Che Guevara: differenze tra le versioni

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Che Guevara
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bussola Disambiguazione – Se stai cercando altri significati di Che, vedi CHE.
(ES)
« Hasta la victoria siempre. »
(IT)
« Fino alla vittoria sempre. »
(Ernesto Che Guevara da scritti, discorsi e diari di guerriglia )
La foto di Korda, intitolata Guerrillero Heroico. La foto che ritrae Guevara è stata una delle fotografie più stampate del XX secolo. Nel mondo, ci sono innumerevoli immagini del Che su riviste, libri, cartoline, poster, magliette e bandiere, ma il fotografo che la scattò, Alberto Korda, non ne trasse alcun guadagno.[1]


{{vandali}}
Ernesto Rafael Guevara De la Serna più noto come Che Guevara (Rosario, 14 giugno[2] 1928 – La Higuera, 9 ottobre 1967) è stato un rivoluzionario e guerrigliero argentino.


{{NonCitazioniLink}}
Il soprannome di "Che" gli venne attribuito dai suoi compagni di lotta cubani in Messico, e deriva dal fatto che Guevara, come tutti gli argentini, pronunciava spesso l'allocuzione "che". La parola deriva dalla lingua mapuche e significa "uomo", "persona", e venne ripresa nello spagnolo parlato in Argentina ed Uruguay, per chiamare l'attenzione di un interlocutore, o più in generale, come un'esclamazione simile a "hey". Guevara fu membro del Movimento del 26 di luglio e, dopo il successo della rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza al solo Fidel Castro. Dopo il 1965, lasciò Cuba per "esportare la rivoluzione", prima nell'ex Congo Belga (ora Repubblica Democratica del Congo), poi in Bolivia. L'8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un reparto anti-guerriglia dell'esercito boliviano - assistito da forze speciali statunitensi ossia agenti speciali della CIA - a La Higuera, nella provincia di Vallegrande (dipartimento di Santa Cruz). Il giorno successivo venne ucciso nella scuola del villaggio. Il suo cadavere - dopo essere stato esposto al pubblico a Vallegrande - fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani, autorizzata dal governo boliviano di Sanchez de Lozada, nel 1997. Da allora i suoi resti si trovano nel Mausoleo di Santa Clara de Cuba.
Indice
[nascondi]


{{citazione|Pronto, Che Guevara?|[[Qualcuno]] che ha telefonato in una casa di Cuba}}
* 1 Biografia
{{citazione|Hasta la vista!|Che Guevara a [[chiunque]]}}
o 1.1 Cronologia
o 1.2 Infanzia e gioventù
o 1.3 Il Sudamerica in motocicletta
o 1.4 Il Guatemala
o 1.5 La Rivoluzione cubana
o 1.6 Nel governo cubano
o 1.7 L'allontanamento da Cuba
o 1.8 In Congo
o 1.9 In Bolivia
+ 1.9.1 La guerriglia
+ 1.9.2 Cattura ed esecuzione
* 2 Sulla guerriglia
* 3 Poeta e saggista. Il Guevara "sconosciuto"
* 4 Icona rivoluzionaria
* 5 Onorificenze
* 6 Note
* 7 Opere di Che Guevara
* 8 Voci correlate
o 8.1 Persone
o 8.2 Film su Che Guevara
o 8.3 Libri su Guevara
+ 8.3.1 Critici
o 8.4 Canzoni su Che Guevara
* 9 Altri progetti
* 10 Collegamenti esterni


[[File:Chefguevara_mini.jpg|right|thumb|Che'''f''' Guevara è anche ricordato per l'invenzione della salamella, cibo sacro ad ogni vero [[comunismo|comunista]].]]
Biografia [modifica]


{{citazione|Visto la asta?!|[[Rocco Siffredi]] a Che Guevara}}
Cronologia [modifica]
{{citazione|Ah, sì! Il [[tizio]] delle magliette!|[[Italiano medio]] su Che Guevara}}
{{citazione|Una vita passata a combattere il [[Capitalismo]], e ora le sue magliette vengono vendute a 10€ in ogni stand.|[[Tizio]] su Che Guevara}}


'''Ernesto Sparalesto "Che" Guevara''' ([[Livorno]], 23 gennaio [[1957]] - [[Liverpool]], 28 agosto [[1989]]) è stato un noto [[puttaniere]], un trafficante di sigari cubani e un famoso magliettista e disegnatore di agende telefoniche e calendari. Ma lui ha fatto la [[rivoluzione]]: il resto passa, perciò, del tutto in secondo piano.
Infanzia e gioventù [modifica]
La casa natale di Ernesto "Che" Guevara a Rosario


Famoso per essersi schierato al fianco dei [[mcdonald|deboli]] in [[fanculo|qualunque luogo della terra]], la sua naturale intolleranza verso ogni tipo di violenza e dittatura è pari soltanto al suo [[assassino|carattere leggermente impulsivo]].
Ernesto Guevara de la Serna nacque a Rosario, in Argentina, da una famiglia di origini spagnole, basche ed irlandesi. I genitori erano Ernesto Guevara Lynch e Celia de la Serna.


== Biografia ==
Relativamente alla data di nascita si hanno notizie discordi: nella biografia più completa e documentata, quella redatta da Jon Lee Anderson viene citata l'affermazione della madre, la quale asserisce che la data corretta è il 14 maggio. Era primo di cinque fratelli (tre maschi e due femmine). (Ma il padre avrà da un secondo matrimonio con la pittrice argentina Ana Maria Erra altri 3 figli, Ramon, Maria Victoria e Ramiro)


Originario di Napoli e naturalizzato [[argentina|argentino]], alla tenera età di 3 anni gli fu diagnosticata l'[[asma]]. I genitori, non sapendo cosa diavolo fosse l'asma, decisero di comprargli un pacco di sigari; l'asma non passò mai, ma senza saperlo avevano creato un'icona!
Nonostante soffrisse d'asma (male che costringerà i Guevara a trasferirsi a Còrdoba e che lo affliggerà tutta la vita), si dedicò allo sport, specialmente al rugby, con ottimi risultati.


[[File:Che.jpg|thumb|Che Guevara ciclope con naso da maiale mentre cerca un calzino per la sua testa abbastanza rivoluzionario.]]
Altra passione giovanile furono gli scacchi, gioco insegnatogli dal padre. Dall'età di 12 anni partecipò a diversi tornei scacchistici locali. Durante l'adolescenza, si appassionò alla poesia, specialmente a quella di Pablo Neruda. Come molti sudamericani della sua estrazione sociale e culturale, nel corso degli anni Guevara scrisse diverse poesie. Era, del resto, un lettore vorace ed eclettico, con interessi che variavano dai classici dell'avventura di Jack London e Jules Verne ai saggi di Sigmund Freud ed ai trattati filosofici di Bertrand Russell. Nella tarda adolescenza si appassionò alla fotografia, passando molte ore a fotografare persone e luoghi. Anni dopo, avrebbe fotografato i siti archeologici visitati nei suoi viaggi. Studiò dal 1941 nel "Colegio Nacional Deán Funes" e, nel 1948, si iscrisse all'Università di Buenos Aires per studiare medicina. Dopo diverse interruzioni, si laureò nel marzo 1953, ma - probabilmente - non concluse il tirocinio necessario per esercitare la professione medica.


Ernesto dimostra un innato talento come attore porno, celebre il suo intervento all’asilo delle [[suora|“Suore Adoratrici Ancelle del Santissimo Sacramento e della Castità Anale”]] nella partita contro la San Vito FC, conclusasi con due reti per la squadra di Ernesto, nonché la fucilazione con supposte del portiere avversario, di due suore ed un [[guardalinee]].
Il Sudamerica in motocicletta [modifica]
La motocicletta Norton utilizzata nelle riprese del film I diari della motocicletta.


Da qui, la sua carriera come attaccante a trecentosessanta gradi conosce un vero boom: all’età di 10 anni polverizza la squadra del Santaolalla utilizzando un complesso sistema di cunicoli sotterranei da cui i sui giocatori tiravano imboscate agli avversari. Molti furono i caduti, circa 4000, morti soprattutto per dissenteria. Ancora oggi, ogni tanto, emergono dal terreno uomini barbuti che sono finalmente riusciti a trovare la via d’uscita. Indimenticabile la vittoria sul San Pedro, dove il piccolo Ernesto sfrutta l’esplosione delle tribune per piazzare il gol del 3-2.
Quando era ancora studente, Guevara passò molto tempo a viaggiare in America Latina. Nel 1951 un suo vecchio amico, Alberto Granado, un biochimico, suggerì a Guevara di prendere un anno di pausa dagli studi in medicina per intraprendere il viaggio attraverso il Sudamerica che per anni si erano proposti di fare. Guevara ed il ventinovenne Alberto partirono quindi dalla città di Alta Gracia a cavallo di una motocicletta Norton Model 18 di 500 cc del 1939, cui Granado aveva dato il soprannome di "Poderosa II". La loro idea era di passare qualche settimana nel lebbrosario di San Pablo, in Peru, sulle rive del Rio delle Amazzoni, a compiere attività di volontariato. Guevara raccontò questo viaggio nel diario "Latinoamericana" (Notas de viaje) da cui, nel 2004, verrà tratto il film I diari della motocicletta e nel 1997 i Modena City Ramblers ne scrissero un canzone intitolata Transamerika contenuta nel loro album Terra e libertà.


== La motocicletta ==
Dopo aver visto la povertà di massa e influenzato dalle letture sulle teorie marxiste, concluse che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell'America Latina. I suoi viaggi gli fornirono anche l'idea di non vedere il Sudamerica come una somma di diverse nazioni, ma come un'unica entità, per la liberazione della quale era necessaria una strategia di respiro continentale. Cominciò ad immaginare la possibilità di una Ibero-America unita e senza confini, legata da una stessa cultura (mestizo), un'idea che assumerà notevole importanza nelle sue ultime attività rivoluzionarie. Ritornato in Argentina, completò gli studi il prima possibile, deciso a continuare i suoi viaggi nell'America del Sud e nell'America centrale.


