Nonbooks:Poesia

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« Amor c'ha nullo amato amar perdona/ mi prese del costui piacer sì forte/ che come vedi mi rese una battona. »
(La Divina Commedia)
Ed ecco Giacomo Leopardi dopo aver letto questo manuale.

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Chi di noi non ha mai pronunciato questi versi e chi di noi non si è mai domandato: che cazzarola significano e cosa sto dicendo?

Eh già, perché scrivere una poesia richiede un certo impegno, come montare una mensola sul soffitto o farsi il bidet con la mano sinistra.


Purtuttavia, grazie a questo pratico corso potrete anche voi fare come Leopardi, Pascoli o Mogol e diventare scaltri poeti e grandi parolieri, annientando la felicità delle generazioni limitrofe con poco sforzo. La cosa migliore da fare per svolgere il mestiere di poeta è scrivere una poesia.

La poesia si divide in due filoni:

  • Il poetare su cose astruse e astratte in modo complesso e assolutamente inutile
  • L'esaltare la schifosità dell'universo e dire che tutto fa schifo

Di solito i poeti del secondo filone sono definiti "pessimisti" e in tutte le epoche della storia sono stati evitati come la peste o come Michele Cucuzza quindi se decidete di fare poesie di questo genere preparatevi a passare Natale facendo solitari sul computer.

Il primo filone

Non è difficile scrivere una poesia. Davvero. No, sul serio, puoi farlo. Fidati, no? Allora, innanzitutto devi trovare qualcosa su cui scrivere, che deve essere qualcosa di poco importante, semisconosciuto e dal nome altisonante. Per farlo puoi benissimo aprire a caso il vocabolario e scegliere la prima parola che capita.
Per questo esempio scegliamo le parole:

  • Trasferibile
  • Disobbligarsi
  • Virata

Ecco, la nostra poesia parlerà dell'importanza del trasferire le virate e del disobbligarsi. Cosa vuol dire? Nulla, è qualcosa di forzato e stupido, ma è proprio quello che vogliamo. Magari sarebbe meglio metterci un bel sillogismo, tipo questi:

  • I treni fumano, mia nonna fuma, quindi mia nonna è un treno
  • Ciò che è naturale è sano, quindi meglio la cicuta dell'aspirina
  • L'amore non è bello se non è litigarello

e così via.

Con questa farai colpo.

Ecco quindi il nostro prototipo:

Se la Virata fosse fuoco
mia nonna sarebbe un cuoco

Se disobbligassi i sassi
per questa volta passi

Ma tu, Amore, mi disobblighi
quindi porgimi quel piatto di asparaghi.

Ora, tralasciando il fatto che si dice asparagi e non asparaghi la nostra modifica è del tutto legittima per almeno due ragioni, perché:

La poesia qua sopra è una vera perla. Dopotutto se Ungaretti ha scritto una poesia che dice "M'illumino d'immenso " noi potremmo benissimo pubblicarne una simile, del tipo:

  • Mi fulmino d'incenso
  • Ti culmino d'assenzio
  • Fai schifo e mi fai senso
  • Illusi, non vi penso!
  • Mi purgo con Vincenzo

A questo punto rimane la sintassi e la presentazione. Avete mai letto un testo di Luigi Giussani? Nemmeno noi.

Voi comunque provateci (con cautela!) e capirete come deve essere la vostra sintassi:

Vi è una immagine
recondita nel nostro Io
che è vera essenza dell'incontro
posto in atto dall'essere.

L'esperienza non è più atto
ma dinamica Comunione che si
rinnova In Lui

Ecco, questo è il significato che dovete dare alla vostra poesia, e anche il lessico che dovete usare.

Il secondo, temibile, filone

Eccoci giunti, miei seguaci, al secondo filone della poesia. Per prima cosa dovete essere pessimisti, ma davvero molto pessimisti. Ci sono vari tipi di pessimismo che potete usare:

  • pessimismo personale: Faccio schifo
  • pessimismo sociale: La mia società fa schifo
  • pessimismo antropologico: La mia specie fa schifo
  • pessimismo storico: La mia epoca fa schifo
  • pessimismo cosmico: Tutto fa schifo
  • pessimismo autoreferente: Pure il pessimismo fa schifo
  • pessimismo anale: Ciò che faccio fa schifo

Usate i pessimismi che volete, o magari createne di nuovi, meglio ancora. A questo punto dovete cercare delle immagini un po' emo per descrivere l'universo, tipo La vita è come la scala di un pollaio: breve, ripida e piena di merda oppure Sono così triste che la mattina anziché sbadigliare vomito. A questo punto raccogliete tutte le vostre poesie e pubblicatele. Come avrete intuito, tutti vi diranno: Ma se sei così pessimista, perché non ti spari un colpo in testa? e proprio qui sta l'abilità del poeta: bisogna trovare una scusa per vivere. Leopardi aveva la Ginestra, vi potreste creare, che so, il Ciclamino