Enya

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Enya, in una rarissima foto di un momento privato, mentre si prepara il bidet
« Compongo da sola tutta la mia musica, scrivo i testi, suono tutti gli strumenti e registro le parti vocali di tutti i cori. Spesso devo ripetere per ore e ore lo stesso gorgheggio e alla fine della giornata ho realizzato soltanto venti secondi di canzone. A volte penso che se avessi trovato un cazzo le cose sarebbero andate diversamente »
( Enya sul mantenere la giusta distanza dagli impegni di lavoro)
« Aaahahhahaaaaaahhhhhaaaaaaahhhh Aieeeeeaahahhhhaaaaaaahhhh. »
(Enya su testo di qualsiasi sua canzone)

Enya, nome d'arte di Eithne Pádraigín Ní Spurgh Ghár Ghárisme Pdor Burp Díoladh Mhór Chéad An Bhraonáin, è l'attuale regina d'Irlanda, nonché ambasciatrice del mondo presso la Terra di mezzo.

Il nome Enya è un'approssimazione fonetica di Eithne Pádraigín Ní eccetera. Sua Maestà lo usa perché si era rotta i coglioni di dover spiegare a tutti come si scrivesse il suo nome, dato che, comunque, continuavano a pronunciarlo in modo sbagliato.

La vita

Fin dalla più tenera età, Enya, figlia di un coro gregoriano e di una Guinness, dimostra di aver preso dal padre la soavità e poesia della sua voce, e dalla madre la tendenza a vedere mondi che non esistono, popolati di elfi, folletti e altre cose magiche.

Il periodo rock e la svolta mistica

Nei primi anni '60, scappata di nascosto dalla reggia e ha la possibilità di incontrare i Rolling Stones. L'amicizia tra Sua Maestà e il gruppo rock culmina ben presto in una jam session al termine della quale Enya decide di dedicare la sua vita al rock.

Tuttavia, presto si accorge che il pizzicato d'archi non è il migliore accompagnamento per le cover dei Sex Pistols con cui si esibisce nei peggiori bar di Caracas. Enya decide quindi di creare un nuovo genere musicale ch possa esserle di sottofondo nelle sue tipiche attività quotidiane che comprendono conversare con gli gnomi, fumare erba pipa, accarezzare dolcemente le foglie bagnate di rugiada, sniffare la cenere dei bastoncini d'incenso e leccare i dorsi delle rane

Enya a un concerto, poco prima di strappare a morsi la testa di un pipistrello.

Con l'aiuto del fedele maggiordomo Tonio Cartonio, dunque, Enya compone tutte e tre le canzoni del suo primo album Sogno Allucinogeno di una Notte di Mezza Estate, il successo è istantaneo ed Enya in brevissimo tempo diventa, dalla ricchissima e famosissima nobildonna che era, una ricchissima e famosissima popstar.

Gli album

Enya

Album d'esordio di Enya, doveva intitolarsi in origine "The Celts" o "Ammazza quanto so' niueìg", fu pubblicato nel 1987 in sedicimila copie, che rimasero tutte invendute.

Watermark

Nel 1988 esce Watermark, album in cui Enya crede fortemente e in cui impegna tutta sè stessa, specialmente andando a letto coi produttori della Warner Music. L'album, che contiene la canzone Orinoco Flow, insensata canzoncina che insegna ai bambini l'effetto delle canne ottenute usando una cartina geografica anziché quelle della Rizla+, è un subito un successo planetario che convince Enya a riproporre sempre le stesse canzoni negli anni a venire, cambiando solo alcune parole.

Shepherd Moons

È l'esatta copia di Watermark, solo con una copertina diversa.

Un pogo selvaggio durante l'esecuzione di Storms in Africa

The Memory of Trees

Stessa roba di "Shepherd Moons", ma questa volta con una collaborazione straordinaria e molto apprezzata dai fan con Babbi l'orsetto.

Paint the Sky with Stars

Nel 1997, stanca di dover copiare sè stessa tutte le volte, Enya pubblicò il suo primo best of, che include le sue più belle ed emozionanti canzoni, da "Orgia di Cerbiatti nel fantabosco" a "Milites Innamuratus", una versione in latino del capolavoro della musica melodica napoletana "O' surdato nnammurato". Include l'inedito "Rutti in la be molle".

A Day Without Rain

Come da titolo, quel giorno in Irlanda non pioveva ed Enya è uscita a fare shopping. L'album contiene dieci tracce dei rumori di casa sua, come l'imperdibile "10. Il mio cane abbaia al postino".

Amarantine

Già nel 2004 Enya aveva annunciato di voler sperimentare, di volersi dedicare a sonorità nuove, più ritmiche e moderne. Poi, quando nel 2005 uscì "Amarantine", chiunque si rese conto che si trattava della solita solfa. Enya in seguito dichiarò: "E chi me lo fa fare, mettendo in fila quattro gorgheggi riesco a guadagnare otto volte il Pil dell'Asia".

And Winter Came...

Un album profondissimo, contenente dieci canzoni, tutte dedicate all'eiaculazione precoce del fidanzato di Enya, Winter, e del disappunto della cantante.

I motivi di un successo planetario

La serie infinita di vocali aspirate che compongono i testi di quasi tutte le sue canzoni non è altro che un sofisticato sistema di controllo mentale attraverso il quale riesce a sottomettere al suo volere i suoi ascoltatori e a fargli dire cose sconclusionate del tipo:

« Mi piace la musica New Age, ha il potere di farmi sentire in pace col mondo e... DEVO U-C-C-I-D-E-R-E IN NOME DI SUA MAESTÀ. »
(Ascoltatore di Enya)

Nel corso degli anni, Enya affina la tecnica della cantilena iptotica fino a essere in grado, con un solo "Mmmh-ah!", di far sì che qualcuno le faccia la spesa e le passi lo smalto sulle unghie dei piedi.


Curiosità

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  • Non le piace il cazzo. Ha sempre preferito il violoncello, per ovvi motivi di ergonomicità.
  • È una dei pochi, nel mondo dello spettacolo, a non aver girato un sex tape con Paris Hilton.
  • Tutti pensano che sia figo il fatto che si inventi delle lingue che non esistono e componga delle canzoni con esse, ma la realtà è che non è mai riuscita a trovare una parola che facesse rima con "fegato".