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Versione delle 22:29, 17 nov 2016


Complotto delle donne patentate

Perché l'abitudine ha portato l'uomo a giustificare una cazzata altrui commessa alla guida con un «ah, ma era una donna»? Perché una foca semicieca riesce a guidare meglio di una qualunque donna, conosciuta o sconosciuta? Ma soprattutto, ci sono o ci fanno? Una risposta a tutto questo c'è:

Il complotto delle donne patentate è il più segreto, il più astuto e il più terribile patto che la storia abbia mai sconosciuto.

Come funziona

I documenti top secret, pubblicati su Wikileaks, hanno portato alla luce le attività di questo movimento: il complotto prevede lo studio di tutte le leggi, scritte e sottintese, della strada, trasformarle invertendo le frasi, mescolando più regole ad muzzum o anche anagrammando le parole, e infine comportarsi seguendo attentamente ciò che ne è venuto fuori.

Per poter sconfiggere anche il tempo, nelle donne appena nate viene installato un chip all'interno della scatola cranica che tramuta l'immagine dei pedali e dei cambi delle automobili in scarabocchi nonsense.


Storia della matematica

Scarabocchi iniziali

Origini dell'algebra

Geometria euclidea

Geometrie non euclidee

Quarantenne su Facebook

Il modo più efficace per tenere lontani i quarantenni è adottare questa foto come immagine del profilo.
« E Renzie che fa???? »
(Quarantenne su Facebook quando parla di politica.)
« Grazie per la micizia!!! »
(Quarantenne su Facebook ad una gatta.)
« Buona notte facebook :) »
(Quarantenne che non dimentica di salutare un social network prima di andare a dormire.)

Sono tante le creature che brulicano sui social network, ma la più affascinante tra esse è sicuramente il quarantenne su Facebook.

Origine

Evolutosi tecnologicamente dal vecchio quarantenne che utilizzava i tablet come taglieri per affettare il formaggio, il neoquarantenne cerca freneticamente di stare al passo coi tempi e di tardare l'arrivo della demenza senile insinuandosi in quel magico mondo chiamato Internet, e in particolare in quel Facebook di cui tutti i suoi nipoti parlano.

Presa confidenza col pulsante d'accensione del computer, al quarantenne che decide di iscriversi su Facebook non resta che imparare a usare il mouse, a usare la tastiera, a usarli contemporaneamente senza causare esplosioni domestiche e a evitare Internet Explorer. Una volta assoldato un mocciosetto a caso tra i suoi familiari per completare il processo di registrazione, la sciagura ha inizio: il quarantenne è su Facebook.

Caratteristiche

Abuso di emoticon

Ironico, divertente, saggio, audace, romantico. Il quarantenne su Facebook sa già di non essere tutto questo, così in suo aiuto accorrono le emoticon (o faccine). Dal suo punto di vista, c'è una diretta proporzione tra il numero di faccine e l'intensità dell'impronta che vuole lasciare. Per esempio: Sad significa triste, Sad Sad Sad significa triste per 3 volte.

L'unico problema è che il quarantenne percepisce le emozioni, non solo molto più forti rispetto a una qualunque altra persona normale, ma anche in maniera contrastante, cosicché ogni suo post viene susseguito da una quantità sterminata di emoticon diverse, sufficienti a farlo rinchiudere a vita in un ospedale psichiatrico per disturbi di personalità.

Punteggiatura imprevedibile

Il quarantenne ha molto da dire su Facebook, tra commenti e post di indubbia cultura contemporanea. L'unica difficoltà sta nel decifrarli. Salta subito all'occhio un uso sorprendente della punteggiatura; sorprendente perché, mentre si è tranquilli a leggere un suo pensiero, salta fuori dal nulla una virgola terrorista che spezza la lettura, uccide la lingua italiana e ti fa sobbalzare facendoti rovesciare tutti i pop corn.

Non è solo l'uso a cazzo delle virgole che lo rendono un tenebroso antieroe, il quarantenne su Facebook lo si può riconoscere da un uso smodato di punti esclamativi, messi lì per enfatizzare all'infinito ogni suo intervento, e di puntini di sospensione che dovrebbero indurre il lettore a tenere il fiato sospeso per la durata di un decennio circa. Ha inoltre una spiccata capacità nell'azzeccare l'accento sbagliato in ogni vocabolo che ne necessiti uno. Un'abilità, questa, non facile da eseguire e paragonabile soltanto all'impresa, anch'essa attribuibile a lui, di riuscire a mettere la "h" esclusivamente nelle preposizioni.

Ringraziamenti enigmatici

Il quarantenne su Facebook non dimentica mai di essere beneducato e riconoscente. Per questo lo si vede ringraziare i suoi contatti per avergli accettato l'amicizia, quando in realtà questi hanno soltanto saggiamente evitato le nefaste conseguenze per un eventuale rifiuto.

Ma il quarantenne si spinge più in là: ringrazia quando gli si commenta una foto, ringrazia quando gli si mette mi piace ad un suo link e ringrazia (e tagga) quando incrocia per sbaglio qualcuno nella vita reale.

Superlative frasi benauguranti

Al quarantenne su Facebook va attribuito l'aver coniato nel silenzio generale il termine Buongiornissimo, la quale non ha ancora ricevuto una lettera di lusinghe da parte dell'Accademia della Crusca, nonostante sia ben più utilizzato rispetto a petaloso.

