Utente:L'Imperatore/Sandbox6: differenze tra le versioni

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Evidentemente il cervello incelophanato di [[Leonid Breznev|Breznev]] era anche abbastanza piccolo da poter essere incartato in un ''coriandolo'', dal momento che scelse la più sciocca delle soluzioni, senza voler sentire troppe [[replica|repliche]].
Evidentemente il cervello incelophanato di [[Leonid Breznev|Breznev]] era anche abbastanza piccolo da poter essere incartato in un ''coriandolo'', dal momento che scelse la più sciocca delle soluzioni, senza voler sentire troppe [[replica|repliche]].


Oddio, alcuni cronisti sostengono che, prima dell'invasione, dalla [[Russia]] siano partiti alcuni avvertimenti a Dubček perchè ritrattasse le posizioni, ma che siano rimasti ''inascoltati''. Fonti tuttavia [[enciclopedicità dubbia|poco enciclopediche]], dato che Dubček era ''[[Cekia|ceco]]''... ma che fosse anche ''sordo'' sembra un po' improbabile!
Oddio, alcuni cronisti sostengono che, prima dell'invasione, dalla [[Russia]] siano effettivamente partiti alcuni avvertimenti a Dubček perchè abrogasse le sue riforme; ma che questi siano rimasti ''inascoltati''. Fonti tuttavia [[enciclopedicità dubbia|poco enciclopediche]], dato che Dubček era ''[[Cekia|ceco]]''... ma che fosse anche ''sordo'' sembra un po' improbabile!


===L'invasione di Praga===
===L'invasione di Praga===

Versione delle 23:31, 14 dic 2009

Il partito approva questo utente, soprattutto quando si scola mezza bottiglia di vodka e inizia a cantare:

☭ ... Москва не делать глупых этот вечер ... ☭
(Mosca nun fa' la stupida stasera)

Una bambina ceca passeggia durante la primavera di Praga.
« Che fretta c'era?? Maledetta Primavera!! »
(Loretta Goggi ai carroarmati sovietici)
« Nel mondo sovietico il governo si ribella a te! »


La Primavera di Praga cade dal 21 marzo al 21 giugno di ogni anno, ed è una delle quattro stagioni del calendario Pirelli cecoslovacco, rappresentata generalmente con una donna nuda che si scopre il seno. Peccato che i cechi sappiano leggere solo il Braille.

Con il termine Primavera di Praga tuttavia, si è soliti fare riferimento agli avvenimenti che occorsero in Cecoslovacchia nel 1968, quando le truppe sovietiche del Patto di Varsavia repressero la Riforma Botanica di Dubček e riportarno l'inverno nel paese.
Ricordata (da chi?) come uno dei momenti più bui della Guerra Fredda, ma anche come uno dei periodi più luminosi delle contestazioni giovanili, non riesce proprio a mettere d'accordo gli storici.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. L'Imperatore/Sandbox6

La Cecoslovacchia sovietica

Europa 1968. Ora la posizione della Cecoslovacchia è molto più chiara.

Dopo la prima guerra mondiale 2, la Cecoslovacchia (che non si chiamava Cecoslovacchia, ma solo Cecoslòv) venne occupata dall'Armata Rossa e trasformata in uno dei satelliti nell'orbita del Pianeta Soviet.

Culturamente parlando, il paese era diviso in tre aree: gli slovacchi ad est, i cechi ad ovest e i miopi al centro. A tenerli uniti c'erano il Partito Comunista Sovietico e le prestazioni orali delle slovacche. I filmati della propaganda stalinista e i porno amatoriali descrivono il paese come una rossa terra di cuccagna, dove scorrono fiumi di birra e il comunismo non è motivo di ilarità; ma la verità è che i cecoslovacchi non avevano nemmeno i soldi per comprare i sassi.
Nonostante gli aiuti economici provenienti dal Malawi o dalla più ricca Tanzania, la Repubblica cecoslovacca rifiutò[1] per anni ogni forma di soccorso, convinta che esportando semolino e buon senso avrebbe un giorno risollevato l'economia.

