Nonnotizie:Decifrato il manoscritto Voynich: è il ricettario di un'antenata della Sora Lella

Vai alla navigazione Vai alla ricerca

20 agosto 2016

Decifrato il manoscritto Voynich : è il ricettario di un'antenata della Sora Lella.

Sfuma il guanciale con il vino, uno dei frammenti svelati.

Il manoscritto Voynich, ritenuto uno dei più grandi enigmi della storia, è stato decifrato. Nelle sue pagine la risposta alla domanda che turba il sonno di tutti gli chef del mondo: nella carbonara la cipolla si può mettere!
Il misterioso libro scritto su pergamena di capretto, trovato nel 1912 in un collegio gesuita a Frascati (RM), ha rivelato finalmente i suoi segreti. A compiere l'impresa, tentata inutilmente per secoli, un team composto da due matematici, sei crittografi della CIA, tre docenti di lingue morte da parecchio che senti come puzzano, un professore di filosofia medievale, un cuoco e tre prostitute moldave, queste ultime "di fondamentale importanza" a detta del professor Günter Bögerausen, responsabile della ricerca.
Il primo passo è stato quello di applicare un algoritmo di decifratura sostitutiva, che ha cambiato ciascuno degli strani simboli con una lettera dell'alfabeto. Il testo era comunque incomprensibile, ma è qui che sono entrati in ballo gli esperti delle lingue morte e le prostitute moldave, che anche loro con le lingue ci sanno fare. Dopo un paio di giorni finalmente si sono decisi a lavorare. Purtroppo si è rivelato un vicolo cieco, sembravano termini inventati, niente che avesse un senso.
La patata bollente è passata ai matematici, che non vedevano l'ora di averla tra le mani. Uno di loro ha pensato di servirsi di una griglia di Cardano, il cuoco aveva sempre utilizzato quella con la carbonella e quindi si è tirato subito fuori. Con l'aiuto dei crittografi e di un paio di forbici dalla punta arrotondata, sono state ritagliate sessantadieci griglie, tra le quali c'era quella giusta.
Una delle zocc donne era originaria di Şlobozia Măre, un paesino di montagna a sott'ovest di Vulcaneşti, ed ha riconosciuto alcune parole tipiche del dialetto locale: il romonîtza, una strana mescolanza di ucraino, romeno e romanesco. Durante la traduzione era presente anche il cuoco, rivelatosi di Centocelle, che ha riconosciuto in quel groviglio di vocaboli la parola che è stata la chiave di volta: "coratella". A quel punto tutto è stato chiaro, era un libro di ricette.

« Il testo è ancora in corso di studio, ma è già destinato a rivoluzionare alcuni concetti sui quali abbiamo sviluppato la società che conosciamo. Alcuni esempi? Nell'impasto del maritozzo si possono mettere i pinoli; nel pesto non si deve usare il basilico ma la cicoria; la marmellata di lamponi si può fare con le mazzancolle; per fare la coda alla vaccinara è meglio usare quella di cavallo. E qui mi fermo, perché non vorrei arrivare a dirvi gli ingredienti della pajata. »
(Günter Bögerausen durante la conferenza stampa.)

Giangiorgio Spillucchero, cronista del Corriere della Sega, ha chiesto quale fosse stato il contributo della filosofia nella scoperta.

« È stata una fortuna che io fossi presente, nessuno aveva portato i preservativi. »
(Il filosofo medievale)

Fonti

http://www.cerchinelgrano.info/voynich.htm http://codicevoynich.blogspot.it/2014/05/articolo-rivista-arcana-febbraio-2012.html http://www2.polito.it/didattica/polymath/htmlS/Interventi/Articoli/VoynichPeiretti/VoynichPeiretti.htm#voynich