Utente:Cacciatorpediniere/Sandbox/4
Si definisce arte greca l'insieme dei prodotti della manifattura greca, dalle statue ai vasini da notte. Questo stile artistico, inoltre, fece secernere cisterne di sperma ai critici di ogni tempo, che la presero sempre come punto di riferimento per i concetti di bellezza, perfezione e armonia.
L'arte greca nella storia
L'arte greca fa la sua prima comparsa con i Minoici, quelli che avevano il corpo da uomo, la testa di marmo e il culo da toro. Queste prime forme d'arte erano molto rudimentali, ma ancora oggi i soggetti intrinsechi e impliciti, nonchè le profonde e significative tematiche rappresentate, sono validi e interessanti: tette.
Soggetti a sessomania, i Minoici, come del resto tutte le altre civiltà elleniche, non riuscivano a completare un'opera senza abusare di falli al vento, formose poppe e culi sodi e palestrati. Purtroppo la loro verve creativa era fortemente limitata dalla loro incapacità cronica, dunque ciò che ci rimane di questo periodo artistico sono orripilanti disegnini bidimensionali, sqadrati e storti, vagamente somiglianti a pornografie rupestri.
In molti sospettano che risultati così scadenti sono dovuti al fatto che i Minoici avevano zoccoli taurini al posto delle mani.
Successivamente le tecniche si evolsero, tanto che ogni giorno arrivavano milioni di turisti giapponesi che entusiasti fotografavano con obsolete macchine fotografiche Nikon i maggiori capolavori dell'architettura, della scultura, della pittura e della sciagura[2]. L'arte greca morì definitivamente sotto gli assalti dei romani, i quali, irrispettosi delle raffigurazioni divine e delle simbologie ellenistiche, usarono le ceramiche come vasi da notte e le sculture come mazze da baseball.
Pittura
Non ci sono pervenute opere pittoriche del periodo classico, principalmente perchè quelle menti superiori dei Greci le dipinsero a secco su muro, rendendo i loro capolavori biodegradabili come composta di frutta. Al contrario, si sa che i greci prediligevano il monocromo per diversi motivi:
- nella lingua greca è evidente un certo daltonismo: ad esempio si indicava con lo stesso termine rosso e verde, oppure verde e azzurro, o anche azzurro e rosso;
- Talete e Pitagora non erano riusciti a sintetizzare il magenta quinacridone;
- i coori, principalmente terrosi, davano alle epidermidi dei ritratti la stessa brillantezza di quella di tua nonna quando fa il caffè in pantofole alle sei del mattino.
Scultura
La scultura fu l'arte in cui i Greci riuscirono meglio.. peccato che dei loro machi e delle loro procaci femmine in bronzo, tranne per quanto riguarda i Bronzi di Riace e i vari frontoi dei templi, ci rimangano le copie fatte all'Accademia di Belle Arti da quelle menti creative dei Romani.
Lo scultore più conosciuto è sicuramente Fidia, che, grazie ai suoi agganci con la mafia locale, riuscì a farsi dare l'appelto per scolpire i fregi del Partenone, edificio inizialmente concepito come capanno abusivo in cui sequestrare i ricchi notabili ateniesi: senonchè un giorno, trovandosi Pericle imboscato da quelle parti con l'amante di turno, vide l'edificio e lo giudicò così bello da essere degno di ornare l'Acropoli, e così decise di farvelo trasportare a braccia dai più valenti pompati del gymnasium. Lì si trova ancor oggi, spogliato dai fregi, affumicato dagli idilliaci fumi industriali di Atene e deteriorato dai centinaia di flash delle Nikon dei Giapponesi.
DDopo il periodo aureo della scultura classica, abbiamo la scultura alessandrina, che trattò temi quotidiani: ricordiamo statue di profondo impatto estetico come "La vecchia ubriaca", "bambino inculato da un'oca" e il gruppo marmoreo "La prostituta della porta accanto circondata dai suoi clienti."
Caratteristiche
Benchè quando si pensa al mondo classico vengano in mente città completamente bianche e ordinate, si deve sapere che i Greci amavano tantissimo il colore, infatti le statue che creavano avevano un maquillage simile a quello di Platinette e i vestiti indossati ricordavano molto alcuni costumi circensi. CIò corrobora la tesi esposta sopra che i Greci non ne capissero un'emerita ceppa di colore.
Questo popolo, inoltre, aveva un'enorme varietà di soggetti: si contano infatti centinaia di Vaneri, Apolli, Zeus, Posidoni e via discorrendo, tanto da essere numerosi quanto i santini distribuiti a Piazza San Pietro.
Non era importante quanto fosse bello il soggetto rappresentato purchè fosse nudo: in rari casi, per gli scultori più perbenisti, il soggetto indossava un elmo sul capo (per i greci era considerata più oscena la barba che il pube).
In altre occasioni il fallo era ricoperto da un mantello o da una donna avviluppata attorno ad esso.
Periodi
La scultura greca si articola in tre periodi fondamentali:
- Arcaico: zeppo di donnine e omini geometrici con un sorriso in serie da far invidia ad Andy Warhol
- Classico: Olimpo e atleti ovunque
- Ellenistico: popolino a gogò.
Ceramica
I Greci erano particolarmente capaci a modellare la ceramica, ad Atene esisteva addirittura un quartiere adibito solo alla creazione di oggetti in ceramica: il Ceramico, ça va sans dire. In questa zona della città facevano mostra di sè alcuni dei migliori articoli della produzione greca: Il WC di Zeus, tanto comodo da essere da lui preferito al trono, la jacuzzi di Afrodite e il lavandino dove Era era solita la vare i piatti.
Architettura
Anche i gusti in fatto di design degli Ellenici hanno subito uno sviluppo notevole nel corso del tempo. Per l'appunto i Greci sono passati da allegre capannette sulla spiaggia alla perfezione di templi come il Partenone. Sì, quello che abbiamo delicatamente bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale. È inoltre possibile elencare i diversi stili che hanno caratterizzato l'architettura dell'Ellade:
- Il dorico: 'na schifezza. Neanche una decorazione, un disegnino, una fogliolina di vite. Che tristezza
- Lo ionico: questo ordine non se l'è mai cagato nessuno, quindi perchè dovremmo farlo noi?
- Il Corinzio: lo stile degli sboroni. Ridondante, ricco di decorazioni a fiorellini, farfalline e cuoricini
Le principali opere d'arte greche