Nonnotizie:Belpietro scambia il suo quotidiano per Nonciclopedia: differenze tra le versioni

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'''[[Italia]]''' - È già panico per l'articolo di stamane del noto <s>comico</s> direttore, [[Maurizio Belpietro]], sul quotidiano [[Libero (quotidiano)|Libero (su cauzione)]]. Infatti nell'editoriale dall'{{citnec|accattivante titolo}}: ''"Su [[Gianfranco Fini|Gianfranco]] iniziano a girare strane storie."'' lo pseudodirettore sembra raccontarci due [[Ma anche no|misteriosi]] eventi che, tanto per cambiare, riguardano il presidente della camera Gianfranco Fini.
'''[[Italia]]''' - È già panico per l'articolo di stamane del noto {{s|comico}} direttore, [[Maurizio Belpietro]], sul quotidiano [[Libero (quotidiano)|Libero (su cauzione)]]. Infatti nell'editoriale dall'{{citnec|accattivante titolo}}: ''"Su [[Gianfranco Fini|Gianfranco]] iniziano a girare strane storie."'' lo pseudodirettore sembra raccontarci due [[Ma anche no|misteriosi]] eventi che, tanto per cambiare, riguardano il presidente della camera Gianfranco Fini.
[[File:Belpietro identikit.jpg|thumb|right|250px|Quel burlone di Belpietro se la ride di noi per essere cascati nel suo precedente scherzo del “finto attentato”.]]
[[File:Belpietro identikit.jpg|thumb|right|250px|Quel burlone di Belpietro se la ride di noi per essere cascati nel suo precedente scherzo del “finto attentato”.]]
Il primo fatto ha il sapore di un film di spionaggio del calibro di ''[[Austin Powers]]'': Per la prossima primavera - racconta Belpietro - durante una visita istituzionale ad Andria, nella neoprovincia di [[Vergate sul Membro]], è stato programmato un attentato, in pieno stile [[Kennedy]] con tanto di cecchino superaddestrato, avente il chiaro obiettivo di ferire il bolscevico Fini. Tutto ciò avrebbe avuto la massima approvazione del direttore di Libero, se non fosse stato per un tragico particolare; il fine ultimo di questo gesto, che non per niente sarebbe avvenuto in piena campagna elettorale, è quello di far ricadere la [[Colpa di Berlusconi|colpa sul presidente a vita Berlusconi]] e far guadagnare consensi a Fini. L'attentatore, infatti, sarebbe dovuto essere qualcuno di molto vicino al cavaliere <s>oscuro</s>, probabilmente [[Gianni Letta]] o [[Emilio Fede]], altri invece dicono che si tratti di qualcuno facilmente rimpiazzabile, come [[Maurizio Gasparri]].<br />
Il primo fatto ha il sapore di un film di spionaggio del calibro di ''[[Austin Powers]]'': Per la prossima primavera - racconta Belpietro - durante una visita istituzionale ad Andria, nella neoprovincia di [[Vergate sul Membro]], è stato programmato un attentato, in pieno stile [[Kennedy]] con tanto di cecchino superaddestrato, avente il chiaro obiettivo di ferire il bolscevico Fini. Tutto ciò avrebbe avuto la massima approvazione del direttore di Libero, se non fosse stato per un tragico particolare; il fine ultimo di questo gesto, che non per niente sarebbe avvenuto in piena campagna elettorale, è quello di far ricadere la [[Colpa di Berlusconi|colpa sul presidente a vita Berlusconi]] e far guadagnare consensi a Fini. L'attentatore, infatti, sarebbe dovuto essere qualcuno di molto vicino al cavaliere {{s|oscuro}}, probabilmente [[Gianni Letta]] o [[Emilio Fede]], altri invece dicono che si tratti di qualcuno facilmente rimpiazzabile, come [[Maurizio Gasparri]].<br />
Il secondo fatto, infine, vedrebbe il presidente della camera coinvolto in presunte frequentazioni con una [[escort]] di Modena. Qui non c'è molto da raccontare visto che il tutto è palesemente copiato da una serata tipo di [[Arcore]] del premier Berlusconi.
Il secondo fatto, infine, vedrebbe il presidente della camera coinvolto in presunte frequentazioni con una [[escort]] di Modena. Qui non c'è molto da raccontare visto che il tutto è palesemente copiato da una serata tipo di [[Arcore]] del premier Berlusconi.



Versione delle 20:40, 1 ott 2012

27 dicembre 2010

Italia - È già panico per l'articolo di stamane del noto

direttore, Maurizio Belpietro, sul quotidiano Libero (su cauzione). Infatti nell'editoriale dall'accattivante titolo[citazione necessaria]: "Su Gianfranco iniziano a girare strane storie." lo pseudodirettore sembra raccontarci due misteriosi eventi che, tanto per cambiare, riguardano il presidente della camera Gianfranco Fini.

Quel burlone di Belpietro se la ride di noi per essere cascati nel suo precedente scherzo del “finto attentato”.

Il primo fatto ha il sapore di un film di spionaggio del calibro di Austin Powers: Per la prossima primavera - racconta Belpietro - durante una visita istituzionale ad Andria, nella neoprovincia di Vergate sul Membro, è stato programmato un attentato, in pieno stile Kennedy con tanto di cecchino superaddestrato, avente il chiaro obiettivo di ferire il bolscevico Fini. Tutto ciò avrebbe avuto la massima approvazione del direttore di Libero, se non fosse stato per un tragico particolare; il fine ultimo di questo gesto, che non per niente sarebbe avvenuto in piena campagna elettorale, è quello di far ricadere la colpa sul presidente a vita Berlusconi e far guadagnare consensi a Fini. L'attentatore, infatti, sarebbe dovuto essere qualcuno di molto vicino al cavaliere

, probabilmente Gianni Letta o Emilio Fede, altri invece dicono che si tratti di qualcuno facilmente rimpiazzabile, come Maurizio Gasparri.

Il secondo fatto, infine, vedrebbe il presidente della camera coinvolto in presunte frequentazioni con una escort di Modena. Qui non c'è molto da raccontare visto che il tutto è palesemente copiato da una serata tipo di Arcore del premier Berlusconi.

Quello che non tutti sanno è che il direttore di Libero è un noto utente di Nonciclopedia, che frequenta da diversi anni con lo pseudonimo di Utente:BelMento58 e da cui trae spesso ispirazione per gli editoriali del suo quotidiano. Quello che è successo è che il giorno prima Belpietro ha erroneamente scambiato e dato alla stampa l'articolo che ha scritto per questo sito al posto del consueto editoriale. È questo il motivo per cui, oggi, l'editoriale del direttore di Libero era più assurdo e divertente del solito. Ignara di questi fatti, la procura di Bari ha aperto un'indagine e Maurizio Belpietro è già stato interrogato e messo sotto assedio dalla tremenda magistratura comunista milanese, che ha approfittato di questa piccola svista[citazione necessaria] per mettere sotto assedio il povero direttore BelMento58.

Fonti