Il commissario Montalbano: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:19, 13 nov 2008

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« Il commissario Montalbano sono! »
(Il commissario Montalbano)
« E sti cazzi! »


Il commissario Salvo Montalbano è un rude e virile poliziotto siculo, che svolge il suo lavoro nel commissariato siculo della cittadina sicula di Figàta. Soffre di frequentissime crisi d'identità, perciò esclama continuamente e senza un'apparente ragione "il commissario Montalbano sono!", per ricordare a sé stesso il suo nome.

Identikit della signora Montalbano

È fidanzato con una donna che non si vede mai; le uniche tracce della sua esistenza sono le telefonate che fa al nostro eroe nelle ore più improbabili della notte. Per questo molti ipotizzano che in realtà la compagna di Montalbano lavori in un call center della Telecom, o più probabilmente in una hotline telefonica. Altri invece ritengono che sia la donna invisibile, quella dei fantastici 4. Comunque sia, noi niente sappiamo.

Vita & miracoli

Nato da un'eruzione dell'Etna, per i primi trent'anni della sua vita rimase seduto al tavolino di un bar nella piazza principale di Figàta, a grattarsi, bere caffé e abbuffarsi di pesce e frutti di mare. Poi si alzò e prese possesso del commissariato di polizia. Non c'è altro da aggiungere, se non che è scampato a un paio di attentati, ha bevuto un aperitivo insieme a Bernardo Provenzano nella sua villa, è andato a letto con qualche svedese, ha risolto un centinaio di casi ed è stato protagonista di una serie di libri e di fiction televisive. Ma così, a tempo perso.

Chiacchiere & distintivo

Il nostro ha una squadra di tutto rispetto, per non parlare della riga e del compasso. I suoi sottoposti lo adorano e lo rispettano, e ogni tanto gli obbediscono. Tra i più importanti c'è il suo vice, Mimì Uccello, dalle tendenze effeminate, che spesso viene rimproverato dal suo rude capo per i suoi atteggiamenti non consoni ad un tutore della legge. Vi è poi Giuseppe Fazio, l'agente più efficiente del mondo, l'unico che capisce sempre gli ordini del commissario, e li porta a compimento con indiscutibile bravura. In realtà è un infiltrato del clan Madonia che gestisce un traffico d'armi sotto il naso di Montalbano, ma a parte questo è veramente un bravo picciotto. Infine ricordiamo il geniale Agatino Catarella. Considerato da tutti un imbecille e per questo messo a rispondere al telefono del commissariato, in realtà finge, per potersi guadagnare lo stipendio da pulotto senza rischiare la pelle. L'unico indizio che rivela la sua intelligenza superiore è la sua abilità con il computer, infatti è attualmente uno degli utenti più attivi e sagaci di Nonciclopedia. Ora, non è possibile che un commissariato intero venga portato avanti da quattro persone, ma siccome gli altri poliziotti non si vedono mai, evidentemente:

  • sono dei nani e non compaiono mai nelle inquadrature
  • oppure sono tutti a casa della fidanzata di Montalbano.

I nemici

Nelle storie di Montalbano la Sicilia è spartita tra due importanti famiglie mafiose. Impossibile non notare la differenza con la realtà (nella realtà sono molte di più). Una è quella dei Sinagra, l'altra è quella dei Cùffaro. I soliti invidiosi insinuano che si tratti di un riferimento a persone realmente esistenti, ma noi non ci crediamo. Nessuno è così maligno, leggendo questi cognomi, da pensare a un cantante e un politico entrambi collusi con la mafia, nemmeno noi di Nonciclopedia. Noo.

In tutto questo, però, non solo i mafiosi non vengono mai presi, come pure è normale, ma neanche vengono mai cercati. Infatti il vecchio padrino dei Sinagra è un grande amico di Montalbano, che invita spesso nella sua mega-villa in stile hollywoodiano. Secondo i soliti scienziati giapponesi[1], ogni volta che Montalbano varca il cancello della villa, la sua crisi d'identità ha la meglio e si dimentica completamente di essere un commissario di polizia, e quindi trova assolutamente naturale fare una chiacchieratina con un sanguinario boss di Cosa Nostra.[2]

Le donne

Che uomo!

Da autentico esempio di bellezza virile qual è (vedi foto), Montalbano si ritrova al fianco almeno una bella figa in ogni indagine che affronta. Anche quando il caso riguarda un traffico illegale di escrementi equini, c'è sempre una bella stalliera pronta a dire tutto quello che sa al nostro eroe. E stranamente trovano tutte sconveniente recarsi da sole in commissariato, perciò chiedono un passaggio in auto ad un uomo che neanche conoscono e vanno a casa sua dove possono aprirsi parlare liberamente. Nonostante ciò, il nostro eroe è un uomo tutto d'un pezzo[3], e continua a rimanere con la già citata donna invisibile, che pure dovrebbe farsi qualche domanda su come possa il suo uomo sopportare la solitudine. Evidentemente non gli dice niente perché ha la coscienza sporca anche lei.

La lingua

Quasi dimenticavo un piccolo particolare: tutti i libri, i film, le canzoni, gli album di figurine e le magliette di Montalbano sono solo ed esclusivamente in lingua siciliana, quindi non c'è scritto niente. Niente di niente. Per quanto ne sappiamo potrebbe anche non esistere.

Voci correlate

Note

  1. ^ 'Sti scienziati giapponesi si stanno rincoglionendo un po' troppo, ultimamente.
  2. ^ Questa motivazione è stata usata anche dalla difesa di Giulio Andreotti durante il suo processo, prima che intervenisse la prescrizione.
  3. ^ Un pezzo di cosa, esattamente?