Trieste

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« Com'è, là, con la Bora? »
(Qualcuno)
« Ma non siamo a Trieste!! »
(La_Febbra)
« Ma è vero che avete i manici per tenervi? »
(Qualcuno)
« Ma proprio Trieste-Trieste? »
(Trieste)
« Com'è bello far l'amore a Trieste, su e giù... »
(Raffaella Carrà)
« Viva là e pò bon »
(Trieste)
« No se pol! (Non si può!) »
(Trieste)
« Se te bevi te mori, se no te bevi te mori, allora bevi! »
(gestori di bettole)
« Bevo Lasko finché casco bevo Pivo finché vivo! »
(Qualcuno)
« "Ne parlavamo tanto tanti anni fa

di quanto è paranoica questa città della sua gente delle sue manie

due discoteche centosei farmacie..."  »
( 883 )

Trieste è una città (o meglio favela) del Nordest italiano, capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Per la precisione fa parte di quella che viene chiamata Venezia Giulia, che è un microscopico territorio corrispondente alla Provincia di Trieste che viene sempre dimenticato da tutti. Tutti dimenticano la Venezia Giulia, che sta per cadere in depressione, diventare Emo e tagliarsi le vene gridando "Cavolo, perchè disperarsi? Mi hanno inventata a tavolino, mai sono esistita, e così devo continuare!"

Trieste è molto vicina alla Slovenia, anzi, per molti ne fa proprio parte e la città ed i suoi dintorni ospitano una considerevole minoranza slovena (o italiana?). Gli appartenenti alla minoranza sono garbatamente salutati dai pacifici ed assolutamente non razzisti triestini con insulti, lancio di oggetti contundenti, olio di ricino, incendio all'Hotel Balkan e fucilazioni. Ma a volte succede anche qualcosa di più grave. L'ideologia politica (nonché motto ufficiale) della città è il "No Se Pol", anche chiamato "Vecchismo", una mistura altamente tossica di fascismo, stellarossismo, austroungaresismo, razzismo, volemosebbenismo, dimenticamoseopassatismo, medicine scadute, vino, jota e sardoni andati a male. Trieste è la città con maggiore concentrazione di anziani in Italia. Figo, no?

Oddio, ma a Trieste non c'è nulla da fare!

Proprio così. L'età media dei residenti è 103 anni e quindi ogni iniziativa giovanile muore sul nascere. Ad esempio: la sera vuoi andare in qualche locale? Non ce ne sono, e se ce ne sono chiudono perché qualcuno si lamenta del casino. Ogni tanto MTV fa una capatina a Trieste, ma questo accontenta solo i tredicenni. I giovani si rifugiano quindi nel bere alcolici in osmica (o spritz con l'aperol in città), nel satanismo o, se sono truzzi, vanno a ballare a Lignano e Sistiana, nota riva leggermente più nordica del centro di Trieste ove è stato situato un nuovo locale di tendenza, il Cantera. I truzzi vi si fiondano come api sul miele. Satanismo ed essere truzzo si equivalgono.

Invece i vecchi se la spassano: i maschi comprano Viagra a tutto spiano (vi giuro che è vero) e le femmine di solito vanno a passeggiare al cimitero in compagnia a trovare gli amici (lo spirito gothic è forte in questa città) o danno da mangiare ai gatti randagi, che a loro volta vengono mangiati dai "cocai" (gabbiani assassini). D'estate è possibile osservarle occupare allo sfinimento gli autobus 6 e 36 e correre e litigare per trovare uno spazio libero sul lungomare di Barcola. O a star nudi sulla costa dei barbari coi vecchietti raggrinziti, e poi non si sa dove mettere l'asciugamano!

Veduta di un elegante quartiere asburgico della città di Trieste.



