Controriforma-Nessun diritto di replica è stata la più popolare trasmissione televisiva di stampo cattolico-calcistico del XVI secolo.
La scaletta del programma era ampia e prevedeva cinque grandi momenti:

  • Dottrina e sintesi delle partite di cartello.
  • Riconfigurazione ecclesiastica e analisi degli errori arbitrali curata da Matteo Dotto.
  • Ordini religiosi e indiscrezioni di calciomercato.
  • Movimenti spirituali e moviola di Giacomo Ciccio Valenti.
  • Dimensioni politiche e intervista al panchinaro di turno.

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e messo sotto sale per compiacere il Signore.


"In diretta dallo studio 20 del Concilio di Trento... Controriforma, il programma per chi ama il bel calcio e la vendita delle indulgenze!"
« Non va! »
(Sandro Piccinini su mancata riconciliazione fra protestanti e cattolici)
« Tantissima carne al fuoco in questa puntata! »
(Sandro Piccinini su eretici messi al rogo dall'inquisizione)
« Ah, come gioca Lutero! »
(Maurizio Mosca su Martin Lutero)

Storia del programma

 
Giulio III, Ignazio di Loyola e Carlo Borromeo discutono sulla validità della dottrina protestante e dei gol in fuorigioco.

La Controriforma nacque da una coraggiosa idea del pontefice Paolo III e del giornalista di Mediaset Paolo Ziliani, i quali nel 1545 decisero di dare vita a un programma calcistico che potesse finalmente spezzare l'egemonia di audience della Domenica Sportiva, storica trasmissione RAI condotta dai rivoluzionari predicatori Martin Lutero, Giovanni Calvino e Giorgio Tosatti.
La Domenica Sportiva in quegli anni era seguitissima dal pubblico, vuoi perché Paola Ferrari [1] portava sempre delle minigonne da infarto, vuoi perché i tre conduttori sostenevano apertamente una radicale rifondazione dell'ambiente calcistico.
Tale dottrina prese il nome di Protestantesimo proprio perché Lutero e soci protestavano contro tutto e tutti. In particolare ce l'avevano con:

  • gli arbitri che fischiavano rigori contro le loro squadre (Lutero tifava per il Wittemberg [2] e Calvino per il Paris Saint-Germain).
  • gli arbitri in generale: Martin Lutero ne rifiutava l'autorità in quanto riteneva che "l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge". In parole povere sosteneva che la figura dell'arbitro era inutile e che i giocatori potevano benissimo leggere il regolamento e prendere le decisioni da soli.

Sembrava quindi impossibile scalzare la Domenica Sportiva dal suo piedistallo di regina degli ascolti, ma Paolo III e Ziliani ebbero un'intuizione geniale: dato che il pubblico seguiva il programma della RAI solo perchè offriva gli highlights delle partite, tanta gnocca e un sacco di inutili chiacchiere da bar, per sbaragliare la concorrenza bastava imbastire una trasmissione che offrisse le stesse attrazioni in dosi ancor più massiccie e letali!
Fu infatti sufficiente acquistare i diritti delle partite di Serie A, assumere Elisabetta Canalis e Maurizio Mosca, e diffondere la notizia che tutti coloro che non avrebbero guardato Controriforma sarebbero finiti all'inferno: il calibrato mix tra austera morale cattolica e sordido avanspettacolo si rivelò vincente e lo show fu subito acclamato come un successo in tutta Italia [3].

Maggiori figure impegnate nella Controriforma

 
"In verità, in verità vi dico: il famoso fallo di Iuliano su Ronaldo ERA RIGORE!"
  • Sandro Piccinini: conduttore della Controriforma dal 1545 al 1563, era solito commentare i momenti più accesi delle discussioni tra esponenti della Curia romana e portavoce di Lutero con sagaci commenti come "Pericolo!", "Brivido!", "Incredibile!", "Mucchio!" e "Sciabolata tesa!"[4].
  • Giampiero Mughini: da molti spettatori considerato una spia protestante infiltrata nei palinsesti della Controriforma, era un anarchico snob che aborriva in egual misura le rivolte dei contadini e l'uso della moviola in campo.
    Fu autore di ben sedici libri, tutti finiti nell'indice dei libri proibiti dalla Chiesa. Venne bruciato in diretta nel 1574 con l'accusa di essere un seguace del predicatore scomunicato Luciano Moggi.
  • Maurizio Mosca: noto buffone di corte, il suo compito era dare un tocco di goliardica idiozia alle seriose riunioni del Concilio di Trento. Ex-sostenitore delle teorie protestanti, abiurò dopo esser stato bruciato con ferri incandescenti, bollito dentro a un pentolone e sottoposto al supplizio della corda: da qui il motivo del suo colorito malsano e delle sue braccia troppo lunghe rispetto ai vestiti che indossava.
  • Franco Ordine: illustre teologo, divenne famoso per i suoi lunghi sermoni recitati con voce da tacchino raffreddato. Intraprese la carriera ecclesiastica non per vocazione ma per mancanza di alternative: era infatti eunuco.
  • Elisabetta Canalis: fondatrice della congregazione delle Suore Orsoline, era donna pia, piena di fede e voglia di aiutare i bisognosi. Accanita tifosa dell'Inter, festeggiava le vittorie della sua squadra recitando il rosario. Per tutta la vita condusse una feroce battaglia contro i calendari di Max e gli altri squallidi mezzi di mercificazione del corpo femminile.

Note

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  1. ^ Che all'epoca aveva appena vent'anni
  2. ^ Che militava nella terza divisione del campionato tedesco
  3. ^ Nei paesi germanici venne invece accolto con maggiore freddezza
  4. ^ Questi ultimi due li usava quando le discussioni sfociavano in risse o in accoltellamenti

Voci controriformate

 
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Controriforma