Democrazia Cristiana per le Omonimie

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« Dai Pisanu, trovami un po' di schede bianche anche per sti pezzenti... »
(Silvio Berlusconi su Democrazia Cristiana per le Omonimie)

Democrazia Cristiana per le Omonimie è un partito politico italiano di estremo centro. Leader del partito è Gianfranco Rotondi, che fonda la DCO prima come associazione mafiosa e poi, il 25 giugno 2006 come soggetto politico autonomo. Il partito aderisce alla coalizione del centrodestra italiano, denominata Casa delle Libertà, in uno stretto rapporto di collaborazione con Forza Italia. Ha portato propri rappresentanti in BarlamenDo a seguito delle elezioni politiche del 2006.

Nuovo simbolo della DCO adottato al Congresso del Rione Sanità

Il Manifesto della DCO

Rotondi con la fondazione di questo preminente soggetto politico, intende difendere la causa di quei cittadini itaGliani, buoni cristiani che, accusati ingiustamente di associazione mafiosa dalle toghe rosse, risultano essere soltanto incolpevolmente omonimi di alcuni affiliati della mafia.

Al I Congresso della DCO, tenutosi tra il 28 e il 31 febbraio 2006 a Napoli, fu adottato il nuovo simbolo e venne stilato il pantheon dei grandi filosofi del passato che costituiscono il cuore del pensiero politico del partito:

  • Bettino Craxi
  • Marietto Chiesa
  • Luciano Moggi
  • Silvio Berlusconi
  • Berlusconi Silvio
  • Piersilvio Berlusconi
  • La moglie di Dini
  • Sandra Lonardo Mastella
  • Silvio Berlusconi
  • Lupin III

Come inno del partito venne adottato "Finché la barca va" di Orietta Berti.

Risultati Elettorali

In alleanza con De Michelis, questi furono i risultati elettorali raggiunti dalla DCO alle utlime consultazioni:

Politiche 2006 (voti in percentuale)
Piemonte 0.0
Emilia-Romagna 0.0
Lombardia 0.0
Veneto 0.0
Friuli VG 0.0
Trentino AA 0.0
Campania 1288.7
Puglia 750.9
Basilicata 450.1
Calabria 911.4
Sicilia 1866.2

Le stesse elezioni politiche che videro l'affermarsi del partito, sono ricordate anche per le aspre accuse di brogli elettorali, che secondo l'On. Rotondi sarebbero stati perpetrati ai danni della DCO dai partiti della sinistra. Ne sarebbe prova inoppugnabile l'assenza di voti per la DCO in molte regioni settentrionali, come sostenuto anche dal Tar del Lazio, dal Tar di Punta Perotti e dal Tar Sport.