Storia

Per 1800 anni Trieste non ha mai contato semplicemente un cazzo, era grande come un villaggio talebano. Poi in Austria hanno scorreggiato. Trieste faceva parte dell'Impero Austriaco. Wow. Era il suo porto più grande. Ora che fa parte dell'Italia, però, conta molto di meno e i vecchi rimpiangono i Bei Tempi Andati ed ogni tanto scrivono al giornale ("Il Piccolo") per tornare sotto l'Austria o sotto dittatura fascista,usando la frase tipica "se stava mejo co se stava pezzo".

Durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, Trieste è stata italiana, tedesca, jugoslava ed angloamericana. Ciò si spiega perché Asse ed Alleati si contendevano tutti la bellezza delle mule ("ragazze"; singolare maschile mulo, "ragazzo") triestine; e perché avevano tutti la carta obiettivo del Risiko con su scritto "TRST".

Dopo la Seconda Guerra Mondiale Trieste è stata divisa in zona A (Regno Capitalista Angloamericano) e zona B (Regno Comunista di Tito) con un procedimento denominato "tracciare linee a caso sulla cartina dopo avere bevuto troppo in osmica". Con questa logica molte case sono state divise a metà dal confine... quindi se ti svegliavi con la diarrea e il tuo bagno era dall'altra parte del confine, erano cazzi amari. Un bel giorno del 1954, poi, la zona A è diventata definitivamente italiana.

« Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare »
(Dante Alighieri)
« Insomma, non chiedere altero su codest'argomento! »
(Dante Alighieri)

Attrattive turistiche

  • La Contrada - Teatro Stabile di Trieste
  • I vecchi.
  • San Giovanni
  • La bora che spazza via cose, persone, animali... ma mai i politici inutili
  • Il lungomare di Barcola.
  • Le vecchiette che confabulano e si lamentano di tutto e tutti.
  • "Ciò, sempre sti muleti coi zaini sui autobus..."
  • "...e ricordite, quel che ti te son, mi iero. Quel che mi son ti te sarà!"
  • I pazzi a piede libero.
  • I barboni a piede libero.
  • Piazza Unità.
  • I fighetti di Piazza Oberdan.
  • ...dove sono finiti i punkabbestia di Piazza Oberdan?
  • ...e i metallari? Ah, non c'erano mai!
  • I razzisti che odiano gli sloveni del Carso.
  • Gli anti-razzisti che odiano gli sloveni del Carso.
  • Gli sloveni del Carso che odiano i 'taiani e gli sloveni del Carso.
  • Vieni anche tu a Trieste ad odiare gli sloveni del Carso...
  • Qualcuno che odia i carsolini
  • Tutti che odiano i furlani
  • "O furlano agricoltore molla la zappa e prendi il trattore"
  • Il castello di Miramare.
  • Il teatro romano.
  • Il sentiero Rilke, meta preferita da coloro che si vogliono suicidare, nonché dagli Emo
  • L'obitorio di sant'anna,la struttura più grande e avanzata in italia.Oggetto di vanto per ogni triestino doc "Mi vegno da trieste,la cità col più grande obitorio in italia"
  • Il vino terrano (nome originale: Teran)
  • Le osmice!
  • Le divertenti foibe (allegria portami via... da qui)