A 13 anni cominciò a rubare motorini, e conobbe quello che diventerà il suo amichetto deviato di viaggio, [[Braccobaldo Bau]]. Con lui nel ’51 si iscrive al torneo cileno, ed intraprende la traversata dell’America Latina a bordo di una [[mezzi di trasporto truzzi|lambretta truccata]]. All’altezza di San Paolo (Bari vecchia) i due vengono fermati dalla [[polizia]], a causa delle [[ruote]] troppo lisce e la [[marmitta]] non conforme. Qui hanno il tempo di rapinare un autogril, ma mentre fuggono ernesto (sofferente di eiaculazione precoce) avverte dei malori e viene messo al gabbio.
Il Guatemala [modifica]


A 18 anni esce dal carcere e comincia a spacciare bamba e paste per conto proprio , ed elabora le sue prime rivoluzionarie teorie proponendo il modulo “a cammello”, la “gruccia rovesciata” nonché il celebre [[bomba|“Pacco con sorpresa”]] che prevede, tra l’altro, l’uso di [[molotov]] e [[bombe carta]]. Per un primo breve periodo viene messo a spacciare al [[Duomo di Milano]], diventando “Che Guevara”, che in boliviano significa "Chi è il tossico?", frase tipica del pusher, ma viene subito rimosso dal ruolo per il vizio di farsi le canne.
Dopo la laurea alla scuola medica dell'Università di Buenos Aires nel 1953, Guevara ricominciò a viaggiare, visitando Bolivia, Peru, Ecuador, Panamá, Costa Rica, Nicaragua, Honduras e El Salvador. Raggiunse finalmente il Guatemala dove il presidente Jacobo Arbenz Guzmán guidava un governo populista che cercava di portare avanti una rivoluzione sociale attraverso varie riforme, soprattutto fondiarie. Intorno a questo periodo Guevara ricevette il famoso soprannome "Che", dovuto all'uso frequente che faceva del tipico intercalare argentino Che.


== L'amicizia con Castro ==
Secondo Jon Lee Anderson, il principale contatto di Guevara in Guatemala fu la socialista peruviana Hilda Gadea, che lo introdusse in ambienti vicini al governo Arbenz. Hilda faceva parte dell'American Popular Revolutionary Alliance (APRA), un movimento politico guidato da Víctor Raúl Haya de la Torre.


Tra un incontro e l'altro Guevara inganna il tempo iscrivendosi alla facoltà di [[medicina & chirurgia|medicina]]. Qui, il primo giorno di frequenza commette tutti i peccati capitali di una [[studente universitario|matricola]], e nell’ordine sottoscrive un abbonamento di 123 anni a [[mondolibri]], compra 16 pacchetti di fazzoletti di carta ad un marocchino e lascia il numero di cellulare ad una affascinante [[ragazza]], combinando un [[appuntamento]]. Questo si rivela essere il più grave errore: la ragazza è in realtà una agguerrita militante marxista-leninista, e l’appuntamento una tavola rotonda dal nome “Europa-Cina il futuro del socialismo reale”. L’intrepido Ernesto però non si scoraggia e, dopo essersi [[Sesso nasale|chiavato]] la marxista dietro il palco del comizio, comincia a palleggiare facendosi notare dal coach [[Fidel Castro|Fedele Castrocaro]]. Questi gli fa firmare un contratto per la squadra “revolucionarios”, e comincia la stagione con una trasferta a [[Cuba]].
Guevara prese anche contatto con diversi esuli cubani, legati a Fidel Castro, tra cui Antonio "Ñico" López, che aveva preso parte all'attacco della caserma "Carlos Manuel de Céspedes" a Bayamo, nella provincia cubana di Oriente, e che sarebbe morto al ponte Ojo del Toro poco dopo lo sbarco a Cuba della Granma. Guevara si unì a questi "moncadistas" nella vendita di oggetti religiosi connessi al culto del Cristo nero ed aiutò anche due medici venezuelani specialisti della malaria, Vega e Peñalver.
[[File:leila.png|left|thumb|290px| La principessa Leida, capo della ribellione cubana]]
Il girone cubano si rileva più impegnativo del previsto. Nel primo incontro a Niquero la squadra di casa coglie a sorpresa i “revoluzionarios” segnando una prima formidabile rete, uccidendone la metà e [[tortura|torturando]] i restanti. La partita viene però sospesa per [[Pioggia|cattivo tempo]]. Nella ripresa la squadra del Che riprende terreno, e vince l’incontro. Non mancano simpatici e [[Goliardia|goliardici momenti]] per festeggiare la [[vittoria]], quali l’incendio metodico delle caserme o la fucilazione degli allenatori avversari.


La finale viene giocata a Santa Clara, e diviene simbolo della genialità di Guevara, dove riesce ad applicare il temutissimo schema 37 [[Attentato a Napoli|“deragliamento del treno”]] portando subito in vantaggio i “revolucionarios”. La squadra avversaria viene battuta e fucilata, l’allenatore [[Fulgencio Batista|Batista]] la prende con sportività e si trasferisce in [[Italia]] dove tuttora allena la [[Digos]].
La sua situazione economica era precaria e fu costretto a dare in pegno alcuni gioielli di Hilda. Il 15 maggio 1954, sulla nave svedese Alfhem, arrivò un carico d'armi di alta qualità per la fanteria e per l'artiglieria leggera di marca Skoda, inviato dalla Cecoslovacchia comunista al governo Arbenz.


In accordo al [[libro nero del comunismo]], Guevara in questo periodo fucila un [[fottilione]] di persone, tanto che, finiti i cubani, è costretto ad importare cittadini di altri [[stato|stati]].
Il carico fu stimato in 2000 tonnellate dalla CIA [3] e, abbastanza stranamente, in appena due tonnellate da Jon Lee Anderson [4] (si pensa però che la stima di Anderson sia il risultato di un errore di stampa).


Sbaragliate le squadre avversarie, nell'isola del Che resta poco da fare, e Fidel incarica Guevara di occuparsi della [[banca|Banca Nazionale di Cuba]], uno [[sfiga|scherzo del destino]] per l’[[amante]] di una marxista-leninista. Per esprimere il suo disagio Guevara sviluppa l'abitudine di pulirsi il [[culo]] con le [[Denaro|banconote]] anziché firmarle, e da qui trae origine il detto cubano “il denaro è la merda dei governi”.
Guevara si era recato per breve tempo nel Salvador per procurarsi un nuovo visto ed in seguito era ritornato in Guatemala. Nel frattempo, aveva avuto inizio il colpo di stato di Carlos Castillo Armas, messo in atto con l'appoggio della CIA.[5] Le forze contrarie ad Arbenz non furono in grado di arrestare il trasporto delle armi ceche su ferrovia. In seguito però, riorganizzate e dotate di supporto aereo, iniziarono a guadagnare terreno. Guevara entrò in una milizia armata organizzata dai giovani comunisti, ma ben presto ritornò ai suoi impegni medici. A seguito del colpo di stato, Guevara si era presentato volontario, ma Arbenz consigliò ai sostenitori dotati di cittadinanza estera di abbandonare il paese. Dopo che Hilda fu arrestata, Guevara per breve tempo si rifugiò nel consolato argentino e poi si trasferì in Messico.


L'esperienza cubana per Guevara non è solo professionale: lontano di casa e dalla moglie marxista si innamora del capo dei ribelli [[Leila Skywalker|Leida]], una ragazza che viene da una galassia lontana lontana [[Star Wars|ma questa è un'altra storia]]. Sfruttando la pozione di potere che ricopre si firma le carte per il divorzio e sposta l'affascinante ribelle.
Il colpo di stato contro Arbenz, appoggiato dalla CIA, consolidò l'opinione di Guevara che gli Stati Uniti fossero una potenza imperialista, che si sarebbe sempre opposta ai governi intenzionati a ridurre le disparità economiche, endemiche in America Latina e negli altri paesi in via di sviluppo. Questo rafforzò ulteriormente la sua convinzione secondo cui solo il socialismo, raggiunto attraverso la lotta armata e difeso dal popolo in armi, avrebbe risolto i problemi dei paesi poveri.


== Il Che non [[c'è]]! Dov'è? ==
La Rivoluzione cubana [modifica]
Banconota cubana da 3 pesos (fronte)


[[File:Lanciamissili sigaro cubano.png|right|thumb|200px|Soldato sorveglia un lanciamissili cubano. In fondo a destra, sullo sfondo, la [[America|Florida]].]]
Poco dopo l'arrivo in Messico, rinnovò la sua amicizia con Ñico López e con gli altri esuli cubani che aveva incontrato in Guatemala. López lo mise in contatto con Raúl Castro. Dopo essere stato rilasciato, Fidel Castro arrivò a Città del Messico e Raúl gli presentò Guevara. Dopo una fervida conversazione durata tutta la notte, Guevara si convinse che Castro era il capo rivoluzionario che stava cercando ed aderì al Movimento del 26 di luglio che aveva in programma di abbattere il dittatore cubano Fulgencio Batista. Anche se i piani erano nel senso che sarebbe stato solo il medico del gruppo, Guevara partecipò all'addestramento militare insieme agli altri membri del movimento e, alla fine del corso, fu segnalato dall'istruttore, il colonnello Alberto Bayo, come il migliore degli allievi. Nel frattempo, anche Hilda Gadea era arrivata dal Guatemala e riprese la sua relazione con Guevara. Nell'estate del 1955 lo informò che era incinta e lui le propose di convolare a nozze. Il matrimonio ebbe luogo il 18 agosto 1955 e la loro figlia, che chiamarono Hilda Beatríz, venne alla luce il 15 febbraio 1956.


Bruciato dalla mancanza d’azione il Che comincia a spostarsi per il mondo cercando di diffondere le proprie teorie rivoluzionarie. Molte voci circolano sul suo conto, alcuni dicono di averlo visto in [[Congo]], altri in [[Lucania]], mio cugino tuttora giura di averlo visto ai [[calcinculo]] di [[Vergate sul Membro]].
Quando, il 25 novembre 1956, la nave Granma partì da Tuxpan, in Messico (provincia di Veracruz) alla volta di Cuba, Guevara e l'italiano Gino Donè Paro (morto nel 2008 a San Donà di Piave all'età di 83 anni) erano gli unici due non cubani a bordo. Il 2 dicembre avvenne lo sbarco a La Playa de las Coloradas, una zona paludosa vicino a Niquero (Cuba sudorientale). Poco dopo furono attaccati dai militari di Batista e la metà di loro cadde in combattimento o fu uccisa dopo la cattura. I sopravvissuti, circa una ventina, si riorganizzarono e fuggirono sulle montagne della Sierra Maestra, per condurre la guerriglia contro il regime.


In realtà aveva cominciato ad allenare sotto falso nome una squadra per vincere il campionato [[lenin|“S. Lenin”]] in cui avrebbero partecipato tutte le più importanti squadre [[comunista|comuniste]]. Nonostante la netta superiorità degli avversari, Che Guevara dimostra nuovamente la sua genialità e approfitta del fatto che tutti avevano la maglia rossa per reclamare ogni goal segnato, vincendo de facto il [[Campionato del mondo di calcio|campionato]]. Ernesto porta così a Cuba il primo premio, consistente in un lanciamissili che [[ironia|scherzosamente]] punta verso gli [[America|Stati Uniti]].
Delle sue prime esperienze di guerriglia riporta un'impressione molto forte, scoprendosi capace di freddezza e di una capacità di analisi spietata, soprattutto durante le azioni militari: "L'odio come un elemento di lotta; odio incrollabile per il nemico che spinge un essere umano oltre le sue naturali limitazioni rendendolo una macchina mortale ed efficace, violenta, selettiva, ed a sangue freddo".[senza fonte]


Gli americani non la prendono con il dovuto humor e sfidano a calcetto i cubani nella Baia dei Porci, collezionando una serie di brucianti sconfitte. Del resto, lo sanno tutti che gli americani a calcio sono delle [[Sega|seghe]].
Negli ultimi giorni del dicembre 1958, diresse l'attacco condotto dalla sua "squadra suicida" (un reparto che svolse le missioni più rischiose dell'esercito rivoluzionario)[6] su Santa Clara. Fu una delle battaglie decisive della rivoluzione, anche se la serie di sanguinose imboscate, prima durante la ofensiva sulla Sierra Maestra poi sulla Guisa e l'intera campagna delle pianure di Cauto probabilmente ebbero una maggiore importanza militare. Dopo essersi accorto che i suoi alti ufficiali, come il generale Cantillo che aveva incontrato Castro allo zuccherificio abbandonato "Central America", stavano stipulando una pace separata con Castro, Batista, il 1 gennaio 1959, fuggì nella Repubblica Dominicana.


