La Gazzetta del Mezzogiorno è il più diffuso involucro alimentare utilizzato in Puglia, conosciuto anche per essere uno dei più importanti quotidiani dell'Impero Diversamente Padano, dove è maggiormente diffuso. Con circa Millanta lettori stimati, la Carta igienica la Gazzetta, come viene usualmente chiamata, risulta uno dei più diffusi giornali del Meridione e dell'Italia intera[citazione necessaria][1]. Acerrima rivale industriale del Kuki e della vomitevole tovaglia a scacchi della nonna, la Gazzetta del Mezzogiorno viene utilizzata per avviluppare qualsiasi alimento al fine di difenderne la freschezza. I suoi fabbricanti ne realizzano spesso versioni abbellite con strane scritte a inchiostro, responsabili pare di frequenti intossicazioni negli fruitori.

Fogli di mazzette riciclate da cui si ricava la Gazzetta del Mezzogiorno pronti per essere inutilizzati.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. La Gazzetta del Mezzogiorno
« Ci faccio gli scartucci per mettere dentro i lupini. »
(Gianni Ciardo su Gazzetta del Mezzogiorno)
« Mammaaaaaaaaaaaa è finita la Gazzetta del Mezzogiorno. »

Usi più diffusi e curiosità

La Gazzetta del Mezzogiorno viene utilizzata principalmente per conservare i seguenti cibi:

  • Cozze Nere;
  • Lupini;
  • Pesce fritto;
  • Sgagliozze;
  • Interiora di porco.

Inoltre può venire utilizzata per:

  • Raccogliere escrementi di Giuliano Ferrara (che si dice abbiano effetto curativo per la gotta e l'AIDS);
  • Foderare l'auto durante gli imboscamenti;
  • Pulire la gabbia dei canarini.

Studi recenti

 
La struttura interna del quotidiano La Gazzetta del Meriodione

Alcuni scienziati suppongono che la Gazzetta fosse in antichità un quotidiano vero in carne e ossa[citazione necessaria], ma gli scienziati dei giorni d'oggi non sono più quelli di una volta.... Attuali scavi in diverse regioni sono stati ritrovati alcuni vespasiani pubblici, probabilmente non smantellati dopo i concerti, hanno rinvenuto una stratosferica quantità di sostanze organiche in cui erano perfettamente mimetizzati[citazione necessaria] brandelli di Gazzetta del Mezzogiorno. Grazie a questi ritrovamenti si è potuto capire che in realtà la G.D.M.(Gazzetta dei meridionali coff, coff.. del Mezzogiorno) era un quotidiano a caratterizzazione interregionale, profondamente radicato in Puglia e in Basilicata[2]. Il giornale venne fondato nell' 87 d.c. da Martino Cassano[3], già direttore del settimanale La Settimana Enigmistica. Lo scopo di Cassano era quello di colmare una grave lacuna presente nel panorama editoriale del capoluogo pugliese. Nasce così il "Corriere delle Droga", associazione simile a Mail Boxes Etc. dedita alla grande distribuzione che, con il passare degli anni, scalerà le classifiche delle persone/associazioni più ricercate dai Carabinieri. Proseguendo l'attività, negli anni successivi l'attività comincia ad espandersi sia in ambito regionale, aprendo una filiale a Lecce e a Bari, sia scavalcando i confini italici ed invadendo le più importanti metropoli mondiali: Londra, Budapest, Sydney, New York, Paperopoli e Glasvegas.

La definitiva consacrazione a quotidiano mediamente diffuso venne dalla riunione tra i capimafia definita in codice come Conclave dei Boss in cui vennero decise e spartite le varie zone di competenza della mafia ed i loro nomi:

La Gazzetta del Mezzogiorno diveniva così il più grande quotidiano Meridionale grazie al suo impegno sempre attivo nell'informazione di sottobanco per le comunicazioni tra mafiosi.

Note

  1. ^ Risulta essere la più vasta carta utilizzata nei peggiori bar di Caracas.
  2. ^ Come quella cosa che non esiste.
  3. ^ Noto fratello di Antonio Cassano con cui costituì, negli anni 75/76, la celebre coppia di Gemelli del gol.
  4. ^ con opzioni per Perù, Cile, Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Venezuela e Bolivia