Esorcista
L'esorcista è un addetto agli sfratti.
Il fatto è che lo sfrattato è sempre lo stesso (un tizio che si fa chiamare Satana per dargli quell'aria da teppistello) e che perciò giustamente si sente perseguitato. Dovunque vada ad abitare, un luogo, una persona, un animale, dopo poco arriva l'esorcista e, decreto di sfratto alla mano, gli frattura le corna e lo caccia via. Una volta, preso dalla disperazione, andò a rifugiarsi in una fabbrica dismessa, a Rosarno, a dormire in mezzo a gente africana che, non essendo cattolica, non avrebbe chiamato l'esorcista: manco a dirlo, successe l'inferno, ed anche da lì fu sfrattato. Satana pensa che l'esorcista in realtà sia al soldo di un suo vecchio nemico, un certo Dio, col quale litigò per chi dovesse occupare l'ultimo piano del condominio; alla fine gli toccò abitare nello scantinato, vicino alla caldaia dei termosifoni dove fa un caldo infernale e lui, ogni tanto, cerca di cambiare le cose: ma Dio è come i politici, alla sua poltrona ci tiene, e non si fa certo sfrattare dal primo cornuto che passa. Ecco che quindi ricorre all'esorcista, che è come l'idraulico, va dove lo chiamano.
Esempi di possessione demoniaca
Immaginate che il vostro cane d'improvviso si metta a cantare come la soprano della "Tosca", falsetto compreso. Penserete che abbia ingoiato la radiolina. Poi però il cane comincia a danzare sulle punte delle zampe come Carla Fracci tenendo le orecchie ad aeroplano. Ed infine comincia a correre sulle pareti e sul soffitto lasciando zampate nere dappertutto. Ebbene, siete di fronte alla possessione demoniaca del vostro cane. Che fare? Chi ha risposto cambiare cane? Ma siete dei bastardi.
Altro esempio: immaginate di trovare la vostra casa al mare devastata. Penserete ai ladri ma non manca nulla, sebbene tutto sia sottosopra. Si sente un fetore infernale, e voi penserete a qualche barbone che si è liberato la vescica nel vostro salotto. Ma d'improvviso il camino si accende da solo, il cesso gorgoglia merda d'ogni fattura ed il ritratto di vostra suocera sorride e si scopre una tetta. Non c'è dubbio, vostra suocera con le tette al vento fa davvero ribrezzo ma a parte questo siete di fronte alla possessione demoniaca della vostra casa. Che fare?
Infine immaginate che la vostra vicina di casa, quella bona, vi faccia capire che... Allora voi ci provate, ma dopo vi beccate un morso sul collo, una ciatata stomachevole in bocca e scoprite che quando parla sembra una telecronaca di Sandro Ciotti. Siete di fronte alla possessione demoniaca di una persona. Che fate?
In tutti questi esempi vi occorre un esorcista.
L'Esorcista secondo il Diritto Canonico
Il mestiere di esorcista era stato abolito dal Concilio Vaticano II. Ma il Demonio si lamentò di essere stato accantonato; d'altronde senza di lui anche la Chiesa perdeva credito. Si tentò prima di recuperare mediante i preti pedofili; ma siccome i risarcimenti costavano troppo cari, si capì che era più economico il Demonio e l'attuale Papa ha incoraggiato a riprendere gli esorcismi (tanto si poteva sempre giustificare la pedofilia come possessione demoniaca e quindi non pagare e mandare il conto al Demonio).
Il Maradona degli esorcisti si chiama padre Gabriele Amorth, un nome che è tutto un programma.
L'esorcista è un prete che ha fatto un particolare stage per diventare esorcista. Non tutti i preti sono esorcisti, ma tutti gli esorcisti sono preti. Solitamente lavorano a cottimo, un tanto ogni sfratto.
È richiesto che possieda un forte fisico per lottare col demonio (gli sfratti sono faticosi), una voce querula e fastidiosa per sfrangiare le palle al diavolo ed un viso brutto come un ricatto, in modo da spaventare perfino il demonio in persona. Prima di fare la giornalista Lucia Annunziata fu una grande esorcista.
Per fare l'esorcista inoltre bisogna essere abilitati dal vescovo, a cui passa il 60% degli introiti. Bisogna infine avere l'attrezzamento adeguato (vedi in seguito).
È richiesta una grande capacità di sopportazione del dolore, in quanto il demonio, per vendetta, tenta sempre di sodomizzare l'esorcista (ma c'è anche chi gradisce).
L'esorcista deve agire a digiuno, così non può cacarsi addosso, deve indossare l'abito di rito (vedi foto sopra) e deve parlare latino perché il demonio capisce solo quello.