Il coach americano [[jfk|Gionfizgheraldchennedi]] commentò con la celebre frase “la vittoria ha [[cento]] padri, ma la sconfitta è sempre figlia di [[puttana]]”, che alla fin fine sono due modi per dire la stessa cosa.
Nel governo cubano [modifica]


== New York, D&G e le magliette ==
Il 7 febbraio 1959, il nuovo governo nominò Guevara "Cittadino cubano per diritto di nascita". Poco dopo, Guevara iniziò le procedure di divorzio, per porre una fine anche formale al suo matrimonio con Hilda Gadea, da cui si era separato, nei fatti, già prima di partire dal Messico con la Granma. Il 2 giugno 1959, sposò Aleida March, una cubana che faceva parte del Movimento del 26 di luglio, con cui viveva dalla fine del 1958.


[[File:che t-shirt.jpg|left|thumb|200px|Occhiali Rayban 130 €, Pantanloncini color kaki Zara 99 €, [[Basco]] improbabile 5 €, magliettina del Che edizione limitata 29,90 €.
Fu nominato comandante della prigione situata nel complesso militare della Fortaleza de San Carlos de La Cabaña, eretta al tempo della colonizzazione degli spagnoli a L'Avana, e, per i sei mesi in cui rivestì l'incarico (dal 2 gennaio al 12 giugno 1959)[7], sovrintese ai processi e alle esecuzioni di circa 55 miltari (mentre ufficialmente in quell'anno, nelle carceri di tutta Cuba vennero condannati alla pena di morte in 250), compresi ex ufficiali del regime di Batista, membri del BRAC (Buró de Represión de Actividades Comunistas, "Ufficio repressione attività comuniste", una polizia segreta), accusati di crimini di guerra e dissidenti politici. Mentre rivestiva tale ruolo di procuratore militare, aprì molte galere, nelle quali venivano tenuti gli oppositori del regime ed anche cristiani e gay [8], Che Guevara presiedeva la Corte d’appello. Secondo Orlando Borrego [9] Guevara fece osservare tutte le regole processuali e fu accusato da alcuni di rallentare i processi per "esigere eccesso di elementi probatori". Secondo Tony Saunois vennero condannati coloro che si erano resi responsabili di torture e assassinii durante la dittatura di Batista. In seguito, Guevara divenne dirigente dell'Istituto Nazionale per la Riforma agraria e poi presidente della Banca Nazionale di Cuba (in un certo senso, uno scherzo del destino, poiché aveva spesso condannato il denaro. Espresse il suo disagio firmando le banconote col soprannome "Che").
¡Viva la Revolución!]]


Esaltato dall’evento, Ernesto fa una trasferta a [[New York|Niù Yorc]], dove oltre ad una gara di insulti con gli allenatori di tutte le nazionali scopre il [[flipper]], il [[sodomia|boogie woogie]] e fa la conoscenza di [[Armani]] e [[D&G]].
In questo periodo, riemerse la sua passione per gli scacchi e prese parte a molti tornei nazionali ed internazionali che si tenevano a Cuba.[10] Desiderava molto incoraggiare i giovani cubani ad accostarsi agli scacchi e organizzò molte attività per stimolare il loro interesse verso il gioco.


Questa esperienza lo spinge a creare la sua personale collezione di magliette, tutte raffiguaranti la sua faccia. Visto il successo, comincia a mettere il suo logo anche su accendini, spille, stufe a gas, aeroplani e vibratori. Al culmine della sua fama si dedica ai calendari ed avendocelo molto [[no, era piccolissimo|grande]] riscuote un notevole successo. Recentemente il suo biografo [[Calderoli]], ha dichiarato in un'intervista di "Tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere perché sapevate benissimo che come risposta avreste avuto una marea di cazzate", che il [[pene]] del Che lo arrapa un casino.
Già dal 1959, Guevara aiutò ad organizzare tentativi rivoluzionari, a Panamá e poi nella Repubblica Dominicana. In questi tentativi morì Ramón López (Nené), aiutante del Comandante Camilo Cienfuegos. Alcuni definiscono queste operazioni come una purga dei fedeli di "Camilo". Nel 1960 Guevara prese parte ai soccorsi alle vittime in seguito all'esplosione della nave La Coubre. Mentre l'operazione di salvataggio era in corso, avvenne una seconda esplosione. I morti furono oltre cento.[11] Fu in questa occasione che Alberto Korda scattò la sua fotografia più famosa. Non è chiaro se la nave fu sabotata o se esplose per un incidente. Coloro che favoriscono la teoria del sabotaggio tendono ad attribuirlo alla Central Intelligence Agency[12] e spesso attribuiscono la colpa a William Alexander Morgan [13] un rivale di Guevara nelle forze anti-Batista delle province centrali, che più tardi sarebbe entrato nella CIA. Alcuni esuli cubani portano avanti la teoria secondo cui l'attentato sarebbe stato compiuto da alcuni filosovietici, nemici di Guevara [14].


Ben presto diviene il più grande magliettista mondiale, e il suo lavoro si riduce a stampare la sua bella faccia su centinaia di migliaia di magliette di improbabili marche, tutte smazzate da qualche [[negro]].
Secondo alcuni giornalisti italiani il Che nel 1960 avrebbe inaugurato il sistema dei campi a Cuba. Secondo le loro fonti, il primo campo di rieducazione, nella penisola di Guanaha, sarebbe stato ideato e messo in piedi da Guevara. Lo ricorderebbe Regis Debray, già ideologo dei Focolai di guerriglia rivoluzionari e compagno di Che Guevara in Bolivia: "È Stato lui e non Fidel a ideare il primo 'Campo di lavoro correzionale'".[senza fonte] Sempre secondo questi giornalisti, ripresi da molte fonti sulla rete, a Guanaha, avrebbero trovato la morte oltre 50.000 dissidenti.


[[File:soldati.jpg|right|thumb|Foto della nazionale boliviana che attende impaziente l'arrivo del Che]]
Dopo gli insuccessi come direttore dell'Istituto Nazionale per la Riforma Agraria e della Banca Nazionale di Cuba, Guevara venne nominato ministro dell'industria. In questa posizione, diede il suo contributo a modellare il socialismo cubano, diventando una delle figure politiche più importanti dell'isola. Nel suo libro Sulla guerriglia, Guevara sostenne il modello cubano di rivoluzione, iniziato da un piccolo gruppo di guerriglieri (foco), senza la necessità di ricorrere a grandi organizzazioni che sostenessero l'insurrezione armata (dottrina del focolaio). Questa strategia più tardi sarebbe fallita in Bolivia. Nel saggio El socialismo y el hombre en Cuba (1965) sostenne la necessità di creare un "uomo nuovo" (hombre nuevo) assieme allo stato socialista.


Tornato nuovamente a cuba, il che comincia a scassare i coglioni a [[Fidel Castro|Castro]] contestando la scelta di comprare alcuni giocatori [[russia|russi]]. Castro, sfiancato, organizza al Che una gita in [[Bolivia]] per una amichevole.
Durante l'invasione della Baia dei Porci (1961), Guevara non partecipò ai principali combattimenti, essendo stato assegnato da Castro ad un comando nella provincia più occidentale di Cuba, Pinar del Rio, dove respinse un tentativo d'invasione (era un'operazione diversiva, escogitata per stornare l'attenzione dei cubani dal luogo del vero sbarco). Durante lo svolgimento di questo incarico, patì una ferita al volto, che affermò essere stata causata dallo sparo accidentale della sua pistola.
Ad accoglierlo, oltre alla nazionale boliviana, trova gli amici americani, che giocano in panchina come rinforzo gentilmente ceduta dalla [[CIA]].


== La morte ==
Guevara giocò un ruolo importante nello schieramento a Cuba dei missili balistici sovietici, armati con testate nucleari, causa della crisi dell'ottobre 1962.


[[File:Che Guevara Morto.jpg|thumb|Soldato indica a San Tommaso il punto in cui la lancia ha squarciato il costato.]]
L'allontanamento da Cuba [modifica]


Al termine della partita invitano Che Guevara a festeggiare negli spogliatoi. Qui, accade la tragedia: il Che viene ritrovato morto con le gambe spezzate, la bocca tumefatta, il costato squarciato nonché le mani tagliate. La verosimile ricostruzione fatta dai giocatori avversari è che Guevara doveva aver inciampato nel gradino d’ingresso e battuto la testa contro il termosifone.
Nel dicembre 1964 Guevara andò a New York in qualità di capo della delegazione cubana e tenne un discorso all'assemblea generale dell'ONU (ascolta, Richiede RealPlayer; oppure leggi). In quell'occasione, apparve nel programma domenicale d'informazione Face the Nation sulla CBS ed incontrò diverse personalità ed esponenti di gruppi politici. Tra loro, il senatore statunitense Eugene McCarthy, componenti del gruppo guidato da Malcolm X e dalla radicale canadese Michelle Duclos [15][16]. Il 17 dicembre volò a Parigi, dando inizio ad un viaggio di tre mesi, in cui visitò la Repubblica Popolare Cinese, l'Egitto, l'Algeria, il Ghana, la Guinea, il Mali, il Dahomey, il Congo-Brazzaville e la Tanzania, con soste in Irlanda, a Parigi e a Praga. Ad Algeri, il 24 febbraio 1965, fece l'ultima apparizione pubblica sul palcoscenico internazionale, intervenendo al "Secondo seminario economico sulla solidarietà afro - asiatica". Nel suo discorso dichiarò: "In questa lotta fino alla morte non ci sono frontiere. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quanto accade in ogni parte del mondo. Una vittoria di qualsiasi nazione contro l'imperialismo è una nostra vittoria, come una sconfitta di qualsiasi nazione è una nostra sconfitta" [17][18]. Sorprese quindi il suo uditorio proclamando "I paesi socialisti hanno il dovere morale di liquidare la loro tacita complicità con i paesi sfruttatori del mondo occidentale". Delineò anche una serie di misure che, secondo lui, i paesi del blocco comunista avrebbero dovuto prendere per raggiungere questo scopo [19][20]. Ritornò a Cuba il 14 marzo, ricevuto solennemente all'aeroporto di L'Avana da Fidel e Raúl Castro, Osvaldo Dorticós e Carlos Rafael Rodríguez. Due settimane dopo, Guevara si ritirò dalla vita pubblica e scomparve. Dove fosse restò il grande mistero cubano per tutto il 1965, anche se era sempre genericamente considerato il "numero due" del regime dopo Castro. La sua latitanza fu variamente attribuita al relativo insuccesso del piano d'industrializzazione che aveva portato avanti da ministro dell'industria, alle pressioni esercitate su Castro dai Sovietici, allarmati dalle tendenze filo cinesi di Guevara, in un momento in cui la frattura tra Mosca e Pechino si approfondiva, oppure a gravi divergenze tra Guevara ed il resto della dirigenza cubana sullo sviluppo economico dell'isola e sulla sua linea politica. È anche possibile che Castro fosse stato reso diffidente dalla popolarità di Guevara, che poteva farlo diventare una minaccia. I critici di Fidel affermano che le sue spiegazioni sulla scomparsa di Guevara sono sempre sembrate sospette e molti trovano sorprendente che Guevara non dichiarò mai le sue intenzioni in pubblico, ma solo con una lettera priva di data a Castro.


