Strage in Norvegia del 22 luglio 2011

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Breivik in vacanza in Marocco.
«  Questi ragazzi egoisti sono stati assolutamente incapaci di cooperare per il bene comune, gettandosi contro il killer e facendo scudo agli altri con il proprio corpo. E pensare che sarebbe stata la cosa più sensata da fare: l'ho visto in Rambo 3! Come diavolo ha fatto a non venirgli in mente!? »
(Vittorio Feltri commenta i fatti di Utoya nel suo editoriale[1].)
« L'esecutivo ha già stanziato 16 miliardi per aiutare la Norvegia in questo momento difficile. Sento di poter assicurare che il mio governo si adopererà affinché tutti i morti siano resuscitati entro 48 ore. È una promessa. »
(Silvio Berlusconi commenta i fatti e garantisce il suo aiuto immediato alla Norvegia.)
«  Le idee di Breivik sono giuste. Forse è nel metodo, che ha sbagliato. Io avrei usato un altro tipo di esplosivo... e poi perché prendersela con dei poveri ragazzi ariani, con tutti i negri e i terroni che ci sono in giro? »
(Mario Borghezio esprime solidarietà verso il killer[2].)


La Strage in Norvegia del 22 luglio 2011 è stato un piccolo fuori-programma che ha colto di sorpresa i giovani del partito laburista, attuato dal campione norvegese di Call of Duty: Anders Breivik. La strage, come ha dichiarato Breivik, è stata compiuta per "mandare un messaggio forte al popolo, per fermare i danni del partito laburista e per fermare una decostruzione della cultura norvegese causata dall'immigrazione in massa dei musulmani". Inoltre gli era scaduto l'abbonamento a Xbox Live.

Anders Breivik

Anders Behring Breivik nasce a Oslo nel 1979. Trascorre gli anni dell'infanzia a Londra dove, dopo essere stato canzonato per le dimensioni del suo pene nordico da tutti i compagni negri negli spogliatoi, matura un profondo e viscerale odio verso chiunque non appartenga alla pura razza ariana. Durante l'adolescenza intesse l'amicizia che più di tutte lo segnerà nel corso della sua vita, quella con il compagno di classe Burzum con il quale condivide le idee filo-naziste e xenofobe e l'amore per i gesti violenti, stupidi e inconsulti. I due finiranno presto per litigare, visto il profondo fervore religioso di matrice cristiana del primo e il paganesimo del secondo, che troncherà i rapporti con Breivik dopo che egli definirà gli dei pagani "una roba da negri". Nonostante la tenera età, è già perfettamente evidente chi dei due sarà destinato a fare strada e quale si limiterà ad un misero omicidio e all'incendio di qualche chiesa.

Dopo la scuola, Breivik viene a contatto con le idee politiche della Lega Nord e capisce che la sua vocazione nella vita è quella di difendere la pura razza ariana dall'invasione di terroni, negri e asiatici. Durante il suo ventunesimo compleanno, mentre festeggia con i compagni di partito e soffia sul suo barbone esprimendo un desiderio, Breivik è colto da una folgorazione. Lui è destinato a raccogliere in un libro le idee leghiste.

Una Dichiarazione Europea di Indipendenza[3]

Breivik quindi si chiude in casa ed inizia a lavorare al suo futuro best seller. Dopo mesi di solerte[4] lavoro, la sua "Dichiarazione Europea di Indipendenza" è ultimata. Resta però un problema da risolvere: come fare a trovare una casa editrice e a diffondere il suo lavoro, in modo che sia letto da quante più persone possibili? Quale modo migliore, se non organizzare un attentato! Tutti vorranno leggere il libro scritto dal "più grande mostro dalla seconda guerra mondiale!". Nonostante tutta la fatica però la strage compiuta da Breivik produrrà, almeno in Italia, un interesse mediatico molto inferiore a quello dell'omicidio di Sarah Scazzi[5].

Gli attentati

Breivik, indossando i suoi abiti casual, esce per andare a fare la spesa.

Dopo aver dato fondo a tutte le nozioni in fatto di esplosivi ed armi da fuoco apprese durante il periodo in cui aveva fatto scoutismo, Breivik è pronto per il grande giorno. Come scrive anche nel suo libro, passa la serata precedente agli attentati in compagnia di alcune escort di lusso. Poi, sapendo che lo aspetta una giornata impegnativa, saluta Berlusconi e va a dormire. Il giorno seguente, dopo aver fatto esplodere la bomba ad Oslo, Breivik si reca sull'isola di Utøya e dopo aver radunato i ragazzi tutti assieme con un pretesto, inizia a sparargli addosso. Il massacro va avanti indisturbato per 90 minuti, senza che la polizia si degni di arrivare. Arrivano però i giornalisti che iniziano a riprendere la strage. La Ventura dà il via al televoto, per far indovinare alla gente da casa quale dei ragazzi nascosti dietro le rocce verrà trovato ed ammazzato per primo. Vi proponiamo la registrazione effettuata da un elicottero di Canale 5 durante la strage:

Ragazzino norvegese ferito vedendo un elicottero : Ehi voi, aiutatemi, sono stato colpito! Dio mio, ci stanno massacrando tutti!
Giornalista : Mi dispiace, ragazzino, ma quelli di Rai 2 hanno già ripreso 5 omicidi in diretta e noi non possiamo mica fare la figura degli idioti. Ehi, Anders, qui c'è n'è uno vivo.
Ragazzino : Brutto pezzo di merda! Oh mio dio, sta venendo verso di me... Aiutatemi! Mio dio!
Giornalista : Cos'è quella faccia... Non sei contento di essere in TV? Vuoi che i tuoi genitori, quando ti vedranno su Paperissima, debbano sorbirsi quell'aria afflitta?
Ragazzino : Brutto pezzo di merd... BANG!
Giornalista : Ok fammi uno zoom sui pezzi di cervello. Qui, quando lo monti, ci voglio un effetto sonoro tipo i cartoni di Willy il coyote... Ok, fammi registrare l'audio: il piccolo Matthew era un ragazzo come tanti, puro ed innocente come tutti i ragazzi di quell'età. Ma ora telefoniamo alla madre per comunicarle in diretta della sua morte! Pronto, signora, mi sente?

In seguito alla strage di Utøya, Breivik è stato ovviamente arrestato e condannato. Ha destato però molte polemiche il fatto che la pena massima in Norvegia sia molto breve, troppo breve, per chi si è macchiato di un delitto simile. Se Breivik fosse stato italiano, a quest'ora sarebbe già entrato in politica dopo essere stato ospite di tutti i principali talk-show.

La strage di Utøya minuto per minuto

I giornalisti di Studio aperto intervistano una delle vittime della strage.

In esclusiva per i lettori di Nonciclopedia la ricostruzione degli eventi:

Ore 15:26 La bomba piazzata da Breivik davanti alla sede del governo norvegese a Oslo esplode. Otto morti e svariati feriti. Per la prima volta nella storia norvegese, gli autobus arrivano in ritardo.

Ore 16:24 Anders Breivik arriva sull'isola di Utøya. Porta con sé un fucile da caccia con le munizioni, una pistola e un trinciapolli in acciaio inossidabile Miracle Blade. Saluta gli agenti della sicurezza che lo lasciano passare tranquillamente, ostentando sicurezza e il suo abitino da poliziotto comprato alla Standa.

Ore 16:30 Breivik raduna i ragazzini fingendosi un poliziotto.

Ore 16:45 Breivik apre il fuoco sulla folla di ragazzini che, egoisti e debosciati segaioli come tutti i giovani d'oggi, invece che lanciarsi contro le pallottole per cercare di fermare l'attentatore, come suggerisce il valoroso Vittorio Feltri, scappano e se la fanno sotto. Viene chiamata la polizia, ma il telefono è occupato.

Ore 16:50 Si riesce ad avvertire la polizia. Dalla centrale avvertono che faranno un po' tardi perché c'è lo sciopero dei mezzi.

Ore 17:00 I poliziotti si fermano a fare colazione al bar. Breivik intanto sta sparando sui ragazzi che si sono buttati in acqua, mentre i pescatori alla foce del fiume iniziano a pescare arti umani che verranno immessi sul mercato internazione nei giorni successivi, con la nomenclatura di "Salmone affumicato norvegese".

Ore 17:15 Arrivano i giornalisti che iniziano a riprendere l'attentatore all'opera, contenti di non avere soccorritori fra le palle che intralcino il loro lavoro. Mentre Breivik fa ciao con la manina per salutare le telecamere di Verissimo e fredda un ragazzo nascosto dietro una roccia, la polizia norvegese conclude la partita a rubamazzo e si avvia verso il luogo dell'attentato.

Ore 17:20 I poliziotti si ricordano che la legge norvegese non prevede che abbiano in dotazione armi e decidono di fermarsi alla Coop per comprarle. Purtroppo trovano chiuso e decidono valorosamente di proseguire e cercare di arrestare l'assassino a mani nude.

Ore 17:32 Breivik ha sradicato ogni forma di vita sull'isola. Soddisfatto, si siede in mezzo al macello che ha combinato e si accende una sigaretta, mentre aspetta la polizia. Vedendo che le forze dell'ordine sono in ritardo, decide di chiamarle lui stesso. Gli risponde il commissario che dichiara " Stiamo arrivando... Stiamo arrivando! Purtroppo abbiamo trovato traffico sulla tangenziale."

Ore 18:30 Quando i corpi delle vittime hanno già iniziato a decomporsi, la polizia arriva sull'isola. Gli agenti si fanno prestare da Breivik la sua pistola per poterlo finalmente arrestare e condurre al fresco. Le aziende ittiche norvegesi ringraziano.

Note

  1. ^ L'illuminante editoriale di Feltri
  2. ^ Borghezio: «Quelle sono ottime idee»
  3. ^ [1]
  4. ^ Brevi pause solo per giocare a Black Ops, gioco che contribuirà a renderlo ancora più folle e assetato di sangue.
  5. ^ E pensare a quanto sarebbe stato più comodo uccidere semplicemente suo cugino, dando poi la colpa al babbo...
Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 23 ottobre 2011 col 21.7% di voti (su 46).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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