Libero (quotidiano)

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Disambiguazione – "carta non molto igenica" rimpalla qui. Vorresti essere altrove? C'è anche un cesso libero, vedi Cesso.
« Le toghe rosse aiutate dai negri cacca pipì »
(Tipica argomentazione ermetica di Libero)
« Dagli al negro! »
(Classico articolo in favore della tolleranza)
« Noi al confronto sembriamo una cooperativa di boy scouts! »
(Il Ku Klux Klan sulla redazione di Libero)
Una prima pagina.

Libero è un quotidiano della terra littoria padana dedicato all'amore verso gli extracomunitari, al dialogo intelligente tra le parti sociali e alla dialettica più fine. Spesso rivela al mondo casi politici sconcertanti, con l'onestà intellettuale propria di troppi pochi pensatori del nostro secolo, senza MAI risultare di parte o faziono: a causa di questa linea editoriale particolarmente forte, il MOIGE ne sconsiglia l'acquisto ai minori di 18 anni, consiglio puntualmente non seguito, allorché le vendite corrispondono al Prodotto Interno Lordo di Malta alla settimana.

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Un tipico lettore di Libero mentre impreca contro gli immigrati, l'Euro, le toghe rosse e la sinistra.

Il direttore della baracca è Vittorio Feltri, schiavista da sempre e convinto sostenitore del ritorno al colonialismo, oltre che assiduo consumatore di sostanze stupefacenti quali la forfora di Silvio Berlusconi o i calzini usati da Umberto Bossi; contro di lui ci sono mandati d'arresto provenienti da tutti i Paesi del Mondo, tranne Italia, Russia e Cina.

Stile editoriale

Notoriamente populista e caprista, le prime pagine sono rinomate per i loro raffinati titoli come "A morte il negro" o "Terrone giustamente sbranato dai cani perché tale", e non sono da meno nemmeno le terze pagine (dedicate alle mostre schiaviste) e i giochi enigmistici (l'Impiccato Nero, la gabbia di sodomizzazione dei consumatori di marijuana, e via dicendo), passando per pubblicità di collari elettrici e armi da fuoco, giocattoli perentoriamente usati dai bimbi padani. Le vignette satiriche in prima pagina sono caricature a opera del bravissimo disegnatore Husam Ed Hin, immigrato arabo sfruttato e frustato direttamente da Feltri.

Attentati

Una perla di educazione, intelligenza, saggezza e sagacia del quotidiamo padano

Nel 2005 una bomba presso la sede del giornale causò un ferito; in risposta furono incendiate tutte le baraccopoli nei pressi di Milano, causando 350 morti e 2500 feriti.

Speranze

Che il giornale fallisca cambi linea editoriale esploda.

Avvertenze

Un medico su dieci sconsiglia di utilizzare Libero come carta igienica, poiché in questo caso il vostro deretano sarebbe ancora più sporco.

Allegati

Nel gennaio del 2009, in allegato al quotidiano, è uscito il DVD ridigitalizzato dei filmati a luci rosse tra Benito Mussolini e la sua amante Claretta Petacci, filmati con cinepresa dell'epoca, compreso l'ultimo pompino prima di venire fucilati.

Nemici Storici

Giornalari

Collegamenti esterni