Utente:Dildo Baggins/sandbox

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Ortodossia

Ebrei ortodossi

Sono ebrei particolarmente rispettosi della legge: non mangiano maiale o altri animali rosa, si sposano solo con altri ebrei ortodossi e cercano di fare più baccano che possono durante le feste e ai matrimoni; inoltre . Sono grandi sostenitori del sionismo e degli insediamenti nei territori occupati, in quanto quella terra è stata promessa da Dio agli ebrei.

Ebrei ultra ortodossi

Sono ebrei talmente rispettosi delle sacre scritture da rifiutare il sionismo: la volontà di Dio è che gli ebrei non tornino in Israele e che rimangano nella diaspora. Il movimento principale prende il nome di Neturei Karta dall'aramaico "neturei" (meglio) e "karta" (farci i cazzi nostri).

Ebrei ultra ultra ortodossi

Ancora più rispettosi delle antiche leggi

Ebrei ultra ultra ultra ortodossi

Ebrei ultra ultra ultra ultra ortodossi

Nazionale di calcio dell'Olanda

I colori della maglia della nazionale olandese ricordano la bandiera nazionale: evviva la regina!

Gli albori

La nazionale olandese dopo la vittoria sulle Fær Øer davanti alla propria porta: nessun articolo del regolamento gli ha impedito di murarla

Il calcio fu portato in Olanda da un marinaio inglese nel 1888. Si radunò un gruppo di aspiranti giocatori olandesi tra gli scaricatori del porto di Rotterdam, ansiosi di imparare le regole del nuovo gioco; ma poiché il marinaio aveva dei gusti sessuali un po' particolari, gli insegnò il nuovo gioco a modo suo: gli olandesi non capirono all'inizio perché dovessero entrare in campo con i pantaloncini abbassati e al fischio dell'arbitro dovessero piegarsi a 90 gradi, ma erano così felici di imparare quel gioco così di moda negli altri paesi che si adattarono allo stravagante insegnante.

La prima partita internazionale fu giocata il 23 Ottembre 1909 nello stadio di Amsterdam contro la rappresentativa delle Isole Fær Øer; a quei tempi c'erano ancora pochi arbitri e quello designato ad arbitrare la partita ebbe un contrattempo. Così si scelse di prendere come arbitro uno spettatore tra il pubblico, che però non conosceva alla perfezione le regole: la partita durò 454 minuti e finì 23 a 16 per l'Olanda, grazie al fatto che i gol segnati dai giocatori con numero di maglia pari contavano doppio e che il portiere poteva prendere la palla solo con la coscia destra.

Per anni la nazionale olandese rimase nell'oblio, tanto che quando il presidente della federazione si recò alla FIFA per iscrivere la squadra ai mondiali 1938 si sentì rispondere: "Paesino di 10 abitanti in vista!". Il portinaio della sede della FIFA lo scambiò per un barbone e lo cacciò a pedate nel culo.

I ruggenti anni 70

Bisogna quindi aspettare gli anni 70 per vedere una squadra decente: il giovane Johan Cruyff si sta allenando nel cortile dell'oratorio e palleggia spensierato, finché si avvicina il prete che gli dice: "Mostrami le palle". Allora Cruyff comincia una serie di palleggi senza fermarsi: continua anche la notte e ancora, ancora, fino a quando, dopo una settimana di palleggi, l'allenatore della nazionale non lo nota e gli propone di far parte della squadra.

Sono gli anni del calcio totale: secondo questa scuola calcistica i giocatori in campo non possono limitarsi a giocare a calcio, ma devono fare proprio tutto, chi falcia l'erba, chi lustra le scarpe, chi vende marijuana e chi prepara il caffé. I calciatori vivono ogni secondo come parte della squadra: non esistono distrazioni o divertimenti.

In questa allegra atmosfera l'Olanda macina partite su partite e arriva alla finale dei mondiali 1974. L'avversaria è la padrona di casa, la Germania Ovest. L'Olanda dimostra la propria superorità

Dopo quattro anni l'Olanda arriva ancora in finale

L'era Van Basten

Sul finire degli anni 80 un certo Marco Van Basten è appena uscito da un negozio del centro di Amsterdam: è ancora intontito e non si rende conto di aver calpestato un parrucchino. Con grande stupore si accorge che il parrucchino è in grado di parlare: "La tua bagascia si è dimenticata di tirare la tenda della vetrina prima dell'inizio del servizietto, così si è visto tutto. Tu sì che ci sai fare con le palle, cribbio! Vieni a giocare nella mia squadra e sarai famoso!". Marco ringraziò dell'offerta il simpatico parrucchino che si allontanò lentamente sui suoi tacchi.

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Ruud Gullit nei suoi anni migliori

Fu così che Van Basten cominciò la sua carriera brillante nel Milan e nella nazionale, ma come tutti i grandi giocatori che si rispettino aveva bisogno di una spalla. Un giorno si trovava in una caffetteria sempre di Amsterdam, quando incontrò una persona scambiandola per Bob Marley. Ruud Gullit, questo era il nome di quella persona, cercò inutilmente di spiegare all'annebbiato amico che Bob Marley era morto da parecchi anni, ma Marco non volle sentire storie e Gullit entrò a far parte del Milan e della nazionale nel ruolo di pusher mediano destro.