L'abolizione delle stagioni e la Riforma Botanica

Nell'ambito del progetto Guerra Fredda, per surgelare il mondo e raffreddare il capitalismo, nel 1961 i comunisti russi avevano deciso di abolire le stagioni nell'Europa dell'est, e riunire tutti i giorni in un'unico grande ciclo: l'inverno.

Alexander Dubček fiorisce improvvisamente durante un comizio. A Praga è iniziata la primavera.

Proprio come teorizzato nel breve "Opuscolo meteorologico", allegato all'edizione illustrata di Das Kapital[2] dei fratelli Marx, le mezze stagioni sono un lusso borghese e solo il freddo inverno russo può giovare alla tempra dell'operaio. A seguito di questa gelida riforma - estesa a tutti i paesi orientali - l'anno sovietico venne suddiviso in 12 mesi, tutti chiamati Ottobre. Mentre nel corrotto Agosto borghese si ozia al sole, a Praga si festeggia la Rivoluzione e si mangia la neve.
Come comprensibile, la soppressione delle stagioni è devastante per i campi e le coltivazioni dell'Est, dove, a differenza della Siberia, non vengono coltivate soltanto patate e tuberi rossi. Una coltre di fredda neve ricopre mezza Europa, le mondine si trovano disoccupate, e solo il sindacato dei pupazzi di neve ne gioisce.

All'inizio del 1968 tuttavia, cambia completamente la prospettiva bolscevica, quando viene "eletto"[3] Alexander Dubček segretario del Partito Alieno-Comunista cecoslovacco. Dubček inaugura un nuovo corso di riforme: "il Comunismo dalle sembianze umane". La riforma più importante è quella del calendario: in sostanza, dal mese di Ottobre 3[4] al mese di Ottobre 6[5] veniva temporaneamente abrogato l'inverno e introdotta una nuova stagione, la Primavera. La temperatura sarebbe salita di diversi gradi e Praga si sarebbe riempita di fiori, le vagine degli alberi.
Pur non rinnegando il comunismo, Dubček smantella di fatto l'apparato meteorologico sovietico, facendo rivoltare nella tomba, di almeno 180°, il vecchio Groucho Marx. I Praghesi si riversano euforici nelle strade, ancora tutti in tenuta da sci, e se non si fossero spogliati sarebbero veramente crepati dal caldo.

Breznev (indicato dalla freccia) rischia di essere fagocitato dallo sfondo.

La reazione dell'URSS

Comprensibilmente, non si fece attendere una severa condanna da parte dell'Unione Sovietica.
Negli anni '60, detentore del supremo proletario potere era il compagno[6] Leonid Breznev, un uomo talmente colto, che probabilmente aveva ancora il cervello impacchettato nel celophan. Nè lui, nè gli altri vertici del Patto di Varsavia avevano mai approvato l'operato di Dubček, giudicato "troppo democratizzante". L'abolizione del freddo invernale, tuttavia, fu lo sputazzo che fece traboccare il vaso.
Il 1 giugno, Breznev riunisce i gerarchi del PCUS per risolvere la situazione in Cecoslovacchia; deve scegliere una tra le seguenti alternative:

  • Lasciar perdere l'accaduto
  • Recarsi in Cecoslovacchia per una missione diplomatica
  • Chiedere a Dubček di rivedere le sue posizioni
  • Invadere militarmente Praga e fare una strage!!!

Evidentemente il cervello incelophanato di Breznev era anche abbastanza piccolo da poter essere incartato in un coriandolo, dal momento che scelse la più sciocca delle soluzioni, senza voler sentire troppe repliche.

Oddio, alcuni cronisti sostengono che, prima dell'invasione, dalla Russia siano effettivamente partiti alcuni avvertimenti a Dubček perchè abrogasse le sue riforme; ma che questi siano rimasti inascoltati. Fonti tuttavia poco enciclopediche, dato che Dubček era ceco... ma che fosse anche sordo sembra un po' improbabile!

L'invasione di Praga

Note ♪

  1. ^ O meglio, "fu costretta a rifiutare"
  2. ^ Bibbia del comunista
  3. ^ Anzi, facciamo "nominato"
  4. ^ Così era chiamato Marzo
  5. ^ Cazzo, fate due conti!
  6. ^ Sì, di merende...

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