Barone Haussmann

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Il barone
« Ma è proprio così importante? »
( Haussmann cerca di convincere Napoleone III a far demolire la cattedrale di Notre Dame in favore di un boulevard)
« Segui la retta via. »
( Celebre aforisma di Haussmann)
« Ha scavato le classifiche. »
( Commento della critica sul debutto musicale di Haussmann)


Georges Eugène Haussmann, più conosciuto con il nome di Barone Haussmann, è stato un politico, urbanista e funzionario francese. Allo stesso tempo non è stato ne un politico, ne un urbanista e ne un funzionario francese. Un pò come un ingegnere edile.

Vita

Nato a Parigi nel 1809, probabilmente per sbaglio, da padre consigliere militare e madre figlia di un generale, ha modo fin da giovane di esprimere la propria predisposizione verso l'urbanistica iscrivendosi a una scuola di musica e danza.

Il 27esimo fu un compleanno molto speciale

Terminati gli studi diventa prefetto e il suo nome non tarda a risuonare in tutto lo stato. L'allora non ancora barone sarà infatti spostato in varie prefetture così da distribuire nel modo più omogeneo i nuovi scompigli che di li a poco avrebbero caratterizzato persino Parigi.

Haussmann a 28 anni

Successivamente viene presentato a Napoleone III che non esiterà a nominarlo prefetto di Parigi, e poi barone un uomo che è riuscito a teorizzare il "culto dell'asse", ripreso tempo dopo da altre grandi personalità tra cui Vladimir Luxuria su tutti.

La sua carriera nella capitale terminerà poco più di quindici anni dopo, a seguito di un'accusa rivoltagli da un senatore, di chiara appartenenza comunista e nemico dell'amore, riguardo la chiarezza del suo operato. Purtroppo Haussmann allora non aveva la possiblità di emanare un certo tipo di decreti utili per queste situazioni. Nonostante ciò riuscirà a restare nel mondo della politica diventando deputato in Corsica.

Questa sua perseveranza lo renderà un'icona per i giovani politici che verranno, i quali in tempi più recenti avranno modo di studiare i suoi errori e ideare adeguate contromisure anti-dimissioni.

Una così grande personalità non poteva inoltre non essere notata anche da uno stato dalla grande tradizione urbanistica e politica quale l'Italia che non si lasciò sfuggire l'opportunità di commissionargli la riprogettazione di Roma. Purtroppo le sue proposte non furono mai realizzate all'epoca anche se furono in parte rivalutate e riprese durante il fascismo da uno dei suoi più grandi estimatori: Benito Mussolini.

Urbanizzazione di Parigi

La sua più grande opera è senza ombra di dubbio l'intervento sulla capitale francese. La massima espressione del "culto dell'asse", l'esaltazione della linea retta. Ed è proprio in questa filosofia che si può ricercare la genialià del piano Haussmann: prendere una mappa della città, disegnare delle linee rette su di essa, chiamarle boulevard ed infine chiedere a Napoleone qualche squadra di rapidi operai per demolire e costruire. Niente di più semplice.

Col tempo il barone ebbe il tempo di perfezionare le sue teorie, così da collegare i punti della città da lui ritenuti più importanti sostituendo quelle linee che prima erano del tutto casuali. I vantaggi dell'intervento furono molteplici.

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La seconda metà dell'ottocento era un pessimo periodo per chi deteneva il potere e voleva reprimere le rivolte che il proprio operato era indotto a scatenare.

Ormai per Napoleone era sempre più difficle portare i cannoni in giro per le anguste stradine medioevali e sparare a reffica su folla e centro storico. Certo prima o poi sarebbe riuscito a soffocare le rivolte e allargare le strade a suon di palle di piombo, ma ci avrebbe messo decisamente troppo tempo. Chi meglio di Haussmann e i suoi boulevard avrebbe fatto al caso suo?

In quegli anni c'era inoltre il problema del colera. Di per se la malattia non era difficile da combattere, ma non tutti sanno che i virus del colera sono famosi campioni di orienteering. Sapevano muoversi per la città anche meglio degli stessi residenti. Abbattendo le vecchie strade però il problema non sussistette più: nei larghi spazi privi di curve il popolo potè sfuggire al colera (che purtroppo peccava in velocità e resistenza).

Altra brillante intuizione del barone fu l'importanza del popolo nel bilancio dello stato. Haussmann capì infatti che il popolo era la principale fonte di ricchezza per la Francia, perchè non sfruttare appieno questa risorsa? Con l'aiuto di una speciale norma varata da Napoleone III, l'urbanista potè finalmente espropriare a piacimento gli immobili su cui far sorgerè le proprie rette, ma anche i terreni adiacenti fino a diciassedici metri dal ciglio della strada, il tutto pagando ai proprietari l'equivalente di una bottiglia di vino (non champagne) e una forma di formaggio. Ovviamente il piano non si ferma qui, nei terreni adiacenti i boulevard furono costruiti nuovi edifici dal valore di mercato nettamente superiore a quelli preesistenti e rivenduti ai cittadini precedentemente espropriati, che intanto si erano anche mangiati il formaggio e bevuti il vino.

Inutile ricordare il grande boom economico che investì Parigi grazie a queste mosse ben congegnate.


Curiosità

Con la testa che si ritrovava, aveva bisogno di strade più larghe
  • fin da piccolo Haussmann amava far crollare i castelli di carte creati da parenti, amici e chiunque costruisse un castello di carte nell'area interessata dal suo campo visivo;
  • sebbene Haussmann abbia abbattuto diverse chiese nell'attuazione del suo piano urbanistico, anche dal valore artistico/storico, non fu mai accusato di comunismo;
  • Haussmann morì prima di poter proporre la sua ultima idea: la soluzione finale. Egli voleva infatti proporre la demolizione totale di Parigi ed una sua successiva ricostruzione;
  • Haussmann ebbe un predecessore meno noto, il conte di Rambuteau, il quale non ebbe lo stesso successo del barone in quanto si limitò a piazzare i suoi boulevard qua e le per la città alla buona;
  • il piano di Parigi ebbe un importante influenza anche sulla realizzazione del Ring di Vienna, celebre teatro della SmackDown;
  • Haussmann non pensò mai alla realizzazione di appositi servizi che consentissero ai cittadini di attraversare più agevolemte i boulevard, tutt'ora i parigini sono costretti a utilizzare il taxi;