Partito degli Zombie

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Il Partito degli Zombie, o PDZ, è l'ultima, rivoluzionaria e definitiva macchina da guerra politica italiota. Questa straordinaria novità della vita democratica nasce da un progetto di ampio respiro, voluto da alcuni illuminati non-morti, che si propone di attuare, anche in Italia, quella significativa rivoluzione zombie-liberale che sta scuotendo il mondo occidentale e non solo. Ultimo, ma non per importanza, il proposito di approvare le “riforme che servono al paese”.


I non-morti nel tessuto sociale

L'improvvisa resurrezione dei cadaveri ed il propagarsi a macchia d'olio del cosiddetto Morbo Z all'interno del paese, comporta fin da subito profondi sconvolgimenti nella vita della popolazione. Gli zombie, nome di uso comune con cui vengono marchiati i “diversamente vivi”, diventano parte integrante del quotidiano e realtà effettiva non ignorabile. Sulle prime, l'integrazione appare difficilmente attuabile, se non impossibile. Il sistema mediatico corrotto della partitocrazia spinge la massa all'odio verso i non-morti, probabilmente incoraggiato dalle potenti lobby dei “vivi e vegeti”, che intendono da subito stroncare il nuovo che avanza, o meglio, barcolla gemendo.

Le forze armate ed il cittadino medio si volgono decisamente contro gli zombie, abbandonandosi ad atti di primitiva violenza come headshot, dedecapitazioni, fracassamenti craniali ed altri atti di intolleranza.

Una marcia di protesta degli zombie-indignados.

Dal canto loro, i non-morti reclamano il loro posto al sole nella società, mordendo, sbudellando e sbranando, in solitaria o in branco, la violenta maggioranza dei vivi. La segregazione razziale porta alla chiusura cieca nella propria etnia e nelle proprie tradizioni, lo zombie non fa eccezione e, di conseguenza, sfrutta la forza del branco per affermare senza mezzi termini le proprie legittime aspirazioni. Il conflitto è duro, gli zombie vengono ostracizzati ed additati al pubblico ludibrio senza nessuna pietà. Un panico profondamente immotivato si diffonde nella nazione.

« Cazzo! Un branco di zombie! Moriremo tutti! »
(Tipico esempio di razzismo subito dai non-morti.)
« Ammazziamoli tutti! »
(Altro esempio.)
« Ungh... Argh... Mraagh! »
(I non-morti, prima di sventrare un uomo a titolo esemplificativo, chiedono con fermezza la cessazione delle ostilità nei loro confronti.)

Il nuovo che barcolla, però, non può essere fermato. Sempre più italiani si scoprono zombie a loro volta, con orrore di amici e parenti i quali, nella medievale ignoranza generale, tentano di emarginarli o, addirittura, di fargli saltare le cervella. Alcune volte riuscendoci, altre divenendo invece essi stessi zombie-friendly. La “pandemia”, come viene bollata dai -pochi- media ostili non ancora zombie-friendly, è inarrestabile.

L'Italia ed il mondo non saranno più gli stessi.

Quanto razzismo...

Barcollando verso la libertà...

I non-morti si fanno strada nella piazza politica, con il vitale attivismo che li contraddistingue, obbligando la pigra e corrotta classe dirigente del paese a confrontarsi con loro.

« Credo che la folla dei diversamente vivi esprima, seppur in modo ancora rozzo, esigenze che non possiamo permetterci di ignorare. »
(Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ricevendo una delegazione di non-morti al Quirinale.)

La storica visita al Colle di una rappresentanza di zombie, segna un punto di svolta nel conflitto che stava dilaniando letteralmente la comunità nazionale.

MIO DIO! ANCHE CASINI È DEI LORO!

Il Presidente Napolitano, confermando la sua lungimiranza ed il ruolo di guida saggia del paese, comprende per primo che un modo diverso di porsi nei confronti dei non-morti è possibile. Dimostrandosi anche uomo di spirito, il Presidente non se la prende a male per i morsi ai corazzieri e per il tentato sbranamento da lui stesso subito.

