Joy Division: differenze tra le versioni

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I due strinsero una forte amicizia fin da subito e Bernardo gli parlò della sua passione per la "chitarra spastica" e per il "sintetizzatore di peti dissonanti". Gian di tutta risposta gli disse: "masticazzi" e gli mostrò subitamente la sua chitarra (una Flenger TELEcazzer). I due amici colpiti da una strumentazione di tutto rispetto, decisero di formare una band '''suicida''', cioè pronta a degenerare dopo soli due album.
I due strinsero una forte amicizia fin da subito e Bernardo gli parlò della sua passione per la "chitarra spastica" e per il "sintetizzatore di peti dissonanti". Gian di tutta risposta gli disse: "masticazzi" e gli mostrò subitamente la sua chitarra (una Flenger TELEcazzer). I due amici colpiti da una strumentazione di tutto rispetto, decisero di formare una band '''suicida''', cioè pronta a degenerare dopo soli due album.
Bernardo presentò a Gian alcuni suoi amici; tra cui Pietro Uncinetto (appassionato di Peter Pan e fan di [[Capitan Uncino]]) e Stefano Norris (parente del famoso Chuck), modificato in Morris per convenienza e per evitare spiacevoli inconvenienti.
Bernardo presentò a Gian alcuni suoi amici; tra cui Pietro Uncinetto (appassionato di Peter Pan e fan di [[Capitan Uncino]]) e Stefano Norris (parente del famoso Chuck), modificato in Morris per convenienza e per evitare spiacevoli inconvenienti.
Il gruppo nacque sotto i peggiori auspici, e per Gian che non conosceva nemmeno i nomi delle sette note, fu uno splendido tramonto musicale, tutto dedicato alla [[Morte]].
Il gruppo nacque sotto i peggiori auspici, e per Gian che non conosceva nemmeno i nomi delle sette [[Note musicali|note]], fu uno splendido tramonto musicale, tutto dedicato alla [[Morte]].


== Biografia ==
== Biografia ==

Versione delle 11:13, 14 giu 2008

Gian Cortese ai tempi del liceo. Guardate con attenzione i capelli ingellati, sullo sfondo del suo viso pallido...

Ian Curtis (Gian Cortese all'anagrafe), è il famoso cantante del gruppo Joy Division; nome spesso italianizzato in Gioiamo delle divisioni. Egli è nato in un piovoso giorno di ottobre di una data imprecisata, in una casa di cura per malati psichici. Fin da piccolino Gian era propenso all'oscurità. Nella culla amava spesso brancolare nel buio, ma con il passare degli anni la culla iniziò a stargli stretta e si trasferì in una megavilla nei dintorni di Milano. La particolarità di questa abitazione, oltre al fatto di essere situata sull'orlo di un'abisso (vedi William Hope Hodgson n.d.), è che le mura esterne erano completamente dipinte di nero da un famoso imbianchino dell'epoca, Jack Nicholson. Gian aveva diversi Hobby, primo fra tutti quello di lanciarsi dall'abisso attaccato ad una corda legata direttamente intorno al suo collo (da qui nasce il bungee jumping). Da questo particolare passatempo possiamo capire la sua ossessione per i fiori colorati e la scoperta dell'Lsd (Lucy in the Sky with digital Decoder). La passione per la musica nacque in un giorno buio e tempestoso mentre il nostro Gian girava per le vie del centro con il suo triciclo impennando davanti ai posti di blocco e lanciandosi a manetta per i vicoli del paesino. Da qui nacque la canzone "Ho perso il controllo di nuovo". Durante queste tranquille giornate di fancazzismo puro e alienazione totale, nacque la sua amicizia con Bernardo Estate (noto come cazzone ai più) che modificò il suo nome in "Bernard Summer" per fare il figo ai concerti del gruppo. I due strinsero una forte amicizia fin da subito e Bernardo gli parlò della sua passione per la "chitarra spastica" e per il "sintetizzatore di peti dissonanti". Gian di tutta risposta gli disse: "masticazzi" e gli mostrò subitamente la sua chitarra (una Flenger TELEcazzer). I due amici colpiti da una strumentazione di tutto rispetto, decisero di formare una band suicida, cioè pronta a degenerare dopo soli due album. Bernardo presentò a Gian alcuni suoi amici; tra cui Pietro Uncinetto (appassionato di Peter Pan e fan di Capitan Uncino) e Stefano Norris (parente del famoso Chuck), modificato in Morris per convenienza e per evitare spiacevoli inconvenienti. Il gruppo nacque sotto i peggiori auspici, e per Gian che non conosceva nemmeno i nomi delle sette note, fu uno splendido tramonto musicale, tutto dedicato alla Morte.

