Utente:KITT01/Sandbox

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Falco

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Falco (noto alla questura come Johann Hölzel, al fruttivendolo sotto casa come Hans, devi ancora pagarmi 20 kg di patate) è stato un cantante dalle grandi doti

vocali, esplicate essenzialmente come interprete delle ninnananne più in voga.

Dalla gestazione alla maggiore età

Nacque a Vienna il 19 febbraio 1957, unico superstite di un parto trigemellare: durante la gravidanza venne alle mani per futili motivi coi suoi due fratelli che condividevano con lui l'utero materno, strangolandoli infine coi rispettivi cordoni ombelicali. Questo avvenimento segnò profondamente i genitori; lui, d'altro canto, ha sempre dichiarato di non ricordare l'accaduto, anche se in futuro avrebbe avuto l'hobby di strangolare le lucertole con i lacci delle scarpe. Il piccolo Falco, che i genitori in questo periodo chiamavano Küken (Pulcino), diede subito prova di grandi qualità canore provocando cinque anni di insonnia ai genitori per mezzo di reiterati piagnistei diuturni, sulla stessa frequenza di Ella Fitzgerald. Gli strilli acuti del pargolo provocavano anche gravi danni alla cristalleria di casa, con gravi ripercussioni sul bilancio famigliare. Papà e mamma Falco, temendo gesti inconsulti anche nei loro confronti, pensarono bene di assecondare il figlio nelle sue passioni:

« Meglio un figlio ladro che un figlio parricida o matricida o tutt'e due, come cazzo si dice! »
(Papà Falco elargisce gratis una perla di saggezza)
« Ma lui vuol fare il cantante, non il ladro! »
(Mamma Falco non coglie il concetto)
« Il cantante, appunto! Se non son ladri i cantanti... »
(Papà Falco elargisce gratis un'altra perla di saggezza)

Perciò all'età di quattro anni ricevette in regalo un pianoforte, a cinque un giradischi grazie al quale si dilettò nell'ascolto di Burzum, Clem Sacco, Jovanotti e Toni Santagata. Nello stesso anno, il corpo insegnante della Wiener Musikakademie, opportunamente corrotto dai genitori, certificò il suo orecchio assoluto.

Dopo aver frequentato il liceo conseguì il diploma di arrotino a causa di un disguido postale. Nel 1975 fu chiamato alle armi per il servizio di leva obbligatorio. In quel periodo imparò a suonare il basso elettrico, fatto che gli consentì di trascorrere la naja suonando nel corpo bandistico militare.

Da Hansi a Falco

« Hansiiii! Hai messo in ordine la tua cameretta? »
(La dolce mammina di Falco.)
« Uno di questi giorni ti strozzo con le tue calze a rete, vecchia stronza Sì, mamma! »
(Hansi-Falco risponde.)
« Cos'hai detto, Hansi? »
(La dolce manmmina.)
« Sì, mamma! »
(Hansi-Falco.)

Questa storia di Hansi stava parecchio sul cazzo al giovane Joahnn Hölzel. La mamma lo aveva sempre chiamato così fin dalla più tenera età e fin qui niente di male. Il fatto è che continuava a chiamarlo Hansi, sempre e in qualunque circostanza, anche adesso che era un ragazzone alto e ben cresciuto. Questo nomignolo gli fruttò, nel tempo:

  • gli sfottò dei compagni di liceo
  • una collezione interminabile di due di picche da tutte le squinzie che cercava di rimorchiare
  • atti di nonnismo durante il servizio militare
  • difficoltà a trovare un lavoro
  • ulteriori difficoltà a farsi un nome nel mondo della musica
  • depressione, automedicata in modo empirico con abbondanti bevute di Stroh
Lo sciatore che ispirò lo pseudonimo di Falco.

Per uscire dall'impasse si rivolse all'ufficio anagrafe, chiedendo di cambiare il proprio nome in Adolf. L'impiegato stava per accontentarlo: «Come desidera, signor Hansi... Hansi... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! EHI, RAGAZZI, CORRETE! QUESTO QUI SI CHIAMA HANSI! MUAHAHAHAHAHAHAH!»
Falco abbandonò l'ufficio con la coda tra le gambe, sommerso dalle risate e dagli sberleffi degli impiegati, non prima di averne strangolato un paio con i cavi della telescrivente.

Nel 1977 Hansi abitò per breve tempo a Berlino Ovest. Là decise di farsi chiamare Falco, in onore di un saltatore con gli sci della DDR, tale Falko Weißpflog, che lo aveva particolarmente impressionato, non è dato sapere se in positivo o in negativo. Il cambiamento della k in c sarebbe giustificato dal fatto che Falco voleva rendere più internazionale il suo nome, tanto da modificare anche il proprio cognome in Hoelzel, «così finalmente la gente capirà come si pronuncia».

Originariamente Falco pensò di affiancare al nome anche un cognome, "Gottehrer" (letteralmente, colui che onora Dio), ma appena si rese conto che suscitava la stessa ilarità di Hansi lasciò presto cadere l'ipotesi.

« Chi usa quel nomignolo, non ha la più pallida idea di chi sia Falco. Ve lo dico una volta per tutte: Hansi non esiste più! »
(Falco pensa di aver chiuso definitivamente la questione.)
« Come vuoi, Hansi! »
(La madre.)