  • Il dialetto assai gentile
  • La gente sdraioni sull'asfalto a Barcola
  • Lo so io
  • Il fatto di essere una città di confine
  • Il mare (ma come, al nord si può andare al mare?!)
  • Il Carso
  • Le trincee del Carso
  • Le noghere (dove potreste rischiare di imbattervi in un ragazzo senza casco su un Piaggio Bravo nero sgangherato armato di schioppo e buona volontà)
  • Le pastecreme
  • L'aria che si respira (ma lontano dalla ferriera)
  • Il Formaggino
  • Montegrisa (che da vicino fa cagare)
  • I pezzi dei motorini che se uno te l'ha inculati lo ribecchi subito
  • La pista ciclabile della Val Rosandra che non si sa dove cominci realmente (ma in fin dei conti a nessuno importa)
  • La casa di Tzeentch, nota divinità Australopiteca (vedi Warhammer)
  • Casa mia sfigata da cui non si vede il mare perché c'è il castello di San Giusto davanti
  • La mia da cui non si vede il mare perché è in depressione rispetto ad esso (sono un'altro, non sono quello di sopra sofferente di schizofrenia)
  • La vecchietta della casa di fronte che butta i secchi d'acqua dal balcone alle "babe de merda" che chiacchierano sulle scale (fastidiosa ma utile :D)
  • Gli studenti tedeschi che ciaccolano da mattina a tarda notte sulle scale ascoltando truzz-music
  • Il Latte Carso intero
  • Zampolli
  • I negozi cinesi dove puoi comprare ombrelli a 2 euro quando inizia improvvisamente a piovere mentre sei fuori di casa
  • Gli autobus che arrivano ogni 5 minuti e che si fermano ogni 100 metri
  • L'acqua dalla spina più buona del FVG
  • La statua in rame di James Joyce in p.zza Ponte Rosso contro cui vai a sbattere e poi chiedi scusa
  • La mia in via dell' Istria davanti a dei rapper serbi
  • Casa mia con la vista non-mare perché è maledettamente girata verso la collina.
  • Casa mia con vista su una Osmica
  • Mister Bison
  • Roby S'ciok
  • La vecchia barbona pazza che gira con i moon boot e il giubotto a 3\4 ad agosto
  • Svise
  • Svise al Ferdinandeo
  • I Laidi (soprattutto certi 3)
  • Pizza and Co o pizza and cazzo
  • La fila alle 3 di notte per una pizza da Pizza&Co.
  • Bar Merda
  • Bar Unità
  • Bar Harry's
  • Il Bunker
  • Tiffany
  • Kebab
  • Bingo
  • I Tubi
  • Carnevale a Muggia
  • I garbo bus (al ritorno dal carnevale di muggia o dall'osma)
  • Il canale navigabile (per far svise)
  • L'alcool
  • Il Bire
  • Zampega
  • Vittorio il bidello pera del Galilei
  • La benzina slovena che costa di meno
  • Le sigarette slovene che costan di meno
  • Skater sfigati sotto il Dante
  • Skater stilosi sotto il Dante ma più rari da incontrare
  • Casa mia con vista Università
  • Maestri dell'arte culinaria a San Giacomo "pollo pop e pizza rock"
Nane Bubez in persona: la maschera tradizionale della città di Trieste.
File:Quel del formajo.jpg
quel del formajo,noto supereroe de certe circostanze triestine combati contro l'omo ragno

