Cucine da incubo

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Gordon Ramsay, detto anche Abbaddon il Distruttore, dispensatore di Morte e Violenza approva questo articolo: se non vuoi essere il prossimo ad assaggiare la sua collera, inchinati davanti alla sua potenza Culinaria!
Ramsay si prepara a fare colazione.
« Cameriere, riporti indietro questo piatto, le ali di pollo che mi avete servito stanno miagolando! »
(Un piatto gustoso rifiutato da Gordon)
« In questa fottutissima cucina del cazzo, i fottuti cuochi servono dei fottuti piatti che sono delle merde, come quei cazzo di fottuti titolari che se ne fottono di quella merda che fanno mangiare a quelle fottutissime persone! Cazzo! »
(Gordon illustra il problema nella gestione del ristorante.)
Chef : Ah, siete arrivato, Gordon! Che piacere, accomodatevi che vi portiamo subito un gustoso pollo arrosto!
Gordon Ramsay : Avete fretta di uccidermi?
Chef : Come fa a sapere che il pollo è avariato?
Ramsay : Di solito il pollo non è di color viola, e quando è macellato non cammina!

Cucine da Incubo è una delle migliori rappresentazioni teatrali dell'attore non patentato Gordon Ramsay. Essenzialmente è una recita nella quale Gordon cerca di insegnare ai proprietari di ristoranti in fallimento norme basilari di marketing, che comprenderebbe pure un neonato prematuro.

Il filmetto tragicomico è talmente ben riuscito che Cucine da Incubo è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Svolgimento

Ramsay in una delle sue espressioni più serene e gioiose.

In questo reality succedono cose assai strane, ad esempio tutti restano sorpresi quando Gordon Ramsay arriva nel ristorante senza preavviso, nonostante cinque minuti prima tutta la troupe fosse già sul posto, e puntualmente, ogni volta, il nostro eroe ritrova un macello senza eguali: piatti che gli rivolgono la parola, mutanti nel frigo, comunisti appesi al muro e orrori vari.

Solitamente il cuoco della commedia è un francese asociale e schivo che si offende se i suoi piatti eccellenti gli vengono rispediti indietro a mo' di frisbee.

Primo giorno

L'incubo comincia ancora prima che Gordon metta sotto i denti un piatto qualunque del menù: il locale sembra tutto fuorché un ristorante e la troupe spesso, dopo essere arrivata sul posto, si chiede se ha sbagliato indirizzo. A questo punto Gordon focalizza l'attenzione sull'arredamento, quindi dei simpatici signori dall'aria sinistra lo accompagnano al tavolo. A fine pasto il nostro andrà a cantarne quattro allo chef, che si difenderà con delle motivazioni peggiori di quelle usate da Federico Moccia per convincersi a non spararsi un colpo in testa.

Cuoco sfigato di turno : Da dove vengo io è un piatto molto apprezzato.
Gordon : Se lei viene da un pianeta abitato da alieni mutaforma privi di gusto, posso capire.

Alla fine della giornata Gordon uscirà dal retrobottega del locale e farà il resoconto della situazione davanti alla telecamera:

« Prima di arrivare in questo ristorante credevo che Gesù esistesse, ora non ne sono più sicuro. »

Secondo giorno

Questi non sono i clienti abituali del ristorante di Cucine da incubo, non illudetevi.

Il secondo giorno Gordon e il suo staff lavorano durante la notte, in modo da far credere che si siano ammazzati di lavoro, cambiando quattro tovaglie e aggiungendo sì e no due sedie. Ciononostante tutto il personale sarà stupito e meravigliato dagli enormi cambiamenti[citazione necessaria], mentre il proprietario o lo chef avrà da criticare, dando inizio a un'accesa discussione tra Gordon e il pirla del tipo:

Proprietario : Non mi piace affatto, secondo me erano meglio i muri dipinti di giallo.
Gordon : Senti, qui non siamo a Chi vuol essere milionario, non ho chiesto l'aiuto del pubblico!

