Conclave

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« Chi cazzo è che ha votato Homer Simpson? »
« NE RESTERÀ SOLTANTO UNO!! »
(Grido che segnala l'inizio del conclave)

Conclave è un termine tecnico che indica l'assemblea durante la quale i cardinali della Chiesa Cattolica S.p.A. eleggono il nuovo amministratore delegato. Si svolge a porte chiuse, probabilmente a fronte di una squalifica per deplorevoli atti di teppismo o cori razziali nei confronti degli ebrei. Del sistema utilizzato per eleggere un nuovo papa ne sappiamo davvero poco, l'unica cosa certa è che una fumata nera significa che siamo ancora senza pontefice, ma la domanda che veramente tormenta ogni essere umano è: "Cosa diavolo rollano per farlo uscire bianco?" Il conclave si tiene molto raramente: c'è solo una volta ogni morte di papa.

« Quello che succede al conclave resta al conclave! »
(Una delle regole del conclave)

Un conclave è quasi sempre seguito da un concistoro in cui vengono nominati nuovi cardinali, da un lato perché il nuovo comandante supremo si circonda di gente fidata, tizi che non gli offrirebbero mai un Caffè Sindona (col rischio di durare un mesetto), dall'altro perché nel corso di un conclave ne "vanno a male" mediamente il 15%.

Presidente del conclave : Come stiamo messi coi conti?
Segretario vaticano : Ne abbiamo persi cinque, tutti sopra i settanta.
Presidente del conclave : Bella fratè! Pure stavolta s'è data una bella svecchiata!
Segretario vaticano : Amen!

Etimologia dei termini

Cosa succede in quella stanza?

Sull'origine del termine conclave si sono sviluppate due scuole di pensiero, la prima lo fa derivare dal latino cum clave, cioè "chiuso con la chiave", perché i cardinali vengono segregati a doppia mandata nella Cappella Sistina finché non giungono ad una decisione (o tirano le cuoia nel tentativo); la seconda si riferisce all'antico uso di grossi bastoni nodosi utilizzati per sedare le risse, sostituiti di recente con il punzone elettrificato comunemente usato per allontanare gli squali. Possiamo dare per buona la prima, ma anche la seconda ha un certo fascino.
Il termine risale al 1270, tuttavia il primo Pontefice eletto "cum clave" è papa Gelasio II nel 1118. È il 24 gennaio, per affrettare la decisione i cardinali vengono chiusi in una cella frigorifera, si arriva quasi subito ad un voto unanime, più o meno dopo la terza amputazione per congelamento. Secondo il teologo tedesco Günter Bäutzmaier, massimo esperto in Raggiro dei fedeli tramite l'uso di parole incomprensibili pescate a caso dal latino, la frase "Habemus Papam" è il risultato di un fraintendimento, in realtà i cardinali stavano gridando "Habemus Freddum".
"Extra omnes" è invece proferito dal cerimoniere all'inizio del conclave, un tempo veniva usato per allontanare dall'importante decisione i cardinali extracomunitari, oggi continua ad essere pronunciato per sottolineare che eleggere un Papa Nero è fuori questione.

Storia

La fumata con cui si festeggia il nuovo Papa.

A seguito del pensionamento anticipato del primo boss, gli apostoli si trovano di fronte l'esigenza di eleggere una nuova guida. I candidati sono dodici, questo porta all'inevitabile scelta di un mini torneo a tressette col morto. Il trio vincente continua con una sfida a zecchinetta, al termine della quale ne viene eliminato uno. La finale si gioca a battimuro, con puntata minima 5 sesterzi[1], disciplina in cui San Pietro è considerato un campione secondo solo a Gesù, che le monete le faceva rimanere attaccate alla parete e sospese a dieci centimetri da terra. Dopo la prima tormentata elezione si decide per l'indicazione diretta del successore da parte del papa precedente, sistema mutuato dalla tradizione imperiale e tuttora usato dal governo italiano.
Pietro lascia il testimone a Papa Lino (che non sopportava gli abiti in poliestere), che a sua volta lo lascia a Papa Cleto (che odiava chi lo prendeva per il culo per l'assurdo nome). La cosa va avanti tra alti e bassi, finché papa Fabiano (a cui tutti chiedevano in prestito fogli da disegno scambiandolo per papa Fabriano) viene eletto perché una colomba gli si posa sul capo, egli era un semplice contadino in visita a Roma.

