Ti considero un amico

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"Ti considero un amico", conosciuto anche come "Preferirei che restassimo amici" o come "Non voglio rovinare questa amicizia", e altre amene variazioni del tema, è un metodo gentile e pieno di tatto per rifiutare una dichiarazione d'amore.

File:Figarosa.jpg
Fig. 1
Anche per lei rimarrai sempre e solo un amico.

Origini

Sembra che l'origine del gentile rifiuto abbia radici addirittura nella mitologia greca, quando Zeus espresse il proprio interesse per una delle tante principesse greche. Sembra anche che un "per me sei solo un amico" abbia scatenato, nel 1220 a.C., la famosa Guerra di Troia (non dal nome della città, ma appunto dal nome di Elena di la Troia). Da quel giorno le donne di tutto il mondo scoprirono quant'è facile rifiutare con delicatezza, e l'uso del "Ti considero un amico" è cresciuto in maniera esponenziale.

Tipologia di rifiuto

Via SMS

Fig. 5
Un tipico esempio di chi ha superato il trauma.

Forse il metodo peggiore di tutti per crudeltà. Provoca:

  • Esplosione del telefono cellulare;
  • blocco del sistema cardio-circolatorio e respiratorio;
  • paralisi;
  • stato comatoso;
  • esplosione della testa, come mostrato in figura 2.

Via telefono

Provoca:

  • Autocombustione del telefono;
  • implosione dell'orecchio;
  • caduta di mano del telefono, che incendierà la casa;
  • caduta delle palle;
  • esplosione della testa.
Fig. 2
Anche lui è stato considerato solo un amico.

Via MSN

Indica il più grande menefreghismo della persona che ti molla. Provoca:

  • Morte di MSN Messenger[1];
  • fuga dei tasti dalla tastiera, rincorsi dal mouse;
  • liquefazione dello schermo;
  • sanguinamento delle cavità oculari, come mostrato in figura 3;
  • esplosione della testa.

Via lettera

File:Broto.gif
Fig. 3
Anche lui si è sentito dire "ti considero un amico". Ora sanguina dagli occhi. Ma presto la sua testa esploderà.

Una tra le forme comunque più gentili. E per questo caduta in disuso. Provoca:

  • Autocombustione della lettera stessa;
  • capogiri da trip con roba tagliata male;
  • annodamento dell'intestino;
  • crisi isteriche di pianto;
  • esplosione della testa.

A voce

Fig. 4

Il caso che indica la maggior serietà in quel che si dice. O la maggior cattiveria nel voler vedere la reazione del malcapitato. Provoca:

  • Alterazione caleidoscopica del colore della faccia;
  • vertigini da montagne russe;
  • sciopero di vari organi interni, come stomaco, fegato, intestino;
  • strabismo;
  • elevazione della temperatura delle orecchie, ed ipotermia a mani e piedi;
  • deglutizione impossibile per l'assenza della salivazione;
  • esplosione della testa dopo qualche balbettio sulla falsariga di "Ah. Va bene...".


Dopo aver subito tutte le conseguenze di un "Ti considero un amico" si rimane soli con la propria tristezza. Per questo motivo alcune persone potrebbero pensare al suicidio. SBAGLIATO! Non è bene ammazzarsi. Ma è bene "andarsene con dignità"[2].

Nel caso manchi il coraggio per un tanto eroico gesto, il futuro riserva solo una lunga esistenza di solitudine e alcolismo. Del resto è risaputo che una buona bottiglia di qualche superalcolico risolve tutto.

In ogni caso, ci si rimarrà sempre un po' male.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Questo articolo non fa ridere perché l'autore si è sentito dire "Ti considero un amico" pochi giorni fa.
  • Sicuramente anche tu te lo sentirai dire presto.
  • Nessuno non se l'è mai sentito dire.

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Note

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  1. ^ Purtroppo questo porterà al suicidio di Bill Gates. Msn era l'unica cosa funzionante che avesse mai creato, e ora si è rotta anche quella.
  2. ^ Il tipico esempio di "andarsene con dignità" sono quegli studenti che fanno una strage a scuola e poi si spappolano la testa con un fucile a pompa.