Utente:Helena./Sandbox

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché siamo dei cretini. Il titolo corretto è Afrodite.

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Afrodite, l'ideale di bellezza degli studenti del Liceo Classico, ritratta da un suo fan
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Afrodite è ufficialmente la divinità greca con competenze concernenti l'amore fisico, mentale, Platone platonico e botanico.
Ufficiosamente lavora alle Poste e accudisce con commovente tenerezza un furetto di nome Alfonso.


A lei erano sacri il mirto, la rosa e la pass...ehm il passero.

Origini

Stando a quanto scritto in un celebre saggio del prof. Evacuo Felice, laureato in Astrobiologia con master in amministrazione del golf e degli sport su prato, intitolato 107 metodi per rimediare al cattivo odore del vostro ombelico, sussistono tutt'ora innumerevoli versioni dissimili riguardanti la nascita di Afrodite e questa frase è tremendamente lunga, tanto che se ne perde rapidamente il senso.
Nonostante il vostro evidente desiderio di conoscerle tutte, per mero sadismo e svogliatezza ne verranno elencante solamente due, tra l'altro anche scritte in antiestetici caratteri rosa.

Versione esioidea

Come si può evincere con facilità dal pessimo neologismo presente nell'intestazione di questo paragrafo, l'autore di questo articolo è in grado di mantenere le promesse e la prima versione che verrà presa in considerazione è quella elaborata dal celeberrimo poeta beota Esiodo, che deve la sua fama principalmente alla vittoria del primo premio come migliore baby-sitter non protagonista nel VIII secolo a.C. e alla sua rinomata quanto originale collezione di scarpe per mancini.
Secondo la sua tesi, desunta dopo accurate interviste ai testimoni presenti al momento dell'accaduto, Afrodite nacque dall'evirazione effettuata senza anestesia di Urano, dio di Sky e Mediaset Premium.
Sembra infatti che una sera, dopo aver consumato un elegante pasto insieme alla sua dolce metà Gea, dea della Terra con la T maiuscola, Urano stesse cogliendo l'attimo perfetto per deflorarla dolcemente quando venne sorpreso da suo figlio Crono, dio degli orologi Swatch, che in quel momento si trovava al di sotto del talamo coniugale attendendo l'attimo perfetto per segargli i coglioni.
Dal momento che Esiodo, forse per pudore, forse per mancanza di materiale roccioso su cui scolpire la sua opera, non racconta tutta la vicenda nei particolari, ci è impossibile stabilire dove si trovassero questi pittoreschi personaggi al momento dell'accaduto, ma pare che nelle vicinanze ci fosse il mare. Infatti i genitali evirati cadendo in un composto di cloruro di sodio e acqua si trasformarono in Afrodite.

Versione omerica

Prima di trattare della seconda e poco fantasiosa versione circa la venuta al mondo di Afrodite, è necessario essere a conoscenza di alcuni particolari riguardo al suo autore:

  • Omero non esiste
  • Nonostante la sua inesistenza la sua finta vita viene studiata con solerzia e passione da tutti i bambini sfruttati per la realizzazione di palloni gialli
  • A ventiquattro anni ha investito un pangolino di nome Viviana

Stando a quanto c'è scritto sulla pagina di Wikipedia su Afrodite, Omero in uno dei succitati poemi [1], più precisamente quello venuto male, l'Iliade, si dilungò parecchio circa la nascita della dea in questione attribuendone la causa all'ennesimo tradimento di Zeus, dio delle porte sul retro; in questo episodio in particolare la co-protagonista dell'adulterio fu Dione [2].

In posa: Hestia, Dione e Afrodite dopo il passaggio di Era

I due, dopo una notte ricca di eventi equivoci che non verranno riportati onde evitare querele per diffamazione, si unirono spiritualmente e fisicamente dando poi alla luce Afrodite. Cioè sì, non subito però. Nel senso, non nella stessa notte. Perché anche agli dei serve un periodo di gestazione, tranne nel caso di Atena che... va bene, passiamo oltre.

Versione definitiva

Dunque i Greci si trovarono ad un pericolosissimo bivio, dovendo scegliere fra la fantasiosa ed entusiasmante versione di Esiodo (che tra l'altro era anche scritta in invitanti caratteri rosa) e quella francamente più banale e piena di errori di battitura di Omero, che però era un pezzo grosso della letteratura di quei tempi e non si poteva mica offendere.
Dopo mesi di tensioni, risse nei bar e branchi di vespe invasive, Platone trovò la tanto desiderata soluzione a quella situazione imbarazzante. Il secondo membro della S.p.a. decretò quindi che Afrodite aveva una doppia identità, come Clark Kent e Peter Parker. La bella fra le belle infatti di giorno era Afrodite Urania, dea dell'amore spirituale, nata secondo la versione di Esiodo, mentre di sera si trasformava in una pop star di successo Afrodite Pandemos, dea delle statali. Nata secondo la versione di Omero, tanto per essere chiari.

Culto

Il culto della dea Afrodite era una delle principali ragioni di invidia, allergia e contesa tra i popoli dell'epoca. Pare infatti, da fonti certe quali il diario segreto di Asterix, che mentre gli Egizi stavano a costruire qualche bella piramide, che fa sempre la sua figura, i Greci, gente molto devota, si scopavano le sacerdotesse di Afrodite, poiché ritenevano che questo fosse certamente il modo migliore per adorare debitamente la dea.
Chiamateli scemi.

Aneddoti

Afrodite e Efesto

Afrodite e Adone

Afrodite e Psiche

Afrodite e tanti altri

Minchia, non vi siete ancora rotti le palle si stare ad ascoltare pettegolezzi su Afrodite? Ma guardatevi Gossip girl piuttosto!

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Dal nome di Afrodite derivano parole interessanti come afrodisiaco e afrometro.
  • Afrodite ha una terza identità burina dal nome Venere. L'unica differenza fra le due è l'accento.
  • Il nome scientifico del furetto, mustela putorius furo, significa "ladro puzzolente".

Note

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  1. ^ E va bene, precisini del cazzo, non ho citato nessun poema. Ma se non sapete cos'ha scritto Omero quelli scemi siete voi.
  2. ^ Non preoccupatevi, nemmeno Zeus l'aveva mai sentita nominare prima.