Salto ostacoli

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Elisabetta Canalis è un'appassionata di equitazione. Lei e il suo fantino hanno disputato numerose gare.

Nobile sport che affonda le sue radici TOT anni fa, il salto ostacoli è una delle tante discipline dell'ippica, assieme al trotto, al galoppo, al dressage, allo sgartàddo e alla corsa con le carriole sarde[1]. La dinamica è estremamente semplice: si prende un cavallo alla volta, ci si mette sopra un uomo/donna e si fa muovere il cavallo finché non trova un ostacolo sul cammino, e quel punto o lo salta o si schianta.

Nel salto ostacoli, l'ostacolo si salta. Nello schianto ostacoli, invece, vince chi si spatascia più forte.

Il salto ostacoli è sport olimpico tra i più antichi, e la diretta delle gare ha sempre un ottimo riscontro di pubblico, generalmente quello in astinenza dei GP di Formula 1 pomeridiani; i telecronisti poi si rilassano, perché più che dire "bel salto", "ahi, peccato", "bel cavallo", "passami la birra", "oh svegliati che siamo in diretta cazzo" non è che debbano fare.

I cavalli sono professionisti, con regolare Partita IVA[2] ed iscrizione nel Registro delle Imprese, così chiamato perché vi vengono iscritte tutte le imprese compiute dai cavalli, tipo quella volta che Varenne ha doppiato Barrichello in un giro lanciato sulla pista di Fiorano o quell'altra in cui il cavallo scosso vincitore del Palio ha finalmente preso a calci i rompicoglioni che invadevano la pista.

Regole principali

Tipico baule utilizzato per trasportare il cavallo tra una gara e l'altra.

La prima, spontanea domanda degli spettatori occasionali al termine di una gara è: perché ha vinto quel cavallo là? Pure gli altri - gli altri sopravvissuti - sono arrivati al traguardo. Posto che c'è una partenza e un arrivo, con svariati ostacoli in mezzo, i fattori che determinano la classifica sono: tempo impiegato, ostacoli ancora in piedi, risibilità della tenuta del fantino, penalità appioppate, differenziale tra Buoni del Tesoro Italiani e Bund Tedeschi e tra temperatura rilevata/percepita; almeno, questo è quel che mi ha detto mio cugino, che conosce uno che aveva una tipa che una volta faceva equitazione.

Ma la verità è che nessuno ci ha mai capito un cazzo; oltretutto, è probabile che nessuno conosca tutti i tipi di concorsi, di categorie e di varianti, né abbia mai letto per intero le millemila pagine del regolamento: talmente lungo che un'antica leggenda narra che vi sia nascosta al suo interno la formula della pietra filosofale. Si provvederà di seguito a ricostruire deduttivamente e ad illustrare le particolarità di questa disciplina: per prima cosa vengono qui esposte le principali regole; quantomeno, quelle più intuibili.

1) Il metodo corretto per superare un ostacolo è passarci sopra.

    • Ma:
    • È vietato volare.
    • È vietato usare il Fosbury.
    • È vietato distruggere gli ostacoli a calci.
    • È vietato scendere da cavallo e fare scaletta al proprio equino.
    • È vietato subappaltare il salto a dei cavalli rumeni che tanto poi lo fanno alla cazzo di cane comunque.

2) Ad ogni ostacolo abbattuto corrisponde una penalità in termini di tempo (sono aggiunti TOT secondi al tempo cronometrato) e di spazio (il cavallo indietreggia di cinque caselle).

3) Il fantino deve indossare abiti ridicoli.

4) Il prato deve rimanere all'inglese, senza brutture: ogni fantino avrà sempre con se paletta e sacchetto per occultare rapidamente le deiezioni dell'equino sottostante.

5) Non è vero che i cavalli debbano muoversi a L, chi l'ha detto non ha capito una mazza di questo sport.

La gara

Vengono di seguito esposte le peculiarità di una tipica gara di corsa ostacoli.

La scelta dei ferri di cavallo

Concorrente in una classica inchiodata per evitare lo schianto. Ce la farà, a meno che non stia montando dei ferri Pirelli.

È fondamentale la scelta dei ferri giusti: le condizioni del campo sono variabili, ed è compito della squadra montare di volta in volta quelli più adatti. Generalmente si usano i classici ferri da erba asciutta, ma si dovranno considerare - a seconda del clima - pure quelli intermedi, da bagnato e da cacca di cavallo (un terreno molto scivoloso).

