Rainbow (Kesha)

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Rainbow è il tentativo di tornare alla ribalta tra i gay da parte della cantante Kesha, precisamente il suo terzo album, uscito nel 2017.

Incredibilmente, è l'album che si avvicina di più al successo del suo miracolato Animal. Fu infatti un successone[citazione necessaria] nonostante sia caratterizzato da un eccessivo uso di strumenti veri rispetto a quelli usati nei precedenti album della cantante.

Antefatti

La nascita di questo album avviene nel lontano 2014 quando la cantante, ricoverata in una clinica per la cura dei disturbi alimentari, inizia la stesura del testo della title track come promessa che che tutto sarebbe andato per il verso giusto[senza fonte].

Alla fine dello stesso anno denuncia il suo produttore di fiducia Dr. Luke, che alla fine si scopre non fosse poi così di fiducia perché venne smascherata la sua vera indole di giocherellone con le emozioni delle cantanti con cui lavora che eventualmente porta anche a letto senza il loro consenso. Si scopre infatti che la cantante da un bel po' di anni non voleva assolutamente avere più a che fare con lui a causa delle continue prese in giro[citazione necessaria] subite.

Il Dottore, a quel punto messo in un angolino, proibisce a Kesha di rilasciare qualsiasi progetto musicale a cui stesse lavorando, facendole una controdenuncia di diffamazione.

Dall'inizio della causa in tribunale inizia il movimento #FreeKesha che finisce in tendenza nel febbraio 2016 quando la cantante, secondo la fondamentale opinione di Kim Petras per finta[citazione necessaria], scoppia a piangere in tribunale dopo che le fu rifiutato per l'ennesima volta l'annullamento del contratto che la costringeva a continuare a lavorare con il Dottor Luke.

Tramite degli accordi e uno scambio di prigionieri di guerra tra la Città del Vaticano e l'Italia, la cantante ottiene finalmente il permesso di rilasciare il progetto a cui stava lavorando, e così nel 2017 esce l'attesissimo Rainbow, un album dove i riferimenti al suo ex produttore sono puramente casuali.

Descrizione

Ketchup ritorna dopo ben 5 anni da Warrior (periodo in cui si stava benissimo) e lo fa sorprendendo tutti perché, nonostante dopo l'ascolto ci si rende conto che la cantante non sia affatto portata per tale genere, decise di cambiare completamente direzione del suo stile musicale, incidendo un album di genere country in stile ragazza del pop che non sa più cosa inventarsi, vedasi Gianna di Lady Gaga uscito l'anno precedente.

Rainbow si apre con la serena "Bastards" dove la cantante ritenta di esplorare il campo delle canzoni motivazionali visto che la sua "Ma Chi Cazzo Siamo?" del 2010 non ottenne il risultato sperato. Questo nuovo tentativo, inutile dirlo, fu anche peggiore del precedente. Si prosegue con l'inaspettata "Let 'Em Talk" che riprende il tema della precedente ma in maniera estremamente aggressiva per accontentare le persone che ascoltano sia l'heavy metal sia le graziose canzoni della nostra cantante preferita, persone che in realtà non esistono.

Tra qualche canzone estremamente rock ed esempi lampanti di ballate country che ti fanno cadere i coglioni, ci si imbatte nella potente "Praying" che racconta delle vicende tra lei e Dottor Luke senza mai fare il suo nome. I critici hanno lodato immensamente questo brano, notando che una bravura tale nel non menzionare una persona che ti ha fatto un dispetto è condivisa solo con Taylor Swift, la quale nel 2012 fece una cosa simile con la ballata country "All Too Well" in cui sputtana il suo ex Jake Gyllenhaal senza mai nominarlo.

Successo commerciale

Per via della causa in tribunale tuttora in corso (2022), la cantante ri-ottenne i suoi 5 minuti di gloria e proprio per questo, in occasione del suo ritorno nella scena musicale, Rainbow debuttò al primo posto in America e raggiunse ottime posizioni anche in altri paesi, ciò spinse la cantante ad intraprendere un tour lunghissimo[citazione necessaria] con infinite date negli Stati Uniti e solo una in Europa, a Londra, nel mentre impegnata con le trattative per dissociarsi dall'Unione Europea.

Tracce

1. Bastardi maledetti

2. Let 'Em Talk

3. Uomàn

4. Inno per i senza-inno

5. Parking

6. Impara a lasciare andare essu, madonna mia che rottura di coglioni che sei

7. Finding Yuh

8. Arcobaleno

9. Ti do la caccia

10. Piedini

11. Stivali

12. Vecchia fiamma

13. Gorilla

14. Spice Ship

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