« Sono contento di essere papa, ci mancherebbe, ma datemi un fazzoletto che questa minchia di piccione albino mi ha cagato in testa! »
(Papa Fabiano subito dopo l'elezione)

Da quel momento si decide aspettando un segno divino, o meglio ancora un miracolo, metodo che non funziona poi benissimo perché soggetto ad interpretazione.

Epoca medievale

XIII secolo: alcun i cardinali acquistano un papa usato al mercato di Porta Portese.

Papa Alessandro III affida l'elezione del suo successore al collegio cardinalizio, decisione che testimonia la continua spinta evolutiva della Chiesa Cattolica, tant'è che il sistema non è più cambiato dal 1179. Qualche intoppo è logico che ci sia, la saggezza popolare recita: "Troppi galli a cantà nun se fa mai giorno" e infatti, nel 1270, i cardinali riuniti a Viterbo sono leggermente indecisi, da quasi due anni. La gente nel frattempo ha formulato le ipotesi più fantasiose:

  • la riunione si è trasformata in una consulta di Ent e il cardinal Barbalbero ha preso da poco la parola;
  • i cardinali sono in numero pari e stanno aspettando che ne muoia uno di vecchiaia per sbilanciare la votazione;
  • sono tutti morti, sono diventati zombie e sono indecisi se eleggere Michael Jackson o George Romero.

Alla fine trapela la verità, i porporati stanno guardando tutta la filmografia di Pippo Franco, hanno praticamente consumato la videocassetta di Giovannona d'Arco coscialunga arsa viva con onore, e loro stessi dalle seghe.
La popolazione si imbervisce[2], ed era anche ora. I cardinali vengono chiusi a chiave nel palazzo papale, messi a pane e acqua e privati di qualsiasi genere di conforto (mignotte comprese), inoltre, il tetto viene scoperchiato per consentire ai pargoli di bersagliarli con le fionde. La decisione arriva in undici minuti esatti, tempo di buttare lì due nomi a caso e far finta di votare. Il sistema cum clave è ritenuto efficace ed approvato all'unanimità, la ratifica avviene sotto lo sguardo compiaciuto del nuovo pontefice e quello vigile di numerosi arcieri.

Epoca rinascimentale

Fasi concitate dell'elezione di Papa Clemente VII.

Il meccanismo fila via ben oliato per quasi tre secoli, finché si torna in stallo nel 1523. Alla morte di papa Adriano VI i cardinali sono equamente divisi tra Giulio Zanobi di Giuliano de' Medici (esponente della nota famiglia fiorentina) e Maffeo Archibugi Protti (prelato livornese discendente da un portuale ex bestemmiatore di professione). La disputa si risolve in un incontro di calcio dell'epoca.

  1. Scendono in campo in due schieramenti. In tenuta rosso-blu la corrente livornese, che vanta campioni come il giovane e veloce cardinal Ulderico Chiodi Storti e Mons. Attilio Stopponi Otturati, roccioso difensore della fede. I "fiorentini", nei tradizionali colori bianco-viola-oro, oppongono una tecnica collettiva raffinata e alcune individualità di rilievo come il cardinal Fulvio Boschi Sperduti, detto il Flagello dei penitenti.
  2. Al 26' viene trucidato in mischia Mons. Aughentaler, rispettabile prelato elvetico (soprattutto per la sua stazza). La formazione gigliata perde un pezzo importante della difesa e definitivamente la pazienza.
  3. Al minuto 43 s'invola il cardinale siriano Al-Mawas, folgorato dalla fede sulla via di Damasco con un carico di libanese puro, che raccoglie per miracolo un passaggio in profondità e porta in vantaggio la compagine rosso-blu.
  4. Al 76' l'arbitro della gara, il reverendissimo Mons. Dagoberto Falqui Cacarelli, interrompe l'incontro dopo essere stato colpito in volto con una testata dal cardinal Otturati. Secondo l'articolo GLI del diritto canonico viene decretata la vittoria a tavolino per i "fiorentini".