Può succedere che il tempo cambi nel corso di una gara: in tal caso, si è tutti pronti per effettuare il cambio ferri. L'horse stop richiede grande perizia e rapidità, e i pochi secondi impiegati nell'operazione possono fare la differenza; sino agli anni cinquanta però gli addetti agli zoccoli posteriori finivano col prendersi dei calci in faccia terrificanti[3] che li lasciavano in terra morenti; questo finché il Barone Otto Von Tèttete non inventò la maschera in ferro per difendersi dai calci. Adesso quegli addetti hanno una speranza di vita maggiore: muoiono di tetano dopo un mese.


Incidenti e interruzioni

L'entrata in pista del safety horse.

Capita alle volte che un cavallo inciampi prima di un salto o che si spalmi direttamente contro un ostacolo. In questi casi, per evitare tamponamenti a catena dovuti al sopraggiungere degli altri concorrenti, entra in pista il safety horse.

Il safety horse è un cavallo attrezzato con una sirena in testa e un faro nel culo; generalmente una cavalla (perché più docile) ha il compito di fare l'andatura tenendo dietro di sé gli altri cavalli finché quello schiantatosi non si è rialzato - o non è stato portato via in barella. Ma i cavalli tendono a imbizzarrirsi se in coda troppo a lungo, per cui il fantino del safety horse deve pure stare attento che qualcuno dietro non cerchi di ingropparselo.

Il cavallo scosso

Se il fantino cade la sua gara è finita, punto. Il salto ostacoli avrà radici antiche, ma non è mica un vetusto residuato medievale.

Il fil rouge

« Denis... trois, deux, un... »

Nel fil rouge i cavalli fanno un po' come cazzo gli pare.

Sì, ma alla fine chi vince?

Ma chettefrega? Tanto è tutto un magna magna.

Maltrattamenti e animalismo

Come si intuisce dalla loro struttura, correre e saltare non è un'attività tipica dei cavalli, animali sedentari per natura, che allo stato brado si riuniscono sì in branchi, ma solo per organizzare tornei di briscola.

Per questo i datori di lavoro dei cavalli sono a volte accusati di maltrattare i suddetti, accusa sempre respinta con la motivazione che i cavalli (come sottolineato all'inizio, N.d.R.) sono professionisti e se non gli va bene possono andarsene altrove, e che è il mercato a decidere chi è il più bravo. I difensori dei diritti equini non si danno comunque per vinti, e al momento stanno cercando appoggi in Parlamento, non disperando che l'On. ex Min. Ro. De. Pe. Vo. De. Os. Brambilla M.V. riesca a fare sufficienti pressioni per risolvere il problema.

Varianti

Per completezza vengono elencate alcune varianti del salto ostacoli.

Salto ostacoli tirolese: cambiano l'altezza degli ostacoli e gli stivali della fantina.

Trotto a ostacoli

Variante proibita dalla Convenzione di Ginevra del salto ostacoli, differisce da questo perché almeno una zampa deve sempre toccare terra, anche mentre si è in volo.

Staffetta a ostacoli

In questa variante andokazzostàna, cavallo e fantino stringono tra i denti una staffetta: la stessa. Il fantino cavalca guancia a guancia con l'animale, e fin qui grossi problemi non ce ne sono, sbavamenti molesti a parte. Il problema è al momento del cambio, quando un altro cavallo deve prendere in bocca di corsa la staffetta del compagno e rifare il percorso al contrario. I fantini di questa specialità si distinguono infatti per aver perso naso, labbra e mezzo mento per via dei morsi di cavalli e compagni troppo irruenti. I sopravvissuti a una carriera del genere sono venerati come dei, e vengono eretti busti in loro onore, anche perché a farli si risparmia sul materiale.

100 metri dorso a ostacoli

Si dice che Joseph Blatter stia spingendo per inserirla alle Olimpiadi del 2024. Adesso, già è a capo della FIFA e non capisce un cazzo di calcio, che venga a rompere le palle anche qua è davvero troppo.

Note

  1. ^ Dove i ruoli sono invertiti: gli equini sono dentro la carriola e il fantino spinge
  2. ^ I cavalli fatturano sempre, e la ritenuta d'acconto va comunque versata entro il 16 del mese successivo, come per gli umani.
  3. ^ MAI avvicinarsi da dietro a un cavallo!