Il business del XXI Secolo è quello del kaffé.

Ogni giorno, e più volte al giorno, trova un motivo per elargire frasi benauguranti: perché è martedì, perché è San Pancrazio, perché è martedì pomeriggio, perché si avvicina Natale, perché è l'anniversario di un evento a caso, perché è martedì sera... Più in generale, il quarantenne quotidianamente augura il meglio ai suoi amici e lo fa utilizzando il miglior mezzo che ha all'incirca imparato vent'anni prima alle scuole serali: con il superlativo assoluto. I più esperti arrivano anche a pubblicare il superlativo assoluto del superlativo assoluto.

Dipendenza da caffè

Il caffè gode di straordinarie peculiarità che lo rendono agli occhi del quarantenne su Facebook la bevanda essenziale per la sopravvivenza sua e dei suoi amici, a cominciare dalla sua terminologia: infatti, a differenza da ciò che si è sempre creduto, pare sia composto da una k e una quindicina di é con l'accento acuto.

Si suppone che il caffè, in un quarantenne che utilizza Facebook, si trovi nella catena alimentare ad un livello superiore persino all'acqua e che la sua assunzione incontrollata sia il motivo per cui il quarantenne pubblica continue cagate giornaliere. In tutti i sensi.

Assuefazione di condivisioni

Apparso come un celestiale miraggio, il tasto condividi non è più una semplice funzione di Facebook, bensì è lo specchio dell'anima di un quarantenne che passa ore ad analizzare link di varia natura. Ogni emozione del quarantenne passa attraverso questo tasto, cosicché il quarantenne si sente in dovere di condividere perché indignato, nostalgico, malinconico, turbato o disturbato, ma necessariamente perché qualcosa nel suo cervello ha smesso definitivamente di funzionare.

Col tempo il condividi ha preso il sopravvento e proclama ordini o tramite delle istruzioni come "condividi se sei d'accordo" oppure attraverso i poteri forti, come un Gesù Cristo che appare sotto forma di link che pretende condivisioni se credi in lui.

Immagini animate e pucciose

Chi non ha una viscerale passione verso immagini animate di cose pucciose come cagnolini, gattini, neonati e Corto Maltese? Quelle che pubblica il quarantenne su Facebook, però, hanno tutte un risvolto inquietante. I cagnolini bevono quantità industriali di caffè, i gattini imbracciano kalashnikov e i neonati bramano poppate dalle maggiorate. Solo Corto Maltese pare dare il buon esempio.

Rivelazioni

Al quarantenne che bazzica su Facebook non gliela si fa. Lui è furbo e ha scovato nei meandri più nascosti del web, che di solito corrispondono a fan page di Facebook o video su YouTube, i segreti del genere umano. Nel giro di un pomeriggio il quarantenne comprende un fatto fondamentale: «ci stanno prendendo per il culo!».

Il mondo, dapprima bello e colorato, era solo una farsa. È invece tutto corrotto: lobby, case farmaceutiche, illuminati, logge massoniche... tutte parole che non aveva mai sentito prima, ma che adesso gli rimbombano in testa e gli tolgono il sonno di notte, finché il quarantenne non decide che è ora di dire Basta!!1! scrivendolo su Facebook. Di lì a poco il cambiamento ha inizio: diventa vegano ogni giorno dalle 7:30 alle 13 fino a quando non è pronto il pranzo, osserva per ore le nuvole alla ricerca di scie chimiche, butta tutti i medicinali antinfluenzali e si becca la peste bubbonica, pubblica valanghe di bufale riguardanti la cura di patologie incurabili come il cancro, la calvizie e la erre moscia.

Pulizia contatti

L'arma più potente che conosce il quarantenne su Facebook è la pulizia contatti. Per lui non c'è niente di peggio che essere tolto tra le amicizie perché sa già che schifo vuol dire svegliarsi una mattina credendo di avere 500 amici su Facebook e trovarne invece 499. Difatti deve accadere qualcosa di veramente grave affinché sia costretto ad una mossa del genere, tuttavia il magnanimo quarantenne, anche in tali casi, annuncia preventivamente che sta per eseguire la pulizia contatti, dando quindi un'ultima possibilità di remissione alle pecorelle smarrite.

Ma vediamo per quale atti inammissibili si viene esclusi dalle amicizie facebookiane di un quarantenne:

  • Ignorare ripetutamente i buongiornissimi, lasciando l'amaro in bocca al quarantenne anche dopo aver zuccherato il caffè;
  • Non commentare con un amen la foto di un bimbo malato, condannandolo pertanto a morte certa;
  • Far notare sbagli, perché non è il quarantenne a errare, ma è la verità a essere inesatta;
  • Non aver mai condiviso una catena di Sant'Antonio. Meglio tagliare i ponti con chi potrebbe contagiare anni di sfiga;
  • Chiamarsi Matteo Renzi, a meno che il quarantenne che sta utilizzando Facebook non sia proprio Matteo Renzi.

Coloro che vengono banditi dalle amicizie dei quarantenni su Facebook saranno etichettati a vita come perzone falze, segnando una macchia indelebile nelle fedine penali di ognuno di loro.

Voci correlate

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