D'Alema, educatamente stupito, osserva un gruppo di zombie intenti a sbudellare Veltroni.
« Questi ragazzi hanno ancora qualcosina da imparare sulla dialettica democratica! »
(Il Presidente Napolitano stempera la tensione.)

Dunque, gli zombie sembrano lanciati verso un futuro più luminoso, nonostante alcune parti violente e culturalmente arretrate del paese si ostinino a temerli. Importanti esponenti politici del paese fanno un passo avanti e tendono la mano ai non-morti, rimettendoci anche qualche dito, ogni tanto.

« Credo che i diversamente vivi siano definibili come una naturale costola della sinistra. »
« Oh ragassi! Siam mica qui a smacchiare i giaguari! Gli sssombie devono poter votare anche alle primarie! »
« Cribbio! Questa repressione comunista, attuata dalle toghe rosse e dal circuito mediatico-giudiziario della sinistra, deve finire! Perseguitare i non-morti è anti liberale! »
« La Padania... Argfmnares... Anche con gli zombie... Plutgfrsbsf... Federalismo... Adsgsbfmffgt... Secessione! »
(Umberto Bossi si esprime nel linguaggio più vicino e congegnale agli zombie.)
« Arfffgfnfgf... Ungh! »
(Un portavoce della comunità diversamente viva esprime la sua approvazione alle dichiarazioni di cui sopra. Sottolinea poi il concetto aprendo a morsi la pancia di un cronista.)

Un progressivo percorso di integrazione dei non-morti nella società civile sembra in atto. Tuttavia si è ancora ben lontani da una vera eguaglianza tra zombie e vivi. Si avverte la necessità di un'organizzazione rappresentativa stabile che difenda gli interessi della comunità zombie nell'arena politica.

Nascita del PDZ

Quel volpone di Silvio capisce subito dove tira il vento, ed è sempre un passo avanti a tutti!

Il PDZ viene presentato in un elegante albergo romano. Il comitato presidenziale è composto dalle salme rianimate, molte in avanzato stato di decomposizione, di professionisti ed esponenti della società civile. Tratto distintivo del PDZ è il suo essere lontano dai parrucconi della politica, gli zombie dimostrano fin da subito di non accettare compromessi con l'estabilishment, divorando l'eurodeputato Clemente Mastella, venuto ad offrire una improbabile alleanza PDZ-Udeur. Gli zombie corrono, o meglio barcollano, da soli. I circoli cittadini del PDZ e le manifestazioni promosse dal partito raccolgono ovunque grande attenzione e successo. Il loro stile semplice, sempre lo stesso in qualunque occasione, il rifiuto dell'equilibrismo retorico e la genuina incorruttibilità, fanno del PDZ la vera novità del panorama politico italiano. Inoltre, i non-morti si nutrono solo di carne umana che si procurano da soli, a costo zero, rendendo quindi stipendi milionari, vitalizi e privilegi parlamentari assolutamente superflui.

Il programma politico del PDZ

« Slangh! Uargh! Nargh! »
(Slogan del partito.)

Il PDZ, come detto, si propone di attuare la rivoluzione zombie-liberale.
I non-morti chiedono gli stessi diritti/doveri dei vivi, e la loro completa accettazione come cittadini con uguale dignità e status di fronte alle istituzioni.
Traguardo imprescindibile della r.z.l è la parità di accesso alle professioni e agli studi per il diversamente vivo, con il decadimento dei limiti imposti dall'autorità governativa alla sua libera circolazione per non meglio specificati “motivi di sicurezza”.
Uno zombie davvero consapevole, comunque, non si limita a curare il proprio giardino, bensì, si pone un orizzonte più ambizioso.
Nel programma del PDZ rientrano anche le “riforme che servono al paese”.

