Automobilista: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia di cui nessuno sentiva il bisogno.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Riga 36: Riga 36:
L'unica è attendere un [[Strage del sabato sera|tratto lungo]], con visibilità e sgombro e, con mossa felina, balzare fuori a gas spalancato in seconda e bruciarlo prima che capisca cosa è successo. Poi proseguite pure lungo la medesima strada statale godendovi il panorama ai vostri 60-70 km/h. Lui sparirà all'orizzonte alle vostre spalle con manovre selvagge nel tentativo di riprendervi.
L'unica è attendere un [[Strage del sabato sera|tratto lungo]], con visibilità e sgombro e, con mossa felina, balzare fuori a gas spalancato in seconda e bruciarlo prima che capisca cosa è successo. Poi proseguite pure lungo la medesima strada statale godendovi il panorama ai vostri 60-70 km/h. Lui sparirà all'orizzonte alle vostre spalle con manovre selvagge nel tentativo di riprendervi.
Se però l' alfista e Paolo Bitta (magari usando il marciapiede come corsia di sorpatto) vi demolirà la vostra multipla con un colpo ben assestato di parabufali.
Se però l' alfista e Paolo Bitta (magari usando il marciapiede come corsia di sorpatto) vi demolirà la vostra multipla con un colpo ben assestato di parabufali.
L' Alfista (quello vero) non perde mai un gp personale, al massimo perde la patente o la vita. [[Vedere alfa 75]]
L' Alfista (quello vero) non perde mai un gp personale, al massimo perde la patente o la vita. Vedere [[alfa 75]]


=== Fiattaro ===
=== Fiattaro ===

Versione delle 23:51, 7 giu 2009

Un vero automobilista va in giro così
« La mia alfa è come il mio unico testicolo: sacro. »
(Paolo Bitta è un vero automobilista modello, non beve e non corre quando guida.)
« Senza auto mi sento impotente! »
(Un automobilista ci illustra ciò che pò causare l'astinenza)
« 400 !!! »
(L' ultima parola di un Bugattista.)


Un'auto è un oggetto, e come tale inanimato e innocuo. Ci sono tuttavia automobilisti pericolosi che sembrano preferire certe auto, adorandole all'ennesima potenza e magari portarsele a letto . Attenzione: non tutti i proprietari di queste auto rispecchiano le descrizioni qui sotto ma certe auto sembrano attirare alcune particolarissime tipologie di maschi (che per semplicità verrà definito col nome dell'auto che lo attira) i quali riescono a sfruttare le cosiddette amate come se fossero alla guida di una Formula 1

Tipologie

L'audista

L'"audista" compra l'auto di moda e design da pubblicitario rampante, che pensa sia una sportiva di razza ma invece ha preso un materasso con un motore troppo potente per il telaio su cui è montato. La tentazione di castigare l'audista, di solito anche scorretto nella guida, è fortissima:

  • se si ha un mezzo meno potente, si dovrà rischiare rosicchiando margine nel misto per sopperire con la netta superiorità dell'assetto e telaio del proprio mezzo alla strapotenza del comunque mostruoso motore che tiene sotto il cofano.
  • se, al contrario, si ha un mezzo superiore, anche superandolo cosa si dimostra? Una vera macchina sportiva vera riesce a tenere testa ad una finta ma non ne vale comunque la pena.

Lasciatelo andare nella sua boria, seguito dal compatimento di chi sa guidare e capisce di auto e lo vede passare.

  • Quello con l' R8 è l' audista più pericoloso.

Il Golfista

È un audista all'ennesima potenza, di solito un tamarro deprimente che pensa di avere un'auto sportiva ma ha invece una berlina familiare e, nel migliore dei casi, un'auto dall'assetto rifatto e un motore potenziato pensata per dare un brivido di sportività senza spender tanto. Esegue manovre spericolate fino all'estremo, pensa di dover competere con qualsiasi auto che incontra, e più sono potenti più' si sente il dovere di competere, nutrendo così il proprio ego. In questo modo lo potete vedere importunare proprietari di Porsche, Ferrari, Lotus e quant'altro con sguardo tronfio e fiero di se, perché, a suo dire chi sorpassa vince (finché non incontra la chiazza umida per terra o il tir ungherese proveniente dal senso opposto). Mettersi al suo livello di stupidità è pericolosissimo. La cosa migliore in assoluto è lasciarlo andare verso il platano che lo sta inevitabilmente aspettando. Esiste anche il golfista "standard" nel puro significato del termine. Ha scelto l' auto meno personale al mondo (lui punta all' affidabilità tedesca!) proprio perchè è una persona noiosa che lascia insoddisfatta la moglie al letto. Lo riconoscete dalla sua 1.9 TDi grigia con gli interni scuri e i cerchi di 15". Il vero problema e quello con la gti o meglio quello con l' R32. Guiderà come faeste voi a need for speed.