Biografia

File:JoyDivision0500 L.jpg
Gian Cortese ad un convegno politico (notare la cattiveria con cui parla al microfono).

Gian Cortese nacque in un giorno piovoso imprecisato in una casa per malati psichici. A 2 anni imparò la sua prima parola, cioè "corda", ed a 6 anni iniziò a frequentare la scuola elementare di "Suore francescane di Gesù bambino" con ottimi risultati. Le suore frustrate notarono immediatamente la laconicità del ragazzo, e la sua propensione per lo studio di materie "disturbanti" come "la storia del nazismo" e la psiché di individui disturbati quali "I serial Killer più famosi della storia". Passò gli anni migliori della sua vita subendo le avance delle mostruose suore pedofile, oppure dando fuoco ai cassonetti, oppure bucando le gomme delle auto delle maestre ed infine giocando all'"impiccato" (famoso gioco per bambini). All'età di 12 anni conobbe la donna che sarebbe diventata la sua prima e ultima moglie ovvero Rosanna Cancellieri. Gli anni delle medie per lui furono molto difficili, cadeva spesso in preda a crisi di astinenza da oscurità e nelle aule con luce intensa aveva attacchi di epilessia. Varie leggende narrano che molte volte è stato visto rintanarsi nello sgabuzzino della scuola, oppure nella camera oscura del fotografo-bidello Mario Magnotta. In quei luoghi malsani diede inizio alla sua dipendenza dalle droghe allucinogene, che ben presto lo portarono alla definitiva pazzia e alla morte per suicidio. La sua passione per il buio, commista alla sua eccentricità e all'utilizzo di droghe pesanti, lo portò ben presto a uscire solo di notte o nei giorni piovosi, aiutandolo e ispirandolo nella creazione di canzoni leggendarie tra cui "Strangers in the night" (ripresa anche dai Tokio Hotel) e "Singing in the rain" (ripresa da Kubrick). Gian era anche appassionato d'arte pittorica. I sui pittori preferiti erano Piero Manzoni e nessun'altro. Questa passione gli fece stringere un'amicizia con Piero Manzoni; infatti durante una sua intervista disse:

« La sua merda è arte, proprio come la mia... »
(Ian Curtis)

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Gli Esordi

Il gruppo al completo dopo la serata trionfale nel tour albanese.

Il gruppo Gioiamo delle Divisioni esordì in una notte buia e tempestosa nell'inferno del 1977, nella trattoria Andiamo tutti a Fanculo. Quella sera erano presenti circa 250000 persone di cui solo 12 paganti (tutti parenti n.d.). Tra la folla c'erano anche i famosi critici musicali Dario Lussato Freejazz e Mr. Classic, che furono tra i primi a notare le scarsissime qualità musicali del gruppo. Il giorno seguente nelle loro recensioni ipocrite sulle riviste Rolling Stronz e Brava Casa non fecero altro che osannare il gruppo, ovviamente per far guadagnare soldi alle case discografiche. queste sono parole uscite dalle loro bocche:

« Non ho mai sentito nulla di più eccitante prima d'ora »
(Dario Lussato Freejazz)
« INCREDIBILE! »
(Mr. Classic)

La strumentazione del primo concerto era:

  • Batteria Mondial Casa (acciaio inox 18/10) (Stefano Norris)
  • Pianola Bontempi e microfono Chicco (Gian Cortese)
  • Chitarra Hasbro (la stessa di Steven Seagal, Bernardo Estate)
  • Basso Brontolo (Pietro Uncino)

Discografia

  • Warsaw - 1945
  • Un'ideale per viver sani e belli. - 1978 (titolo ripreso da una famosa rivista)
  • Non conosco 'sti piaceri. - 1979
  • Chiudete ('sta cacchio di porta) - 1980 rif. ai Doors

Raccolte

  • Distilla 'sta cazzo di grappa. - 1981 (raccolta)
  • Sostanze... - 1987 (rif. agli allucinogeni)
  • Merda d'artista - 1990 (Rif. a Merda d'artista)
  • Che bella Permanente... - 1995 (Il meglio del meglio)
  • Live at Pietralcina - 2007 (feat Padre Pio & Roberto Darkettone)

Il Film

File:Joy-diivision3.jpg
I Godiamo delle Divisioni in pausa sul set del film "Godere della Morte"

