Certificatore energetico

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Il certificatore energetico o compilatore di costosi fogli obbligatori, è un nuovo tipo di professionista nato dall'aberrante accoppiamento tra gli ambientalisti e la burocrazia. Le prede naturali del certificatore energetico sono i proprietari di immobili e di appartamenti, soprattutto pensionati e sempliciotti,che egli riesce a catturare con le sue sole forze, ma non di rado collabora con altri certificatori energetici per avere la meglio su soggetti meno indifesi, come titolari di alberghi o imprenditori. In alcuni casi un certificatore energetico può associarsi con altri professionisti del mercato immobiliare, come notai, amministratori di condominio, agenti immobiliari, avvocati e commercialisti al fine di costituire una rete di competenze; rete dalla quale nessuna delle povere vittime rimasteci impigliate potrà mai riuscire a liberarsi prima di essere stata spolpata da ogni suo risparmio.

Un certificatore energetico sta per esibirsi in uno dei trucchi del mestiere più riusciti: la sparizione dei tuoi soldi.

Origini

Il lavoro[citazione necessaria] del certificatore energetico nasce nel solito modo in cui nascono sempre i nuovi lavori in Italia: per decreto legge (di certo non perché i clienti ne sentivano il bisogno). Tale figura viene introdotta a seguito della conversione in legge dell'articolo 12, comma 3, lettera f-quinquies del decreto ministeriale 182/13 e s.m.i., che modifica il paragrafo A-31 e 32 col resto di due del regio decreto 1933 in materia di Sviluppo autarchico delle italiche energie, così come recentemente imposto dalla direttiva europea eu/cee/1-1-bis-2-2-2-full-A-A-A-A poker mutuata dalla normativa tedesca RS31-SS "Eco-energizen certificazzen - Sieg heil!"[1]. Per questo il certificatore energetico italiano non è altro che una copia (più precisamente uno scimmiottamento) della stessa figura professionale già introdotta in Germania agli inizi del 2000 (solo che in Germania funziona, forse perché in lingua tedesca sono intraducibili espressioni quali "facimme certificato aumm aumm", "boh" e anche "Ce lo chiede l'Europa e tocca farlo, anche se l'ambiente non è mai servito a nessuno").

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Attività professionale

Il prezioso[citazione necessaria] operato del certificatore energetico si divide in diverse fasi, nessuna delle quali richiede lo svolgimento di un qualsivoglia lavoro.

  • Fase 1: Trovare il cliente. Questa fase è assai semplice e immediata, almeno per quei certificatori che hanno come amico/parente/compagno di partito/fratello massone/affiliato un agente immobiliare, un notaio o un commercialista. La trappola scatta nel momento in cui l'ignara vittima cercherà di vendere o affittare il proprio immobile, rivolgendosi al suo immobiliarista di fiducia, sentendosi subito dire "Eh no! Per eseguire compravendite deve munirsi di certificazione energetica; boh; non so che sia ma ce la chiede l'Europa, tocca farla anche se l'ambiente non è mai importato a nessuno; ma non si preoccupi, non ci sarà nessun contrattempo, contattiamo subito un tecnico amico mio e facimme certificato aumm aumm" con tanto di ammiccata incorporata. Rassicurato da queste parole, l’ignaro cliente se ne va tutto contento, felice di aver risolto alla svelta questa grana, convincendosi di aver sventato il tentativo dei perfidi e lontani burocrati europei di derubarlo, senza sospettare che l'Europa non c'entra una sega e che presto riceverà le attenzioni di un certificatore energetico suo vicinissimo compaesano, probabilmente lo stesso tizio che gli piscia il cane sul portone.
  • Fase 2: Rilievo e diagnosi energetica. Assunto l'incarico il certificatore può sfoderare tutta la sua competenza professionale, ispezionando l'abitazione del cliente, misurando tutte le tamponature disperdenti, determinando le trasmittanze di infissi e finestre, gli spessori degli isolanti, passando palmo a palmo ogni centimetro dei ponti termici ed eseguendo test di efficienza degli impianti termo-idraulici. Tutto questo accadrebbe, si capisce, se alzare il culo dalla scrivania non costasse così tanta energia al certificatore energetico, che quindi invierà un geometra imberbe a fare il rilievo (altri 400 euro in fattura... tanto paga Pantalone).
  • Fase 3: Elaborazione dei dati raccolti al computer. Questa fase, l'unica che il certificatore svolge di persona (ma non è certo, perché potrebbe delegarla a una scimmia ammaestrata) richiede dai 5 ai 10 sbattiti di palpebre per essere svolta, non sufficienti per scaldare la sedia dell'ufficio, ma abbastanza per accendere il PC, caricare i dati precompilati, lanciare il programma e attendere la stampa automatica del certificazione energetica sorseggiando un mojito .
  • Fase 4: Suggerimenti per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni. A corredo del certificato vengono consigliati al cliente degli interventi per migliorare la prestazione energetica della sua unità immobiliare, con indicazione del risparmio conseguito sulle bollette, tra cui l'ammodernamento degli infissi, l'installazione di pannelli solari, la realizzazione di cappotti per eliminare ponti termici. Naturalmente questo avviene quando il certificatore energetico non è corrotto e vuole fare l'interesse del cliente, e non il proprio. Ma questo non sembra possibile, infatti in base a un'indagine statistica condotta dall'ecomafia, l'ultimo certificatore onesto è recentemente deceduto in circostanze misteriose saltato in aria con la sua auto a basso consumo. Pertanto ogni bravo certificatore di famiglia consiglierà al cliente solo gli interventi eseguibili dalle ditte affiliate, finanche la sostituzione del nuovissimo (ma infame) generatore a condensazione con una integerrima caldaia di amianto alimentata a ecoballe.