Il Seattaro

Il seattaro è una delle razze più gasate del mondo automobilistico. Non si ricordano che viaggiano su una Volkswagen travestita, assemblata con pezzi recuperati qua e là in base alle giacenze rimanenti nei magazzini della casa tedesca. Il seattaro crede di avere in mano una Ferrari; una Ferrari turbodiesel. Se incontrate una Seat di questo genere per voi sarà la fine: il soggetto in questione avrà fatto sicuramente rimappare la centralina incrementando la potenza (e fumata nera che lo segue); Il seattaro utilizza la triste plastica rigida del cruscotto come lavagnetta, e con il cacciavite incide una tacca per ogni Fiat-Alfa che ha sverniciato. Nel caso abbiate una delle vetture delle case italiane, correte ai ripari: il seattaro se vi incontra per strada utilizzerà qualsiasi mezzo per poter sorpassarvi, anche i propri gas intestinali per aumentare ulteriormente i cavalli a disposizione.

L'Alfista

L'Alfista ha il cuore sportivo. Ha l'auto sportiva. Ha la storia dell'automobilismo italiano sotto il culo. Dunque, sulla sua 159 da due tonnellate turbodiesel, procede alla sua andatura sportiva (di solito inferiore di 10 km/h a quella che uno spastico potrebbe tenere conducendo un risciò sulla medesima strada) e siccome è sportivo si sente in dovere di tenervi dietro. Non vi lascia passare. Zero. Non ce n'è. Cercare di superarlo è pericoloso, anche se avete una Veyron, perché' si sentirà in dovere di stare davanti e vincere il suo personale GP. L'unica è attendere un tratto lungo, con visibilità e sgombro e, con mossa felina, balzare fuori a gas spalancato in seconda e bruciarlo prima che capisca cosa è successo. Poi proseguite pure lungo la medesima strada statale godendovi il panorama ai vostri 60-70 km/h. Lui sparirà all'orizzonte alle vostre spalle con manovre selvagge nel tentativo di riprendervi. Se però l' alfista e Paolo Bitta (magari usando il marciapiede come corsia di sorpatto) vi demolirà la vostra multipla con un colpo ben assestato di parabufali. L' Alfista (quello vero) non perde mai un gp personale, al massimo perde la patente o la vita. Vedere alfa 75

Fiattaro

Il Fiattaro è generalmente colui che cerca emozioni forti alla guida ben sapendo che le emozioni forti le proverà solo da fermo, magari sotto un albero che ripara dal sole cocente, in campagna, con una donnina dai facili costumi. Il soggetto cerca disperatamente una vettura che sappia dare grosse soddisfazioni a poco prezzo, ritrovandosi poi sempre a dover pagare a CARO prezzo i ricambi che costantemente si rompono. per strada generalmente si riconoscono per gli scorpioni Abarth attaccati ad ogni dove e ad ogni angolo della carrozzeria libero, e si sentono arrivare da lontano per la puzza di benzina incombusta mista ad olio che esce dalla marmitta. Adorano prendersela con vetture più potenti di loro, ben sapendo che, se non s'accende la spia degli iniettori che rileva uno dei 133 errori possibili in centralina, avrà buone probabilità di suonargliele alla BMW di turno, finché si va dritti. Il fiattista con la Uno turbo è pazzo. Dispone della potenza di una Bugatti Veyron, ma con l' handling di un monopattino dei Gormiti. Oggi questa vettura storica (che con le attuali norme...col cazzo che verrebbe omologata) è rara. I possessori dopo aver tirato un rettilineo facevano una fine orrenda alla prima curva. Gli unici esemplari integri sono quelli rimasti invenduti. L' orgoglio del fiattista? "la mia macchina ha bisogno solo della benzina" e di tanti pezzi di ricambio, ci viene da aggiungere. Le ultime fiat oggi sono delle buone macchine ma il fiattaro doc preferisce quelle cagate prodotte prima del 1995.