Giulio de' Medici diventa Papa Clemente VII e, in ossequio al suo nome, stermina l'opposizione fino ai parenti di terzo grado.

Il conclave oggi

Scegli il tuo candidato, corrompi i cardinali e fatti un papa su misura!
« Reverendissimi cardinali, benvenuti al conclave.
Prima regola del conclave: non parlate mai del conclave.
Seconda regola del conclave: non dovete parlare mai del conclave. »
(Rito di benvenuto attuale)

Le ultime modifiche al regolamento risalgono agli anni '60, ad opera di Paolo VI. Vengono esclusi dal conclave i cardinali sopra gli ottant'anni, perché sbavano sui tavoli e borbottano continuamente dei bei tempi andati, di quando ci si poteva sollazzare con un chierichetto senza il rischio di essere denunciati, o trasferiti nell'entroterra australiano a cresimare i dinghi.
I cardinali si riuniscono inizialmente nella basilica di San Pietro, con grande fastidio dello stesso che si trova sistematicamente la casa invasa da una masnada di vecchietti convinti di essere a un rave party. Qui viene celebrata la Missa pro eligendo romano pontifice, seguita da quattro ore di discussione in merito a cosa diamine significhi il suo nome. I cardinali poi si recano dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, il passaggio da una cappella all'altra è spiegato tramite un video illustrativo di Cicciolina. La Cappella Sistina è il luogo delle votazioni, ed è isolata dall'ambiente esterno come il cervello di Maurizio Gasparri. In essa è montata una stufa e, grazie ad un prete Cheyenne rapito da piccolo, è possibile comunicare con l'esterno a mezzo segnali di fumo. Se la fumata è nera il papa non è stato eletto, se è bianca c'è il nuovo pontefice, se è grigia significa "Portateci Campari e Pringles!"
Prima di poter votare i cardinali devono sottoporsi al giuramento, lunghissimo rituale in cui si forma una fila interminabile, quasi come quella di un ufficio postale di Palermo il lunedì mattina. Ad oggi la maggioranza dei voti deve essere dei 2/3 fino al 34° scrutinio, a cui arrivano di solito i 2/3 dei cardinali (quelli più giovani e robusti), dopodiché: "So' cazzi!"[3]

Dati per favoriti, furono uccellati bravamente da un outsider argentino.

Il prossimo conclave

La vera sopresa è la candidatura di Richelieu, ma ancor di più la qualità della sua imbalsamazione.

Grazie ad una generosa donazione alla missione africana Teniamoli lì altrimenti ci portano le malattie, mirabilmente gestita da quel sant'uomo di Don Zauker nel campo di concentr in Kenya, siamo in grado di presentare in esclusiva i candidati del prossimo conclave, che si terrà a breve se l'attuale pontefice non la smette di blaterare di una chiesa che deve rinunciare all'opulenza.
Inoltre, grazie ad una joint venture tra Bet and Wait e alcuni investitori che hanno preferito restare anonimi, è possibile scommettere sin da ora sulle fasi salienti del prossimo evento:

  • primo cardinale ad arrivare al conclave;
  • primo cardinale ad inviare la giustificazione per l'assenza;
  • primo cardinale a tirare le cuoia;
  • durata del conclave in giorni;
  • durata del prossimo papa in ore;
  • nazionalità del nuovo pontefice;
  • colore della pelle;
  • colore delle sue mutande;
  • attrice porno preferita;
  • gioco preferito alla Xbox;
  • cifra spesa per acquistare il suo cartellino;
  • cifra spesa per corrompere i cardinali;
  • numero di cardinali mancanti all'uscita del conclave;
  • numero di parole italiane storpiate al primo discorso in pubblico[4].

Gallery

Note

  1. ^ tanto per rendere interessante la partita
  2. ^ Imbervirsi: diventare un licantropo per l'esagerata incazzatura
  3. ^ La situazione è lungi dall'essere risolvibile
  4. ^ Se è italiano, e non è calabrese, la quota verrà rimborsata.


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Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 5 luglio 2015 col 44.4% di voti (su 9).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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