Affranti dalla perdita di un campione ma rallegrati dal limpido chiarimento dell’enigma il mondo si preparò così ad assurgere il Che nell’olimpo degli [[Eroe|eroi]] e dei [[Terrorista|criminali di guerra]].
L'orientamento filo cinese di Guevara era sempre più problematico per Cuba, mano a mano che l'economia del paese diventava sempre più dipendente dall'Unione Sovietica. Dai primi giorni della rivoluzione cubana, Guevara era stato considerato un sostenitore della strategia maoista nell'America Latina. Il suo piano per una rapida industrializzazione di Cuba per molti era comparabile alla campagna cinese del grande balzo in avanti. Secondo diversi osservatori occidentali della situazione cubana, l'opposizione di Guevara alle raccomandazioni ed alle condizioni sovietiche, che Castro aveva dovuto accettare, potrebbe essere la ragione del suo allontanamento dalla vita pubblica. D'altronde, sia Guevara che Castro sostenevano l'idea di un fronte unico tra Unione Sovietica e Cina, tentando anche, senza successo, di riconciliare le due maggiori potenze comuniste.


== La resurrezione e la memoria ==
Durante la crisi dell'ottobre 1962, Guevara percepì come un tradimento sovietico la decisione - presa da Nikita Khruščёv senza consultare Castro - di ritirare i missili da Cuba. Divenne quindi più scettico nei confronti dell'URSS. Come emerso dal suo ultimo discorso ad Algeri, del 24 febbraio 1965, aveva iniziato a vedere l'emisfero settentrionale, guidato ad ovest dagli Stati Uniti e ad est dall'Unione Sovietica, come unica entità sfruttatrice dell'emisfero meridionale.


[[File:Cristo Guevara.svg|left|thumb| Il fratello maggiore di Ernesto, [[Gesù]]]]
Di fronte alle più diverse ipotesi sul destino del rivoluzionario argentino, Castro, il 16 giugno 1965, disse che l'opinione pubblica sarebbe stata informata su Guevara quando lo stesso Guevara avesse ritenuto opportuno farlo. Intanto le voci si diffondevano sia a Cuba che all'estero. Il 3 ottobre di quello stesso anno, Castro rese pubblica una lettera priva di data [21] presumibilmente scrittagli da Guevara diversi mesi prima, in cui questi riaffermava la sua solidarietà con Cuba, ma dichiarava anche la sua intenzione di abbandonare l'isola e di andare a combattere altrove per la Rivoluzione. Spiegava che "Altri paesi nel mondo necessitano dei miei modesti sforzi". Nella stessa lettera Guevara annunciava di dimettersi da tutte le cariche che occupava, nel governo, nel partito e nelle forze armate. Rinunciò anche alla cittadinanza di Cuba, che gli era stata concessa nel 1959 per i suoi meriti nella rivoluzione.


Vista la sua morte, ed accertata la sua probabile resurrezione, la popolazione boliviana ancora fresca di colonizzazione e confusa dalla [[cristianesimo|nuova religione]] tuttora lo confonde con [[Gesù Cristo]], creando non pochi problemi alla [[Congregazione per la Dottrina]].
Durante un'intervista con quattro giornalisti stranieri il 1 novembre, Castro disse di essere al corrente dove fosse Guevara e aggiunse, riguardo le voci su una possibile morte del vecchio compagno d'armi, che questi, al contrario, godeva di ottima salute. Dove fosse Guevara restò, comunque, un mistero per i successivi due anni, durante i quali i suoi movimenti rimasero segreti.


Oltre a loro, va citata la tribù dei [[Hippie|sottonidi]], che lo venerano come divinità e lo celebrano indossando [[rosso|sgargianti]] magliette rappresentati la sua faccia.
In Congo [modifica]


Infine, non meno importante è la pubblicazione che più ne ha ampliato la fama: il [[Libro nero del comunismo|libro negro del comunismo]], che cita Guevara a pagina I, II, V, XI, VF, CC, 4, 5, 7, 9, [[10]], [[12]], [[diciassei]], [[diciassedici]], [[ventordici]], [[terzundici]], 33, 35, [[quarantaquattrogatti]], 51, 57, 63, [[tombola]], 81 e [[millanta]].
Durante un incontro, durato tutta la notte tra il 14 ed il 15 marzo 1965, Guevara e Castro si trovarono d'accordo sul fatto che il Che avrebbe guidato personalmente la prima azione militare cubana in Africa. Alcune fonti, di solito affidabili, affermano che Guevara convinse Castro di affidargli questa impresa, mentre altre fonti, di uguale affidabilità, sostengono che fu Castro a convincere Guevara ad intraprendere la missione, argomentando che le condizioni sociali dei diversi paesi latino americani presi in considerazione come possibili "fuochi" di guerriglia non erano ancora ottimali. Lo stesso Castro ha affermato la verità di questa seconda situazione.


Moltiplicando il numero delle vittime attribuite al Che per il numero di pagina e sommandoli si ottiene 4741420374, che, oltre ad essere casualmente anche il numero di [[Noemi Letizia]], non significa un [[cazzo]]!
L'operazione cubana nell'ex Congo Belga (più tardi Zaire e attualmente Repubblica Democratica del Congo) era finalizzata al sostegno del movimento marxista dei Simba, favorevole a Patrice Lumumba.


== Curiosità ==
Durante la missione africana, per un certo periodo Guevara fu assistito dal capo guerrigliero Laurent-Désiré Kabila, che aiutava i sostenitori di Lumumba a condurre una rivolta, soppressa dall'esercito congolese nel novembre di quello stesso 1965. Guevara considerò Kabila insignificante, scrivendo di lui "Niente mi fa credere che sia l'uomo adatto al momento".[22]


{{curiosità}}
Guevara aveva 37 anni ed era privo di un'istruzione militare formale. La sua asma gli aveva infatti evitato il servizio militare in Argentina, un fatto di cui fu felice, date le sue opinioni politiche di opposizione al governo. Aveva comunque al suo attivo le esperienze della rivoluzione cubana, in particolare la vittoriosa marcia su Santa Clara, che fu basilare nella vittoria finale delle forze castriste.


[[File:Thisisguevaraaaaaaaaa.JPG|right|thumb|[[Leonida]], antenato di Ernestino, in una foto d'epoca]]
Mercenari sudafricani e britannici come Mike Hoare ed esuli cubani lavorarono con l'esercito congolese per ostacolare i piani di Guevara. Furono in grado di monitorare le comunicazioni dei reparti agli ordini del rivoluzionario argentino, di tendere imboscate ai guerriglieri ed alle truppe cubane ogni volta in cui tentarono un attacco, di interrompere le linee di rifornimento di Guevara.[23][24] Il proposito di Guevara era quello di esportare la rivoluzione cubana indottrinando i Simba all'ideologia comunista ed insegnando loro le strategie della guerriglia. L'incompetenza, il settarismo e le lotte intestine delle varie fazioni congolesi furono indicate da Guevara come le principali ragioni del fallimento della rivolta.


* Sull'origine del nomignolo "Che Guevara" esiste, accanto a quella ufficiale, una versione accreditata da sempre più numerosi studiosi. Secondo questa tesi alternativa, Ernesto Pizzufico fu anche un grande appassionato di cucina così da meritarsi il soprannome di "Chef Guevara", che in boliviano è "Chef che para", alludendo alle due grandi passioni di Ernesto. Esiste, inoltre, una celebre opera del [[Botticelli]] che sembrerebbe convalidare questa seconda versione, "Ritratto di Ernesto Pizzufico preso di spalle". Alcune fonti rinforzano questa tesi attribuendogli la celebre frase "Hasta il coperchio che butto la pasta!".
Dopo sette mesi, malato, sofferente per l'asma e frustrato dalle avversità, Guevara abbandonò il Congo con i cubani sopravvissuti (sei membri della sua colonna erano morti). Ad un certo punto, Guevara fu tentato di rimandare a Cuba soltanto i feriti, rimanendo a combattere da solo in Congo fino alla fine, per offrire un esempio ai rivoluzionari. I suoi compagni d'armi e due emissari di Fidel Castro lo convinsero però a lasciare il campo di battaglia.
* Secondo altre teorie, Ernesto era un po' sordo e tendeva a ripetere spesso la congiunzione "che?", guadagnando, oltre ad una serie di [[puppa]], un nuovo soprannome.
* Pare che abbia consciuto il suo miglior amico [[Fidel Castro]] durante una festa di [[Briatore]].
* Vive ancora e si nasconde nel portasigari di [[Fidel Castro]].
* Il suo film preferito è "L'importanza di Chiamarsi Ernesto" del premio Oscar Wilde.
* L'antenato di Ernesto è nientedimèno che [[Leonida]], come dimostra la foto a fianco. Ma non ditelo a Leonida perché altrimenti resuscita solo per buttare Ernesto giù dalla rupe.
* Da allora "hasta la victoria" non è più "siempre".


{{terroristi}}
Dal momento che Fidel Castro aveva reso di dominio pubblico una lettera che Guevara gli aveva inviato, in cui il rivoluzionario argentino scriveva della sua intenzione a recidere ogni legame con Cuba per dedicarsi interamente alla rivoluzione in altre parti del mondo, il Che non se la sentì moralmente di tornare sull'isola e passò i successivi sei mesi vivendo clandestinamente a Dar-es-Salaam, Praga e nella Repubblica Democratica Tedesca. Durante questo periodo, scrisse le sue memorie sull'esperienza in Congo e iniziò ad elaborare altri due libri, uno di filosofia (Apuntes Filosóficos) e uno di economia (Notas Económicas).
In tutti questi mesi, Castro seguitò a spingerlo affinché tornasse a Cuba, ma Guevara accettò solamente quando intese che sarebbe rimasto sull'isola per i pochi mesi necessari a preparare una nuova impresa rivoluzionaria in America Latina e che la sua presenza sarebbe rimasta strettamente riservata.


