Anders Behring Breivik

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« Non voglio annoiarvi, quindi sarò Breivik »
(Incipit dell'esilarante memoriale di 1516 pagine di Breivik.)
Il campione mondiale di sparatutto sull'isola di Utoya.

Anders Behring Breivik (in norvegese "Ønd@ ® s B☢ę ũ Ʉ ♂ Ҟ", in lingua templare "Andrea Bergoglio Braveheart") è un comico norvegese, noto al mondo per essere un fanatico xenofobo, uno psicopatico, un deviato politico e uno stragista, mentre per Mario Borghezio è solo uno stragista.

Agiografia

Nell'anno del Signore 1979, il buon Breivik nasceva a Christiania, volgarmente conosciuta come Oslo, in una devota famiglia timorata di Dio. Fin da subito il piccolo Anders esterna un cristianissimo senso dello humour, perpetrando azioni sistematiche di teppismo per la città, mentre nel frattempo si distingue come chierichetto del mese e studente di religione esemplare. A 16 anni viene fregiato con il titolo di difensore della Fede, mentre di notte riempie di graffiti black metal le lapidi dei negri nei cimiteri. Resosi conto di quanto i paradossi siano esilaranti, inizia a sognare una carriera di cabarettista in chiesa, magari nelle vesti di sacerdote pedofilo. I suoi progetti subiranno una svolta già all'età di 18 anni, quando convocato al servizio militare verrà rifiutato poiché "non idoneo a reggere un arma". Scoprendo quindi che la realtà in cui vive è comica di per se, decide di raccontarla in un libro. ispirato da Dio inizia la stesura di una bibbia in 55 cubiti di pergamene intitolata "2083 - Una dichiarazione europea d'indipendenza".

Il sacro testo

Breivik lavora alacremente alla scrivania, riversando nel suo scritto tutte le contraddizioni e i paradossi più divertenti della nostra civiltà occidentale, a cominciare dal fatto che il globo non sia stato ancora assimilata dagli immigrati bolscevichi ambientalisti come aveva previsto Gianroberto Casaleggio nel 1997 (incredibile). Il libro è una bomba, ma inizialmente nessun editore intende pubblicarlo dato che, come si intuisce dal titolo, non parla di fica. Né di culi. Neppure di misteri misteriosi, o di maghetti, né di Padre Pio o di simili argomenti di tendenza tra le casalinghe e gli analfabeti. Anders deve quindi escogitare un modo per far conoscere all'umanità la rivelazione della sua buona novella, ma non sa come fare. La pubblicazione viene accantonata fino a che un bel giorno, forse ispirato dall'amore di Gesù, forse dagli indici d'ascolto vertiginosi di Bruno Vespa, intuisce la migliore strategia di marketing per il suo best seller, calzata perfettamente per il giornalismo necrofilo e squallido del mondo occidentale.

Le opere di bene

Breivik si affretta quindi a chiedere una consulenza al migliore esperto di marketing di tutta la Norvegia, il dottor Burzum, che gli suggerisce subito una strategia che lui stesso usò per ottenere la massima visibilità mediatica.

Seguendo le indicazioni di Burzum, Breivik si recò assieme a dei suoi scagnozzi nella casa di Dio, ovvero nel luogo più sacro della comunità norvegese, iniziando a rovesciare i banchetti con in vendita i rosari e le statuette di Madre Teresa, sbraitando e lanciando insulti come un forsennato, cospargendo benzina sui denari della chiesa, urlando al vescovo accorso sul luogo "Cieco! La vostra razza sarà estirpata, di questo tempio non resterà pietra su pietra! Io sono il figlio di Dio muahahahhah" prima di essere giustamente arrestato per istigazione all'odio e crocifisso. Tuttavia il gesto non conferirà a Breivik la celebrità sperata, principalmente perché l'aveva già fatto Gesù Cristo (padre della comicità) e Breivik non aveva introdotto uno straccio di innovazione, neppure nelle battute.

Contrariato perché nessuno gli stava dando attenzioni, Anders scese dalla croce e decise di lasciar perdere la strategia del martirio, che evidentemente non andava più di moda. Doveva trovare qualcosa di moderno, capace di colpire l'immaginario collettivo, come il caso Sarah Scazzi, o le storielle sugli immigrati stupratori. Ma che fosse più forte, per attirare i riflettori su di se. Constato poi quante copie avevano venduto i libri di un Francesco Totti qualunque, iniziò a pensare anche allo sport. Alla gente piacciono i campioni sportivi come piace la violenza insensata. Pensò di combinare le due cose. Tuttavia per unire le folle aveva bisogno anche di un collante sociale, di evocare qualcosa che tutti condividono. Forse la pace nel mondo, la fratellanza umana... no, queste cose hanno unito solo i pirla. Invece una cosa che tutti gli uomini hanno in comune è che tutti odiano i comunisti e i bimbiminkia, questo tutti lo sanno. Quindi Breivik si trasformò in un campione sportivo di tiro al bambino comunista, diventando immediatamente famigerato.

