Nonsource:Sei tornata da me

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Sei tornata da me


Da quando te ne sei andata è passato un solo giorno,
lungo che è parso eterno, vuoto di ogni certezza.
È successo tutto in fretta, col pollo ancora in forno,
così: senza preavviso, né il tempo per una carezza.

Perché mi hai lasciato solo? Dammi una spiegazione!
Eri così serena, la solita mia Gina.
Ora che mi arrovello in cerca di una ragione,
passo la notte sveglio e aspetto che sia mattina.

Mi sembra un sogno: sei in piedi sul cancello!
Diffido della mia vista, ti osservo per lunghi istanti;
che gioia il rivederti, forse è fin troppo bello,
corro giù per le scale, ti apro e mi stai davanti.

Sei entrata dalla porta, ti ho accolta nella stanza;
vorrei abbracciarti, ma questo non ha importanza:
ora che mi stai davanti, che ho voglia di fare festa,
mi accorgo che sei uno zombie, quindi ti sparo in testa.


Amedeo Ferri Forgiati



Sei tornata da me è una poesia senil-dark di Amedeo Ferri Forgiati composta nel magosto del 1964, poco prima di essere arrestato. Di essa spicca il singolare passaggio dalla rima alternata a quella baciata, proprio nella parte finale, che segna un ritorno allo stile tanto apprezzato dai suoi estimatori. Entrambi. La lirica fu usata come prova in sua difesa durante il processo. Purtroppo la giuria la ritenne una circostanza del tutto priva di oggettività, parere peraltro sottolineato da grasse risate. Il giudice non potè esimersi dall'emettere una sentenza di ergastolo, condannando anche quel cretino dell'avvocato a 5 anni per circonvenzione di incapace, per avergli suggerito tale strategia al posto della temporanea infermità mentale, che invece avrebbe avuto successo.