[[Categoria:Comunisti]]
In Bolivia [modifica]
[[Categoria:Personaggi storici]]
[[Categoria:Terroristi]]


[[en:Che Guevara]]
La guerriglia [modifica]
[[zh:切.狗养蛙]]

[[da:Che Guevara]]
Le ipotesi su dove Guevara potesse essere seguitarono ad inseguirsi per tutto il 1966 e i primi mesi del 1967. Rappresentanti del movimento indipendentista mozambicano FRELIMO raccontarono di incontri con lui alla fine del 1966 o all'inizio del 1967 a Dar es Salaam, dopo di cui rifiutarono la sua offerta di aiuto al loro progetto rivoluzionario. In un discorso tenutosi durante la manifestazione del Primo maggio 1967 a l'Avana, il ministro delle forze armate facente funzione, maggiore Juan Almeida, annunciò che Guevara stava "servendo la rivoluzione da qualche parte nell'America Latina". Le notizie, sempre più consistenti, secondo cui stava conducendo la guerriglia in Bolivia vennero infine considerate degne di fede.
[[de:Che]]

[[el:Ερνέστο Τσε Γκεβάρα]]
Su richiesta di Fidel Castro, un pezzo di terreno in una zona remota era stato comprato dai comunisti boliviani perché Guevara lo utilizzasse come base e campo d'addestramento. Probabilmente, per Guevara ed i cubani che lo accompagnavano, la scelta di non iniziare a combattere subito, ma di addestrarsi in questo campo nella regione di Ñancahuazú comportò maggiori rischi. Poco fu fatto per gettare le basi di un esercito guerrigliero. La presunta ex operativa della Stasi (qualità negata dalle autorità della DDR, oggi dopo il crollo della DDR non vi sono informazioni che possano far presumere la sua appartenenza alla Stasi) Haydèe Tamara Bunke Bider, più nota con il nome di battaglia di Tania, che si era installata a La Paz come principale agente di Guevara, vennero diffuse voci su una sua collaborazione col KGB e si è spesso ritenuto che abbia servito inconsapevolmente interessi sovietici, portando le autorità boliviane sulle tracce dei guerriglieri. Tania cadde in Bolivia qualche tempo prima di Guevara. Il diario, trovato addosso al suo cadavere, avrebbe aiutato i boliviani a individuare i movimenti dei cubani.
[[eo:Che Guevara]]

[[es:Che Guevara]]
Le numerose foto di Guevara e degli altri membri del gruppo, lasciate nel campo base dopo che questo fu abbandonato a seguito dei primi scontri con l'esercito boliviano nel marzo 1967, fornirono al presidente René Barrientos Ortuño la prova della presenza del rivoluzionario argentino nel paese. Si dice che, dopo averle viste, Barrientos espresse il desiderio di vedere la testa di Guevara piantata su una picca e mostrata nel centro di La Paz. Ordinò quindi all'esercito di dare la caccia al gruppo cubano.
[[fa:چه گوارا]]

[[fi:Che Guevara]]
Il reparto di Guevara, composto da circa 50 combattenti e denominato ELN (Ejército de Liberación Nacional de Bolivia), era ben equipaggiato e inizialmente conseguì un certo numero di successi contro le forze boliviane, sul terreno difficile e montuoso della regione di Camiri. In settembre, tuttavia, l'esercito riuscì ad eliminare due gruppi guerriglieri, uccidendo uno dei capi.
[[fr:Che Guevara]]

[[ja:チェ・ゲバラ]]
Nonostante la natura violenta del conflitto, Guevara fornì cure mediche a tutti i militari boliviani che i guerriglieri presero prigionieri e, di seguito, li rilasciò. Anche dopo l'ultima battaglia di Quebrada del Yuro, in cui fu ferito e catturato, quando fu condotto in un centro di detenzione provvisoria e vide che lì si trovavano diversi militari boliviani rimasti feriti nel combattimento, si offrì di fornirgli assistenza medica (offerta rifiutata dall'ufficiale boliviano in comando)[25]
[[ko:체 게바라]]

[[nl:Che Guevara]]
Il piano di Guevara per fomentare la rivoluzione in Bolivia si basava su alcune concezioni sbagliate:
[[pl:Ernesto Guevara]]

[[pt:Che Guevara]]
* Si aspettava di dover affrontare solo il governo militare locale ed il suo esercito, male armato e poco equipaggiato. Al contrario, appena il governo statunitense ebbe confermata la sua presenza in Bolivia, inviò personale della CIA e di altre agenzie per aiutare ad organizzare la contro guerriglia. L'esercito boliviano venne addestrato da consiglieri appartenenti alle forze speciali dell'US Army, incluso un nuovo battaglione dei Rangers esperto in combattimento nella giungla. I reparti speciali statunitensi probabilmente presero parte anche a certi combattimenti.
[[ru:Че Гевара]]
* Si aspettava di ricevere assistenza e cooperazione dai locali oppositori al governo. Queste aspettative vennero frustrate ed il Partito comunista boliviano, filosovietico e non filocubano, non lo aiutò affatto, anche se alcuni membri, come Rodolfo Saldana, Serapio Aquino Tudela e Antonio Jimenez Tardiolo lo fecero a titolo personale o si arruolarono nei suoi reparti, contro la volontà dei vertici di partito.
[[tr:Che Guevara]]
* Si aspettava di rimanere in contatto radio con l'Avana. Al contrario, le due trasmittenti ad onde corte che gli erano state fornite erano difettose, impedendo le comunicazioni con Cuba. Dopo qualche mese, il registratore a nastro che utilizzavano per registrare e decodificare i messaggi radio provenienti da Cuba fu perso durante l'attraversamento di un fiume.
[[zh-tw:切‧狗養蛙]]

Oltretutto, la sua inclinazione al confronto più che al compromesso contribuì probabilmente alla sua incapacità di sviluppare un buon rapporto di lavoro con i dirigenti boliviani, come era avvenuto anche in Congo[26] . Questo tratto del suo carattere era emerso anche nel corso della guerriglia a Cuba, ma era stata tenuta sotto controllo dalla guida di Fidel Castro.[27]

In realtà l'ipotesi che il Che stesse preparando la rivoluzione in Bolivia sembra non essere corretta. È più probabile, come confermano anche le ricerche del giornalista boliviano José Luis Alcázar, che stesse preparando una scuola d'addestramento per guerriglieri, per portare in un secondo tempo queste forze a sud ed entrare nel suo Paese d'origine, l'Argentina. [28]

Cattura ed esecuzione [modifica]

Già da più di un mese, dal 31 agosto, l'avanguardia di Guevara era rimasta sola dopo l'annientamento da parte dell'esercito della retroguardia comandata da Joaquin, a Puerto Mauricio, sul rio Grande. L'imboscata contò con la delazione di un contadino Honorato Rojas che, sotto minaccia dell'esercito (la moglie si lamentò per le percosse inferte al marito), informò su luogo del possibile attraversamento del fiume da parte dei guerriglieri.

Guevara, durante i primi giorni di ottobre, ormai con poche informazioni, senza viveri e con scarse vie di scampo, si rifugia in un canalone (quebrada) dove è circondato da forze militari preponderanti. Qui Guevara è catturato dall'esercito boliviano, assieme ad altri guerriglieri, l'8 ottobre del 1967 nella quebrada del Yuro, a pochi km dal villaggio de La Higuera. Si arrese dopo essere stato ferito alle gambe e dopo che il suo fucile fu distrutto da un proiettile.

Barrientos, appena informato della cattura, diede l'ordine di assassinarlo, ma diffuse un comunicato in cui affermava che Che Guevara era morto in combattimento. Guevara fu recluso nella piccola scuola del paese, dove passò la notte. Fu ucciso nel primo pomeriggio successivo, il 9 ottobre 1967. L'uccisore fu Mario Terán, un sergente dell'esercito scelto a sorte tra alcuni volontari. Su quanto accadde dopo, esistono diverse versioni. Qualcuno dice che Terán era troppo nervoso, al punto di uscire dal locale e dover essere ricondotto dentro a forza. Per altri, non volle guardare Guevara in faccia, così da sparargli alla gola, ferita che sarebbe stata fatale. Per altri ancora, il sergente avrebbe avuto bisogno di ubriacarsi, al fine di portare a termine il compito. La versione più accreditata racconta che Guevara ricevette diversi spari alle gambe, sia per evitare di deturpargli il volto ed ostacolare l'identificazione, sia per simulare ferite in combattimento, così da nascondere l'esecuzione sommaria del prigioniero. Come colpo di grazia, gli spararono al petto: ferita che gli riempì i polmoni di sangue. Guevara pronunciò diverse parole famose prima della morte. Si è detto che avrebbe accolto così il suo uccisore: "So che sei qui per uccidermi. Spara dunque, codardo, stai solo uccidendo un uomo".[29] Il suo corpo fu legato ai pattini di un elicottero e portato a Vallegrande, dove venne adagiato su un piano di lavaggio dell'ospedale e mostrato alla stampa.[30] Le fotografie prese allora fecero nascere leggende come quelle di San Ernesto de La Higuera e El Cristo de Vallegrande.[31]. Dopo che un medico militare ebbe amputato le mani al cadavere, l'esercito boliviano fece sparire il corpo, rifiutandosi di rivelare se i resti fossero stati sepolti o cremati.

La caccia a Guevara in Bolivia fu guidata da Félix Rodríguez, un agente della CIA che era stato infiltrato a Cuba per prendere contatto con i ribelli dei Monti Escambray e con ambienti anti castristi di l'Avana prima dell'invasione alla Baia dei Porci e che era stato con successo fatto uscire dall'isola dopo il fallimento dello sbarco.[32][33] Rodríguez riferì la notizia della cattura al quartier generale della CIA a Langley, in Virginia, servendosi di diverse stazioni dell'Agenzia situate in Sud America. Dopo l'esecuzione, Rodríguez prese per sé oggetti personali di Guevara, tra cui il suo Rolex. Negli anni seguenti, avrebbe spesso mostrato con orgoglio ai giornalisti questi cimeli.

Un altro fatto, di minore rilevanza, collegato alla cattura ed alla morte di Guevara fu l'arresto di Régis Debray. Nell'aprile 1967 le forze governative boliviane catturarono Debray, un giovane francese, professore di filosofia all'Università dell'Avana, che aveva studiato all'Ecole Normale Supérieure con il filosofo marxista Louis Althusser,[34] accusandolo di collaborare alla guerriglia. Debray dichiarò con forza di lavorare solo come giornalista e rivelò che Guevara, scomparso da tempo, stava guidando la guerriglia. Il processo a Debray (che divenne un caso internazionale) era appena iniziato quando le autorità boliviane, l'11 ottobre, riportarono (falsamente) che Guevara era stato ucciso nello scontro con le forze governative dei giorni precedenti.

