Eroe

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Eroe, pensaci tu! »
(Il coraggioso re deciso a uccidere il drago.)
« Eroe, pensaci tu! »
(Il colonnello manda Rambo in missione.)
« Eroe, pensaci tu! »
(Giove manda Ercole a sconfiggere i Titani.)
« Eroe, pensaci tu! »
(Tua moglie ti fa lavare i piatti.)
« Mangano era un eroe! »
(Ma vaffanculo, va!)
Enea, l'eroe di turno, contro Turno, l'eroe di... Enea. Valli a capire i troiani.

L'eroe è una persona o un animale qualsiasi che ha compiuto almeno un atto di eroismo. L'auto-eroismo non vale e fa diventare ciechi. L'eroe è una persona che ha rischiato (o ci ha rimesso) la buccia per salvare o proteggere qualcuno o qualcosa che spesso e volentieri non meritava di esistere. L'eroe non è da confondere col supereroe in quanto è privo di poteri, di calzamaglia variopinta, di mascherina e identità segreta. L'eroe del cinema invece è un personaggio immaginario, per questo ha più affinità con molti supereroi di quante ce ne potremmo figurare, in quanto capita che anche nella realtà un eroe possa essere frutto dell'immaginazione. Tuttavia provando a cercare immagini di eroi su Google appariranno esclusivamente supereroi. Se invece cerchiamo eroina osserveremo semplicemente una serie infinita di cucchiai con accendino e qualche foto di Amy Whinehouse, la quale non ci risulta fosse particolarmente eroica. Questo la dice lunga sul gretto materialismo maschilista[citazione necessaria] che permea questo argomento.

Fare l'eroe tutto sommato, è piuttosto semplice: basta una cosa qualsiasi in pericolo, un pubblico (perché se lo racconti tu non ci crede nessuno), un attimo di follia che può essere facilmente procurato da una dose doppia di grappa alle ortiche, il tutto condito da una spudorata botta di culo, perché essere eroi morti è molto molto meno appagante.

Si dice che lo spirito dell'eroe alberghi in ognuno di noi, ma il nostro è un albergo a ore. L'eroe nell'immaginario collettivo diviene sinonimo di coraggio, audacia, determinazione e sprezzo del pericolo, insomma un esempio da non imitare. Tuttavia ognuno di noi vorrebbe essere un eroe e questa mitologica figura è una delle massime aspirazioni dell'uomo medio, seconda solo alla figura del criminale, del pornoattore e del prete.

L'eroe di mestiere

Con un'operazione costata 18.000 Euro, alcuni eroici pompieri hanno salvato una giumenta dalle insidiose paludi del Brembano. Il proprietario, dopo aver ringraziato la valorosa squadra, ha provveduto ad abbattere la cavalla poiché zoppa e guercia. Chissà come c'era arrivata nella palude...

L'eroe di mestiere è un uomo che fa un mestiere in cui si tenta di salvare qualcosa. Capita a volte che le condizioni siano avverse e il salvataggio difficile e che tutto vada a puttane, in questo caso si diventa eroi esclusivamente all'obitorio. Se la vicenda diventa un caso mediatico si assiste alla nascita dell'eroe per un giorno, o per un minuto, dipende dalle volte. Il caso tipico è il pompiere che salva il gattino sull'albero, il quale poteva benissimo scendere da solo ma voleva evitare la gattara che lo ossessionava. Il dottore che salva la bambina trapiantandole un cuore (acquistato al mercato nero), l'idraulico che sblocca un ingorgo decennale nel lavandino e nella casalinga e altre azioni del genere.

Il paladino

"Giuro che non giurerò mai più, cazzo!"

Il paladino è l'eroe più forte di tutti e anche il più idiota.
Difende scioccamente il re, dittatore o tiranno di turno giurandogli eterna fedeltà. Essendo un cretino il paladino non è un comandante, ma solo un campione da buttare in mischia a menare lo spadone contro il paladino avversario, quello feroce. Questo eroe è un temibile combattente ma dotato di un senso dell'onore così smisurato che fa cose stupide come riconsegnare sportivamente l'arma all'antagonista caduto, o addirittura lascia in vita il malvagio di turno dopo averlo battuto in singolar tenzone. Il paladino è biondo con gli occhi azzurri, è forte e abile nella lotta, possiede vestiti di solo colore bianco e una fulgida armatura bianca. Siccome non esite metallo bianco, l'armatura del paladino è fabbricata in polistirolo, ragion per cui il paladino muore giovane, ma a volte può usare il respawn. Il suo irresistibile fascino lo rende oggetto del desiderio di ogni bella fanciulla, ma il paladino non se le tromba perché il suo cuore deve rimanere puro, ignorando spavaldamente la gangrena ai maroni. Il paladino è sempre eroico, anche quando fa la cacca.