Personaggi celebri

  • Tojo de Trebiciano.
  • Tojo de Preproto:personaggio folkloristico. A toyo è stata dedicata anche una canzone dal famosissimo gruppo triestino i "skoverciai"
  • Mikec & Jakec: statue di bronzo che battono le ore sul campanon da almeno trenta secoli (immortali)
  • E le sue mogli Tinca i Marjanca, che par i ga butavo via le sue statue, che prima le stava in paza Granda.
  • Umberto Saba: poeta undergrond dedito all'uso di droghe, molto popolare nella malfamata Via Cavana e sul lungomare (scomparso dopo un droga-party a Barcola)
  • Margherita Hack: gattara laureata
  • Riccardo Illy: rampollo di una famiglia di industriali, gay e dedito - oltre che all'uso delle droghe e all'abuso di caffé - anche alla politica attiva (vivente, ma ancora per poco)
  • Luciano Bronzi: attore drammatico del Teatro Verdi, molto apprezzato dal pubblico colto e dalla critica asburgica (vivo e vegeto)
  • Italo Svevo (in arte Aron Hector Schmitz): rabbino ortodosso nella grande sinagoga di Via San Francesco d'Assisi, si dedicò in tarda età ai libri di cucina (defunto)
  • Angelo Cecchelin: il più grande attore comico dialettale di Trieste, noto per la frase "L'omo xe un vegetale perché el vien zo dala simia, e la simia vien zo' del'albero" (morto prima della nascita)
  • Roberto Dipiazza: nato in Friuli ma triestino d'adozione fu un celebre cestista (era alto una scinca e un boton!), un ricco salumaio e, infine, sindaco di Trieste (defunto per un banale incidente domestico)
  • Willer Bordon detto Tex: anche se nato a Muggia, fu triestino d'adozione perché bazzicava sempre, da giovane, Piazza Oberdan assieme ai punk-bestia; in età matura si dette alla politica e arrivò in parlamento, diventando un famoso trasformista del sistema democratico (vivente per puro miracolo)
  • Pier Antonio Quarantotti Gambini: nato a Pisino d'Istria ma, anche lui, triestino d'adozione, fu apprezzato scrittore e poeta; famoso il romanzo L’onda dell’ incrociatore, che descriveva una grande battaglia navale - fra asburgici e cartaginesi - nel Golfo di Trieste (morto a Venezia, da cui il romanzo postumo del nostro La morte a Venezia)
  • Virgilio Giotti (in arte Virgilio Schönbek): viaggiatore di commercio - vendeva armi al terzo mondo - e poeta dialettale, noto per la raccolta La veciata sporcaciona la cagava soto 'l ponte (morto in un misterioso conflitto a fuoco in cità vecia)
  • Ale Sala: noto fisico media-esposto, ha superato Margherita Hack (la figlia delle stelle) in popolarità nell'autunno 2006. Da quel giorno si sono perse le sue tracce. Dicono sia conservato in Ultra-alto-vuoto in attesa della nuova edizione del reality che l'ha visto indiscusso protagonista.
  • Nane Bubec: maschera tradizionale triestina, il cui nome, in italiano, significa grossomodo stupido servo della gleba.
  • Andrea Matiacic: probabilista-soprammobile di Affari Tuoi, grande amico di Pupo

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Famosa per la sua vita notturna in Slovenia, in Italia Trieste non combina una mazza.
  • I triestini sono tutti amicissimi dei friulani (se morti).
  • Viale XX Settembre è un covo fascista.
  • I comunisti non hanno un covo a Trieste. Dato che a Trieste vige il regime del "male assoluto", i comunisti, in quanto difensori del "bene assoluto", puri d'animo che mai nella storia hanno fatto male a qualcuno, non possono avere un covo.
  • Il quartiere del Borgo Teresiano è in realtà un avamposto cinese.
  • Puoi scendere dal treno in stazione centrale e innamorarti, e sei fottuto.
  • È noto che da anni ormai i più importanti chirurghi del mondo si stano scervellando per trovare un modo per asportare questa pericolosa appendice dall'Italia prima che diventi peritonite.
  • Borgo San Sergio era il quartiere più degradato e pericoloso di Trieste, e teneva testa al mitico South Bronx a New York ora è solo un luogo dimenticato (ma i drogati ci sono ancora).
  • La Jota è una tipica minestra triestina - fatta con i pregiatissimi capuzi garbi, di provenienza esotica - dall'elevato contenuto calorico ed estremamente nutriente, che gli indigeni mangiano ingordamente, a mestolate.
  • A Trieste c'è il più grande centro per cambiamenti di sesso all'ospedale di Cattinara, perciò non fidatevi troppo delle mule.
  • A Trieste non ci sono posteggi. O posteggi sulle rive o meglio che stai a casa. Se hai l'auto nuova è garantito che domani qualcuno te l'ammaccherà perché pensa che "ti xe furlan". Se devi andare a Trieste, è meglio che ci vai con la macchinina gommata degli autoscontri.
  • Se noi xe veci, a Trieste noi sta.
  • A Trieste c'è un tunnel nascosto che se lo imbocchi esci direttamente nel bagno di Putin.
  • Puoi parlare di "come xe el tempo, che no xe più le meze stagioni e che no se capissi più niente" con i vecchietti seduti sulle panchine di Viale XX Settembre, di piazza Unità o di Barcola: è un divertente passatempo quando non sai che fare.