Il 15 ottobre Castro riconobbe pubblicamente la morte di Guevara e proclamò tre giorni di lutto nazionale. La morte del Che fu vista come un grave fallimento per i movimenti rivoluzionari d'impronta socialista operanti nell'America latina e nel resto del terzo mondo.
Il mausoleo di Che Guevara

Nel 1997 i resti del cadavere di Guevara furono esumati vicino alla pista di volo a Vallegrande e riportati a Cuba. Il 17 ottobre 1997, i suoi resti, assieme a quelli di sei altri combattenti cubani morti durante la campagna in Bolivia, furono tumulati con tutti gli onori militari in un mausoleo costruito appositamente nella città di Santa Clara, dove trentanove anni prima aveva vinto quella che era stata ritenuta la battaglia decisiva della rivoluzione cubana.

Il monumento è corredato da una grande statua con la scritta "Hasta la victoria siempre" e da una lapide recante la parte iniziale del testo del famoso ordine di servizio firmato da Fidel Castro il 21 agosto 1958, con cui venivano comunicate le istruzioni operative per la colonna numero 8, comandata da Guevara: "Se asigna al comandante Ernesto Guevara la misión de conducir desde la Sierra Maestra hasta la provincias de Las Villas una Columna rebelde y operar en dicho teritorio de acuerdo con el plan estratégico del Ejército rebelde".

Sulla guerriglia [modifica]

Il libro del Che "Sulla Guerriglia" venne considerato per un certo tempo come un testo definitivo nella strategia per combattere guerre irregolari. Secondo molti, invece, la sua uccisione in Bolivia testimonia come, in materia, non esistano strategie risolutive. Più nello specifico, Guevara credeva che un piccolo gruppo (foco) di guerriglieri, attaccando violentemente il governo, avrebbe potuto stimolare fra la popolazione sentimenti rivoluzionari, grazie ai quali non sarebbe stato necessario costituire dei movimenti molto forti e portare avanti la lotta rivoluzionaria con fasi regolari prima di lanciare l'insurrezione armata finale.

Che Guevara era convinto che il consenso popolare fosse indispensabile per la rivoluzione, e che senza di esso non fosse possibile portare avanti alcun movimento rivoluzionario. In realtà, specialmente in Bolivia, l'idealismo del Che si scontrò con una realtà più complessa di quella che poteva sembrare in un primo momento. I contadini spesso guardavano con diffidenza gli stranieri che dicevano di combattere per loro, e il gruppo di Guevara rimase progressivamente sempre più isolato.

Sulle cause dell'insuccesso boliviano pesò anche il contesto internazionale: i partiti comunisti boliviani non collaborarono alla progettata insurrezione, e in quella fase delicata della guerra fredda ogni tentativo di riproporre la "rivoluzione mondiale" non era ben visto nei maggiori paesi del blocco socialista.

Poeta e saggista. Il Guevara "sconosciuto" [modifica]

Sicuramente meno conosciuto, esiste anche un Guevara autore di poesie, saggi letterari e storici. Questi ultimi in particolare non mancano di acutezza, e si accompagnano ad importanti osservazioni politiche, come è possibile per esempio riscontrare nell'articolato commento che scrisse sul libro di Pablo Neruda "Canto Generale". Infatti, al contrario di molti militari e uomini d'armi, il Che era estremamente colto e può essere definito un filosofo. Tuttavia egli era più un uomo d'azione che un poeta e un filosofo. Riguardo alla sua passione per la letteratura e la poesia, è stato ritrovato un suo quaderno di raccolte di citazioni e pubblicato con il titolo Prima di morire. Appunti e note di lettura

Icona rivoluzionaria [modifica]
Monumento al Che - La Higuera (Bolivia)

Alla fine degli anni '60 Guevara diventa un'icona mondiale per quella parte di gioventù che si riconosce nei suoi ideali rivoluzionari. Tutt'ora Ernesto Guevara, el Che (emblema, per alcuni, della lotta per la libertà e la dignità dei popoli del Terzo Mondo), appare come la figura dell'eroe ideale, una sorta di eroe sofocleo, incapace di compromessi a costo della sua stessa vita. Anche a prescindere dalle sue convinzioni politiche, la sua immagine di eterno ribelle, di sognatore poco incline alla mediazione con un mondo pieno di ingiustizie, ha conquistato generazioni di giovani in tutto il mondo.

La storica fotografia del Che scattata il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda (vedi) e da questi regalata all'editore italiano Giangiacomo Feltrinelli è diventata una delle immagini più famose del secolo addirittura è stata additata come la più riprodotta in assoluto della storia della fotografia. Meno nota è la circostanza dello scatto: i funerali di 75 cubani morti durante un attentato terrorista finanziato ed appoggiato dagli anticastristi e dalla CIA (presidenza Eisenhower). Successivamente l'Operazione Mongoose, voluta dall'amministrazione Kennedy, portò alla realizzazione in 14 mesi di 5.780 azioni terroristiche e 716 sabotaggi ad infrastrutture economiche cubane.

Guevara è stato interpretato al cinema da Francisco Rabal (1968), Omar Sharif (1969), Antonio Banderas (1996), Alfredo Vasco (1999), Gael García Bernal (2002) e (2003), Eduardo Noriega,Jsu Garcia (2005) e Benicio Del Toro (2008).

Onorificenze [modifica]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale della Croce del Sud - nastrino per uniforme ordinaria

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale della Croce del Sud
— Agosto 1961[35]

Note [modifica]

1. ^ (EN) Vedi. Nel 2000 Korda ottenne dal produttore di alcolici Smirnoff un risarcimento di 50mila dollari per l'utilizzo illecito dell'immagine in una campagna pubblicitaria. Tale cifra venne, però, donata dallo stesso Korda al servizio sanitario cubano.
2. ^ Il certificato di nascita di Ernesto Guevara riporta la data del 14 giugno del 1928. Julia Constenla, storica e amica personale della madre di Ernesto Guevara, Celia de la Serna, riporta come quest'ultima le abbia confidato di essere incinta al momento del matrimonio con Ernesto Guevara Lynch, che la vera data di nascita del figlio era il 14 maggio e che il certificato di nascita era stato falsificato posticipando la data di nascita di un mese per evitare lo scandalo. Su una biografia più che attendibile di Paco Ignacio Taibo II, docente universitario di origine spagnola che vive a Città del Messico, "Senza perdere la tenerezza" l'autore afferma di avere "scavato in una massa ingente di lettere personali e pubbliche, diari, appunti, articoli, poesie, discorsi, conferenze, interviste, frasi riportate da testimoni attendibili, è entrato nei recessi degli archivi cubani e ha attinto largamente al famoso "Diario del Ministero dell'Industria", ancora inedito" (ES) Intrevista a Julia Constenla di Luciana Peker, Pagina/12, 3 marzo 2005. Il biografo Jon Lee Anderson ritiene valida questa versione dei fatti. Cfr: Anderson, Jon Lee, Che Guevara: una vida revolucionaria, Barcellona: 1997, Anagrama, pag. 17 e, nella traduzione in inglese, Che Guevara: A Revolutionary Life, New York: 1997, Grove Press, pp. 3 and 769.
3. ^ U.S. Department of State, "Foreign Relations, Guatemala, 1952-1954". Online, visionato il 4 marzo 2006
4. ^ Anderson, Jon Lee. Che Guevara: A Revolutionary Life, New York: 1997, Grove Press, p. 144
5. ^ U.S. Department of State, "Foreign Relations, Guatemala, 1952-1954". Online, visionato il 4 marzo 2006
6. ^ Ernesto Che Guevara, "Suicide Squad: Example Of Revolutionary Morale (brano tratto da Episodes of the Cuban Revolutionary War - 1956-58). The Militant Online, visionato il 27 marzo2006.
7. ^ Anderson, Jon Lee. Che Guevara: A Revolutionary Life, New York: 1997, Grove Press, p. 372 and p. 425
8. ^ Alvaro Vargas Llosa, "Così il Che è diventato il logo del capitalismo", Corriere della Sera, 16 luglio 2005.
9. ^ "Un bastardo allo scoperto" di Orlando Borrego
10. ^ chessgames.com, Miguel Najdorf vs Ernesto Che Guevara". Online at chessgames.com, visionato il 5 gennaio 2006.
11. ^ Cuban Information Archives, "La Coubre explodes in Havana 1960". Online, visionato il 26 febbraio 2006. Si possono vedere fotografie al sito cubano fotospl.com.
12. ^ Defensa Nacional, "SABOTAJE AL BUQUE LA COUBRE" Online, visionato il 26 febbraio 2006
13. ^ The Miami Herald, "Dockworker set ship blast in Havana, American claims". Online, visionato il 26 febbraio 2006
14. ^ Guaracabuya.org, "Recuento Histórico:El porque el PCC ordenó volar el barco "La Coubre".Online, visionato il 26 febbraio 2006
15. ^ Montreal Gazette, "Liberals picked the wrong issue". Online, visionato il 26 febbraio 2006
16. ^ Guaracabuya.org, "TERRORISTS CONNECTED TO CUBAN COMMUNIST GOVERNMENT". Online, visionato il 26 febbraio 2006
17. ^ Ernesto Che Guevara (curatori Rolando E. Bonachea e Nelson P. Valdés), Che: Selected Works of Ernesto Guevara, Cambridge, MA: 1969, p. 350.
18. ^ Ernesto Che Guevara, "English Translation of Complete Text of Algiers Speech", Online su Sozialistische Klassiker, visionato il 4 gennaio2006
19. ^ Ernesto Che Guevara, (curatori Rolando E. Bonachea e Nelson P. Valdés), Che: Selected Works of Ernesto Guevara, supra, pp. 352-59.
20. ^ Ernesto Che Guevara, "English Translation of Complete Text of Algiers Speech", Online su Sozialistische Klassiker, visionato il 4 gennaio 2006.
21. ^ Ernesto Che Guevara, "Che Guevara's Farewell Letter", 1965. Traduzione inglese: Su Wikisource.
22. ^ BBC News,"Profile: Laurent Kabila", 26 May 2001. Online at BBC News, visionato il 7 agosto 2006.
23. ^ African History Blog, "Che Guevara's Exploits in the Congo", Che Guevara's Exploits in the Congo Online at African History, visionato il 5 gennaio 2006.
24. ^ Sito di "Mad" Mike Hoare, "Mad Mike". Online at Geocities.com, visionato il 5 gennaio 2006.
25. ^ Taibo, Paco Ignacio II. Ernesto Guevara, también conocido como el Che, Barcelona, 1999: Editorial Planeta, p 726.
26. ^ Ernesto Che Guevara, "Excerpt from Pasajes de la guerra revolucionaria: Congo", Online at Cold War International History Project, visionato il 26 aprile 2006.
27. ^ Castañeda, Jorge G. Che Guevara: Compañero, New York: 1998, Random House, pp 107-112; 131-132.
28. ^ José Luis Alcázar. Ñacahuasu, la Guerrilla del Che en Bolivia.
29. ^ Anderson, Jon Lee. Che Guevara: A Revolutionary Life. New York: Grove Press, 1997.
30. ^ Richard Gott, "Bolivia on the Day of the Death of Che Guevara". Online at Mindfully.org, visionato il 26 febbraio 2006
31. ^ El Nuevo Cojo Ilustrado, "Galeria Che Guevara". Online, visionato il 27 aprile 2006
32. ^ Rodriguez, Felix I. and John Weisman. Shadow Warrior/the CIA Hero of a Hundred Unknown Battles (Hardcover), New York: 1989, Publisher: Simon & Schuster
33. ^ MaxNews, "Félix Rodríguez:Kerry No Foe of Castro". Online, visionato il 27 febbraio 2006
34. ^ marxists.org website, "Louis Althusser" Online, visionato l'11 marzo 2006.
35. ^ [1]