Il sacrificio di Breivik e i misteri gaudiosi

   La stessa cosa ma di più: Strage in Norvegia del 22 luglio 2011.
« Sì, lo rifarei di nuovo. Sono mosso da Dio e non dal demonio »
(Elettrizzante battuta di Breivik pronunciata al circo itinerante del suo processo.)

Il 22 luglio 2011 Breivik divenne finalmente campione mondiale di sparatutto in prima persona, totalizzando un nuovo record di 77 uccisioni senza mai essere colpito neppure una volta. L'epica impresa viene tuttavia contestata da un illuminate editoriale di Vittorio Feltri[1], criticata non perché si tratta un massacro insensato (noooooooooooo), ma perché Breivik è un pivello che ha vinto solo per demerito delle sue vittime, ovvero giovani comunisti niubbi segaioli come tutti quelli di oggi, che sono tutti giovani comunisti niubbi segaioli, che si sono lasciati trucidare senza tentare neppure una controffensiva a mani nude e limitandosi a chiamare le forze dell'ordine (che idioti!), facendo così la fine dei miserabili giovani comunisti niubbi segaioli che sono. Di certo Feltri o Terminator avrebbero saputo fare di meglio.

Ma altre critiche sono arrivate, come ci si poteva attendere, dalla stampa laicista e bolscevica. Secondo i soliti contestatori, conferire celebrità a un libro non può giustificare un costo così alto, decisamente troppo alto. Intanto il costo del costume da poliziotto, preso a noleggio sicuramente coi finanziamenti pubblici ai partiti. Per di più si è tutto sporcato di sangue, quindi Breivik ha dovuto pagare la tintoria, forse a spese del contribuente. Le bombe invece, si sa, è riuscito a detrarle dalle tasse, fatturandole come attrezzature per la sua fattoria (la questura non trovò nulla di sospetto in un contadino che zappava con il tritolo, dopotutto pagava regolarmente le tasse e si vestiva così bene in chiesa). Come se non bastasse Breivik è stato accusato di essere una persona cattiva, nonostante il suo amore per Gesù, avendo maltrattato il corriere che tardò a consegnargli armi e munizioni ordinate su Amazon.


La prigionia

Breivik si è proclamato colpevole di strage, più precisamente "il più grande mostro dalla seconda guerra mondiale". Ma dopo un lungo processo, Breivik viene assolto in appello perché il fatto non costituisce reato. Deluso, lascia Forza Italia e fa trasferire il processo da Milano a Oslo, rifiutando il posto da ministro che intanto gli aveva offerto la Lega Nord. A Oslo viene processato di nuovo, ma con estremo disappunto viene assolto di nuovo, perché il fatto non sussiste avendo lui ucciso solo comunisti (che come si sa sono privi di anima), quindi non si può parlare di omicidio, come non si può parlare di omicidio per le crociate e lo sterminio degli aztechi. Infuriato per il calo degli indici di ascolto provocato da quelle assoluzioni, Breivik chiede di essere processato da un non-cristiano, possibilmente da un negro islamico comunista fondamentalista donna animalista complottista su una sedia a rotelle. Finalmente viene condannato alla pena massima prevista dal codice penale norvegese per un nerd come lui: essere chiuso dentro una stanza con una playstation e con un computer, ma non di ultima generazione. La prigionia si è rivelata subito una tortura insopportabile, come dichiarato dallo stesso carcerato, che ha lamentato i seguenti abusi sulla sua persona:

  • Ai carcerati norvegesi viene data la playstation 4, mentre a lui lo costringono a giocare con una vetusta playstation 2 senza antialiasing decente, un autentico crimine contro i bulbi oculari e la dignità umana.
  • Il PC nella sua cella è antiquato e lento, con una connessione di banda inadeguata per caricare dignitosamente i clip di youporn.
  • I videogiochi che gli passa lo stato norvegese sono tutti da femminucce, mentre a lui garbano quelli in cui si spara.

La parte più umoristica di tutta la faccenda è che tutto ciò l'ha dichiarato veramente[2]. E pensare che qualcuno sostiene che Breivik non faccia ridere.


Il rilascio

Breivik verrà rilasciato dopo 20 anni di privazione della libertà (di ammazzare qualcuno, perché per il resto continua a fare quello che faceva prima: stare chiuso nella sua stanza tenendosi lontano dalle tentazioni). Per l'occasione sta scrivendo in carcere un nuovo best seller, che di certo all'uscita avrà bisogno di tanta pubblicità.

Note

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