Come diventare certificatore energetico e salvare Madre Natura

Può diventare certificatore energetico chi eredita il lavoro di certificatore energetico da suo padre, o chi svolge un apprendistato presso un certificatore già abilitato. Considerando che tale mestiere esiste solo dall'anno scorso, se ne deduce che diventare certificatore energetico sia impossibile (ma questo non gli impedisce di incassare ugualmente la parcella). Nonostante tutto, si sono rapidamente evolute due tipologie di certificatore energetico:

Certificatore energetico competente

I primi certificatori energetici competenti furono degli ingegneri (abilitati per diritto divino a svolgere qualunque attività che non richieda l'uso dell'organo genitale). Tuttavia la profonda e devastante formazione scientifica di qualunque tecnico competente, lo porta inevitabilmente a tradire lo spirito della certificazione energetica, che egli prende sul serio. Terribilmente sul serio. Soprattutto se si tratta di un ingegnere neolaureato. Egli, assumendo l'incarico di certificatore, ne viene rapidamente ossessionato, radicandosi sulla scrivania e trascorrendo ore e giorni nel tentativo di perfezionare la metodologia di stima delle dispersioni termiche, iniziando a misurare in nanometri il diametro delle fessure tra gli infissi, per poi definire il gradiente integrale di temperatura della superficie dei radiatori con o senza aerazione forzata; presto arriverà a segregarsi come un vampiro nel suo laboratorio ricavato in uno scantinato privo di luce solare, da cui ne potrà uscire (denutrito e ricoperto di peli) solo quando avrà matematicamente dimostrato il compromesso ottimale tra risparmio di energia primaria e investimento immobiliare. Essendo egli competente e per di più un ingegnere (quindi un maniaco) ricercherà la sintesi più minimalista, scarnificando i calcoli fino a giungere alla formulazione del tutto attraverso la quale determinerà la classe energetica. Al termine della sua estenuante opera di pignoleria, racchiuderà in sole quattro pagine l’intero suo lavoro di analisi e valutazione, trovando anche lo spazio per inserire la dimostrazione quantistico-entropica della formula chimica per resuscitare i morti attraverso l’energia rinnovabile. Quindi emergerà dai suoi escrementi correndo come un forsennato fuori dal suo laboratorio, con questi quattro fogli in mano, per portarli al cliente; che tuttavia lo schiferà per motivi, che se non fossero sufficientemente ovvi, possono essere compresi dal tipico dialogo che nasce sempre tra cliente e certificatore energetico competente:

Certificatore : Signor Rossi! Venga qui, guardi qua! Eureka!
Cliente : Mi stia lontano vagabondo, puzza come una bestia!
Certificatore : Ma signor Rossi le ho implementato la certificazione energetica!
Cliente : Ah, è lei ingegnere, non l’avevo riconosciuta sotto quella coltre di barba.
Certificatore : Ho trovato! Applicando le migliorie tecnologiche individuate in queste pagine, con un investimento nullo, lei arriverà a spendere solo 3 euro di riscaldamento all’anno, potrà resuscitare i morti e le si allungherà anche il pene.
Cliente : Ma ingegnere, cosa mi racconta, a me sembrano solo quattro pagine ricoperte di numeri incomprensibili, che mi servono solo perché un burocrate europeo mi ha costretto a farle. Facciamo così, la pago e non mi rompa più i coglioni.
Certificatore : Mah… eh vabbè sono 300 euro.
Cliente : Che? 300 euro per 4 fogli inutili? Non sia ridicolo, eccone 20 e si consideri ben pagato.
Certificatore : … …
Cliente : Ancora qui? Pussa via barbone.
Certificatore energetico comune nel pieno della sua attività lavorativa.

Certificatore energetico comune

Totalmente privo di qualunque preparazione scientifica e tecnica, egli è tuttavia maestro nell'arte del marketing (ovvero nell'inchiappettamento del consumatore). La non invidiabile situazione del cliente che ha a che fare con un simile figuro, può aggravarsi al limite dello stupro se si ritrova di fronte un certificatore energetico ambientalista, o ancora peggio con un ambientalista che è anche architetto. Una volta assunto l’incarico, costui procederà con estrema disinvoltura a trascurarlo. Dopo circa due mesi di fancazzismo totale, si presenterà nella casa del cliente per effettuare il sopralluogo, ovvero comincerà a disegnare su un taccuino i fiori presenti nel giardino, facendo schizzi sulla futura installazione di un obelisco etiope sulla cui sommità verrà installato un pannello fotovoltaico. Quindi passerà a disegnare i serramenti dell’abitazione, spiegando al cliente che le finestre sono il principale punto di dispersione termica, perciò dovranno essere tutte murate. Quindi passerà a osservare la caldaia a metano, di fronte alla quale scuoterà la testa, sostenendo che quella cosaccia triste e anti-estetica dovrà andare via, per essere sostituita da una giostra di bambini sorridenti che corrono a piedi nudi sull'erba. Terminato il sopralluogo tornerà a trascurare l’incarico per altri due mesi, finché una mattina, probabilmente sotto l'effetto di stupefacenti, deciderà di arrotolare insieme con lo scotch un faldone di fogli totalmente a caso, tra cui immancabilmente troveremo le fotocopie di un libretto di impianto in bianco, la scheda tecnica in olandese di una termo-stufa mai uscita sul mercato, schizzi e disegni dell'infanzia spacciati per progetti di edilizia sostenibile, copie e contro copie degli atti di notorietà che non servono a un cazzo, pagine della biografia di John Lennon, fotocopia integrale della norme tecniche UNI TS (32 km di pagine in tedesco), brandelli di assorbenti e qualunque altro infimo pezzo di carta sia direttamente o indirettamente collegabile al suo presunto lavoro. A questo punto, senza fretta, inforca i suoi occhiali da sole da parata, poi fa venire il cliente nel suo ufficio, ovviamente alle tre di notte:

Cliente : Buonasera architetto, ma quanti fogli sono!
Certificatore : 42kg. Ho dovuto lavorare duramente, lo capisce dalla quantità di carte, per questo ho impiegato 4 mesi per ultimare l’incarico.
Cliente : Mannaggia, tutto questo solo perché ce lo chiede l’Europa!
Certificatore : Si ma lei è fortunato, perché le ho progettato degli interventi migliorativi che potranno farle risparmiare sulla bolletta. Ad esempio, potrà interrare la sua abitazione sottoterra, per sfruttare il calore della crosta terrestre, come la città di Zion nel film Matrix. Oppure potrà trasferire il suo immobile su un dirigibile, per avvicinarsi al nostro sole e risparmiare sul riscaldamento.
Cliente : Questa è innovazione! Il famoso ingegno italiano!
Certificatore : Quanto ha ragione. Sono 1000 euro.
Cliente : Mi prende in giro, guardi quanta carta ha scritto! Ha fatto un grande lavoro, e poi ha dei fantastici occhiali da sole. Mi sembra giusto darle almeno 2000 euro. Bisogna ricompensare la professionalità.
Certificatore : Quanto ha ragione.

Note

  1. ^ E non finisce qui. Perché poi tutto è stato recepito e rielaborato da ogni singola regione, producendo un caos legislativo tale da far aumentare il numero dei ricoveri in manicomio tra i professionisti dell'11%.

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