Pratiche esorcistiche, procedure formule e strumentazioni
La formula più usata per sfrattare il demonio è: Vade retro! (vaffanculo in latino). Una volta si diceva Vade retro, Satana!, poi si capì che non tutti i demoni si chiamavano Satana e che quello che si chiamava Satana era gay. L'esorcista si presenta alla persona posseduta e, solitamente, per prima reazione, si becca uno sputo in un occhio. Da ciò egli riconosce la possessione demoniaca. Allora sfida il demonio ad una contesa verbale:
- Esorcista: “Vade retro!”
- Demonio: “In corridoio?”
- Esorcista: “VADE RETRO!!”
- Demonio: “Sì, ma dove?”
- Esorcista: “VADE RETROOO!!”
- Demonio: “Ma dove cazzo devo andare che qui la stanza è finita?”
E allora comincia la colluttazione fisica. L'esorcista prima spruzza Acqua Santa sull'indemoniato:
- Demonio: “Ué, guarda che la doccia me la sono fatta, nè strunz!”
Poi l'esorcista tenta di colpire il demonio con un crocifisso. Ma siccome il demonio è nell'indemoniato, è quest'ultimo che si becca le tranvate in testa.
- Demonio: “Ma gli fai male! E che cazz...!”
Infine l'esorcista tira fuori l'ostensorio di ottone pesante, 6 Kg.
- Demonio: “Eh no! Così lo ammazzi. Ma sei diventato scemo?!”
- Esorcista: “Meglio morto che dannato!!”
- Demonio: “Ma guarda questo! Vabbè, me ne vado, prima che ammazzi questo poveraccio. Delinquente!”
Ad essere sinceri non è l'esorcista che salva l'indemoniato dal demonio ma è il demonio che salva l'indemoniato dall'esorcista.
Esorcismo ebraico
Nella religione ebraica le cose vanno diversamente. Innanzitutto non c'è l'Inferno ma un posto più fresco e confortevole, la Geenna. E poi non c'è il demonio. Secondo la religione ebraica un'anima che non sia riuscita a fare una cosa nella vita si trasforma in un dybbuk e va nel corpo di un'altra persona. Il dybbuk deve essere esorcizzato, e qui vengono fuori gli equivoci. Supponiamo che voi abbiate sempre quella vicina di casa, quella bona, e morite senza potervela fare. Vi trasformate in un dybbuk e chi andate ad indemoniare? Il marito,è evidente! Ora però il marito della signora in questione è impotente (e voi non lo sapevate), si comincia a non capirci più niente. Voi vi siete dybbukkato per la scopata ma la vostra anima, o meglio il vostro dybbuk, ha l'erezione ed invece il corpo che occupate no. Che fregatura!
Supponete ancora che il marito di detta signora invece di essere impotente è un gay clandestino. Invece della bella signora sotto, vi ritroverete con un nero sopra che vi trapana senza pietà. Non potete sottrarvi, il corpo non è il vostro, ma il dolore sì. E non potete nemmeno gridare.
Vedete perché anche qui vi serve un esorcista?
Si dice che un'anima divenne dybbuk per realizzare il suo sogno di vincere al totocalcio. Aveva giocato per 50 anni senza mai vincere niente. Appena dybbuk entrò nel corpo, vinse subito. Si era installato nel corpo di un antipatico che vinceva sempre, ma, siccome aveva realizzato quello che voleva, dovette andarsene lasciandogli tutti i soldi.
L'esorcista ebraico è particolare. Mentre l'esorcista cattolico al più usa l'ostensorio di ottone, 6 Kg, quello ebraico usa il candelabro a sette bracci, 25 Kg, perciò gli esorcismi ebraici riescono subito!
Esorcismo indiano
Gli esorcisti indiani dell'India sembrano essere meno violenti degli esorcisti cattolici o ebraici. Non usano ostensori di ottone né candelabri. Si limitano a picchiare l'indemoniato con foglie di neem. Ora una foglia di neem pesa circa 40 Kg. è piena di spine ed è molto peggio dell'ortica. Di solito il paziente non sopravvive, ma questo è considerato un bene, perché l'indemoniato viene considerato santo dagli indiani e così passa da santo direttamente a martire. Gli esorcisti indiani (dell'India) vestono in modo particolare, molto teatrale, per tentare di spaventare lo spirito penetrato nel corpo della vittima. Portano cappelli da ammiraglio, pendagli da moicani ed un ventaglio di piume di pavone tra le natiche. Cercano innanzitutto da dove è entrato lo spirito e sterilizzano l'ingresso col pepe indiano, che è peggio di quello di Cayenna. Spesso lo spirito penetra dall'ano, profittando del fatto di non essere visto di spalle alla vittima e profitta dei momenti di debolezza, come quando la vittima si concentra per evacuare. Dopo aver strofinato forte l'ano col pepe indiano comincia la percussione con le foglie di neem: tre o quattro sacerdoti, aiutati dai parenti della vittima per sollevare le foglie, lo percuotono senza posa finché non sono sicuri che lo spirito se ne sia andato ed accompagnano le percosse con insulti gravi, rivolte soprattutto alla madre, alle sorelle ed alla nonna dello spirito. Questo rito di solito ha successo. Non si hanno notizie di qualcuno che sia sopravvissuto. Ah! dimenticavo, è bene legare fortemente l'indemoniato durante il rito esorcistico.