Puntogittista

Il punto gittista è un automobilista cui è stata rifilata una banalissima punto (solitamente con i km di un autotreno della FedeEx), con la storia "poca spesa massima resa". E cosi si è portato a casa questo razzo-missile (i circuiti di mille valvole non li ha dal momento che ne ha solo 8) che, portato al limite, nemmeno i piloti di Mazinga Z e di Goldrake messi insieme riescono più a controllarla. Insieme al passaggio ovviamente viene ceduta anche la licenza da pilota professionista, in modo da curare la "sindrome del figlio illegittimo di Schumacher" (quando viene fermato infatti è la prima cosa che mostra). Il comportamento su strada è: quando non c'è nessuno vado piano, quando c'è gente accelero fino a far diventare incandescenti i manicotti di plastica e gli lascio una bella sbuffata quando sono in prossimità loro. Ovviamente stereo rigorosamente a manetta, occhiali da sole modello maschera da saldatore o Mivar(dall'omonima marca di televisori) anche di notte e fendinebbia accesi anche di giorno (per via degli occhiali). Il passatempo preferito dei puntoGTisti è rompere le scatole ad auto di cilindrata e potenza maggiori. Il motivo di questo comportamento è da imputarsi al fatto che spesso vengono criticati perché guidano una punto e si sentono in dovere di dimostrare al mondo intero che anche con un 1.4 fanno neri a tutti. Il problema è che si dimenticano di avere sotto al deretano una punto e alla prima curva partono come le slitte (se è una S si salvano invece perché vanno dritti e la tagliano ). Il modo migliore per provocare l'ira di un puntoGTista è sorpassarlo a vento (su need for speed di solito fanno così). Da questo momento ve lo ritroverete incollato al per tutta la durata del tragitto, vi lampeggerà con gli abbaglianti fino a fulminarli e vi seguirà finché non vi avrà risorpassato, anche a costo di superarvi nella corsia del vostro garage. L'unico metodo per evitare conseguenze gravi è farsi da parte quando vi sfanala, e permettergli di vendicarsi per l'oltraggio ricevuto. Uno dei metodi più veloci per verificare se la PuntoGT che si intende acquistare è stata tenuta bene o sfruttata, è infatti verificare il funzionamento degli abbaglianti (cosa che i puntoGTisti non sanno). Anche se può sembrare strano, i puntoGTisti e i ministi si odiano, quando si incrociano non ce n'è per nessuno, è una lotta fino all'ultimo bar. Se si incappa in una situazione del genere meglio farsi da parte e non intromettersi, sarebbe come tentare di separare Mike Tyson e Evander Holyfield.

Suvvista

Ha l'auto sportiva che è anche fuoristrada. Da Montecarlo a St. Moritz in 83 curve, 120 di media, 3 cani, 2 gatti e un bambino spalmati sull'asfalto perché', a 120, frenale tu tre tonnellate di semovente paramilitare... Nessuno che lo veda capisce come faccia, perché' imposta le curve come se stesse guidando un tram. Merito dell'elettronica. L'auto, infatti, su 3 tonnellate ne contiene una di microchip e attuatori che sopperiscono disperatamente alle cretinate dell'incapace alla guida. Ma il peggio arriva quando trovate la STRADA BIANCA. Un nastro di terra battuta che viene perfettamente compattato periodicamente dalle pale meccaniche del comune. Il venerdì sera vengono a giocarci a biliardo e in effetti i locali ci passano con le loro BMW con assetto ribassato a manetta quando han fretta. Arriva lui, che ha il fuoristrada, e si pianta secco. Procede a 20 km/h, sterzando per evitare i sassolini della ghiaia uno ad uno. Se c'è una foppetta magari con pozzangherina, piuttosto che prenderla passa su due ruote. È scemo? No. Non sa andare in fuoristrada e ha per giunta dei cerchi bling da 30 pollici con gomme 380/25 che sembrano due giri di elastico sul cerchione (indispensabili a consentire al mostruoso mezzo di non ribaltarsi alla prima curva, microchip o non microchip) e se prende un'asperità più grande della graniglia regolamentare dell'asfalto da autostrade auto-drenante si piega il cerchione. Figurarsi se poi va il fango sulla cromatura! Se siete in autostrada, fatelo passare al volo. Nessuno vuole una massa enorme e inarrestabile lanciata a una velocità inverosimile alle proprie spalle e del tutto incapace di frenare adeguatamente. Se siete sulla strada bianca dietro di lui, fermatevi. Fate un picnic, godetevi il panorama circostante, andate in camporella. Entro due ore sarà uscito sull'asfalto e potrete procedere indisturbati.

