belliche Lavokin in impianti dedicati alla produzione di Porporina da gettare nell'ipotetico bacino artificiale del Volga[6]), ma questo piano fu accantonato e i due generali vennero uccisi erroneamente la sera stessa da una trentina proiettili vaganti in un bar di Mosca. Stalin decise di prendere in mano le redini della situazione, e grazie alla magia nera rossa Della strega Babayaga, unica donna del gruppo dei suoi fidatissimi[7] fece sbucare dal fango milioni di soldati da riversare su Stalingrado, inoltre esibendosi in un numero da prestigiatore durante uno dei tanti festini nella villa in siberia di Molotov, fece apparire dal suo colbacco insieme ad un coniglio bianco, il complesso industriale di Uralmasch dove che si attivò per produrre una marea di carri armati concettualmente diversi dagli slittini blindati con amianto usati in precedenza. L'unica cosa che mancava all'appello erano dei generali senza turbe mentali (il discorso cambia se queste turbe portavano al fanatismo, in questo caso erano incoraggiate e/o indotte) e traumi infatili alle spalle, Stalin risolse il problema aprendo una gabbia per canarini nel suo studio liberando un nugolo di generali e ufficiali della spietata e famosa[lol] NKVD[8]. Ben presto il generale Paulus si trovò dinnanzi ad una nuova e potente armata rossa, ma non si rese conto della situazione finché un giorno non si accorse che al posto del suo attendente che gli portava le brioche la mattina c'èra un comandante di un carro armato russo T-34 con equipaggio e mezzo al seguito, ciò non lo scoraggiò a rimproverarlo per la mancanza di ripieno di marmellata della colazione, tuttavia lo costrinse a pensare ed adottare una nuova e astuta strategia per prendere la città, fu così che ordinò di bombardare con tutte le armi a disposizione la città per intere settimane allo scopo di annientare le difese. Ma tutti sappiamo che il soldato dell'armata rossa si riproduce per scissione e partenogenesi, quindi dopo gli innumerevoli giorni di combattimento Paulus vide che sulla ormai spianata e asfaltata superficie che una volta era Stalingrado stavano spuntando intere divisioni di fanteria, pensado che fossero margherite autunnali ordinò di avanzare verso il centro della città e si ritrovò impantanato in una lunga battaglia ai limiti del corpo a corpo, dopo poco decise di ritirare la sesta armata per riuscire ad affrontare l'inverno. Diverse furono le cause che impedirono ai tedeschi di lasciare la città come:

  • L'illeggibilità dei cartelli stradali russi
  • Le innumerevoli code dell'esodo verso la settimana bianca

Ciò diede modo ai russi di circondare la stesta armata, nel frattempo le divisioni sovietiche impegnate nella sacca di stalingrado vennero a sua volta circondate dal 57° e 6° Panzerkorps, che finorono circondate dalla 1°, 2°, 3°[..] e 1784739° divisione di fanteria russa che vennero anch'essi circondati e marcati a uomo dall'esercito rivoluzionario ceceno, pronto a battere cassa nel momento meno opportuno.

Nel frattempo L'armata rossa cercò in ogni modo di schiodare gli affamati e infreddoliti tedeschi rimasti intrappolati nella sacca, ricorsero anche al gas nervino ma rinunciarono quando si accorsero che non era ancora stato inventato.

Recenti studi fantascientifici condotti dai ricercatori dell'università di Mogadiscio dimostrano che la maggior parte dei lettori si limitano a guardare le immagini, quindi ricorreremo ad un astuto espediente per illustrare le ultime parti della battaglia
Fasi finali della battaglia di Stalingrado
14 novembre 1942
Le truppe tedesche si trovano in difficoltà. Dopo aver espuganto il centro della città devono fronteggiare l'intera armata rossa, che al termine delle vacanze autunnali si riversa intorno a Stalingrado, gli italiani accorrono per dare manforte agli alleati. Un errore di calcolo da parte dei generali porterà l'intera armata italiana a disperdersi in Manchiuria e nelle Svalbard.
14 novembre 1942
Il generale Nikolaj Vatutin approfitta della pausa ciambelle della pausa ciabelle di Paulus per tracciare una linea blu che circonda la città, per poi posizionarci sei miliardi di soldati precludendo ogni via di fuga alla sesta armata. Paulus esprime il suo disappunto mentre Vatutin lo deride.
12 dicembre 1942
Alcune grandi freccie blu partono dalle retrovie tedesche dirette a Stalingrado, travolgendo le linee difensive sovietiche e combattendo un'aspra battaglie con delle freccie rosse. Il tutto mentre un magro e deperito Paulus fa il tifo.

Dopo numerosi scontri corpo a corpo tra le macerie di una città rasa al suolo, e dopo i sanguinosi tempi supplementari, la battaglia terminò in parità e si dovette procedere con la lotteria dei rigori. Qui i sovietici si aggiudicarono una risicata ma decisiva vittoria per 5-4, tra il tifo del suo pubblico (visto che giocava in casa) e le proteste dei tedeschi, che chiesero invano di rinviare la partita per impraticabilità del campo.

Diari

In questo paragrafo presentiamo in esclusiva due delle più toccanti e interessanti testimonianze della battaglia di Stalingrado. Questi due diari vennero ritrovati da tale Alexander Litvinenko, che decise di pubblicarli, ma morì avvelenato dalla notevole quantità di polonio 210 contenuto tra le pagine dei diari. Per fortuna i due testi finirono nelle giuste mani di due editori affetti da agorafobia, questo eroi dell'informazione sfidarono le sorti pubblicando i due volumi. Oggi non si hanno più notizie di questi due coraggiosi, sparirono dopo aver ricevuto dei biglietti omaggio per una vacanza tutto compreso a Cuba. Ma il mondo è pieno di martiri quindi "The show must go on!".