Santi e Sante famosi esorcisti
- Due famosi esorcisti del III sec. cacciavano il demonio mediante la loro musica: furono San Mariottide e San Billy Ballo. Si dice che il demonio a sentirli abbia detto:
- Demonio: “Ehi TU da lassopra! E poi dici che sarei io il peggio di quello che hai creato? Senti questi due disgraziati! Li senti? E che è? E voi due, ma che cazzo cantate che sembrate tacchini scannati col cavatappi? Cercate di andare in Paradiso, perché se venite all'Inferno, vi faccio il culo come la caldaia della pece!”
E fuggì via disperato turandosi le orecchie!
- Una famosa esorcista era una monaca eremita, Santa Tarogna degli Afflitti. Si dice che solo a vederla il demonio fuggiva schifato ed all'indemoniato veniva un infarto.
- Altro famoso esorcista fu San Palladio. Il suo esorcismo era lento ma infallibile. Recitava ininterrottamente, per giorni e notti, senza mai interrompersi la stessa preghiera con la sua voce cupa e monotona. Dopo qualche giorno si vedeva il paziente levitare sul suo letto fino al soffitto e poi ricadeva libero dal demonio ma con le palle gonfie come palloni di calcio.
- Formidabile esorcista fu San Licopodio, teologo. Sapeva riconoscere quale fosse il demonio presente nel corpo dell'indemoniato ed agiva di conseguenza. Una volta riconobbe il demone Bafomet e, sapendo che era molto schifiltoso, lo attaccò a rasche e sputi alternandoli con terribili loffe che sibilavano come razzi e tingevano l'aria di violetto. Il demone fu cacciato ma l'indemoniato era già morto asfissiato.
- Ma il più grande esorcista di tutti i tempi fu il teologo San Purgazio (IV sec.). Nessun demone resisteva ai suoi esorcismi. "Si lu dimonio stace dintra a lu corpo de lu 'ndemoniato..... - sosteneva il Santo - ...ecc. Portava seco, in spalla, il terribile strumento dei suoi esorcismi, una supposta ricavata da un proiettile da obice della guerra 1915-18. Il resto potete immaginarlo.
Colloquio sull'esorcista con Mons. Aristodemo Stomatico, teologo.
- Domanda: “Mons. Stomatico, chi è l'esorcista?”
- Mons.: “Ve lo dice il nome stesso. E-sorci-sta viene da sorcio, il ratto; l'esorcista è colui che derattizza l'anima invasa dal sorcio demoniaco.”
- Domanda: “Una specie di gatto liturgico?”
- Mons.: “Ma tu che dici? Un gatto?”
- Domanda: “Ma lo ha detto Lei che derattizza!”
- Mons.: “Non esageriamo. Già è vestito di nero, se poi è un gatto porta jella.”
- Domanda: “Quali doti deve possedere?”
- Mons.: “Fede, forza fisica e qualcuno che lo raccomandi al Vescovo. Sai, l'esorcismo rende parecchio.”- Domanda: “E come fa a vincere sul demonio?”
- Mons.: “È una lotta feroce. Vince chi è più carogna contro l'indemoniato. Di solito è il demonio che perde. Sai, noi religiosi in quanto a carognaggine... Di solito dopo gli esorcismi trovo sempre l'ostensorio ammaccato.”
- Domanda: “??”
- Mons.: “È per colpire il demonio! Gli indemoniati di solito hanno il cranio resistente ed occorre picchiare forte.”
- Domanda: “Ma non si fanno male?”
- Mons.: “E chi se ne frega? L'onorario è lo stesso e può scapparci anche qualche bella estrema unzione e qualche funeralizzazione molto redditizia. In fondo è l'anima che conta. Salus animae ante omnia.”
- Domanda: “Lei ha mai esorcizzato qualcuno?”
- Mons.: “Una sola volta. Era una mia zia molto ricca che non si decideva a morire perché era posseduta dal demonio. La salvai!”
- Domanda: “Sopravvisse?”
- Mons.: “Ma chi? e che sei scemo? Purtroppo potei salvare solo la sua anima. Requiescat...”
Voci correlate
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