Nel 2007 finalmente dopo tanta attesa da parte dei fan è uscito nelle sale di tutto il mondo il film ufficiale dei Gioiamo delle Divisioni dal titolo "Godiamo della Morte". Il Film racconta la storia del gruppo dagli esordi nei manicomi criminali, passando per uno dei più grandi successi musicali del "tour in Albania" fino all'ultimo successo dell "Live at Pietralcina" in memoria del ventennio della morte del grande Gian. Nel film è contenuta anche la biografia di Gian Cortese. Si narra, infatti, la sua vita a partire dall'infanzia oscura, fino agli attacchi di epilessia dovuti alla luce stroboscopica durante i concerti. Infatti la frase clou del film è:

« Spegni 'sta cazzo di luce! »
(Ian Curtis)

In questa frase si nota tutta la passione dell'attore protagonista (Jack Nicholson) che si immedesima perfettamente nel personaggia di Gian, trasmettendo allo spettatore tutta l'enfasi e l'eccitazione di quegli istanti di pura follia. Oltre a Jackie nel film recitano anche Steven Seagal nella parte di Pietro Uncino, Felice Mastronzo nella parte di Bernardo Estate e Tony Manero che interpreta il batterista Stefano Norris. Il film è davvero appassionante, la trama è scorrevole. Eccovene un'anticipazione:

Gian, durante il suo solito giro nei vicoli del paese, si imbatte in uno strano personaggio che gli si para davanti e gli dice di chiamarsi Bernardo. Gian di primo acchito pensa che costui lo stia prendendo in giro, ma da quell'incontro nasce una grandissima amicizia che porterà i due a diventare amici intimi. Il giorno seguente Bernardo e Gian si svegliano ritrovandosi antrambi nello stesso letto e se ne escono così: "Io non ne so nulla Gian e spero che anche tu pensi la stessa cosa". Da quella mattina nelle loro vite scoppia una scintilla, che loro chiameranno "fuoco scottante", che li spingerà a formare una band musicale. I giorni seguenti saranno un succedersi di eventi spettacolari che porteranno i due ad incontrare i personaggi più stravaganti alla ricerca di due componenti per la band. I due si imbatteranno in maniaci sessuali, fan di Ronnie James Dio,Solange e ballerini in tutù. Dopo un'estenuante ricerca i due finalmente faranno l'incontro decisivo in una trattoria alle porte di Frosinone. Quella sera, infatti, seduti ad un tavolo da 8 persone c'erano loro due, cioè Stefano Norris e Pietro Uncino. Uno stava ballando la tarantella sul tavolo, mentre l'altro batteva le mani a tempo. Questa visione colpì subito Gian e Bernardo che non ebbero dubbi sul fatto che quei due erano esattamente i componenti che mancavano per formare il gruppo. Dopo quell'incontro nacque il gruppo. All'inizio avevano le idee un po' oscurate e questo non poteva che far piacere a Gian. Cominciarono le prime prove nella saletta comunale di Milano e da lì la carriera fu un'ascesa senza soste fino al tour in Albania. Il resto è storia, anche se negli ultimi anni, quando iniziarono a vedere delle schiarite all'orizzonte, Gian entrò nella sua ultima fase depressiva e si suicidò definitivamente.

« Non ce la faccio più a pensare che il nostro futuro sarà luminoso, preferisco brancolare nel buio dell'oltretomba... »
(Gian Cortese)

La Fine

File:Gian.jpg
L'ultimo attacco epilettico del giovane Gian, che lo ridusse ad un cumolo di cenere. Gli altri membri del gruppo non poterono far altro che annullare l'intero tour della Svervegia.

La fine dei Gioiamo delle Divisioni era una sensazione che tutti già presagivano nell'aria, era come una storia già presente nelle canzoni del gruppo, una sorte a cui non si poteva sfuggire. Il tutto avvenne in un gelido inverno del 1980 quando il cantante Gian, in preda ad un crisi depressiva dovuta ai raggi solari che permeavano nella sua casa dalle finestre di plexiglas, decise di uscire fuori sull'abisso per dedicarsi (pensando che ciò risollevasse il suo umore) al suo hobby preferito, cioè il particolare bunjee jumping inventato da lui. Quella volta, però, qualcosa andò storto: la corda era troppo lunga e il nodo al collo troppo lento. Giunto sul fondo dell'abisso il nodo si sciolse e Gian si adagiò sulle soffici erbe del burrone. Fin qui niente di male se non fosse che proprio in quell'istante il cielo nuvoloso si aprì e lasciò passare tutti i possibili raggi luminosi, multicolore e lampeggianti provenienti dal sole. L'attacco di epilessia stavolta fu davvero violento e portò il nostro Gian a ridursi a nient'altro che un'ammasso di cenere, che venne raccolta in seguito dagli altri componenti del gruppo (la riconobbero dalla sigaretta accesa). Questa è la fine. Ai poveri fan non rimane nient'altro che il ricordo di quell'uomo un po' ingenuo e un po' alto.