Antiberlusconismo

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Il logo del movimento.

L'antiberlusconismo è il principale nonché unico punto del programma di governo del centrosinistra degli ultimi 25 anni.

Esso può essere inteso anche come culto o movimento, basato sul seguente assunto: Berlusconi è la catastrofe dell'Italia e tutto ciò che ne deriva sono emanazioni dirette del male stesso, da Sandro Bondi a Tamarreide passando per l'acquisto di Rivaldo.

Nascita e sviluppo dell'antiberlusconismo

L'antiberlusconismo nasce a Milano, il 29 settembre 1936, quando un grazioso pupetto di nome Silvio Berlusconi diviene oggetto di invidie e scherni da parte delle mamme degli altri neonati, invidiose della sua precoce bellezza e abilità nel commercio. L'antiberlusconismo prosegue e si rafforza negli anni '40 e '50, quando Berlusconi viene dileggiato dai compagni di studi per le sue doti negli studi e con le donne. Nel '61 l'antiberlusconismo trae ulteriore livore dalla laurea con lode di Berlusconi in legge. È qui che le forze del male capiscono che Berlusconi sta diventando troppo potente e si uniscono per bloccarlo creando il PCI. Negli anni '80 l'antiberlusconismo ha una battuta d'arresto, grazie all'ala protettrice dell'amico Craxi, che scomparirà prematuramente nel '94 a causa degli attentati organizzati dai PM di Mani Pulite.

È con la discesa in campo del '94 che l'antiberlusconismo comincia una violenta controffensiva. Negli anni vengono arruolati giornalisti, comici, attori, musicisti, e persino sui ex-sudditi di partito. Ma è nel dicembre del 2009 che l'antiberlusconismo arriva al culmine della sua ferocia con il reclutamento di un pericoloso terrorista, ex-sergente delle truppe qaediste in Vietnam negli anni '60: Massimo Tartaglia.

Infine, negli ultimi due anni, pur di abbattere il nemico l'antiberlusconismo ha visto unire nemici storici della politica, da Gianfranco Fini a Fausto Bertinotti, che ora, in nome della comune ideologia, camminano fianco a fianco sullo yacht di D'Alema.

L'antiberlusconismo nella cultura

L'antiberlusconismo ha coinvolto anche la stampa e la cinematografia estera, come la campagna diffamatoria portata avanti dal giornale comunista The Economist e i film distribuiti e prodotti con i soldi pubblici come Bye Bye Berlusconi! e Ecce Bombo.

Principali sostenitori della dottrina antiberlusconiana

Voci correlate