Claus Schenk von Stauffenberg
Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg, per gli amici Claus, se solo avesse avuto degli amici, è stato un ufficiale tedesco.
Fu sia la mente che il braccio dietro all'attentato contro Adolf Hitler del 20 luglio 1944. Purtroppo, essendo Stauffenberg monco di un braccio, l'attentato fallì e il Führer se la cavò con una strinatura ai baffi abbrustoliti e una lieve incazzatura.
Successivamente, Stauffenberg e i suoi complici proclamarono un colpo di stato e liberarono la Germania dal giogo nazista per un tempo che gli storici contemporanei stimano attorno a una quindicina di minuti.
La carriera militare
Claus Schenk von Stauffenberg, che d'ora in poi per brevità chiameremo Claus Schenk von Stauffenberg, nasce nel 1907 a Jettingen-Steppach, una cittadina della Bassa Baviera oggi nota come Catanzaro. È l'ultimo esponente del nobile casato dei von Stauffenberg, che annovera tra gli altri il conte Peter Yorck von Wartenburg, morto durante la battaglia di Katzbach, e il feldmaresciallo August Neidhardt von Gneisenau, morto per le complicazioni dovute a una colonscopia fin troppo invasiva.
Forgiato da una rigida educazione teutonica, Claus si arruola nell'esercito appena maggiorenne, e cioè a quattro anni (in Germania non hanno mica tempo da perdere). È il primo del suo corso a imparare a fare la cacca nel vasino, impresa che gli vale la promozione a caporale.
La sua ambizione lo porta a bruciare le tappe: viene eletto sottotenente nel 1929, tenente nel 1930 e, in seguito a un investimento immobiliare sbagliato, nullatenente nel 1931.
Fiero interventista, una settimana prima dello scoppio della seconda guerra mondiale è già in Polonia a lanciare bombe a mano sui civili. "Volevo prendermi avanti col lavoro," dirà ai superiori.
Nel giugno 1940 è in luna di miele ad Atene e, già che c'è, fa il suo dovere di soldato e conquista da solo la Grecia. Ottiene per questo il grado di tenente colonnello e una bellissima calamita da frigo a forma di svastica.
Nel 1943 Claus viene inviato in Africa col preciso compito di insegnare agli ascari la differenza tra fontanella e orinatoio, e si guadagna la fama di ufficiale tutto d'un pezzo. Ma ancora per poco.
Il 7 aprile, durante un attacco aereo della Royal Air Force, Claus viene ferito mentre, a petto nudo e con un bersaglio dipinto sul petto, si aggirava per la trincea urlando a gran voce che "è da codardi nascondersi mentre il nemico ci spara addosso".
Al suo capezzale viene chiamato il famoso chirurgo Ferdinand Sauerbruch, appezzato autore di Come cauterizzare un moncherino e altri utili espedienti per intrattenere i vostri ospiti. Il luminare è costretto a lavorare in una situazione di emergenza (gli unici strumenti a sua disposizione sono una smerigliatrice angolare e una bottiglia di acqua ossigenata) e con una fastidiosa sbornia da Braulio. Stauffenberg si salva, ma perde:
- la mano destra;
- due dita della mano sinistra;
- l'occhio sinistro;
- la milza;
- il portafoglio che ha incautamente lasciato sul comodino;
- un rene, in realtà sanissimo, che Sauerbruch rivende al mercato degli organi.
Nell’ottobre del 1943 Claus viene promosso colonnello per meriti di guerra e riceve da Hermann Goering i complimenti per il suo travestimento.
Il gombloddo
A causa delle sue condizioni, von Stauffenberg viene trasferito in ufficio e ottiene l'incarico di vice-fermacarte, lavoro che porta avanti col consueto stoicismo. Nonostante il demansionamento, continua a prestare servizio nell'esercito per amor di Patria.
Patria era la segretaria tettona del quarto piano.
Dentro di sé, però, rosica come neanche Walter Mazzarri e Antonio Conte messi assieme. Gradualmente, si fa strada in lui la consapevolezza che Hitler sta portando la Germania alla rovina, e che soprattutto quei suoi baffetti a spazzola FANNO CAGARE!
In una lettera alla moglie Nina del novembre '43 scrive:
La lettera, abilmente criptata per renderla incomprensibile al nemico, contiene in realtà il seguente messaggio:
Claus si avvicina così a un gruppo di ufficiali insoddisfatti del governo Hitler. I capifila sono il generale Erwin Rommel, detto la volpe del deserto per le sue vittorie militari in Africa, e il generale Ludwig Beck, detto la pantegana di città perchè l'unica vittoria da lui riportata è quella contro l'igiene intima. Tra gli altri congiurati, ricordiamo Hans Titubantenberg, Erich Senzapallenberg e Georg von Cagasotten, tutta gente fidata.
Dopo una sofferta riunione a base di birra e salsicce, il gruppo arriva a una decisione: Hitler deve morire.
Ah, i tedeschi! Loro sì che hanno un'opposizione come si deve!