  • Riguardo alle pensioni, gli zombie, che possono vivere virtualmente in eterno senza andare incontro a nessun decadimento fisico, non ne hanno bisogno. Anzi, per il non-morto medio, l'Inps è un ente inutile, quindi da abolire. Il risparmio per le casse dello stato, interrompendo l'erogazione pensionistica, sarebbe davvero notevole. Il PDZ però non ignora la condizione dell'anziano, e ne propone una agevole ricollocazione, nello stomaco dei suoi componenti. Garantendo quindi all'ultrasessantenne un ruolo attivo e produttivo.
    Un deputato del PDZ.
  • Capitolo fisco: Gli zombie sono, in genere, nullatenenti, ma tuttavia non restano insensibili al problema dell'evasione fiscale. Il PDZ vuole aggredire l'evasore, estirparlo dalla società e permettere così ad Equitalia di sequestrare tutti i suoi beni. La celebre “Cena con Briatore ha costituito un esempio molto importante in questo senso.
  • Giustizia: Gli zombie propongono l'adesione, da parte della Giustizia Italiana, ad un sistema processuale più agevole, il sistema “divoratorio”. Nessun giudice, nessuna difesa, se l'imputato riesce a sfuggire alla fame di giustizia della giuria, merita l'assoluzione. Altrimenti, il problema del sovraffollamento delle carceri non si pone nemmeno.
  • Immigrazione: Un'apposita commissione di esperti nominata dal PDZ, si stabilirà a Lampedusa e nei centri di accoglienza sparsi sul suolo nazionale, occupandosi della collocazione dei nuovi arrivati. Curiosamente, la stessa degli anziani. Le idee del PDZ sull'immigrazione, hanno raccolto molta approvazione tra le file degli elettori leghisti. Un po' meno tra quelli del PD, che, in ogni caso, se la sono data a gambe di fronte alle inoppugnabili argomentazioni del PDZ, come i leghisti, d'altronde.

Il successo elettorale

Il PDZ crede nel valore dell'amicizia tra zombie e uomini...

Il PDZ si presenta da solo alle elezioni amministrative, politiche ed europee, riscuotendo un successo immediato e schiacciante. Alcuni critici antiriformisti, hanno avanzato l'ipotesi che il PDZ non sia stato favorito tanto dalla forza della rivoluzione zombie-liberale, quanto dal forte astensionismo da parte dell'elettorato dei vivi e vegeti. Tale astensionismo, sempre secondo i critici, sarebbe riconducibile alla scomparsa più o meno forzosa dei vivi e vegeti, ad opera degli stessi diversamente vivi, oltre che dalla forte presenza dell'elettorato non-morto ai seggi. Tale polemica è sicuramente da classificarsi come sterile, in quanto gli zombie non hanno certo impedito a nessuno di andare a votare, ed il fatto che più del 60% degli italiani superstiti sia diventato zombie-friendly, è l'ulteriore prova della forza del progetto del PDZ. Il primo atto dei gruppi parlamentari PDZ, una volta insediatisi a Montecitorio e Palazzo Madama, è stato quello di sventrare orrendamente i “Responsabili”. Azione politica che ha fatto guadagnare al PDZ un'ulteriore impennata di consensi. La rivoluzione zombie-liberale è ormai avviata, nonostante le molte sacche di resistenza oscurantiste, ad un sicuro successo, in Italia e nel mondo. A seguito di un vertice appena iniziato con un comitato del PDZ, appena entrato in casa per un'opera di promozione sul territorio, persino l'autore di questo articolo si avvia a diventare zombie-friendly... Argh! UNGHrangh!

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Il tesseramento al PDZ è estremamente semplice. Basta solo incontrare da vicino un incaricato del partito, farsi timbrare la pelle dai suoi denti, e a quel punto è solo una questione di ore.
  • Il PDZ ha presentato una petizione pubblica, affinché l'headshot venga inserito tra i crimini di guerra vietati dalla Convenzione di Ginevra. Puoi aderire al sito: www.Argh!Ungh!.com
  • I diversamente vivi non sono soliti organizzare congressi di partito o primarie. Candidati e dirigenti vengono scelti random tra chi barcolla più velocemente verso le sedi del potere.
  • Se svariati rappresentati del PDZ ti circondano in un vicolo cieco, non importa come la pensi, stai comunque per diventare un convinto zombie-friendly.
  • Solo gli zombie possono chiamarsi zombie tra di loro, se TU lo fai, sei razzista. Per te sono i non-morti, o diversamente vivi.

Voci correlate