Utente:Lo Stronzo di mamma tua
Guarda che poi non mi prendo responsabilità se dopo aver letto vai in menopausa o ti viene la gonorrea, quindi pensaci due volte!
Era un modo gentile per dirti di sbaraccarti dai coglioni.
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Si dice sempre che gli addii siano una cosa triste, ma è poi così vero? Giunto al termine di questa strada che gli uomini chiamano vita, è giusto che io guardi indietro con serenità e che a cuore aperto[1] confessi i miei peccati.
Padre, l'artrite mi impedisce di girarmi indietro a guardare la mia vita, ma la bontà divina mi sorride anche in questo momento... toh, usa Polident come me! Con Polident posso stare sicuro: dentiera ferma e gengive protette, e da oggi grazie a Polident non soffro più nemmeno di quel fastidioso prurito intimo!
Ah, la vecchiaia... quanto tempo mi rimane ancora? Credo sia tanto tempo che non mi confesso, forse dai tempi di Bernardo Gui. È giunta l'ora di svuotarmi dai miei peccati: la latrina mi chiama al doloroso passo. Mi confesserò davanti a Dio e al buon Don Atella, anche se con un bell'assegno vi racconto persino di quella notte in cui Maria de Filippi venne a... ma siamo ancora in fascia protetta?
Del resto come dice Don Atella
Li primi anni di mia modesta vita

A sette anni venni al mondo, smarritomi nella selva oscura. Sono stato educato in un collegio svizzero a Milano, dove frequentavo le lezioni. Purtroppo cedetti al terzo interrogatorio, e fui deportato nel centro di accoglienza (L), dove fui istruito all'amore per la religione e il sacro mistero della fede. Scoprii troppo tardi che il vero mistero della fede è che se la metti sei sposato, ma l'amore per la religione non venne mai meno... tanto più l'amore per le religiose.
Il mio patologico bisogno di toga di badessa mi portò ben presto due denunce per stupro; ma cosa c'è di male in tutto questo, Padre? Sono io che ho creato inimicizia intorno a me, o s'è creata così, per rompermi i coglioni?
Partii da Milano, ero stanco di quella vita fatta di dogmi e buffonerie: avevo sete di esperienze nuove, di un assaggio di vita vera, di provare emozioni da vero uomo! Cosa meglio dunque di un bel bicchiere di orzata? Come dimenticare la faccia sottomessa del barista, quando con fare sprezzante (un po' alla Clint Eastwood dei tempi migliori[2]) gli dissi:

In realtà l'unica cosa che mi ricordo con certezza di quel momento è che mi ritrovai sotto la pioggia livido e dolorante... sarà stato l'effetto dell'orzata? Capii dunque che la vita dell'alcool non era per me: mi mancavano infatti i giusti requisiti[3].
Decisi di cominciare a studiare, di cominciare a poter esser fiero di qualcosa d'altro che non fosse la vittoria a briscola del '47, a volere una cultura. Sì, iniziano tutti così a rovinarsi, eh? Andai in una scuola tranquilla, ma fui cacciato per aver bruciato accidentalmente la segretaria; scelsi allora un istituto più appartato, ma chiusero la scuola una volta letta la mia fedina penale. Mi rimase solo il CEPU, dove, a quanto avevo letto, mi avrebbero fatto fare cinque anni in uno. Che dire, l'anno dopo mi erano cresciuti barba e baffi, avevo acquisito venti centimetri in statura[4] e quella tipica voce virile che è requisito necessario per condurre Amici. Rimasi giustamente sbalordito dal miracoloso esito del metodo di istruzione che avevo adottato, anche se parte dell'entusiasmo cadde quando mi dovettero ricoverare per disfunzioni causate dall'eccesso di ormoni ai quali il mio personal ticer mi sottoponeva ogni santo giorno.

Mi ero infatti incidentalmente sposato con una ragazza femmina. Sì, Padre, forse avrei dovuto accorgermi che mi stava portando via un sacco di soldi, forse avrei dovuto accorgermi che mio figlio era biondo e con gli occhi azzurri, mentre io e lei eravamo giusto l'opposto, forse avrei dovuto accorgermi che dopo due giorni le cominciavano a crescere i baffi, ma sa... l'amore. Divorziammo poco prima del matrimonio, e fu lei[5] a tenersi i nostri due bambini. Povero, disabilitato, vagabondo, tornai nella mia città natale a Pasqua.
Cosa poteva tirarmi su il morale, cosa salvarmi dal tunnel della droga?
Non fu
l'amore di una donna
non il pallido
volare
di una candida colomba
a riportarmi
su la via
fu una pagina
di Nonciclopedia
L'assalto a Nonciclopedia

Il 7 luglio 2008 segnai 293 byte di modifica. Il mio ingresso nella tana del lupo. Ma del resto a cos'altro poteva portarmi la mia mente malata?
La mia vena creativa purtroppo è sempre stata varicosa: esordii con un timido manuale senza pretese, e che fu infatti completamente ignorato. A poco a poco cominciai ad abituarmi ad una relazione non di coppia ma che non comprende una grande orgia serale qual'è Nonciclopedia.
Padre, non starò qui a tediarla con tutto quello che feci da lì in poi, ma vedo che mi sta ascoltando con grande attenzione. Padre? Padreeeeee!
Note

Aiuta anche tu a scegliere il destino dell'anima dello Stronzo!
<poll> Prima di tutto scegliamo... Paradiso Paradiso Caraibi I Puffi </poll> <poll> ...poi completiamo l'opera! Vi dichiaro marito e moglie. Mi devi ancora dei soldi! Oh bucaiola! Tu mi tradisci... Non si deve mai andare in Germania, Paolo. I Puffi </poll>
Utilitates
Qui giacciono quelle cose che posso essere utili per ricattarmi e/o risolvere i problemi di stitichezza. Il template rossoebbianco serve a me, a me, e solo a me. Quindi giù quelle manacce, aguzzino! Quello verde puoi anche usarlo in sette spiritiche, non mi interessa.
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Addio figliuoli. I miei averi terreni li ho lasciati all'unicef, loro sapranno cosa farci. Potete tornare ad odiare la mia memoria.