Citycarista

La citycar è piccola. Ideale per muoversi nel traffico urbano. Muoversi nel traffico urbano significa zigzagare selvaggiamente da una corsia all'altra, senza mai mettere le frecce (anche perché, zigzagando a quel modo, gli sarebbe impossibile mantenere il ritmo e si troverebbe a dare segnalazioni incoerenti capaci solo di provocare un attacco di epilessia in chi le osservi). Le precedenze significano che se passi davvero in fretta, hai diritto di passare. Gli stop sono un suggerimento: significano che se sgusci davvero stretto puoi passare. Tagliare la strada non è solo un diritto, è un dovere del citycarista che ha un'auto piccola, pulita, ecologica (qualsiasi cosa voglia dire) e dunque può passare e ha diritto di precedenza automatico in ogni condizione (semaforo rosso significa: fermi tutti, devono passare le citycar guidate da idioti) perché Lui è nel giusto. Naturalmente prima o poi il 24 rosso tira il giallo per non fare muraglia all'incrocio e il citycarista ha il piacere e privilegio di vedere dimezzate le ridotte dimensioni del suo mezzo. Siamo sicuri che non potrà che gioirne. Il citycarista sostituisce la sua "auto" non appena ha distrutto la precedente. Un errore su una matiz o un atoz portata sopra i 20 km\h non peredona neanche il pilota più esperto che a quella velocità folle, difficilmente ne uscirà senza averla distrutta. Ma (sempre se ne sarà uscito vivo) il proprietario aquisterà la nuova utilitaria cinese 1000benzina modello base con gpl (necessario su auto di cilindrata così grossa) alla modica cifra di 4999,99 euro* . I citycaristi modaioli preferiranno arricchirla di tutti gli optional che prevede la casa quali: ruota di scorta, martinetto, triangolo, sacca portabagagli, manovella sterzo (e nei casi più rari servosterzo), tachimetro, airbag frontale, copertura motore in metallo (cofano), copricerchi in plastica, leva del freno a mano, alzacristalli a manovella, predisposizione mangiacassette monoartoparlante, radiatore, climatizzatore a cubetti di ghiaccio, fasce paracolpi, motorino di avviamento e così via. Il prezzo salirà a 50mila euro ma davanti al lusso più sfrenato... l' euro ncap consiglia al proprietario di far montare un roll-bar per la sua incolumità.

Smartista

Lo smartista è un'automobilista che ha speso 20.000€ per la macchina e gliene hanno data mezza. La provenienza è dubbia, si sa solo che si materializza davanti a voi quando avete fretta. Un attimo prima non c'è nessuno davanti a voi, il tempo di girare la testa ed ecco che ve ne ritrovate uno davanti che procede a passo d'uomo. Del tutto inutili i tentativi di incitarlo a schiacciare un po' di più quel cavolo di pedalino, lui è troppo figo per farsi condizionare da voi comuni mortali. È convinto di avere un'auto fashion e che il mondo finisca al di fuori degli sportelli della sua Smart. In realtà si ritrova una lavatrice con le ruote e gli interni di un modellino della Bburago, che lanciata alla velocità massima ha la stabilità del bilancio della Parmalat. Ignora di guidare un auto turbo e di conseguenza la tratta come una mountain bike. I cartelli stradali sono solo suggerimenti, che il più delle volte non segue. Non è raro infatti vederlo cimentarsi in gimcane impossibili in mezzo al traffico (zigzagando peggio di un Piaggio Sì), alla guida con 2 telefonini contemporaneamente, senza cintura, le frecce lasciate agli indiani, gli stop servono per fissare le mensole al muro, le precedenze dipende dalla stazione radio che sta ascoltando ecc... Ma il meglio di sé lo da in autostrada, forte del suo motore centrale e trazione posteriore, è convinto di guidare una Ferrari alta 1 metro e 60 ed ecco che si lancia in velocità da far impallidire una Diane o una 2cv. Fino a 130km/h non ce n'è per nessuno, corsia di sorpasso fisso e guai a chi prova a fargli i fari! Vi seguirà fin sotto casa per chiedervi con tono minaccioso: Qualche problema? Per fare il figo con la ragazza che è di fianco a lui. Quelli con la versione Brabus sono i peggio in assoluto, sono convinti di guidare una pagani zonda ricarrozzata e si attaccherebbero dietro anche ad una Ferrari. Se per sbaglio capita di sorpassarne una, vedrete una scatola traballante che si avvicina a voi minacciosa e farà di tutto pur di sorpassarvi, anche a costo di sbudellare il motore. Una volta che vi ha risorpassato lo vedrete fermo al primo autogrill, a raccogliere l'olio con la bacinella.

