Giustizia

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
Versione del 3 giu 2023 alle 02:47 di Wedhro (rosica | curriculum) (Annullate le merdifiche di Pagina poco speciale (rosica), riportata alla versione precedente di AgentBot)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La giustizia è un gioco da tavolo di recente riprodotto in gioco on-line a cui possono partecipare tutti.

Storia

Il più noto e autorevole tra i giudici italiani.

La giustizia nacque tra la notte dei tempi e il giorno del caffè. In origine vi giocavano i cavernicoli: quando qualcuno schiacciava un insetto per sbaglio o rubava sassi lo si metteva sotto processo. Nel regno di Persia divenne il passatempo preferito dei Re, che adoravano giocarci con l'intero popolo. Nell'impero romano non cambiava poco la faccenda, però a quei tempi furono introdotte delle probabilità chiamate avvocati che potevano far vincere il processo anche alla più grande merda dell'umanità.

Nel Medioevo parteciparono al gioco anche i preti che attraverso il secondo capitolo della serie Giustizia 2: l'Inquisizione si divertirono molto e mangiarono polli arrosti. Durante la Seconda Guerra Mondiale Hitler rese il gioco alla portata di tutti e più veloce e rapido.

Grazie a questa riforma nacque la terza parte del gioco, Giustizia 3: l'Olocausto a cui può partecipare qualsiasi essere con il pollice opponibile che sappia maneggiare una baionetta.

Nel Dopoguerra, dato che tutti i paesi avevano emanato le Costituzioni, il gioco fu reso più complicato dall'introduzione di leggi scritte ed uguali per tutti, ma ambigue al punto tale da poter al contempo vietare una cosa ovvero renderla obbligatoria - a seconda dell'interpretazione di lettura, intonazione di voce, colore dei calzini dell'imputato, e necessità del caso; per raggiungere questo importante risultato bastò smettere di chiedere e di tenere in considerazione le intenzioni del Legislatore, il quale 1 millisecondo dopo aver messo in vigore la legge - da lui stesso redatta - necessita in questo modo del parere della Consulta per sapere cosa potrebbe voler dire, e quindi comportare.

Così nacque la quarta e ultima serie del gioco, Giustizia 4: le Tangenti.

Ormai il gioco è diventato così complicato che è diventato bruttissimo giocarci. Il gioco, ora, dura 66 anni+6 perciò alle probabilità è stato dato un nuovo nome: avvocati del diavolo.

Diffusione

Il classico martello del giudice

Il gioco non è più molto diffuso come una volta, data la sua difficoltà, e perciò la gente tende a imbrogliare per vincere cosicché il gioco risulta noioso e infinito. Per la lunghezze del gioco le probabilità vengono pagate dai giocatori creando invece l'effetto opposto. Il gioco è talmente poco diffuso che il governo ne ha obbligato l'uso, buttando nel cesso 10 miliardi di euro. È in attesa la nuova espansione, Giustizia 5: la vendetta che dovrebbe semplificare il gioco oppure semplificarlo.

Internet

Il gioco è ora on-line. Lo potete trovare sul sito www.teloficcoinculo.com. La caratteristica peculiare del gioco è quella di farti spendere soldi con la garanzia di restituirteli (parola di Cavaliere).

Partecipanti

Uno dei partecipanti del gioco ha detto che tutti hanno la possibilità di vincere. Questo partecipante ha perso molte volte e ora possiamo spiegare che le regole stabiliscono che "la legge è uguale per tutti"... Se non fosse per una piccola clausola che dice:
La legge è uguale per tutti, tranne per:

  • Gli avvocati
  • I giudici
  • I politici
  • Gli americani
  • Gli extracomunitari
  • I Gollum che hanno un padrone che ha un tesssssoro molto presssssioso
  • Dio
  • Quelli che si sono comportati male
  • Pochi

Vale invece per...

  • Tutti specialmente tu
  • Molti
  • Quelli che si sono comportati bene
  • Chi ha un lavoro onesto
  • Chi paga le tasse
  • Gli italiani che non sono americani

Regole

Si gioca in cento, ci sono gli imputati differenziati tra "con portafoglio" e "morti de fame". I giocatori con portafoglio possono usare moltissime probabilità mentre i morti de fame hanno una probabilità di solito corrotta. C'è anche il giudice, che designa il vincitore del gioco e la giuria che sono come delle "proto-probabilità" di solito in favore dei con portafoglio. Vince quello che riesce a convincere il giudice con qualsiasi mezzo. Il vincitore avrà un viaggio pagato a Cuba con villa super-lusso e piscina. Il perdente dovrà fare penitenza con qualche annetto di prigione. Di solito vincono i con portafoglio, ma se vincono i morti de fame ai vincitori qualche anno di prigione e ai perdenti un lauto premio di consolazione.

Collegamenti

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Giustizia.