Il paladino del/la (ideale random)

Comprensibile reazione di alcune soldatesse di fronte al carisma e all'irresistibile fascino di questo ciccione del cazzo dio in terra.
« Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio

lo predicano spesso per novant'anni almeno.

Morire per delle idee sarà il caso di dirlo è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno.

E sotto ogni bandiera li vediamo superare il buon matusalemme nella longevità per conto mio si dicono in tutta intimità moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,

ma di morte lenta. »
(Morire per delle idee. De Andrè George Brassens)

Questo eroico paladino non ha padroni e si batte principalmente per la giustizia o la fede (create per l'occasione dalla sua mente), per la libertà[Non chiaro.], e per la pace nel mondo. Ma sopratutto per la fica. Di solito però, al contrario del normale paladino, sbraita ordini e imperativi dalle retrovie, sfruttando con sapienza il plurale maiestatico, per sguinzagliare orde di fedeli nella prossima, gloriosa crociata. Siccome il paladino degli ideali random è troppo prezioso, troppo importante per farsi scannare in battaglia, manda avanti quelli che lo considerano un eroe, i quali si fanno martirizzare volentieri per un grande ideale che, pochi mesi più tardi, verrà sostituito o dimenticato.

Il Salvatore

Il Salvatore è il personaggio immaginario che ognuno di noi attende invano sotto qualsivoglia forma, fosse anche un cavatappi. Il Salvatore è l'eroe che dovrebbe giungere par fare ciò che noi non si ha voglia di fare.

L'eroe Salvatore si manifesta spontaneamente dopo pesanti crisi di identità/governo/pianto/mistiche/economiche.

In Italia il Salvatore viene eletto ciclicamente dal popolo (o chi ne fa le veci), che lo seleziona tra le persone più ridicole e inette apparse in televisione. Diventato presidente del consiglio salva, con grande determinazione e coraggio, se stesso e pochi amici.

L'antieroe

L'antieroe è sempre figo.

L'antieroe è un concetto che rinasce ogni qualvolta si assiste al degrado, alla corruzione e alla decadenza di un sistema. Più o meno ogni venti minuti. È un tizio scuro, il suo abito è scuro, il suo animo è scuro e un po' anche il suo alito. Trascorre nella penombra la sua vita isolata, noncurante dei grandi guai del mondo è dei suoi vestiti lerci. Tradito ripetutamente dalla vita, dal destino, dalla moglie e dal Superenalotto, l'antieroe combatte solo per se stesso e per le sue proprietà disinteressandosi di ciò che gli accade attorno. Il cinismo che lo contraddistingue lo porta a proferire frasi ad effetto pregne di pessimismo cosmico, tipo: "La vita è come la scala del pollaio... sotto al suo spolverino sgualcito e sporco nasconde armi terribili e un cuore."
A volte succede che la nobile anima dormiente dell'antieroe venga risvegliata, solitamente ad opera di qualcosa di irresistibilmente coccoloso, come un cucciolo in pericolo o una bambinella con gli occhioni blu e senza qualche dentino che sta per essere scannata da un bruto. A causa dell'incontro con questo insignificante esserino l'antieroe decide di giocarsi la buccia per salvare il mondo che odia e disprezza. La figura dell'antieroe suscita un grande fascino nei giovani che sovente lo prendono a modello di stile e comportamento. Ma si fermano alla parte in cui devono salvare il mondo. L'antieroe vive e si riproduce solo al cinema.

L'eroe di guerra

La guerra è un generatore naturale di eroi. Narrare le gesta degli eroi sprona i reticenti ad arruolarsi tra le fila dei gloriosi combattenti affinché i comandanti, ossia coloro che in passato guidavano gli assalti in prima fila, possano starsene comodamente in poltrona a giocare a Risiko! sorseggiando un amaro. Anche in questo caso ogni schieramento ha i suoi eroi che per la fazione opposta sono ricercati o terroristi, creando i soliti paradossi relativistici dai quali non si esce. L'eroe di guerra ha però sempre un grande mordente, sopratutto quando muore, supportato da tonnellate di pellicole propagandistiche.

L'eroe morto

Questo è l'eroico cadavere che ha salvato la Patria. Dietro di lui, i mandanti e altri politici che passavano di lì.

L'eroe post-mortem è l'unico eroe che rimarrà tale per moltissimo tempo, ma che non si potrà godere i lussi della sua fama. L'eroe morto potrebbe avere il grande onore di diventare mito o addirittura leggenda, a patto che la propaganda sia efficace. La morte eroica viene sempre strumentalizzata abbracciata dalla fazione di turno (o anche da quella opposta) e può cambiare la storia e la vita del defunto a tal punto che non lo riconoscerebbe nemmeno sua madre. L'eroe viene ripulito da ogni peccato e difetto fisico e posto sull'altare come esempio per la comunità, tutto a sua insaputa.

Articoli vagamente correlati

(EN)