Il Minista

Razza di automobilista truzzo-discotecaro-fighetto che si gasa di aver speso l'equivalente di una M3 e46 usata o di una 330i nuova, per un bidone di CITYCAR con motore che è stato progettato dai Flinstones, che consuma come un jet in fase di decollo e dentro è meno spaziosa di un cassonetto per pile esauste. Per distinguersi dagli altri ministi, adorna il tettuccio della sua auto con motivi psichedelici che hanno per protagonisti o il batacchio di Rocco Siffredi o addirittura la raccolta di copertine autografate di "In Cucina con suor Germana" (autografate logicamente dalla preistorica consorella). Altro segno di distinzione sono i fottuti conigli di PlayBUOI (rivista porno con VACCHE all'interno): gli odiosi sticker tappezzano il portellone posteriore, già adornato dalle varie targhette "cUper ESSE" "JCW" "Superminchiaturbopauer" (anche se poi si tratta di una merdosissima ONE D). Cerchi rigorosamente da 17" per compensare qualcosa in cui la natura non è stata molto generosa (cervello o apparato riproduttore nei casi più ricorrenti). In strada il minista essenzialmente tende ad attaccarsi al culo dei BMW, lasciatelo passare e attendete che abbracci un platano che passa di li. Essendo pervaso da un senso epocale di onnipotenza e (per quello che lui crede) figosità assurda, non fa altro che correre a velocità degne di un caccia Eurofighter per la città, per poi procedere a passo d'uomo (talmente lento che le motoape gli fanno i fari) davanti ai locali COOL e Trendy della fottuta città di provincia dove vive. I più pericolosi sono i Giòncuperisti, riconoscibili dalla targhetta "S" nel posteriore dell'auto, misura di sicurezza voluta come con la "P" di neopatentato (solo che a differenza di quest'ultimo caso la "s" sta per stupido). I possessori di questa versione sono fortemente convinti di avere sotto al sedere una monoposto a ruote coperte e di conseguenza vige la regola "finché mi prende il gas glielo do......". La loro auto ha prestazioni superiori a qualsiasi altra auto conosciuta sulla faccia della terra ( in realtà è perché non esiste il 4ruote sugli altri pianeti, sennò pure di quelle!). È fortemente sconsigliato tentare di sorpassarli (oltre che impossibile in linea orizzontale della strada) in quanto è più facile vedere Bin Laden alla messa ,che un minista farsi sorpassare. Il sorpasso viene visto come un affronto, e le versioni più evolute presentano un interruttore al posto dell'acceleratore, o tutto gas o niente! Categoria meno pericolosa ma non per questo meno importante è la One D. In questa categoria ci rientrano i ministi sfigati, che farebbero carte false pur di avere la Mini, anche a costo di girare con il motore di una motosega MCCULLOCH. Praticamente è come avere una 126 con gli interni della rolls royce. Se abbinate ai cerchi da 17", in accelerazione e ripresa se la giocano al pari con una mountainbike che impenna.

