Utente:Lo Stronzo di mamma tua/Giacomo Leopardi

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Giacomo! Un sorriso per la stampa... se ti riesce.
« Guardate quel giardino... vedete la pace nei teneri fiori delicati, l'armonia del paesaggio che si staglia sulle montagne mentre il sole inonda con la sua luce gl'illuminati salici? Ma ora guardate quella fanciulla che strazia i piccoli fiorellini recidendone il gambo, guardate le api che devastano le corolle con le loro zampe per portar via il polline, pensate a quanti insetti si stanno mangiando a vicenda sotto la terra... »
(Giacomo Leopardi spiega il suo modo di vedere un giardino in una giornata di sole)
« Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna? »
(Giacomo mentre socializza con l'unica cosa che non fugge al solo vederlo)
« Ora sei tu, Minestra, de' versi miei l'oggetto, e dir di abbominarti mi apporta un gran diletto! »
(Un giovane Leopardi che esprime i suoi gusti culinari[1].)
« Pensaci, Giacomino! »
(Pirandello su andare nei nightclub)



Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 - Recamorti) è stato poeta e scrittore italiano dei primi decenni dell'Ottocento. Noto per poesie come "L'infinito" e "La passera Il passero solitario", è stato anche testimonial Uni-euro, per la quale società ha ideato il noto motto[2].

Biograficamente favellando

I primi anni, ossia 1, 2, 3, 4... sai contare, no?

Giacomo nacque alla fine di giugno del 1798 dopo un travaglio lunghissimo poiché, come già sosteneva, è meglio male. Primo di cinque figli che il conte Monaldo Leopardi[3] e la Marchesa Adelaide Antici ebbero nel corso della loro vita, dimostrò fin da subito talento, voglia di imparare, e una sottile predilezione per le lamette da barba. Quando questa inclinazione cominciò a dare i primi segni su volto e braccia, il padre passò a Gillette[4]. Giacomo, insomma, fu ampiamente fottuto. Decise quindi di rovinarsi la vita in altri modi: cominciò a studiare. Fu chiaro da subito che era nato apposta: divorava libri su libri, non ne risparmiò neppure uno. Della ricca biblioteca paterna, che conteneva circa 20.000 volumi[5], non ne rimase nessuno che non fosse stato letto, amato, sfogliato, stuprato, sottolineato, osservato dal nostro diligente Giacomo. Andò avanti per un bel po' con la storia dello studio, un po' sotto l'acuto[6] insegnamento di due padri gesuiti, un po' da solo perché lui preferiva così.
La famiglia intanto andava incontro a ristrettezze economiche. Il padre, simpaticone amante dei casinò che spendeva milioni nel gioco d'azzardo, passò le redini della conduzione familiare a quella donna così brillante e pronta allo scherzo che era la Marchesa Adelaide Antici, e da allora il regime dittatoriale divenne normale amministrazione domestica.
Contrariamente all'uomo maturo, Giacomino era ben contento di ridere e scherzare con i fratelli (in realtà soprattutto con la sorella, Paolina...), e lo studio rigoroso cui si applicava per paura del cinque in condotta gli permetteva di sorprendere tutti con gli effetti speciali: dialoghi in pubblico in latino, che nessuno capiva ma tanto fa figo lo stesso, saggi, esperimenti poetici... una star, insomma! In quel roseo decennio infatti i pellegrini, attratti dalla novità del bambino soprannaturale cambiarono i flussi del pellegrinaggio da Lourdes a Recanati[7]. Ma siccome si sa, la maria attrae le persone più che uno sfogo di cultura, presto tutto tornò alla normalità.

Lo studio matto e disperatissimo

Pietro Giordani al telefono con Giacomo.

Persa la fama dei primi tempi cosa fece Giacomo? Credete che si sia dato per vinto e che abbia ceduto alla disperazione? Credete che sia caduto in depressione? In effetti è proprio così, e allora cosa volete che abbia deciso di fare per tirarsi su? Ma gettarsi a capofitto nello studio, naturalmente! Il periodo che va dal 1812 a sette anni più in là, quindi 1812...13...14...15...16...17...18...19, ecco, al 1819, sono appunto per questo definiti di studio matto e disperatissimo, due aggettivi che, in realtà, si riferiscono allo stesso Leopardi.
Giacomo, ormai lo sapete, aveva la mania delle cose sensazionali:era un ganzo, insomma, e decise di sfidare tutto e tutti imparando da solo il greco e l'ebraico. Voilà! Il giovane Leopardi era un letterato fatto ormai!

Note

  1. ^ Non è una balla, l'ha scritto veramente. Ti ho fottuto, eh?
  2. ^ L'ottimismo è il profumo della vita!
  3. ^ Sì, la coincidenza volle che avesse lo stesso cognome di Giacomo... e poi dicono che il destino non esiste!
  4. ^ Il meglio di un uomo!
  5. ^ Hai avuto un attacco di vomito? Non preoccuparti, non dovrai leggerli.
  6. ^ Minore di 90°.
  7. ^ Ma... non era mica Recamorti? Che? LO NEGO!