Opere di Che Guevara [modifica]

* Prima di morire. Appunti e note di lettura.
* Diario della rivoluzione cubana (Pasajes de la guerra revolucionaria), Newton & Compton (ISBN 8882897532).
* Latinoamericana (Notas de viaje), Feltrinelli (ISBN 8807812592).
* La guerra di guerriglia (La guerra de guerrillas), Baldini&Castoldi (ISBN 8884903475).
* Politica e sviluppo (Politica y desarrollo), Baldini&Castoldi (ISBN 8884905095).
* L'economia (Che y la economía), Baldini&Castoldi (ISBN 8884905109).
* Diario in Bolivia (Diaro del Che en Bolivia), Feltrinelli (ISBN 8807805804).
* Poesie, Liguori (ISBN 8820734648).
* La conquista della speranza (scritto con Raúl Castro), Net (ISBN 8851522278).
* I giovani (Che y la joventud), Baldini&Castoldi (ISBN 8884903483).
* Creare due, tre, molti Vietnam (Mensaje a los publos del mundo a través de la Tricontinental), Baldini&Castoldi (ISBN 8880891561).
* Cuba: eccezione storica o avanguardia nella lotta al colonialismo? (Cuba, ¿excepcion historica o vanguardia en la lucha contra el colonialismo?), Baldini&Castoldi (ISBN 8880891065).
* Il socialismo e l'uomo a Cuba (El socialismo y el hombre en Cuba), Baldini&Castoldi (ISBN 8880891081).

Voci correlate [modifica]

* Storia di Cuba
* Rivoluzione cubana
* Movimento del 26 luglio
* Crisi dei missili di Cuba
* Storia contemporanea della Bolivia
* Guerriglia
* Comunismo
* Socialismo

Persone [modifica]

* Alberto Granado
* Fidel Castro
* Raúl Castro

Film su Che Guevara [modifica]

* Che! (1969) di Richard Fleischer, con Omar Sharif
* I diari della motocicletta (ARG/USA 2004) di Walter Salles con Gael García Bernal
* Che Guevara (USA 2005) di Josh Evans con Eduardo Noriega
* Guerrilla (USA 2008) di Steven Soderbergh con Benicio Del Toro
* The Argentine (USA 2008) di Steven Soderbergh con Benicio Del Toro

Libri su Guevara [modifica]

* I fondatori dell'alba, di Renato Prada Oropeza, trad. Katia Boccanegra, Edizioni Gorée, 2007, ISBN 978-88-89605-42-4
* Senza perdere la tenerezza di Paco Ignacio Taibo II, Il saggiatore, 2007

La CIA contro il CHE di Adys Cupull Froilán González, Edizioni Achab

Critici [modifica]

* Il mito Che Guevara e il futuro della libertà di Alvaro Vargas Llosa, Edizioni Lindau
* C'era una volta il Che. Ernesto Guevara, tutta un'altra storia di Leonardo Facco. Simonelli editore

Canzoni su Che Guevara [modifica]

* Hasta Siempre (conosciuta anche come Hasta siempre comandante): composta nel 1965 da Carlos Puebla
* La Zamba del Che: scritta nel novembre 1967 da Rubén Ortiz Fernández ed entrata successivamente a fare parte del repertorio di Víctor Jara
* Anch'io ti ricorderò: pubblicata nell'album Endrigo di Sergio Endrigo (1968)
* Cancion para el Hombre Nuevo: pubblicata nell'album Canciones para el Hombre Nuevo di Daniel Viglietti (1968)
* Song for Che: pubblicata nell'album Liberation Music Orchestra di Charlie Haden (1969)
* El Aparecido: scritta da Victor Jara, pubblicata nell'album La nueva canción chilena degli Inti-Illimani (1974)
* Si el poeta eres tu: pubblicata nell'album Querido Pablo di Pablo Milanés (1981)
* 1° aprile 1965: pubblicata nell'album Pane e rose da Angelo Branduardi (1988)
* Che Guevara: Titolo di un album dei The Clash (1992)
* Il comandante Che: pubblicata nell'album Ufficialmente dispersi di Loredana Berté (1993)
* Cohiba: pubblicata nell'album Il dado di Daniele Silvestri (1996)
* Transamerika: pubblicata nell'album Terra e libertà dei Modena City Ramblers (1997).
* Celia De La Serna: pubblicata nell'album Il bandolero stanco di Roberto Vecchioni (1997)
* Jamas: pubblicata nell'album La prova di Raf (1998)
* Fuori campo: pubblicata nell'album omonimo dei Modena City Ramblers (1999)
* Stagioni: pubblicata nell'album omonimo di Francesco Guccini (2000)
* Poema al Che: pubblicata nell'album Ernesto Che Guevara (raccolta di canzoni su Che Guevara) di Juan Carlos "Flaco" Biondini (2001)
* Canzone per Che: pubblicata nell'album Ernesto Che Guevara (raccolta di canzoni su Che Guevara) degli Skiantos (2001)
* Nada Mas: pubblicata nell'album La paloma enamorada di Atahualpa Yupanqui (2002)
* Canzone per il Che: pubblicata nell'album Ritratti di Francesco Guccini (2004) (testo di Manuel Vázquez Montalbán e Francesco Guccini - musica di Juan Carlos Biondini)
* Tre passi avanti pubblicata nell'album Tre passi avanti dei Bandabardò (2004) (testi e musica dei Bandabardò)
* Isola grande: pubblicata nell'album Passi d'autore di Pino Daniele (2004)
* Adelante: pubblicata nell'album La danza dei sogni dei Trenincorsa (2007)
* La Rivoluzione in testa: pubblicata nell'album La Ballata di Gino dei Khorakhanè (2007)
* Murguita del sur dei Bersuit Vergarabat

Altri progetti [modifica]

* Commons
* Wikiquote

* Collabora a Commons Wikimedia Commons contiene file multimediali su Che Guevara
* Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Che Guevara

Collegamenti esterni [modifica]

* Discorso pronunciato da Fidel Castro alla morte del Che
* Recordando al Che Da Fusi Orari.org, una riflessione sulla figura di Che Guevara in occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa
* L'Eredità di Che Guevara - Rassegna di eventi in occasione del 40° anniversario della morte di Ernesto Che Guevara (1967-2007)
* "Il Che...era mio padre" - Parla Camillo Che Guevara, il figlio
* (ES) Che, Guía y Ejemplo: - Raccolta di immagini, video, lettere e canzoni dedicate al Che
* (ES) Che Guevara: anatomia di un mito - Video vicino alle posizioni degli esuli cubani, critico nei confronti di Che Guevara
* Lettere
* Opere di Che Guevara
* (EN) marxists.org Raccolta di informazioni, testi e immagini sul Che
* Trascrizione di discorsi e testi scritti da Che Guevara
* Articolo di Alvaro Vargas Llosa su Che Guevara apparso originariamente su The New Republic e, in italiano, su Il Corriere della Sera
* Il Socialismo e l'uomo a Cuba in italiano
* Articolo di N. Chomsky sull'aggressione USA a Cuba subito dopo la rivoluzione

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v • d • m
Ernesto Guevara (1928 - 1967)
Latinoamericana (Notas de viaje) • Diario della rivoluzione cubana (Pasajes de la guerra revolucionaria) • La guerra di guerriglia (La guerra de guerrillas) • Politica e sviluppo (Politica y desarrollo) • L'economia (Che y la economía) • Diario in Bolivia (Diaro del Che en Bolivia) • Poesie • La conquista della speranza • I giovani (Che y la joventud) • Creare due, tre, molti Vietnam (Mensaje a los publos del mundo a través de la Tricontinental) • Cuba: eccezione storica o avanguardia nella lotta al colonialismo? (Cuba, ¿excepcion historica o vanguardia en la lucha contra el colonialismo?) • Il socialismo e l'uomo a Cuba (El socialismo y el hombre en Cuba) • Prima di morire. Appunti e note di lettura


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« Pronto, Che Guevara? »
(Qualcuno che ha telefonato in una casa di Cuba)
« Hasta la vista! »
(Che Guevara a chiunque)
Chef Guevara è anche ricordato per l'invenzione della salamella, cibo sacro ad ogni vero comunista.
« Visto la asta?! »
(Rocco Siffredi a Che Guevara)
« Ah, sì! Il tizio delle magliette! »
(Italiano medio su Che Guevara)
« Una vita passata a combattere il Capitalismo, e ora le sue magliette vengono vendute a 10€ in ogni stand. »
(Tizio su Che Guevara)

Ernesto Sparalesto "Che" Guevara (Livorno, 23 gennaio 1957 - Liverpool, 28 agosto 1989) è stato un noto puttaniere, un trafficante di sigari cubani e un famoso magliettista e disegnatore di agende telefoniche e calendari. Ma lui ha fatto la rivoluzione: il resto passa, perciò, del tutto in secondo piano.

Famoso per essersi schierato al fianco dei deboli in qualunque luogo della terra, la sua naturale intolleranza verso ogni tipo di violenza e dittatura è pari soltanto al suo carattere leggermente impulsivo.

Biografia

Originario di Napoli e naturalizzato argentino, alla tenera età di 3 anni gli fu diagnosticata l'asma. I genitori, non sapendo cosa diavolo fosse l'asma, decisero di comprargli un pacco di sigari; l'asma non passò mai, ma senza saperlo avevano creato un'icona!

Che Guevara ciclope con naso da maiale mentre cerca un calzino per la sua testa abbastanza rivoluzionario.

Ernesto dimostra un innato talento come attore porno, celebre il suo intervento all’asilo delle “Suore Adoratrici Ancelle del Santissimo Sacramento e della Castità Anale” nella partita contro la San Vito FC, conclusasi con due reti per la squadra di Ernesto, nonché la fucilazione con supposte del portiere avversario, di due suore ed un guardalinee.