Il Deltista

Il deltista è un automobilista che si è svegliato una mattina con la convinzione che dopo 5 anni di esperienza con il suo bolide (solitamente punto, matiz, c2, classe A ecc...) sia arrivato il momento di entrare nell'olimpo dei Rally. Siccome da piccolo gli hanno messo nella testa che la delta è come la Mecca, almeno una volta nella vita bisogna andarci, la scelta ricade proprio su questa auto. Allora scatta la ricerca (solitamente nella sezione mercatino del quotidiano locale), visiona diversi esemplari, dopo averne scartate un paio in perfetto stato di conservazione che anche il museo storico della Lancia pagherebbe a peso d'oro per averle, finalmente trova il tanto desiderato modello: una lancia delta HF 8v martini replica del '92, nuova di carrozzeria, ma di meccanica, trasmissione e telaio da buttare, con 8 precedenti proprietari alla modica cifra di 25.000 euro per un auto di 20 anni il cui valore dei ricambi sale come quello del greggio e la cui reperibilità è un terno a lotto. (Però c'ha le scritte MARTINI RACING ahò! mica noccioline!) Si definisce amatore ed intenditore dell'auto sportiva e spesso si ritiene fortunatissimo nell'aver trovato la sua auto, pavoneggiandosi con la solita frase "ce ne sono poche!". Si aggira per le città e per i paesini solitamente il sabato e la domenica perché spesso e volentieri non può permettersi più di quei 50 euro di benzina che gli occorrono per percorrere quei 30 km di strada rigorosamente in seconda marcia col finestrino abbassato (per assenza climatizzatore) e braccio rigorosamente fuori da quest'ultimo. I consumi, già elevati di suo, possono aumentare se il deltista regola lo spoiler posteriore in posizione verticale per mettere in bella mostra lo sponsor MARTINI RACING. Ma che ci volete fare? È l'auto dei record, vi pare che anche in questo aspetto poteva essere seconda a qualcuno?! Abituato alla Punto, ad ogni ripartenza prova a sgommare come un idiota, ignorando il fatto che guidi una trazione integrale. Dopo aver bruciato 4 frizioni, il meccanico finalmente si decide a dirgli che non è una jeep e di trattarla un po' meglio. Mai menzionare un'auto turbo benzina in sua presenza...vi coprirebbe di insulti ribadendo la superiorità della propria auto vantandone le doti motoristiche e telaistiche (nessuna gli ha detto che viaggia sul pianale di una ritmo). Quando si trova a corto di argomentazioni, si difende ricordando che la Delta ha vinto 6 campionati di rally consecutivi e invita tutti i presenti a visionare il relativo adesivo sul lunotto. In realtà ne è a conoscenza, solo perché glielo hanno detto gli altri, sennò sarebbe convinto che erano gli anni in cui la Lancia aveva vinto lo scudetto. Guai ad avvicinarsi a meno di 10 metri dal suo paraurti posteriore...lo prenderebbe come una sfida e accelererebbe follemente per poi fermarsi 300mt più avanti con relativa fumata bianca dallo scarico.

L'escortista

È un deltista a tutti gli effetti, che nell'impossibilità di reperire una delta o perché è convinto di essere più figo, alla fine ripiega su una Escort. Solitamente il precedente proprietario era un pazzo che la tirava anche per parcheggiarla e gli aveva swappato anche l'impossibile. Praticamente sotto al cofano si ritrova il basamento di una Ritmo 130tc, con il turbocompressore di un trattore Landini, i carburatori di un Alfa Sud, lo spinterogeno di una 131 Mirafiori e il corpo farfallato di una Trabant. Da 0 a 100km/h si arrampica sui muri, se ci devi fare un viaggio devi prima verificare sulla guida michelin se lungo l'itinerario ci sono distributori ad almeno 50km di distanza l'uno dall'altro. È un grande amico dei benzinai, specialmente se possiede una cosworth. In quest'ultimo caso insieme ai deltisti è uno dei maggiori responsabili dell'aumento del petrolio. Ignora totalmente il significato della sigla COSWORTH, se gli viene chiesto chi siano Mike Costin e Keith Duckworth, ti risponde che sono rispettivamente il batterista e il chitarrista dei Duran Duran. Eterno nemico del Deltista......alla vista di una Delta il sangue inizia a ribollire con una voglia sfrenata di sverniciarlo......uno dei pochi che riesce a tenere testa al Deltista Rallysta con argomentazioni tecniche del tipo "In gruppo A non abbiamo vinto una mazza ma in gruppo N abbiamo vinto tutto" ma che alla fine perde sempre visto la mancanza dei 6 mondiali consecutivi...... Le discussioni solitamente sono sempre incentrate su quale delle 2 vada più forte. Quelli più avanzati si portano sempre dietro il 4ruote del dicembre 1993 in cui c'è la prova della Escort contro la Lancia Delta. E ricordano agli amici deltisti che la Escort impiega ben 2 decimi in meno per passare a da 0 a 100. È per antonomasia contro qualsiasi auto di produzione italiana, Delta in primis e Alfa in secundis... e vede in Abarth solo uno scemo a cui piaceva giocare con gli scorpioni. Spesso il cosworthista medio si incazza nel vedere storpiati i nomi in CONSWORT, COSWORT o CONSWORTH (stessa cosa che succede agli hondisti) o se gli viene ricordato che guida una Ford Pinto con l'assetto ribassato. Viene spesso deriso anche per l'alettone della sua Cosworth che può venire giudicato nei più svariati modi.....stendipanni, tavolino, tavola da stiro, boomerang ecc ecc