Colonnello Martin Panzenburger

  • 16.04.1942

Caro nuovo diario, oggi voglio inaugurare il mio arrivo sul fronte orientale iniziando un potenziale bezt-zeller, ho comprato questo libraccio approfittando dei saldi in un discont di Kiev. la carta è molto vecchia e logora, e sono evidenti i segni di un testo scritto in precedenza [nota: Chissà cosa vuol dire "nome di un testo perduto famoso o qualche cazzata alla voyager"], appena finirà la guerra lo pubblicherò con il titolo "Memorie di un vincente", sarà un successo assicurato. Un diario di un soldato è tanto interessante quanto non lo è uno scritto da una bambina ebrea.

  • 16626262.565.ac

Steppa... Steppa... Taiga... Steppa... Aspetta! Quella è della tundra?! No, è sempre taiga... Che palle! La russia è troppo monotona, pure quel carro armato che si sta avvicinando è verde tristezza come il resto della russia... (pagina dopo: Caro diario dopo la mia lunga degenza all'ospedale militare etc etc)

Tenente Andrej Coimaschi

  • 21.05.1942

Compagno diario, qui a Stalingrad tuotto pruocede biene. Guerra ancuora lontana. Radio ha detto che tedeschi ancuora in Ucraina sono, ci tuocca aspettare. Mio battaglione sta in vacanza in Tundra: vuodka, carte i gare di danze russe puopolari.

  • 30.07.1942

Compagno diario, oggi guerra arrivata a Stalingrad i capitano ordinato noi di sparare a nemico. In scontro armato io ho notato che tedeschi hanno stivali più belli dei nostri, così io chiesto a un tedesco: "dove comprato tu hai stivali così belli, tovarish?" ma lui non capiva mia lingua.

  • 18.08.1942

Compagno diario, uogi tuto buene... A puarte fatto che tedeschi hanno preso mezza città. Struano, puorché radio continua a dire che tedeschi suono in Ucraina. Allora io detto a capitano che radio sempre dice verità, i che forse quelli che ci attaccano no suono tedeschi, suono lussembuorghesi.

  • 16.10.1942

Compagno diario, nuostra armata ha finito munizioni, i ora ha compito di servire vuodka a armate più impuortanti. Finita anche vuodka, noi combatte usando contro nemico nostre facce arrabbiate. Noi attendeva undicesima armata per aiutarci, ma proprio ieri noi scoperto che undicesima armata non ha vuoglia di combattere, infatti loro addormentati in macerie! Compagno Stalin non felice di questo.

  • 20.11.1942

Compagno diario, Nikolaj mi ha fuottuto ancuora la slitta, io ho detto questo a capitano i lui risposto che slitta è di chi slitta prende, puorché con comunismo mi casa es tu casa. Così io detto a capitano che settimana scorsa io preso sua moglie, puorché con comunismo mi moglie es tu moglie, i capitano mandato me in prima linea a cuombattere tedeschi.

  • 02.12.1942

Compagno diario, puorché scrivo come un cuoglione?

  • 23.12.1942

Oggi in scontro io ho finito munizioni, i così ho barattato mio colbacco con fucile di Nikolaj, da! Poi Nikolaj non sapeva con cosa sparare i ha tirato a nemico mio colbacco. Allora io ho detto a capitano: "Capitano, Nikolaj mi ha fottuto colbacco!" i capitano ha detto me di andare a fancuolo, puorché con comunismo mi colbacco es tu colbacco.

  • 15.01.1943

Compagno diario, guerra è ogni giorno più cruenta. Tedeschi muogliono, russi muogliono, italiani fuggono. Ci è neve ovunque e nemico non abituato, ma nemico ancora occupa grande muadre Ruossia, i noi abbiamo dovere di cacciare via nemico. Stalingrad non esiste più, è solo cumulo di palazzi distrutti, ma compagno Stalin ha ordinato noi di non lasciare città a tedeschi.

  • 29.01.1943

Kalinka, kalinka, kalinka ma-yà!

  • 10.02.1943

Compagno diario, nostra controffensiva iniziata i tedeschi tornano indietro. Noi seguire loro puorché vuole chiedere loro dove avere comprato stivali così belli, puorché qui in grande muadre Ruossia mai visto stivali così, ma tedeschi non si fermano. Forse tedeschi pensa che noi volere fare guerra, toavrish!

  • 25.02.1943

Compagno diario, mia armata resta in retrovia mentre esercito va in scampagnata verso uovest. Compagno Stalin dice che noi conquista Germania, i che poi tutti noi stare meglio i vivere in pace con altri puopoli. Domani io prende licenza i torna a casa per un po'. Da Svidania!

Note

  1. ^ Fucilato
  2. ^ Fucilato
  3. ^ C'era con il cuore
  4. ^ ,
    « Ma state tranquilli! Le uniche vittime saranno quelli che berranno troppa vodka mentre se la spassano sul fronte orientale! »
    (Adolf Hitler)
  5. ^ F. von Paulus, "Lettere dal Gulag", 1947.
  6. ^
    « Effetto estetico e ideologico assicurato! »
    (Generali Boris Tiziosky e Caiov Semproniomanov)
  7. ^ Composto da: Gengis Khan, Babayaga, La Mummia Di Lenin ed un cugino acquisito di terzo grado dei Romanov
  8. ^ Tanto per rendere l'idea

Immagini da usare

File:Stalingrad quadretto.jpg File:Stalin, Mussolini e Hitler monumento.jpg