Tomb Raider: differenze tra le versioni

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==Rivisitazione di un mito==
==Rivisitazione di un mito==
I programmatori della Eidos si sono detti: ''"Che minchiata possiamo inventarci per far soldi a palate? Da buoni americani, da chi copiamo questa volta?"''. Alcuni giorni dopo la risposta venne fuori per caso. ''"Perché non ispirarsi ad un mito del cinema italiano degli anni 80?"'' propose l'allora [[ermafrodita]] [[Donald Rumsfeld]].
I programmatori della Eidos si sono detti: ''"Che minchiata possiamo inventarci per far soldi a palate? Da buoni inglesi, da chi copiamo questa volta?"''. Alcuni giorni dopo la risposta venne fuori per caso. ''"Perché non ispirarsi ad un mito del cinema italiano degli anni 80?"'' propose l'allora [[ermafrodita]] [[Donald Rumsfeld]].
[[Immagine:Ark2.gif|right|thumb|190px|Il penultimo livello del gioco.]]
[[Immagine:Ark2.gif|right|thumb|190px|Il penultimo livello del gioco.]]
E così nel [[1995]] venne pubblicato Tomb Raider, avventura dinamica in cui una protagonista dalle [[tette]] sproporzionate rivive ambientazioni ed enigmi sviluppati sulla falsariga delle gag di [[Fantozzi]], il povero impiegato rimbambito.
E così nel [[1995]] venne pubblicato Tomb Raider, avventura dinamica in cui una protagonista dalle [[tette]] sproporzionate rivive ambientazioni ed enigmi sviluppati sulla falsariga delle gag di [[Fantozzi]], il povero impiegato rimbambito.

Versione delle 19:06, 5 lug 2008

« Ah! »
(Lara)
« Aioh! »
(Lara)
« Eccazzo stai più attento! »
(Lara)
« Tzk... Si spaccia per me. Le ho insegnato tutto io.... »
(Lara)
« Zzzz...uh?...zzz »
(Lara)

Tomb Raider è un videogioco in quattro dimensioni (altezza, larghezza, profondità e libido sessuale) che si ispira prevalentemente ad un classico del cinema italiano degli anni '80 il cui protagonista maschile si chiamava Fantozzi.

Rivisitazione di un mito

I programmatori della Eidos si sono detti: "Che minchiata possiamo inventarci per far soldi a palate? Da buoni inglesi, da chi copiamo questa volta?". Alcuni giorni dopo la risposta venne fuori per caso. "Perché non ispirarsi ad un mito del cinema italiano degli anni 80?" propose l'allora ermafrodita Donald Rumsfeld.

Il penultimo livello del gioco.

E così nel 1995 venne pubblicato Tomb Raider, avventura dinamica in cui una protagonista dalle tette sproporzionate rivive ambientazioni ed enigmi sviluppati sulla falsariga delle gag di Fantozzi, il povero impiegato rimbambito.

Lara

Lara Croft, archeologa avventuriera con un senso dell'humour da far innervosire anche Padre Pio, è una donna forte, intraprendente e soprattutto maggiorata. Dopo esser stata presentata sotto forma di trapezio nel 1996, ha subito un profondo restyling grazie al programma Bisturi (quello di Platinette) diventando identica a Paolo Villaggio ma con le pere enormi e assumendo quindi l'aspetto di una pornostar con le pistole. Acclamata come una delle immagini più sexy in ambito multimediale, Lara popola video musicali, copertine, scatole di cereali e volantini di Forza Italia. Berlusconi l'ha assunta infatti come testimonial della propria campagna elettorale sostenendo che "Almeno lei ha i capelli, mi consenta".

Chiacchere, probabilmente fondatissime, affermano che Lara si accinga ora a firmare un contratto con una famosa azienda produttrice di minchie di gomma allo scopo di commercializzare un aggeggio in grado di soddisfare le donne più avventurose, sempre in cerca di emozioni, che non vogliono rinunciare a qualche soddisfazione "in itinere".

Trama

Lara Croft si sveglia la mattina con affianco un mostro di marito che non chiede altro che del sano sesso per colazione, e deve immediatamente fiondarsi in ufficio, dove troverà il megadirettore come boss finale da sconfiggere. Ma lungo il tragitto le succederà di tutto, come perdere il tram sovraffollato e montare con un balzo su una bicicletta senza sellino. Starà al giocatore aiutare la povera Lara ad arrivare al pensionamento senza imprevisti, uccidendo il maggior numero di colleghi impiegati e annientando una volta per tutte il megadirettore.

No, non le somiglia per niente.

Il vero scopo del gioco è far morire Lara. Ma perché mi guardi con la bocca aperta? Non l'avevi ancora capito? Secondo te, perché i programmatori del gioco si sono impegnati tanto a mettere nemici così agguerriti e trappole così pericolose?

Se non hai fatto morire Lara in tutti i modi più sadici possibili, allora non hai finito il gioco.