Il jappo style

Ha comprato un auto giapponese, probabilmente con 4 proprietari precedenti, ma non importa perché lui ha fatto un affare: ordina i pezzi su internet ed è convinto di essere un genio dei motori, perché lui ha speso la metà di quanto ha speso uno con l'M3 e va più forte e consuma di meno! Conosce a memoria la potenza massima del suo motore e a che regime di giri la eroga, idem per la coppia. Conosce a memoria il peso di ogni singolo componenti della sua auto e relativo codice di ricambio. Oltre ai sedili e allo sterzo non c'è altro di utile in macchina, tutto peso in più. Quando ordina qualcosa si incazza come una iena se non c'è la relativa targhetta japponese da esporre. Non ha importanza che motore uscirà mai fuori da un auto moderna, lui sa bene che il miglior motore che si possa desiderare al mondo è già uscito e sta sotto il cofano della sua auto, si chiama VTEC e non ha importanza quanti turbo metti su un motore, lui col suo motore, il quale ha il minimo a 2000 giri distruggerà qualsiasi turbo che è mai esistito. Il jappo-style considera tutti gli altri automobilisti degli ignoranti e imbecilli, perché? Perché loro non hanno un VTEC. Il jappo spesso non mette la musica in macchina, preferisce il rumore del motore perché così mentre lo ascolta ripensa all'affare che ha fatto comprando la sua auto. Girare sotto ai 6000rpm viene visto come un disonore. Un consiglio: Non confondete VTEC con V-TECH in sua presenza, potreste rischiare il linciaggio!

Francesista

Il proprietario delle francesine tutto pepe può avere diverse origini: -Il vicino di casa si accorge che ha 80 anni ed è meglio che la smette con queste auto se vuole continuare a frequentare gli amici del circolo, e decide di dare via l'auto. Il nuovo proprietario anche se in vita sua ha sempre guidato la panda 4x4 accetta entusiasta e da lì iniziano i problemi. -Nel gruppo c'è già qualcun altro che ha una francesina tutto pepe e per non essere da meno ne vuole una anche lui. dopo mesi di ricerche trova una 106 rally immacolata, condizioni da vetrina. Ma gli amici invidiosi gli fanno cambiare idea e lo convincono che è meglio la Saxò VTS perché monta i cerchi da 15". Così la 106 rally se la prenderà successivamente l'amico che già aveva la francesina, per sostituire la sua che nel frattempo ha cappottato. -L'amante delle francesine ne sogna una da quando aveva 15 anni, quando vide per la prima volta una Peugeot 206 1.0 (conciata da carro di carnevale di Venezia ) affrontare una curva in modo allegro e sbandare da tutti i versi, perché il guidatore guida come un evaso da Alcatraz. Dentro di sé pensa: Cavolo che potenza!! Non ce la fa nemmeno a stare dritta in accelerazione! Così arriva a 18 anni e si mette alla disperata ricerca di una francesina tutto pepe; -Ha visto qualche video di Ragnotti; Così si porta a casa un pezzo di ferro con lo schema di sospensioni di un carrozzone di carnevale e il peso di un biglietto da visita accartocciato. Tutto contento ci porta in giro la compagnia (5 persone) e al primo invito di "dare un aperta" piagnucola: ma non è possibile! stamattina quando l'ho provata andava il triplo!! Ogni pezzo di strada dritta è una buona occasione per aumentare il prezzo del petrolio, poi nelle curve rallenta come se se andasse su un monociclo. Dopo un paio di sere passate a fare baldoria con gli amici si convince che è un asso del volante e che ha appreso quello che la maggior parte delle francesine tutto pepe impega degli anni per apprendere. La prima domenica mattina che sveglia con il cavo di alimentazione del cervello che fa contatto male, decide di dare un aperta in curva, si caga sotto, molla il gas di colpo ed è come assistere ad una finale di "pattinando sotto le stelle". Dopo 2 o 3 piroette su se stesso (se è fortunato non carambola niente) e non prima di essere sbiancato (un morto in confronto sembrerebbe un marocchino) capisce che non è come giocare a TOCA Race Driver e ci sta un po' più cauto