Inoltre verrà analizzato il problema del menù troppo complesso, che dovrà essere semplificato riducendolo alle stesse identiche stronzate che servono gli altri sessanta ristoranti nei dintorni. Durante la cena, il servizio sarà lento, i piatti faranno fatica ad arrivare alla tavola e i clienti saranno scontenti perché aspettano da troppo. Di questo Gordon incolperà la cucina.

A metà serata tutto cambia. In peggio, naturalmente: il servizio continua a rallentare e lo Chef ad agitarsi, Gordon urla, i cuochi urlano, il titolare urla, i camerieri urano, l'Urlo urla, ma di fatto non risolvono nulla. Ad un tratto, però, dall'oscurità emerge una figura, uno dei cuochi prende il comando della cucina e il servizio comincia a ingranare: i clienti vengono serviti, tutto fila liscio e la cena si conclude.

Gordon a questo punto tributa il dovuto riconoscimento al lavapiatti stagista che ha portato a termine con successo la serata, concludendo con un pistolotto sul gioco di squadra. Procede poi a licenziare lo chef che stava per far affondare il ristorante. Molti si staranno chiedendo come mai il famoso lavapiatti non è stato promosso a chef tempo fa, e perché il capo cuoco incompetente è stato licenziato solo adesso. La motivazione è la stessa che ha spinto il proprietario ad assumere cuochi idioti e prendere in gestione un ristorante quando è evidente che non è capace: è un coglione.

Per finire Gordon esce dal ristorante dichiarando che se si impegneranno il locale si risolleverà, e spera il meglio per tutti: in realtà sa bene che appena avrà fatto un passo fuori dal locale lo staff ricomincerà a fare un casino immenso, ma si consola sapendo che tanto peggio di prima non potranno fare, nemmeno mettendosi d'impegno.

Personaggi

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Classico titolare gentile e comprensivo nei confronti dello staff.

In questa commediola malriuscita, i personaggi sono in genere tutti affetti da gravi sociopatie, disturbi della personalità e via discorrendo.

  • Gordon Ramsay: il suo ruolo è molto semplice, non deve fare altro che sbraitare contro i clienti del ristorante di turno, in modo che non tornino mai più. È dimostrato che mangiare un risotto ai funghi preparato da Gordon è l'equivalente di assumere tre pastiglie di cianuro mandandole giù con un bicchiere di benzina. Questo ammesso che sia capace di prendere una padella, accendere un fuoco e cuocerci qualcosa, visto che nessuno l'ha mai visto preparare nemmeno un uovo al tegame.
  • Il titolare del ristorante: solitamente completamente rimbambito, passa cinque anni della sua inutile vita a mandare in fallimento un ristorante. In genere sostiene che il padre o il fratello morto era il proprietario dell'esercizio e che tutto andava a meraviglia fino a pochi mesi prima, e ora è completamente disperato, perché ha speso soldi e energie per mandare nell'oblio il locale. Sono ancora da chiarire le ragioni che spingono il proprietario a chiudere bottega solo all'ultimo momento, quando è ormai arrivato alla bancarotta.
  • I camerieri: essendo stipediati dal proprietario che sta fallendo, sono incazzati perché lo chef della cucina è incapace di fare un menù che non sembri un papiro egiziano. Sono costretti a servire i piatti ai clienti, i quali però non esistono.
  • Cuochi: sono più di uno, senza motivo apparente. Pare che il titolare abbia deciso che per ogni cliente da servire ci debbano essere almeno sei cuochi che si girano i pollici in cucina.
  • Chef: sostiene di essere un cuoco professionista migliore di Gordon. Probabilmente è vero, ma solo perché per superare Ramsay in bravura non ci vuole tanto.
  • Il frigo: madre e vittima di tutte le disgrazie del ristorante. Spesso è considerato un personaggio della serie, perché dopo anni e anni che viene riempito di cose immonde, il frigorifero prende vita, parla e cammina per conto proprio.
  • L'immondizia del ristorante: ha subito lo stesso destino del frigo.

Voci correlate