Utente:CavaliereMascarato/sandbox2: differenze tra le versioni

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{{cit2|Nel 2033 io sconfiggerò l'analessi e conquisterò il mondo!|La prolessi, famosa nemica dell'analessi durante una [[sega mentale]].}}
{{cit2|Nel 2033 io sconfiggerò l'analessi e conquisterò il mondo!|La prolessi, famosa nemica dell'analessi durante una [[sega mentale]].}}


[[File:Gasparri con occhi storti.jpg|thumb|right|200px|Certe volte serve più dell'analessi per capire lo svolgimento dei fatti]]
[[File:Gasparri con occhi storti.jpg|thumb|right|200px|Certe volte non basta l'analessi a capire lo svolgimento dei fatti. <ref>Ricordo che in quel periodo l'amico [[Gasparri]] si stava esercitando nella sua imitazione di [[Alvaro Vitali]]...</ref>]]


L''''Analessi''' è una [[figura retorica]] che consiste nell'evocazione di [[Cosa avrà voluto dire?|un avvenimento anteriore rispetto al punto attuale della storia]], proprio come mi accadde dieci anni fa. Ero da zia Concetta per il [[tè]] delle cinque e stavo inzuppando un [[savoiardo]] nella tazza quando il mio [[occhio]] si posò su di una vecchia cornice che ospitava la [[foto]] della mia prima [[tartaruga]] di pezza, ed il ricordo di essa e di tutte le pazze avventure passate con lei mi si materializzò davanti agli occhi. Il tonfo e gli schizzi conseguenti alla caduta nel tè del savoiardo inzuppato mi riportarono con una [[bestemmia]] alla [[realtà]] e continuai a mangiare savoiardi inzuppati nel tè fino alle cinque e quindici del mattino, ora in cui smisi di mangiare savoiardi inzuppati nel tè.
L''''Analessi''' è una [[figura retorica]] che consiste nell'evocazione di [[Cosa avrà voluto dire?|un avvenimento anteriore rispetto al punto attuale della storia]], proprio come mi accadde dieci anni fa. Ero da zia Concetta per il [[tè]] delle cinque e stavo inzuppando un [[savoiardo]] nella tazza quando il mio [[occhio]] si posò su di una vecchia cornice che ospitava la [[foto]] della mia prima [[tartaruga]] di pezza, ed il ricordo di essa e di tutte le pazze avventure passate con lei mi si materializzò davanti agli occhi. Il tonfo e gli schizzi conseguenti alla caduta nel tè del savoiardo inzuppato mi riportarono con una [[bestemmia]] alla [[realtà]] e continuai a mangiare savoiardi inzuppati nel tè fino alle cinque e quindici del mattino, ora in cui smisi di mangiare savoiardi inzuppati nel tè.

Versione delle 16:23, 3 lug 2011

Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché MediaWiki funziona ammerda. Il titolo corretto è Analessi.
« Nel 2033 io sconfiggerò l'analessi e conquisterò il mondo! »
(La prolessi, famosa nemica dell'analessi durante una sega mentale.)
Certe volte non basta l'analessi a capire lo svolgimento dei fatti. [1]

L'Analessi è una figura retorica che consiste nell'evocazione di un avvenimento anteriore rispetto al punto attuale della storia, proprio come mi accadde dieci anni fa. Ero da zia Concetta per il delle cinque e stavo inzuppando un savoiardo nella tazza quando il mio occhio si posò su di una vecchia cornice che ospitava la foto della mia prima tartaruga di pezza, ed il ricordo di essa e di tutte le pazze avventure passate con lei mi si materializzò davanti agli occhi. Il tonfo e gli schizzi conseguenti alla caduta nel tè del savoiardo inzuppato mi riportarono con una bestemmia alla realtà e continuai a mangiare savoiardi inzuppati nel tè fino alle cinque e quindici del mattino, ora in cui smisi di mangiare savoiardi inzuppati nel tè.

Diamo una spiegazione più esaustiva, non come quella volta in cui mi spiegarono cos'è un motore ad olio di balena e io non capii nulla

Dunque, avete presente quando nei film d'azione[citazione necessaria], il soldato di turno mentre sta per morire ricorda di quando con suo figlio andava a pescare scarponi da alpini nel lago vicino a casa? Bene caro coso! Quella è l'analessi, ma siccome siamo amici, tu la puoi chiamare anche flashback, contento?

Vita di storia passata

Ricordo che

...

...

...questa... questa figura retorica nacque tanto tempo fa in una galassia lontana lontana, precisamente in Grecia, e io ero presente alla prima volta in cui fu adoperata. A quel tempo mi trovavo nella villa del mio amico Omero, il famoso aviatore e scrittore; stava scrivendo quel suo librettucolo da quattro soldi, che non avrebbe mai avuto successo, come si chiamava... l'Iliade, o qualcosa del genere. Eravamo in campagna: diceva che in un luogo più pacifico riusciva a concentrarsi meglio. Omero inserì appunto l'analessi[2] nell'opera, che veniva così a iniziare dalla fine. Dopo aver scribacchiato per un bel pezzo, mi porse il foglio impregnato di sudore; io lessi qualche riga e poi sbottai, inviperito:

« Mio caro e illustre Omero, non si capisce una minchia! »
(Io inviperito)

Lui mi cacciò dalla villa e quella fu la fine della nostra amicizia.


Note

  1. ^ Ricordo che in quel periodo l'amico Gasparri si stava esercitando nella sua imitazione di Alvaro Vitali...
  2. ^ Sì, ho imparato a scriverlo, MHUAHAUUAUHAUA...Ehm...torniamo all'articolo