Nazionale di calcio del Portogallo

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Squadra
(Stemma)
Didascalia stemma.
Nazione Nazione
Città Città
Fondazione Fondazione
Motto Motto
Allenatore Allenatore
Capitano Capitano
Scudetti vinti Scudetti vinti
Nazionale di calcio del Portogallo
(Lusitani)
(Stemma)
Nazione Porto del gallo
Soprannome I brasiliani d'Europa (ahahahah)
Allenatore Paulo Bento
Capitano Il figone
Capocannoniere La pippa
Ranking FIGA 88°
Miglior vittoria 8-0 contro i crukkini e i cammellieri
Sconfitta più bruciante 0-10 contro Sua Maestà la Regina
Pareggio da ricordare Innumerevoli (i più memorabili contro Mozambico)
Titoli
« Zeru tituli... »
(José Mourinho sui trofei vinti dal Portogallo)
« I più forti siamo noi! »
(Ogni portoghese alla vigilia dell'Europeo 2004)
« Siamo noi, siamo noi! I campioni dell'Europa siamo noi!!! »
(Calciatori portoghesi prima della finale Portogallo-Grecia 0-1)
« L'importante non è vincere, è partecipare. »
(Calciatori portoghesi dopo la finale Portogallo-Grecia 0-1)
« Dei veri e propri perdenti. »
(Interista sulla Nazionale di calcio del Portogallo)
« Che amarezza.... »
(Cesare Cesaroni sulla Nazionale di calcio del Portogallo)

La Nazionale di calcio del Portogallo è, come dice il nome, una squadra di calcio originariamente composta dai galli del porto.

La storia

Le origini

Nata dopo la caduta dell’Impero romano, fino al 1200 ha solamente giocato contro la Spagna, composta da 11 tori, dal momento che le altre nazionali europee mandavano in campo solo esseri umani. Dalla fine del 1400, con le scoperte geografiche, il Portogallo fu composto dagli schiavi brasiliani naturalizzati, e cominciarono a svolgersi epiche partite[citazione necessaria??] contro Inghilterra, Prussia, Granducato di Lituania, l’Impero Ottomano e i vari staterelli italiani. A partire dal 1930 la FIFA annunciò che non potevano essere schierati animali, per cui da allora i galli del porto hanno iniziato a trascurare il calcio: la Federcalcio portoghese non prese bene la cosa, e decise di non partecipare ai mondiali fino alla fine degli anni’50.

I primi risultati

Un tifoso inglese a un portoghese dopo la semifinale di Inghilterra '66.

Nel 1966 ci fu la prima partecipazione e, per fare bella figura, i portoghesi decisero di far giocare quelli delle colonie africane (modello seguito successivamente dalla Francia) e grazie a tale Eusebio la squadra, dopo aver rischiato di uscire contro la temutissima Corea del Nord, si fece eliminare dall’Inghilterra, futura vincitrice e padrona di casa[1]. Da allora i portugalos non hanno centrato nessuna qualificazione, se non all'Europeo 1984, con l'eliminazione in semifinale contro la Francia, e nel 1986 ai mondiali del Messico: quì, dopo la vittoria d'esordio contro gli inglesi, arrivarono due sconfitte contro Solidarność e i Lavavetri United, che compromisero la qualificazione. Nonostante ciò, al rientro in patria, i tifosi rosiconi celebrarono i loro calciatori come eroi con la frase:

« Noi abbiamo sconfitto gli inventori del calcio, la Spagna no! »

Anni'90 e 2000

L'espressione di chiunque veda giocare il Portogallo.

Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di calcio 1994 contro i POPOPO Boys e i cioccolatai, all'Europeo 2000 i lusitani eliminarono in un colpo solo inglesi e tedeschi durante il primo turno, e dopo aver sconfitto anche i Kebabbari sembrava che il titolo di campioni d'Europa fosse a portata di mano. Ma proprio sul più bello arrivò un'altra eliminazione in semifinale[2] contro la Francia, con golden gol di un originario africano[3].

Il Portogaio partecipò anche ai mondiali 2002, ma non superò il primo turno a causa delle sconfitte inattese contro gli yankees e i mangiatori di cani. Al rientro in patria fu decretato lutto nazionale, un po' come successe al Brasile dopo la sconfitta del 1950[4].

La nazione precipitò così nel baratro.

Tempi recenti

"Come cazzo abbiam fatto a perdere contro 'sti qua?" Dilemma di Cristiano Ronaldo nel 2004 dopo la finale persa contro i greci.

Pochi mesi dopo il fallimento mondiale, si pensò di affidare la panchina della Nazionale al primo pirla che passava, che però decise di rinunciare, e così venne scelto Luiz Felipe Scolari, un brasiliano che aveva appena vinto il mondiale giapponese. Nel 2004, in occasione dell’Europeo giocato in casa, i porto-galli si affidarono al brasiliano naturalizzato Deco[5], a Luis Figo e Cristiano Ronaldo[6], e partirono con i favori del pronostico, ma nonostante ciò arrivò la sconfitta nella gara inaugurale contro la Grecia, che mise a rischio la qualificazione. Fortunatamente per loro, vennero battuti squadroni blasonate come i figli di Putin, gli eterni incompiuti nel girone, l'Inghilterra nei quarti[7] e i cannaioli d'Europa in semifinale. Tutto era pronto per la grande festa: l'avversaria della finalissima era la Grecia, una squadra di sfigati secondo loro, che però li aveva già battuti nella gara inaugurale, ma a loro non importava. Una volta entrati in campo in modo arrogante e spavaldo, i padroni di casa persero 1-0 e la manifestazione andò ai dilettanti allo sbaraglio, che celebrarono il loro primo successo in uno sport di squadra, dopo quelli ottenuti in passato con il lancio del giavellotto e con la lotta greco-romana alle Olimpiadi.
Dopo un’altra semifinale persa contro la Francia nel 2006, è arrivata l’eliminazione contro la Crucconia nel 2008 ai quarti di finale, e quella agli ottavi di finale contro i toreri nel 2010, confermando la tradizione portoghese nei trofei internazionali: si parte con i favori del pronostico[8] e si conclude con l’ormai storica frase ‘’Portugal, zeru tituli!’’

Giocatori celebri

Note

  1. ^ Guarda che casualità
  2. ^ Ma hanno l’abbonamento?
  3. ^ Chi di spada ferisce di spada perisce
  4. ^ ma contro l'Uruguay in finale, e non contro USA e Corea del Sud nei gironi
  5. ^ Per affidarsi a brasiliani o a brasiliani naturalizzati eran messi davvero male
  6. ^ Due fighi son meglio di uno
  7. ^ sai che novità per gli inglesi
  8. ^ Dopotutto loro sono i brasiliani d’Europa