Supercarista

Questo termine non deriva da supercar ma da supercara (le auto che costano un bordello). Il supercarista è un individuo che ne possiede una o più. Non se ne vedono molti in giro. In genere sono possessori di auto quali: Ferrari, Maserati, Lamborghini, Bugatti, Porshe, Spyker, Pagani, quella marca impronunciabile (Koenigsegg) e tutti quei millemila produttori di auto artigianali che ne costruiscono una sola l' anno. Ovviamente l' orgoglio di questi automobilisti sta sulla loro auto (sul sedile passeggero). Quando passano attirano l' attenzione di folle che si voltano per ammirare (e invidiare) il loro "mezzo di trasporto ad alta velocità". Benchè abbiano sotto il cofano dai 136 ai 1001 CV, procedono a passo d' uomo osservando tutti quei coglioni che tirano fuori il cellulare per fare una foto al loro bolide, quindi approfittano per dare due belle sgasate al loro motore di produzione artigianale che il rodaggio lo ha fatto in garage. Contemporaneamente devono stare attenti alle difficoltà della strada. Le loro auto sono state ideate per la pista e l' assetto "racing strisciastrada" e i filo interdentale pneumatici dei cerchioni di 18", 19" o 20" non offrono ehm... la soluzione ideale per le nostre mulattiere strade. Capita infatti che si lasciano dietro l' "estrattore areodinamico posteriore" o che i suddetti chechioni si deformino un tantino. Al semaforo, però, il loro spirito si scalda e scambiano le altre auto in fila per avversari. Se si trovano alla pole, allo scattere del verde lasciano due dita di gomma e di solito vengono fermati...dall' ostacolo più vicino dato che come dei deficienti hanno disinserito l' asr e il launch control credendo di essere bravi come il calzolaio (schumacher). Nel caso non riescano ad aggiudicarsi la pole attendono la "griglia di partenza" per poi fare la stessa fine. sbonk!!! In città i loro parcheggi sono molto caratteristici. Metteno la loro macchina bene in vista con le quattro freccie accese, posizionata in maniera "originale". Ma credevate che lasciassino la loro bimba incustodita ? Rimangono lì a due passi a osservarla (ed eventualmente a proteggerla) e a vedere gli appassionati che la guardano e tirano fuori frasi del tipo: "ha un otto cilindri a V da 90° che eroga 490 CV a 8500 giri e una coppia massima di 465 Nm"...è più probabile che il tizio l' abbia imparato a memoria da una rivista piuttosto che sia un vero indentitore. Caratteristico del supercarista anche il comportamento nelle strade libere. Vi sorpassa sul filo dei 300 l' ora (l'autovelox lo beccherà...) e sparisce all' orizzonte pochi istanti dopo. Lo recuperete alla prima stazione di servizio,per fare il pieno da 100 litri che gli consentiranno altri 30 o 40 secondi di autonomia. Il proprietario giustifica tale spreco affermando: "in 40 secondi ne faccio di strada...IO!". Il supercarista è un purista e non uno di quei tizi che vanno in giro e si fanno foto strane. La sua auto deve essere originale fino all' ultimo bullone arrivado a spendere anche decine di migliaia di euro per un adesivo originale. l' unica modifica che fa è la rimozione dei silenziatori di scarico che limitano fortemente l' espressività sonora del motore. Anche se a bordo hanno un impianto audio da fare impallidire persino quegli stronzi, infatti, ascoltano solo la musica del motore.

Curiosità

  • Paolo Bitta in una nostra intervista ci ha rivelato che quest'anno cambierà macchina e prenderà la Ferrari, perchè anche i Pooh lo fanno.
  • Un automobilista non può rimanere più di un giorno senza macchina che implode oppure gli vengono i brufoli

Voci correlate