I successi non si fecero attendere grazie all'abilità di Van Basten (soprannominato il cigno di Utrecht per le dimensioni dell'uccello) e alla ganja di Gullit (soprannominato il tulipano nero per la sua passione per l'hascisch): agli europei del 1988 l'Olanda arriva in finale contro l'Unione Sovietica che si è fatta largo nella competizione minacciando di mangiare i figli dei giocatori delle altre squadre.

Gullit e Van Bastern non sentono il peso della minaccia perché non hanno avuto figli, e conducono la squadra alla vittoria. Dopo una mezzoretta i funghetti allucinogeni cominciano a fare effetto al portiere sovietico che si autoconvince di essere a Odessa durante i fatti della corazzata Potemkin. Così, mentre il portiere corre cercando di trarre in salvo la carrozzina che sta cadendo giù dalla scalinata, Gullit approfitta della situazione e con un piatto destro segna a porta vuota.

Ma il vero capolavoro è il secondo gol: dal limite dell'area parte un cross per Van Basten, ma la posizione del tiro è praticamente impossibile essendo quasi sulla linea di fondo. Qui avviene il miracolo: grazie alla massa del proprio uccello Marco comincia a ruotare sempre più velocemente attorno a se stesso, calciando la palla totalmente a caso con una perfezione tale da battere il secondo portiere sovietico che era subentrato al primo, ormai in preda agli spasmi.

Piccolo aneddoto: alla premiazione il capitano della squadra sovietica, visibilmente deluso per la sconfitta, afferrò Van Basten e gli disse:"Nella Russia sovietica la coppa vince TE", sollevando l'olandese dentro la coppa.

Seguirono anni di successo, finché Van Basten un giorno si accorse di aver perso l'uso della gamba destra. I medici stabilirono che ciò era da attribuire ai jeans che Van Basten indossava, talmente stretti da impedire la circolazione sanguigna.

Anche Gullit si ritirò in quegli anni: non poteva più giocare a causa di un paio di corna da cervo che gli erano cresciute, curiosamente in concomitanza con l'iscrizione della moglie ad un circolo di taglio e cucito che la impegnava tutte le notti.

AVID

« C'è poco da dire e molto da dare »
(Motto dell'AVID)

L' Associazione Volontarie Italiane del Datela via è una società non a scopo di lucro che si pone l'obbiettivo di migliorare la qualità della vita degli uomini attraverso la bignola.

Origini

Gustava Lamazza in una foto d'epoca

La dott. avv. cav. Gustava Lamazza, nativa della Linguadoca, rimase traumatizzata quando vide un uomo suicidarsi per eccesso di astinenza sessuale (morto di figa), e decise che fatti di quel genere non avrebbero più dovuto ripetersi. Per questo nel 1969 fonda l'AVID con lo scopo di rifornire gli uomini di bignola fresca qualora questi, per motivi estetici o economici, non fossero in grado di procurarsene in maniera autonoma.

Gustava Lamazza diede il buon esempio dandola via al primo che passava per strada e in poco tempo l'associazione cominciò a raccogliere l'adesione di migliaia di donatrici.


Fondi statali

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La repubblica italiana, grazie all'attenzione che i nostri amati politici hanno sempre dedicato alla bignola, patrocinò fin da subito la nobile istituzione. Ad ogni finanziaria vengono stanziati dei fondi all'AVID perché prosegua la sua azione di carità: nel 1983 il governo Andreotti XXVIII cadde proprio perché voleva tagliare tali fondi. Dal 2005 è possibile donare il 5 per mille all'associazione (coordinate bancarie 1008-2453202), mentre dal 2008 con il governo Berlusconi (inchino) esiste addirittura un ministero che si occupa della questione.

Donatrici Senza Frontiere

L'idea di un'associazione di donatrici di bignola superò presto i confini nazionali e dopo il 1990 si estese ai paesi dell'ex blocco sovietico. In questi paesi, vedendo le drammatiche immagini sulle tv italiane di sfigati che agli angoli delle strade chiedevano l'elemosina di bignola, molte ragazze decisero che potevano darla a chi stava peggio di loro, anche all'estero. Da allora si organizzano regolarmente spedizioni umanitarie verso l'Italia con carichi di bignole che, per avere una distribuzione efficiente, vengono date lungo le strade.

Presidentesse dell'associazione negli anni

Dalla fondazione si sono succedute diverse presidentesse alla guida dell'associazione:

da notare che l'attuale presidentessa è contemporaneamente ministro dei pompini.

Premi

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Alcune donatrici di bignola dell'AVID alla consegna annuale delle medaglie

Le volontarie ogni anno ricevono delle medaglie in base al numero di donazioni effetuate.

  • Medaglia di merda 1 donazione
  • Medaglia di carta 5 donazioni
  • Medaglia di bronzo 10 donazioni
  • Medaglia d'argento 20 donazioni
  • Medaglia d'oro 50 donazioni
  • Medaglia di platino 100 donazioni
  • Medaglia di diamante 1000 donazioni
  • Medaglia Carfagna 60 milioni di donazioni

Iscrizione all'asociazione

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Sì, vuole proprio te

Se sei una donna e ti stai chiedendo cosa puoi fare per il prossimo in difficoltà, puoi unirti all'associazione come volontaria donatrice di bignola. Dopo essere stata sottoposta a dei controlli igienico sanitari dell'ulss veterinaria, potrai donare la tua bignola nei centri specializzati e sentirai di aver migliorato il mondo; ricordate amiche: c'è poco da dire e molto da dare.