Da qui, la sua carriera come attaccante a trecentosessanta gradi conosce un vero boom: all’età di 10 anni polverizza la squadra del Santaolalla utilizzando un complesso sistema di cunicoli sotterranei da cui i sui giocatori tiravano imboscate agli avversari. Molti furono i caduti, circa 4000, morti soprattutto per dissenteria. Ancora oggi, ogni tanto, emergono dal terreno uomini barbuti che sono finalmente riusciti a trovare la via d’uscita. Indimenticabile la vittoria sul San Pedro, dove il piccolo Ernesto sfrutta l’esplosione delle tribune per piazzare il gol del 3-2.

La motocicletta

A 13 anni cominciò a rubare motorini, e conobbe quello che diventerà il suo amichetto deviato di viaggio, Braccobaldo Bau. Con lui nel ’51 si iscrive al torneo cileno, ed intraprende la traversata dell’America Latina a bordo di una lambretta truccata. All’altezza di San Paolo (Bari vecchia) i due vengono fermati dalla polizia, a causa delle ruote troppo lisce e la marmitta non conforme. Qui hanno il tempo di rapinare un autogril, ma mentre fuggono ernesto (sofferente di eiaculazione precoce) avverte dei malori e viene messo al gabbio.

A 18 anni esce dal carcere e comincia a spacciare bamba e paste per conto proprio , ed elabora le sue prime rivoluzionarie teorie proponendo il modulo “a cammello”, la “gruccia rovesciata” nonché il celebre “Pacco con sorpresa” che prevede, tra l’altro, l’uso di molotov e bombe carta. Per un primo breve periodo viene messo a spacciare al Duomo di Milano, diventando “Che Guevara”, che in boliviano significa "Chi è il tossico?", frase tipica del pusher, ma viene subito rimosso dal ruolo per il vizio di farsi le canne.

L'amicizia con Castro

Tra un incontro e l'altro Guevara inganna il tempo iscrivendosi alla facoltà di medicina. Qui, il primo giorno di frequenza commette tutti i peccati capitali di una matricola, e nell’ordine sottoscrive un abbonamento di 123 anni a mondolibri, compra 16 pacchetti di fazzoletti di carta ad un marocchino e lascia il numero di cellulare ad una affascinante ragazza, combinando un appuntamento. Questo si rivela essere il più grave errore: la ragazza è in realtà una agguerrita militante marxista-leninista, e l’appuntamento una tavola rotonda dal nome “Europa-Cina il futuro del socialismo reale”. L’intrepido Ernesto però non si scoraggia e, dopo essersi chiavato la marxista dietro il palco del comizio, comincia a palleggiare facendosi notare dal coach Fedele Castrocaro. Questi gli fa firmare un contratto per la squadra “revolucionarios”, e comincia la stagione con una trasferta a Cuba.

La principessa Leida, capo della ribellione cubana

Il girone cubano si rileva più impegnativo del previsto. Nel primo incontro a Niquero la squadra di casa coglie a sorpresa i “revoluzionarios” segnando una prima formidabile rete, uccidendone la metà e torturando i restanti. La partita viene però sospesa per cattivo tempo. Nella ripresa la squadra del Che riprende terreno, e vince l’incontro. Non mancano simpatici e goliardici momenti per festeggiare la vittoria, quali l’incendio metodico delle caserme o la fucilazione degli allenatori avversari.

La finale viene giocata a Santa Clara, e diviene simbolo della genialità di Guevara, dove riesce ad applicare il temutissimo schema 37 “deragliamento del treno” portando subito in vantaggio i “revolucionarios”. La squadra avversaria viene battuta e fucilata, l’allenatore Batista la prende con sportività e si trasferisce in Italia dove tuttora allena la Digos.

In accordo al libro nero del comunismo, Guevara in questo periodo fucila un fottilione di persone, tanto che, finiti i cubani, è costretto ad importare cittadini di altri stati.

Sbaragliate le squadre avversarie, nell'isola del Che resta poco da fare, e Fidel incarica Guevara di occuparsi della Banca Nazionale di Cuba, uno scherzo del destino per l’amante di una marxista-leninista. Per esprimere il suo disagio Guevara sviluppa l'abitudine di pulirsi il culo con le banconote anziché firmarle, e da qui trae origine il detto cubano “il denaro è la merda dei governi”.

L'esperienza cubana per Guevara non è solo professionale: lontano di casa e dalla moglie marxista si innamora del capo dei ribelli Leida, una ragazza che viene da una galassia lontana lontana ma questa è un'altra storia. Sfruttando la pozione di potere che ricopre si firma le carte per il divorzio e sposta l'affascinante ribelle.

Il Che non c'è! Dov'è?

Soldato sorveglia un lanciamissili cubano. In fondo a destra, sullo sfondo, la Florida.

Bruciato dalla mancanza d’azione il Che comincia a spostarsi per il mondo cercando di diffondere le proprie teorie rivoluzionarie. Molte voci circolano sul suo conto, alcuni dicono di averlo visto in Congo, altri in Lucania, mio cugino tuttora giura di averlo visto ai calcinculo di Vergate sul Membro.

In realtà aveva cominciato ad allenare sotto falso nome una squadra per vincere il campionato “S. Lenin” in cui avrebbero partecipato tutte le più importanti squadre comuniste. Nonostante la netta superiorità degli avversari, Che Guevara dimostra nuovamente la sua genialità e approfitta del fatto che tutti avevano la maglia rossa per reclamare ogni goal segnato, vincendo de facto il campionato. Ernesto porta così a Cuba il primo premio, consistente in un lanciamissili che scherzosamente punta verso gli Stati Uniti.

Gli americani non la prendono con il dovuto humor e sfidano a calcetto i cubani nella Baia dei Porci, collezionando una serie di brucianti sconfitte. Del resto, lo sanno tutti che gli americani a calcio sono delle seghe.

Il coach americano Gionfizgheraldchennedi commentò con la celebre frase “la vittoria ha cento padri, ma la sconfitta è sempre figlia di puttana”, che alla fin fine sono due modi per dire la stessa cosa.

New York, D&G e le magliette

Occhiali Rayban 130 €, Pantanloncini color kaki Zara 99 €, Basco improbabile 5 €, magliettina del Che edizione limitata 29,90 €. ¡Viva la Revolución!

Esaltato dall’evento, Ernesto fa una trasferta a Niù Yorc, dove oltre ad una gara di insulti con gli allenatori di tutte le nazionali scopre il flipper, il boogie woogie e fa la conoscenza di Armani e D&G.

Questa esperienza lo spinge a creare la sua personale collezione di magliette, tutte raffiguaranti la sua faccia. Visto il successo, comincia a mettere il suo logo anche su accendini, spille, stufe a gas, aeroplani e vibratori. Al culmine della sua fama si dedica ai calendari ed avendocelo molto grande riscuote un notevole successo. Recentemente il suo biografo Calderoli, ha dichiarato in un'intervista di "Tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere perché sapevate benissimo che come risposta avreste avuto una marea di cazzate", che il pene del Che lo arrapa un casino.

Ben presto diviene il più grande magliettista mondiale, e il suo lavoro si riduce a stampare la sua bella faccia su centinaia di migliaia di magliette di improbabili marche, tutte smazzate da qualche negro.

Foto della nazionale boliviana che attende impaziente l'arrivo del Che

Tornato nuovamente a cuba, il che comincia a scassare i coglioni a Castro contestando la scelta di comprare alcuni giocatori russi. Castro, sfiancato, organizza al Che una gita in Bolivia per una amichevole. Ad accoglierlo, oltre alla nazionale boliviana, trova gli amici americani, che giocano in panchina come rinforzo gentilmente ceduta dalla CIA.

La morte

Soldato indica a San Tommaso il punto in cui la lancia ha squarciato il costato.

Al termine della partita invitano Che Guevara a festeggiare negli spogliatoi. Qui, accade la tragedia: il Che viene ritrovato morto con le gambe spezzate, la bocca tumefatta, il costato squarciato nonché le mani tagliate. La verosimile ricostruzione fatta dai giocatori avversari è che Guevara doveva aver inciampato nel gradino d’ingresso e battuto la testa contro il termosifone.

Affranti dalla perdita di un campione ma rallegrati dal limpido chiarimento dell’enigma il mondo si preparò così ad assurgere il Che nell’olimpo degli eroi e dei criminali di guerra.

La resurrezione e la memoria

Il fratello maggiore di Ernesto, Gesù

Vista la sua morte, ed accertata la sua probabile resurrezione, la popolazione boliviana ancora fresca di colonizzazione e confusa dalla nuova religione tuttora lo confonde con Gesù Cristo, creando non pochi problemi alla Congregazione per la Dottrina.

Oltre a loro, va citata la tribù dei sottonidi, che lo venerano come divinità e lo celebrano indossando sgargianti magliette rappresentati la sua faccia.

Infine, non meno importante è la pubblicazione che più ne ha ampliato la fama: il libro negro del comunismo, che cita Guevara a pagina I, II, V, XI, VF, CC, 4, 5, 7, 9, 10, 12, diciassei, diciassedici, ventordici, terzundici, 33, 35, quarantaquattrogatti, 51, 57, 63, tombola, 81 e millanta.

Moltiplicando il numero delle vittime attribuite al Che per il numero di pagina e sommandoli si ottiene 4741420374, che, oltre ad essere casualmente anche il numero di Noemi Letizia, non significa un cazzo!

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

Leonida, antenato di Ernestino, in una foto d'epoca
  • Sull'origine del nomignolo "Che Guevara" esiste, accanto a quella ufficiale, una versione accreditata da sempre più numerosi studiosi. Secondo questa tesi alternativa, Ernesto Pizzufico fu anche un grande appassionato di cucina così da meritarsi il soprannome di "Chef Guevara", che in boliviano è "Chef che para", alludendo alle due grandi passioni di Ernesto. Esiste, inoltre, una celebre opera del Botticelli che sembrerebbe convalidare questa seconda versione, "Ritratto di Ernesto Pizzufico preso di spalle". Alcune fonti rinforzano questa tesi attribuendogli la celebre frase "Hasta il coperchio che butto la pasta!".
  • Secondo altre teorie, Ernesto era un po' sordo e tendeva a ripetere spesso la congiunzione "che?", guadagnando, oltre ad una serie di puppa, un nuovo soprannome.
  • Pare che abbia consciuto il suo miglior amico Fidel Castro durante una festa di Briatore.
  • Vive ancora e si nasconde nel portasigari di Fidel Castro.
  • Il suo film preferito è "L'importanza di Chiamarsi Ernesto" del premio Oscar Wilde.
  • L'antenato di Ernesto è nientedimèno che Leonida, come dimostra la foto a fianco. Ma non ditelo a Leonida perché altrimenti resuscita solo per buttare Ernesto giù dalla rupe.
  • Da allora "hasta la victoria" non è più "siempre".